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È stato inaugurato venerdì 6 ottobre il Laboratorio di microscopia elettronica e microanalisi dell'Università di Pisa, acquisito dal Centro Interdipartimentale di Scienza e Ingegneria dei Materiali (CISIM) grazie al cofinanziamento dell'Ateneo nell'ambito del progetto "Grandi attrezzature scientifiche 2015". Il Laboratorio è equipaggiato con un microscopio elettronico a scansione con sorgente a emissione di campo, che consente di caratterizzare dal punto di vista morfologico, composizionale, tessiturale e strutturale, materiali sia organici che inorganici, conduttivi e non conduttivi, nonché umidi in modalità "ambientale". Attraverso questi sistemi di rivelazione, si possono raccogliere diversi tipi di immagini dei campioni analizzati ad altissima risoluzione, fino a risolvere particolari di dimensioni nanometrici. Il microscopio è dotato di celle riscaldanti/raffreddanti che permettono di visualizzare ad alta risoluzione e in diretta la risposta dei campioni alle variazioni di temperatura.

Questo microscopio elettronico è quindi uno strumento molto versatile, che mira a rispondere alle esigenze di diverse tipologie di utenti nei campi della ricerca e della didattica, oltre che servizi esterni a supporto di enti di ricerca, operatori industriali ed enti del territorio, nonché una "immaginifica macchina delle meraviglie" per la della divulgazione scientifica.

 

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L'inaugurazione è stata aperta dai saluti del prorettore per la Ricerca nazionale, Claudia Martini, cui sono seguiti gli interventi del direttore del CISIM, Andrea Lazzeri, e del responsabile del Laboratorio, Luigi Folco, coordinati da Simone Capaccioli, vicedirettore del CISIM. All'inaugurazione sono intervenuti anche l'ex rettore Massimo Augello, il prorettore per l'Organizzazione e le politiche del personale, Michele Marroni, il direttore del dipartimento di Scienze della terra, Sergio Rocchi, e ricercatori dell'Ateneo, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e del NEST della Scuola Normale Superiore. Subito dopo, Randa Ishak e Maurizio Gemelli hanno guidato una visita al laboratorio.

Nel suo saluto introduttivo, la professoressa Martini ha sottolineato "l’attenzione per le attrezzature scientifiche dimostrata dall’Università di Pisa che negli ultimi 2 anni si è concretizzata in un investimento di oltre 4 milioni di euro. L’obiettivo – ha concluso la prorettrice – è continuare il percorso di valorizzazione e condivisione delle attrezzature scientifiche al fine di facilitare le attività di ricerca e promuovere un network di servizi”.

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Lo scorso settembre presso la sede dell’International Atomic Energy Agency (IAEA) a Vienna si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi dell’ “European Master of Science in Nuclear Engineering”, un’ulteriore opportunità che il corso di studio in Ingegneria Nucleare a Pisa offre ai suoi studenti attraverso l’ “European Nuclear Education Network, ENEN”.

Tre dei nostri studenti, Maria Luisa Allegrini, Antonio Di Buono e Alberto Facchini, hanno ricevuto la certificazione. Due di loro hanno preso parte alla cerimonia, il terzo riceverà il certifica via posta. La cerimonia è stata un interessante opportunità di discutere sul futuro dell’energia nucleare e l’importanza di coinvolgere le giovani generazioni.

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L'attuale Presidente di ENEN, Prof. Leon Ciselj, dello Jozef Stefan Institute di Ljubljiana con Maria Luisa Allegrini e Antonio Di Buono

Le proteine hanno una dinamica molecolare simile a quella dei solidi cristallini. E, proprio come accade per i cristalli, la loro stabilità è legata all’ampiezza delle fluttuazioni locali. È questa la scoperta di un team internazionale di ricercatrici e ricercatori delle università di Pisa, Perugia, Verona, Paris Diderot Sorbonne-CNRS e del CNR-IPCF che emerge da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences - USA”.

“Conoscere le proprietà dinamiche delle proteine è una sfida fondamentale per la ricerca biofisica perché le proteine regolano il metabolismo cellulare, dunque sono la chiave per comprendere la vita”, spiegano il professore Simone Capaccioli e la dottoressa Maria Pachetti del Dipartimento di Fisica dell’Ateneo pisano.

