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smellWhat does fear smell like? And happiness? When we feel emotions do we emit substances specific to that particular emotional state which can be ‘smelled’ by our peers? This is certainly true of animals, but for human beings it has yet to be proved. Pasquale Scilingo, professor at the Department of Information Engineering (DII) of the University of Pisa, who heads the Computational Physiology group at the Research Center “E. Piaggio”, is coordinating a project whose aim is to study whether the emotions we feel lead us to emit specific molecules, identifiable through the sense of smell, by analyzing sweat.

The project called POTION has been awarded over 6,500,000 euros, for a period of five years during which time Professor Enzo Pasquale Scilingo will coordinate a consortium of 10 international partners from 8 different countries, each with a scientific profile which is complementary, multidisciplinary and of consolidated experience in the research sector referred to in the themes of the project. A team from the Department of Chemistry and Industrial Chemistry of the University of Pisa, coordinated by Professor Fabio di Francesco, will also be taking part in the project. Their task will be to identify and synthesize the molecules in question, using the most advanced analytical techniques.

“POTION aims to study the human capacity to transmit emotions and influence social behaviour through body odour: chemosignals,” explains Scilingo. “When we feel emotions such as happiness and fear, the human body produces chemosignals which are released through sweat and which could be emotionally contagious the moment they are perceived by others. The reaction to these chemosignals could induce inclusive behaviour and confidence in the percipient, or exclusive behaviour and separation, and consequently, it could modulate social interaction between individuals.”

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Professor Pasquale Scilingo.

POTION will face two complex and at the same time fascinating challenges: the first will include the chemical analysis of the human chemosignals in order to identify which molecules are released during the emotions of happiness and fear; these two emotions can be seen as the extreme points on a scale of emotions and are fundamental in activating opposing social interaction. The second challenge will use the results of the chemical analysis to artificially synthesize the human chemosignals linked to happiness and fear. The objective is to develop an innovative system of controlled release of the artificial chemosignals aimed at guiding the social response strategy.

“This new technological paradigm will be tested in both social and clinical scenarios,” adds Scilingo. “In the first case, the management of feelings of faith, presence and inclusion will be examined in depth in both virtual and real, social contexts (such as social networks). In the second case, POTION will propose potential new support in the therapeutic treatment of social anxiety, phobias and depression.” The results from the POTION study could have a strong impact not only on the scientific community, through a wider understanding of the basics of social and emotional behaviour, but also on society itself by improving social relations and well-being in general.

image.pngQual è l'odore della paura? E quello della felicità? Quando proviamo emozioni emettiamo delle sostanze associabili a quel particolare stato emotivo che possono essere "annusate" dai nostri simili? Sicuramente è così per gli animali, ma per gli esseri umani è tutto da dimostrare. Pasquale Scilingo, docente del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, che guida il gruppo di fisiologia computazionale al Centro di ricerca dell'Università di Pisa “E.Piaggio”, coordina un progetto che ha lo scopo di studiare, attraverso l'analisi del sudore, se le emozioni che proviamo ci inducono a emettere molecole specifiche, identificabili attraverso l’olfatto.

Il progetto si chiama POTION e ha ricevuto un finanziamento europeo di oltre 6.500.000 di euro, per una durata totale di cinque anni, durante i quali il professor Enzo Pasquale Scilingo coordinerà un consorzio di 10 partner internazionali, provenienti da 8 paesi diversi, con un profilo scientifico complementare, multidisciplinare e di consolidata esperienza nei settori di ricerca richiamati dai temi del progetto. Dell'Università di Pisa partecipa anche un team del dipartimento di Chimica e Chimica industriale coordinato dal professor Fabio Di Francesco, che avrà il compito di identificare e sintetizzare le molecole in questione, utilizzando le più avanzate tecniche analitiche.

Guarda l'intervista a Pasquale Scilingo.

«POTION propone di studiare le capacità dell’essere umano di trasmettere le proprie emozioni e influenzare il comportamento sociale per mezzo degli odori rilasciati dal proprio corpo: i chemosegnali – spiega Scilingo – Quando proviamo emozioni come felicità e paura, il corpo umano produce chemosegnali che vengono rilasciati attraverso il sudore e potenzialmente sono in grado di generare un vero e proprio contagio emotivo nel momento in cui vengono percepiti da altre persone. Le reazioni di colui che percepisce i chemosegnali potrebbero indurre comportamenti di inclusione e fiducia o di esclusione e lontananza e, conseguentemente, modulare l’interazione sociale tra più individui».

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Il professor Pasquale Scilingo.