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La ricerca ha mostrato una sorprendente somiglianza fra la fusione dei solidi cristallini e quella delle biomolecole allo stato nativo evidenziando che i due sistemi, apparentemente così diversi, condividono il comportamento dinamico in prossimità delle transizioni di fase.

“Ai dati raccolti – continua Pachetti - possiamo aggiunge anche un’importante acquisizione teorica, ovvero che i modelli sviluppati per la fisica dello stato solido possono essere applicati con successo ai sistemi biologici complessi”.

I ricercatori sono giunti al risultato inserendo una proteina modello in tre solventi diversi per osservarne la dinamica veloce, cioè le trasformazioni in tempi inferiori al nanosecondo, in corrispondenza della transizione di fusione (unfolding). La sperimentazione ha mostrato che, nonostante la temperatura di fusione della proteina cambi in base al tipo di solvente usato, in prossimità della temperatura di fusione, ovvero di unfolding irreversibile, le sue fluttuazioni locali raggiungono sempre lo stesso valore. Questo mostra un’analogia sorprendente con il criterio di Lindemann, proposto nel 1910 per la fusione dei solidi, secondo il quale i cristalli fondono quando le fluttuazioni atomiche medie eccedono un certo valore di soglia del reticolo cristallino. L’analogia osservata non solo ha offerto dati inediti sulla relazione fra flessibilità e stabilità della struttura delle proteine, ma può consentire di predire l’unfolding in speciali contesti (ad esempio, nei diversi ambienti cellulari) a partire dallo studio delle fluttuazioni termiche locali delle proteine.

“Risultati di questa portata sono possibili solo grazie alla collaborazione di ricercatrici e ricercatori di diverse discipline – conclude Capaccioli – per lo studio della dinamica molecolare ci siamo avvalsi di tecniche di simulazione numerica e di esperimenti, in particolare dello scattering elastico di neutroni, condotti presso il centro di ricerca europeo Laue-Langevin Institute di Grenoble”.

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Foto in alto: Schema dell’azione di un additivo (in rosso) sulla proteina (in grigio), immagine realizzata da Marina Katava, per gentile concessione.
Foto in basso: Alcuni degli autori (da sinistra a destra): Maria Pachetti e Simone Capaccioli (Dip. Fisica Università Pisa), Alessandro Paciaroni (Università di Perugia).

Zan_Matematica_inside.jpgEsperte nei processi di apprendimento e insegnamento della matematica, le professoresse Rosetta Zan e Anna Baccaglini-Frank del dipartimento di Matematica dell'Università di Pisa, sono autrici di "Aver successo in matermatica. Strategie per l'inclusione e il recupero", appena uscito per la Utet.

 

Presentiamo qui una breve presentazione del volume a firma di Rosetta Zan.

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Il volume affronta il problema delle difficoltà in matematica, un fenomeno molto diffuso nel nostro paese, a qualsiasi livello scolare.

L’approccio tradizionale a questo problema consiste nel ripetere agli studenti alcuni argomenti, in genere quelli ritenuti più significativi o più difficili. Tale intervento difficilmente riesce a produrre dei cambiamenti significativi, e del resto appare discutibile sotto diversi aspetti: è un intervento locale, in quanto circoscritto a uno o più argomenti, quando in genere le difficoltà degli studenti sono generalizzate, cioè prescindono dall’argomento; inoltre non tiene conto della varietà di ‘diagnosi’ fatte dal docente («non si impegna», «ha lacune di base», «non ha metodo di studio», «ha un atteggiamento negativo»...), anche perché tali diagnosi sono spesso così vaghe da non essere in grado di suggerire azioni didattiche adeguate.

Questo volume – articolato in 8 Unità - vuole aiutare i docenti a superare le criticità dell’azione tradizionale di recupero, suggerendo un approccio alternativo. Dopo una breve introduzione teorica sui limiti dell’approccio tradizionale alle difficoltà in matematica (Unità 1), viene affrontato il tema della responsabilità dell’apprendimento (Unità 2), proponendo alcune strategie e materiali. Nell’Unità 3 viene approfondito il caso delle difficoltà locali, cioè circoscritte a un argomento specifico, con una riflessione sull’interpretazione degli errori. Nelle tre Unità successive si esaminano alcune possibili cause di difficoltà generalizzate (metodo di studio e in generale gestione delle risorse, lacune di base, atteggiamento negativo verso la matematica) presentando per ognuna strategie didattiche e materiali da utilizzare in classe. Nell’Unità 7 vengono presentate alcune proposte operative sull’organizzazione di interventi di recupero. Infine nell’Unità 8, curata da Anna Baccaglini-Frank, viene descritto a titolo di esempio un percorso di recupero su un argomento specifico e significativo, il concetto di funzione.

Rosetta Zan

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Un fine settimana in cui Pisa e la sua Università sono stati protagonisti. A cominciare dal grande successo dell'Internet Festival, un'edizione ricchissima con oltre 200 eventi sparsi in tutta la città. E per rivivere momenti ed emozioni guarda le FOTO, il VIDEO DELL'ALZABANDIERA e i servizi sul Tg3 Toscana della Rai (1 e 2).

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Grande entusiasmo anche per l'11° edizione della Cetilar Pisa Half Marathonche da quest’anno ha avuto nel comitato organizzatore anche l’Università di Pisa e l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.  Domenica 8 ottobre la partenza lungo un percorso compreso tra Via Contessa Matilde e Piazza dei Miracoli. 1.500 ateleti in gara e ospite d'onore Carlo Verdone, testimonial dell’Associazione per Donare la Vita Onlus, che ha postato su facebook un selfie di fronte al Rettorato che ha totalizzato 15mila "mi piace". Per rivedere i momenti della manifestazione ecco le FOTO e il servizio Rai sul TG3 Toscana.

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Sabato 7 ottobre si è svolta anche la cerimonia di consegna del "Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani" che è stato assegnato alla storica della musica italiana Margaret Murata, mentre il "Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Scienza" lo ha vinto lo scienziato Lorenzo Moretta. Il Premio Galilei Giovani è andato invece a cinque giovani studiosi fra cui, per l'Ateneo pisano, il dottor Iacopo Fabiani, specialista in Cardiologia, assegnista e dottorando di ricerca dell'Università di Pisa. Le FOTO della cerimonia sono sul profilo Facebook dell'Università.

 

Pisa si conferma una delle capitali di eccellenza per gli studi della bioingegneria, aggiudicandosi due dei premi di dottorato conferiti annualmente dal Gruppo Nazionale di Bioingegneria alle tesi di ricerca più meritevoli. Tra i lavori premiati infatti ci sono anche quelli di Chiara Magliaro e Mimma Nardelli, studentesse e poi dottorande al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, e che hanno condotto le loro ricerche presso il Centro dell’Università di Pisa “E.Piaggio”.

mimmaLa prima tesi di ricerca premiata, con il premio di dottorato “La Bioingegneria”, conferito per studi sul tema dei modelli, segnali di controllo e sistemi biologici, è andato a Mimma Nardelli, per lo studio e l'applicazione di nuovi metodi di analisi non-lineare ai segnali fisiologici.

Durante gli anni del dottorato, Mimma ha condotto le sue ricerche nel gruppo “Computational Physiology and Biomedical Instruments” presso il BioLab, un laboratorio congiunto tra il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e il Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Ateneo, in cui vengono condotte ricerche avanzate che riguardano lo studio dell’asse cuore-cervello, mettendo a punto sia strumenti teorici per analizzare e interpretare i segnali che manda il nostro corpo e convertirli in informazioni sullo stato generale e mentale del soggetto, sia dispositivi, come maglie sensorizzate, in grado di catturare e leggere questi segnali.

Nel contesto del progetto europeo PSYCHE (Personalised monitoring Systems for Care in Mental Health) si è occupata della ricerca di nuovi possibili marker dello stato umorale di soggetti con diagnosi di disturbo bipolare, attraverso l'analisi non-lineare dei segnali elettrocardiografici acquisiti attraverso sistemi indossabili. Ha inoltre validato l'applicazione di tali metodologie allo studio della variabilità della frequenza cardiaca durante protocolli di stimolazione sensoriale, ad esempio attraverso dispositivi aptici indossabili (progetto europeo WEARHAP, Wearable Haptics for Humans and Robots). Inoltre ha contributo a mettere a punto gli algoritmi di predizione dell'insorgenza di sintomi depressivi (progetto europeo NEVERMIND, NEurobehavioural predictiVE and peRsonalised Modelling of depressIve symptoms duriNg primary somatic Diseases with ICT-enabled self-management procedures)”