POTION affronterà due sfide complesse e al contempo affascinanti: la prima consisterà nell’analisi chimica dei chemosegnali umani al fine di individuare quali molecole vengono rilasciate durante le emozioni di felicità e paura; queste due emozioni possono essere intese come punti estremi di una scala emozionale e sono fondamentali nell’innescare interazioni sociali opposte. La seconda sfida utilizzerà i risultati dell’analisi chimica per sintetizzare artificialmente i chemosegnali umani legati alla felicità e alla paura. L’obiettivo è quello di sviluppare un innovativo sistema di rilascio controllato di chemosegnali artificiali volto a guidare la strategia di risposta sociale.

«Questo nuovo paradigma tecnologico sarà testato in scenari sia sociali che clinici – aggiunge Scilingo – Nei primi si approfondirà la gestione dei sentimenti di fiducia, presenza e inclusione, in contesti sia virtuali che reali e sociali (come i social network). Nei secondi invece, POTION proporrà un possibile, nuovo supporto al trattamento terapeutico per l'ansia sociale, le fobie e la depressione». I risultati sviluppati nell’ambito di POTION potranno avere un forte impatto non solo sulla comunità scientifica, come l’ampliamento della conoscenza delle basi fondamentali del comportamento sociale ed emotivo, ma anche sulla società, contribuendo a migliorare le relazioni sociali e il benessere generale.

Al via l’ottava edizione di Internet Festival-Forme di Futuro, il principale evento italiano dedicato all’innovazione digitale e ai suoi protagonisti, a Pisa dall’11 al 14 ottobre. La parola chiave di questa edizione è #intelligenza, intesa non solo come intelligenza artificiale ma come ricerca di soluzioni smart, efficienti e sostenibili, dal sociale alla sanità, dall’economia al lavoro.

I 10 eventi da non perdere a IF2017.

La preview di IF ha visto la presentazione di EyeDrive, la app per dispositivi mobili sviluppata da Sixth Sense in grado di analizzare lo stile di guida degli utenti sfruttando i sensori del telefono (GPS e accelerometri) senza la necessità di installare hardware aggiuntivi, e il volo sul’Arno del drone per il trasporto di emoderivati ideato da ABzero. ABzero e Sixth Sense fanno parte del Club degli Spin Off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che proporrà altre aziende innovative dall’11 al 13 ottobre presso il Centro Congressi Le Benedettine.

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L’inaugurazione di Internet Festival è programmata per giovedì 11 ottobre ore 15.30 presso le Logge dei Banchi. Nell’occasione verranno aperti lo stand della Regione Toscana, che offre servizi e informazioni ai cittadini, e l'installazione multimediale di Emergency realizzata ad hoc per il Festival dal titolo “Forme di Pace”. A seguire l’esibizione del Mogeesing Trio che partirà dalla sonorizzazione di oggetti di uso comune trasformandoli in strumenti estemporanei di creazione musicale (Mogees è un sensore di vibrazioni in grado di trasformare qualsiasi oggetto in uno strumento musicale).

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I rappresentanti degli enti promotiori di IF2018 alla conferenza stampa di Pisa: tra loro il rettore Paolo Mancarella, la prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco, il sindaco Michele Conti, l'assessore ai Sistemi informativi Regione Toscana Vittorio Bugli, il presidente Fondazione Sistema Toscana Iacopo Di Passio, Domenico Laforenza, direttore IIT-CNR, Anna Vaccarelli, IIT-CNR, Cristina Martelli, segretario generale della Camera di Commercio di Pisa e Claudio Giua, direttore Internet Festival 2018.

 Quest’anno sono dieci le location in città dedicate a IF. Tra le aree tematiche, Intelligenza artificiale e nuovi diritti, Blockchain, Datacrazia, Gamebox, Book(e)book. Focus inoltre su imprese, PA e mondo del lavoro ai tempi dell’Industria 4.0. Potenziati i T-Tour, i percorsi formativi che stimolano la curiosità soprattutto dei ragazzi e propongono strumenti di innovazione digitale. Non mancano approfondimenti su sport, musica, teatro, cinema, enogastronomia e marketing sensoriale. Assoluta novità di IF2018 i laboratori per bambini da 0 a 6 anni.