chiara magliaroChiara Magliaro si è aggiudicata invece il premio “Massimo Grattarola”, istituito per tesi di ricerca in Neuroingegneria e Bionanotecnologie, per i suoi studi sul cervello. Si è infatti occupata dello sviluppo di un metodo che, combinando tecniche avanzate di microscopia digitale e algoritmi di elaborazione e classificazione delle immagini, permette di ottenere una mappa tridimensionale della struttura neuronale del cervello. Tramite algoritmi intelligenti, l'immagine digitale di un singolo neurone viene estratta dall'intricata "foresta neuronale" tipica del cervello dei mammiferi, e in questo modo è possibile ricavare informazioni accurate sulla morfologia e la complessità delle cellule cerebrali. Lo scopo è quello di comprendere in maniera più esaustiva l'anatomia micro-strutturale del cervello e il suo contributo alla funzione cerebrale, e a studiare l'eziologia di malattie neurodegenerative e dello sviluppo, come i disordini dello spettro autistico o il morbo di Parkinson.

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Chiara Magliaro

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Mimma Nardelli

Lunedì 2 ottobre, presso Palazzo Giustiniani, alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso, si è svolta la terza edizione del Premio Cuore Digitale, conferito ogni anno a una startup che si è distinta nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per il miglioramento della vita delle persone. Durante l’evento, Daniele Mazzei, del Centro di Ricerca dell’Università di Pisa “E.Piaggio”, e Lorenzo De Michieli, dell’Istituto Italiano di Tecnologia, hanno animato la tavola rotonda “Il valore dell’interazione uomo-macchina. Le protesi tecnologiche”, un’occasione di conoscenza e confronto tra il mondo della ricerca e quello della politica e dei media sulle nuove scoperte scientifiche al servizio dell’uomo. Come esempio emblematico della tecnologia al sostegno della disabilità è stata presentata la mano robotica SoftHand Pro, sviluppata all’interno del progetto SoftPro, finanziato dalla comunità Europea e coordinato dal professor Antonio Bicchi. La mano artificiale, che al momento rappresenta una delle punte più avanzate sulla ricerca delle protesi del futuro, è frutto di una collaborazione tra il Centro di Ricerca E. Piaggio (Università di Pisa), la Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia e lo spin-off QBrobotics.

L’atleta paralimpica Giusy Versace, presente in qualità di madrina dell’evento, ha testato personalmente la SoftHand Pro, riconoscendone la versatilità e la semplicità d’uso, qualità non usuali per le protesi, che invece richiedono solitamente lunghi tempi di training, tanto che l’atleta ha tenuto a sottolineare nel suo discorso la necessità di una formazione adeguata per le persone che ne fanno uso.

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Da sinistra: Daniele Mazzei (Centro Paggio), Giusy Versace, Lorenzo De Michieli (IIT) e Manuel Catalano (Centro Piaggio e IIT).

“La facilità a usarla – spiega Mazzei – è uno dei punti di forza della mano che, in quanto provvista di un solo motore, ha un controllo molto semplice. La somiglianza con la struttura funzionale della mano umana la rende estremamente adatta non solo per eseguire compiti di manipolazione di oggetti, ma anche per l’interazione: per le persone amputate sarà di nuovo possibile stringere la mano agli altri, o toccare con la protesi parti del proprio corpo, eseguendo gesti come per esempio intrecciare le mani. L’interazione a tutti i livelli, fisica, emotiva e sociale, tra uomo e dispositivi artificiali e robotici è una delle linee di ricerca principali del Centro Piaggio, e passa attraverso lo studio e la conoscenza di come l’uomo è fatto, nel corpo, nella mente e nelle emozioni, per poter raccogliere la sfida della robotica del futuro, quella di replicare non solo l’intelligenza astratta, ma anche le nostre competenze relazionali e di movimento e manipolazione”.

Attualmente sono in corso sperimentazioni sulla mano condotte in collaborazione con i più grandi istituti di ricerca e riabilitazione del mondo: l’Ability Lab di Chicago, in cui si sta sperimentando l’utilizzo della mano, in combinazione con un polso artificiale, su pazienti sottoposti alle più moderne pratiche chirurgiche di re-innervamento muscolare, la Rice University (Houston, Texas) e la Mayo Clinic (Rochester, Minnesota), dove attualmente sono in corso sperimentazioni sulla restituzione di sensazioni tattili al paziente, la Florida State University (Miami, Florida) e la Arizona State University (Austin, Arizona), dove la SoftHand Pro verrà utilizzata in sperimentazioni con interfacce neuronali, e infine l’Hannover Medical School (Hannover, Germania) dove le nuove versioni della mano, più leggere e compatte, saranno presto rese disponibili ai pazienti per una sperimentazione clinica avanzata.

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#IF2017 ha preso il via giovedì 5 ottobre alle ore 15.30 alle Logge dei Banchi: GUARDA LE FOTO e il VIDEO DELL'ALZABANDIERA

Sono le fake news (come nascono, come si riconoscono e come si “smontano”) uno dei fili conduttori di Internet Festiva ed è #sentiment la parola chiave di questa settima edizione, che si apre con un super ospite, Juan Fontcuberta, uno dei fotografi più famosi al mondo, intervistato dal giornalista Michele Smargiassi proprio in tema di “Post-verità: immagini di troppo e immagini mancanti”, giovedì 5 ottobre alle 18.30 al Cinema Arsenale. A chiudere #IF2017 sarà una “vera fake news”: grazie all’installazione progettata dall’architetto Luigi Formicola di Fondazione Sistema Toscana, domenica 8 ottobre dalle 18, sul Ponte di Mezzo si assisterà a una nevicata senza paragoni, a beneficio di fake-selfie e video da condividere sul web. In mezzo a questi due eventi, tanti momenti di approfondimento, entertainment e analisi delle dinamiche economiche e sociali della Rete.

"Da parte dell'Università di Pisa l'impegno e il coinvogimento sono sempre maggiori - afferma la professore Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell'Università di Pisa - una parte significativa di IF2017 si svolge alle Benedettine, un complesso che abbiamo recentemente restaurato e che ospiterà una serie di installazioni e i consueti T-Tour".

Sono infatti oltre 50 le attività per gli studenti, quest’anno concentrate nel Centro Congressi le Benedettine, antico monastero risalente alla fine del XIV secolo, chiuso al culto alla fine degli anni ’60 e recentemente restaurato con aule, auditorium, terrazzi, porticati e un caveau di banca destinato ad attività formative ed eventi. I primi ad essere ospitati saranno i T-Tour di #IF2017, dedicati all’uso consapevole dei social network, laboratori di lingua cinese, riciclo dei dispositivi hi-tech e anche un Restart Party, per imparare a riparare le nostre “appendici elettroniche”.

"Non dobbiamo dimenticare che il Festival ha una grande vocazione formativa e un forte radicamento nella ricerca scientifica - ha aggiunto Nicoletta De Francesco -  e dunque l'impegno dell'Univesità si concentra proprio su giovani e ricerca, con tre pomeriggi di incontri alle Benedettine con docenti, dottorati e studenti per parlare di scienza così come, sempre in tema di giovani, venerdì a parleremo di Erasmus con Sofia Corradi, conosciuta in Italia e in Europa con il soprannome di 'Mamma Erasmus', e il vice ministro Mario Giro".

 

La conferenza stampa pisana di #IF2017 di mercoledì 4 ottobre: da sinistra Andrea Zavanella (Camera di Commercio di Pisa), Nicoletta De Francesco (prorettore vicario Università di Pisa), Marco Filippeschi (sindaco Comune di Pisa), Iacopo Di Passio (presidente Fondazione Sistema Toscana), Domenico Laforenza (direttore IIT-CNR)

 

Ma ecco, nel dettaglio, i percorsi e le aree tematiche più imporatanti di #IF2017

FAKE NEWS, POST VERITA’ E DEMOCRAZIA - In tema “fake news” attesi alcuni tra i più noti “cacciatori di bufale” al mondo, tra cui Paolo Attivissimo e l’ex responsabile della comunicazione strategica della Casa Bianca con Obama, Graham Brookie (venerdì 6). Nell’ambito della sezione Odi@amo attesi i contributi della giovanissima star del web Luciano Spinelli (17 anni), Stella Pulpo (nota per il blog “Memorie di una vagina”), Eleonora Olivieri, Maurizio Tesconi, Matt Stokes. L’esplorazione delle emozioni sarà declinata anche sotto forma di “Follia della Rete”, attraverso l’attualizzazione di Ariosto a cura di Lina Bolzoni. Un viaggio fra parole e immagini, a cui seguirà la proiezione, in prima nazionale, del video delle letture dell’Orlando Furioso da parte di alcune fra le più interessanti voci del teatro italiano, con la presenza dal vivo di Peppe Servillo (sabato 7).