Ad aprire la prima giornata del festival, giovedì 11 ottobre, una serie di appuntamenti dedicati alle imprese in digitale e ai nuovi strumenti forniti dalla tecnologia (Camera di Commercio, dalle ore 10.30), mentre alle ore 18 prende il via il ciclo Post-Visioni al Cinema Arsenale, con la proiezione in anteprima italiana di “The Cleaners”, documentario sugli “spazzini della Rete”, con l’introduzione dell’esperto di misinformation Walter Quattrociocchi. In programma anche il primo degli “aperitivi intelligenti”, con lo chef Damiano Donati di Punto a Lucca e a seguire lo spettacolo IF68 de I Sacchi di Sabbia (Manifatture Digitali, ore 19, evento a invito). Star della prima serata di IF2018 Alessandro Baricco, con la presentazione del suo ultimo libro “The Game”, in dialogo con il giornalista Gregorio Botta al Teatro Verdi (ingresso libero, ore 21).

Tra le decine di ospiti attesi a Pisa fino a domenica 14 ottobre lo scrittore Marco Malvaldi, l’ex vicepresidente del CSM Giovanni Legnini, la sociologia Chiara Saraceno, il cacciatore di bufale David Puente, la direttrice del centro di Ricerca Enrico Piaggio Arti Ahluwalia, il direttore dello Psychometrics Center dell'Università di Cambridge Vesselin Popov, il blogger Hossein Derakshan, la star di YouTube Elisa Maino, il jazzista Paolo Angeli, il giornalista Oobah Butler, ideatore di "The Shed at Dulwich”, ristorante inesistente che ha scalato le vette delle classifiche online.

La manifestazione conta sull’efficace e collaudato partnernariato di Regione Toscana, Comune di Pisa, Provincia di Pisa, IIT-CNR e Registro .it, Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, Camera di Commercio di Pisa, Festival della Scienza e Fondazione Sistema Toscana.

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Il drone per il trasporto di emoderivati ideato da ABzero in volo sui Lungarni.

I TEMI DI #IF2018

Datacrazia – Le fake news sono al centro nella giornata di studi del Corecom (giovedì 11) e dell’evento con alcuni dei più autorevoli cacciatori di bufale, come Walter Quattrociocchi (venerdì 12) e David Puente (sabato 13) moderati dalla giornalista Barbara Carfagna. Vesselin Popov e Dino Amenduni discutono su quali media siano maggiormente in grado di orientare l’opinione pubblica (venerdì 12).

Imprese in digitale – Alla Camera di Commercio le risposte a ogni interrogativo su Spid, firma digitale e pratiche online: l’evento “Camere 4.0 e Digital Transformation” è in programma giovedì 11. Tra gli ospiti Roberto Pieraccini di Google, a capo dello sviluppo della funzione Assistente vocale. Gli eventi collaterali comprendono la Tech Jobs Fair, giornata d’incontro tra professionisti e aziende del settore tech organizzata da Talent Garden Pisa e Swap Party (13 ottobre, Officine Garibaldi).

Book(e)Book – Alessandro Baricco presenta giovedì 11 al Teatro Verdi il suo ultimo libro, “The Game”, sui mutamenti dell’era digitale a partire dal suo luogo simbolo, la Silicon Valley. Previsto l’assalto di giovanissimi per #Ops, libro d’esordio di Elisa Maino, star di YouTube con 3 milioni di follower a 15 anni (domenica 14). Molta satira nell’intervista a Martina dell’Ombra, personaggio creato da Federica Cacciola (domenica 14). Altro target di pubblico per la proposta di Simone Cosimi e Alberto Rossetti che illustrano il loro libro sul cyberbullismo (venerdì 12). Giovanni Boccia Altieri si addentra nei meandri della “Fenomenologia dei social network” (sabato 13).

Intelligenza Artificiale e nuovi diritti – Machine Learning, automazione, Big Data, copyright, privacy: venerdì 12 e sabato 13, incontri dedicati alla tutela dei nuovi diritti connessi all’intelligenza artificiale. Previsti crediti formativi per avvocati, notai e giornalisti. Tra gli ospiti il giudice Amedeo Santosuosso, l’avvocato Giangiacomo Olivi, i professori Francesco Pizzetti e Maria Chiara Carrozza.

1001 intelligenze – Sabato 13 ottobre il giornalista Roberto Vicaretti parla delle varie forme di intelligenza con molti ospiti tra cui Derrick de Kerckhove (intelligenza connettiva), Cinzia Chiandetti (intelligenza animale), Arti Ahluwalia (direttrice del centro di Ricerca Enrico Piaggio ed esperta di stampa 3D dei neuroni), Stefano Mancuso (intelligenza vegetale). Si prosegue domenica 14 con “Anche i computer sognano”.