DALLA PRIVACY ALL’ANTITERRORISMO - Al centro di #IF2017 anche la Cybersecurity, sia dal punto di vista dell’Intelligence e delle operazioni di antiterrorismo, che dal punto di vista della sicurezza informatica, dei sistemi di autodifesa delle aziende, degli hacker indipendenti. Gli incontri, coordinati dalla giornalista Carola Frediani, avranno tra i protagonisti alcuni tra i maggiori esperti a livello internazionale e un importante contributo di Emergency, che presenterà la campagna contro la guerra WARS/WAS: Potremo mai sostituire WAR con WAS?, protagonista anche di #Peacetherapy, un’installazione ad alto impatto sotto la Loggia dei Banchi.

ARTE IN RETE - Tante le installazioni, oltre a quella di Emergency: alle Benedettine “The iceberg” esplora il darkweb, “La macchina” l’interazione uomo-macchina, “Heart sync” pulsa secondo il ritmo cardiaco di chi la visita, “Wize Mirror” ci dà un assaggio dei dispositivi diagnostici del futuro interpretando i segni del volto, “Cronos” cattura istantanee del Festival. Alle Logge dei Banchi trovano spazio anche il gigantesco “GRUNF” (“dio dell’Era digitale” fatto di scarti), “Egg sentiment” e “Face2face”, parte del progetto IF Remix sul riuso artistico di materiale delle scorse edizioni di IF.

I BIG DATA E L’IMPRESA 4.0 - Riflettori puntati, poi, sull’influenza dei Big Data nell’approccio al mercato di milioni di aziende nel mondo e sulla trasformazione manifatturiera determinata dalla produzione 4.0. Tra i relatori Vesselin Popov del Cambridge Judge Business School dove conduce progetti tra big data e psicometria predittiva applicata al business e alle community. Altri interventi di Luigi Serio, Anna Giunta, Matteo Vignoli.

WEB MARKETING E 30 ANNI DI .IT - Registro .it festeggia i suoi 30 anni e come sempre guarda alle imprese: nella Scena Digitale del Teatro Lux il giovedì è dedicato al web marketing con Matteo Flora, Gianluca Diegoli, Alessandra Farabegoli, Enrico Marchetto; il sabato spazio alle startup early stage con il Bootstrap in collaborazione con Startupitalia! e il gran finale domenica pomeriggio con "1987/2017: trent'anni di .it", con le storie di Sonia Peronaci, Gazzetta.it, Luca Dini (vanityfair.it), Francesca Barbieri (fraintesa.it), Dirk Pinamonti (CartaSì) e molti altri. Da non perdere il focus sulle nuove frontiere dell’advertising con The day after Carosello, incontro condotto dal direttore di IF2017, Claudio Giua, in cui si analizzeranno i nuovi trend in materia di investimenti pubblicitari. Dalla programmatic advertising per arrivare alle pubblicità moleste e occulte, fino alle più irriverenti campagne di marketing, capaci di conquistare migliaia di follower online (come il caso delle Onoranze Funebri Taffo).

LEGGI, DIRITTI E PIRATI - Copyright e tutela della creatività saranno al centro degli incontri sotto l’insegna Leggi, diritti e pirati, a cura di Fernanda Faini e Dianora Poletti. Tra gli ospiti coinvolti: Giovanni Buttarelli, Alberto Maria Gambino, Antonio Nicita, Giangiacomo Olivi, Mario Bonafé, Francesco Paolo Micozzi, Raffaele Barberio, Marco Bani, Guido Scorza, Isabella Splendore, Fulvio Sarzana.

NUOVE FRONTIERE DEL TURISMO - Due approfondimenti saranno dedicati a uno dei settori chiave del nostro Paese, il turismo. Nel primo si parlerà di accessibilità turistica per i disabili, nel secondo l’attenzione sarà tutta per le nuove frontiere dello storytelling nella promozione dei territori. Argomento a cui si legherà l’area tematica Cibo: etica, piacere e bellezza, per analizzare le problematiche legate all’esigenza di difendere le colture locali, promuovere le diversità dei prodotti, potenziare i mercati di prossimità grazie alla tecnologia e contribuire alla sostenibilità ambientale ed economica. E per capire perché “La pizza non è una bufala” (sabato 7).

TRA MUSICA E INNOVAZIONE TECNOLOGICA - Lo stato della ricerca in Italia sarà il filo rosso di RIFF: Ricerca, Innovazione, Filosofia e Futuro, format innovativo in cui i responsabili di aziende, atenei e centri studi di eccellenza si confronteranno sul tema della crescita del nostro paese, intervallati da musica e comicità. Tra i relatori coinvolti: Google Engineering con Prabhakar Raghavan, Miguel Benasayag autore del libro “Cervello aumentato, uomo diminuito”, il chirurgo Ugo Boggi, il sociologo politico Joan Subirats.

AGENDA DIGITALE - La Regione Toscana presenterà varie case history legate alle politiche giovanili, a partire da Giovani Sì, agenda digitale e altre iniziative di settore. La Regione sarà inoltre presente con uno spazio alle Logge dei Banchi per illustrare i servizi online. Presso lo stand sarà possibile anche acquisire la propria identità digitale SPID.

GAMEBOX E MARATONE DI SVILUPPO - Ampio lo spazio che IF2017 dedicherà al gaming: nell’area Gamebox sono previste due maratone di sviluppo (jam) per adulti e per bambini, oltre a laboratori, incontri e workshop.

CINEMA, TEATRO E LENIN IN OLOGRAMMA - Teatro, musica, cinema e letteratura all’insegna dell’innovazione saranno protagonisti del programma culturale di #IF2017 (vedi scheda). Da segnalare: lo spettacolo teatrale Rivoluzione 17, curato da I Sacchi di Sabbia, che porterà in scena nientemeno che l’ologramma di Lenin; gli incontri Anelli, ghirlande e scale: l’illusione e il paradosso di Gödel, Escher, Bach, una serie di dialoghi pensati per esplorare l’intreccio che lega arte, musica e matematica.

PAGINE DI CARTA E PAGINE VIRTUALI, TUTTI I LIBRI DI IF2017 - Ricca la sezione Book(e)book, dedicata al tema #sentiment e innovazione, che porterà a IF2017, tra gli altri, Tommaso Novi, con Mi sono scavato la casa, libro autobiografico in uscita insieme a un webgame (sabato 7), Roberto Emanuelli con E allora baciami, Simone Cosimi con Nasci, cresci, posta (venerdì 6), Il Lercio con Lo sporco che fa notizia, Stella Pulpo con Fai uno squillo quando arrivi (sabato 7), Massimo Sideri e Umberto Ambrosoli con Diritto all’oblio, dovere della memoria. L’etica della società interconnessa, Remo Bodei con Geometria delle passioni (domenica 8). Ilenia Zodiaco e Matteo Fumagalli ci guideranno, invece, alla scoperta di Booktube, il canale YouTube animato da chi ama leggere e condividere.

Internet Festival è promosso da Regione Toscana, Comune di Pisa, Registro.it e Istituto di Informatica e Telematica del Cnr, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna, Scuola Normale Superiore insieme a Camera di Commercio di Pisa, Provincia di Pisa e Associazione Festival della Scienza. La progettazione e l’organizzazione sono a cura di Fondazione Sistema Toscana. Il direttore del Festival è Claudio Giua. Project leader Adriana De Cesare (Fondazione Sistema Toscana). Anna Vaccarelli (IIT-CNR) e Gianluigi Ferrari (Università di Pisa) coordinano rispettivamente il comitato esecutivo e scientifico.

Realizzare un occhio bionico con materiali bioattivi micro e nanofabbricati per testare l’efficacia dei farmaci e sviluppare terapie personalizzate contro la maculopatia. E’ questo l’obiettivo di Biomembrane, un nuovo progetto europeo coordinato dal Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa appena finanziato con circa 500mila euro sino al 2020 e di cui fanno parte la Warsaw University of Technology in Polonia, la Universidade Nova de Lisboa in Portogallo e, come aziende, la SNC Fibers in Sud Africa e la Allinky Biopharma SL in Spagna.

“Nei tre anni del progetto creeremo delle biostrutture intelligenti integrate in una piattaforma biomedica in grado di imitare le strutture dell'occhio per ottimizzare i test farmaceutici e personalizzare le terapie contro la degenerazione maculare – annuncia il professore Giovanni Vozzi dell’Ateneo pisano - il dispositivo avrà un impatto importante sui costi dell’assistenza sanitaria in quanto i nuovi materiali e i relativi modelli in vitro saranno più economici rispetto a quelli attuali”.

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I ricercatori impegnati in Biomembrane svilupperanno un modello in vitro di epitelio pigmentato retinico interfacciato alla rete vascolare coroidale tramite una struttura specializzata, la membrana di Bruch. In particolare, all’Università di Pisa i bioingegneri del Centro Piaggio, affiancati da un pool multidisciplinare di Fisiologi e Chimici Farmaceutici guidato dai professori Gian Carlo Demontis e Armando Rossello, metteranno a punto la micro e nano fabbricazione delle strutture della membrana di Bruch e della rete vascolare connessa con materiali bioattivi. Per simulare la topologia di questa struttura dell'occhio saranno combinate due diverse tecniche di micro e nanofabbricazione.

La membrana sarà assemblata usando un sistema ‘elettrospinning’ in grado di produrre una struttura non tessuta fatta di fibre con risoluzione nanometrica e con una porosità ben definita a livello micro e nano, mentre la rete vascolare coroidale sarà progettata come una rete microfluidica ramificata utilizzando un approccio soft-litografico. La bioattività delle strutture biologiche sarà infine migliorata grazie al metodo della soft-molecular imprinting imprimendo nelle strutture microfabbricate siti bioattivi in grado di legare biomolecole selezionate per migliorare le funzioni delle cellule.

 

Nella foto il team del progetto al kick off meeting con al centro il rettore dell'Università di Pisa Paolo Mancaralla

Amministratore_unico_SleepActa_Ugo_FaragunaSleepActa, spin-off dell'Università di Pisa che studia il sonno in modo innovativo, semplice e non invasivo, è sbarcata sulla piattaforma di equity crowdfunding StarsUp, il primo portale in Italia autorizzato dalla Consob per la raccolta online di capitale di rischio da parte di aziende. Fino al 15 gennaio 2018, a meno che le richieste non esauriscano prima l’ammontare offerto al pubblico, chiunque potrà investire in SleepActa  a partire da un importo minimo di 500 euro e direttamente da pc.

SleepActa, come raccontano i suoi fondatori, è di fatto "la medicina del sonno in un click". Grazie a un nuovo algoritmo, basato su reti neurali artificiali, la start up è in grado di offrire a medici e ospedali un servizio di analisi del sonno e di refertazione automatica tramite activity tracker indossabili. Di fatto, un sistema in base al quale è possibile raccogliere i dati  24 ore su 24 usando dei semplici braccialetti molto diffusi tra gli appassionati di fitness. Il medico dovrà solo abbinare il braccialetto del paziente a un computer e dopo una settimana potrà sincronizzarlo per inviare i dati al server SleepActa e ottenere così il referto via email in pochi minuti. Il medico potrà quindi scrivere la sua diagnosi inserendo il nominativo del paziente, che non viene mai inviato a SleepActa.

“La nostra idea nasce dalla necessità di sviluppare un esame poco invasivo e sostenibile, in grado di descrivere e oggettivare le caratteristiche del sonno e delle sue frammentazioni, tipiche dell’insonnia inoltre la metodologia che proponiamo è poco costosa e non invasiva”, spiega Ugo Faraguna amministratore unico di Sleep Acta e ricercatore del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell'Ateneo pisano.

L'approccio di SleepActa può essere quindi di grande aiuto per risolvere i disturbi del sonno che oggi sono sempre più diffusi tra la popolazione. In Italia 8 milioni di persone soffrono di insonnia e il 73% non si è mai rivolto a un medico. Eppure gli italiani spendono ogni anno mezzo miliardo di euro per l’acquisto di sonniferi. Nel 66% dei casi l’insonnia si protrae per oltre un anno e il 70% delle persone assume sonniferi senza controllo medico da almeno 2 anni. Il 67% delle persone che soffrono di insonnia ha inoltre una bassa qualità della vita, senza dimenticare l'altissimo costo sociale di questo disturbo con i colpi di sonno alla guida che causano mille morti e 120 mila feriti l’anno.

 

 

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