Blockchain – Un’intera giornata, sabato 13, dedicata alla blockchain nelle sue diverse applicazioni, dalla criptovaluta al voto via web, con esperti tra cui Chiara Mazzone, responsabile delle politiche d'innovazione digitale della UE, Marco Bentivogli, sindacalista, e la giornalista Carola Frediani. Modera Massimo Chiriatti.

Cybersecurity – Di sicurezza digitale parlano il vicepresidente uscente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini intervistato da Claudia Fusani, l’assessore della Regione Toscana Vittorio Bugli e il direttore IIT-CNR Domenico Laforenza. Nell’occasione viene presentato il Centro regionale interforze (sabato 13 ore 14). Tra gli eventi collaterali, venerdì 12 alle Officine Garibaldi il Cybersecurity Day 2018, con la presentazione dell’Osservatorio gratuito per enti pubblici ed imprese sviluppato dal Cnr in collaborazione con Registro .it. Sempre Registro .it sarà protagonista dei T-Tour di Internet Festival con i nuovi laboratori sulla Cybersecurity della Ludoteca destinati ai bambini dagli 8 agli 11 anni e le tavole a fumetti del personaggio Nabbovaldo disegnate appositamente da Gabriele Peddes.

Cina-Italy – A Pisa 15 imprenditori cinesi incontrano 15 imprenditori italiani. Obiettivo: l’avvio di un hub dedicato all’innovazione in Cina nella regione dello Shandong con il supporto delle tecnologie italiane. In programma venerdì 12. In collaborazione con il Polo Tecnologico di Navacchio.

Calcio e Big Data - La Soccer Data Challenge è una competizione aperta agli appassionati di dati e calcio il 12 e 13 ottobre. Per 30 ore consecutive i team si sfidano sullo sviluppo di una soluzione per l’analisi di partite di calcio. In palio un premio di 5000 euro. L’iniziativa è realizzata grazie al contributo del Master in Big Data dell’Università di Pisa, WyScout e ISTI-CNR. In giuria, tra gli altri, Marco Malvaldi, Paolo Ferragina e Vlad Andersen, direttore ricerca e sviluppo di WyScout.

IT come impresa – Registro.it organizza una serie di focus per le imprese in tema digitale (Facebook per le aziende, domini, e-commerce, GDPR ecc.), a partire da venerdì 12 alla Camera di Commercio. Gli incontri saranno dedicati alle PMI, alle startup e ai professionisti del digital marketing. Ci saranno incursioni di startup italiane dedicate al cibo e al turismo.

Smart PA – La Regione Toscana propone a IF2018 l’atto finale di #ToscanaDigitale, un percorso partecipativo su cosa è stato fatto e cosa resta da fare sul fronte dell’agenda digitale: dalla banda ultralarga alla digitalizzazione dei servizi della PA, dalle smart cities alla nuova comunicazione pubblica.

Gamebox – Intelligenze multiple, puzzle, eSports, intelligenza artificiale, narrazioni interattive, didattica con i videogame e VR, in compagnia d Maddalena Grattarola, Mattia Traverso, Dario D’Ambra, Stefano Cecere. Torna anche la IF Game Jam, giunta alla sesta edizione.

Piatto intelligente – Gli aperitivi-spettacolo coinvolgono chef, critici enogastronomici, ristoratori chiamati a presentare il loro “piatto intelligente”. Tra gli ospiti della rassegna, alle Manifatture Digitali, Damiano Donati (giovedì 11, su invito), Funky Tomato, (venerdì 12, su prenotazione), Conciorto, duo di musica elettronica “con verdure sonore” (sabato 13, su prenotazione), Oobah Butler (giornalista britannico che si è inventato un ristorante inesistente, diventato primo su TripAdvisor a Londra) intervistato da Eleonora Cozzella (domenica 14).

Emergency – Alle Logge dei Banchi "Forme di Pace", installazione multimediale realizzata da Emergency per IF2018, che consente di esplorare le attività all’interno dei suoi ospedali in Afghanistan. Ogni ambiente sarà dotato di supporti tecnologici e multimediali. Visitabile dall’11 al 14 ottobre.

Off the platform - Sezione speciale dedicata alle diversità del web attraverso il racconto delle community e dei progetti che proliferano fuori dalle piattaforme mainstream. Obiettivo: suggerire una modalità di ricerca attiva dei contenuti. Tra i relatori il blogger dissidente Hossein Derakhshan, Alexis Rossi e Mario Tedeschini Lalli (venerdì 12 e sabato 13).

Odio dunque sono – L’odio in rete e i “leoni da tastiera” sono al centro di una sezione che vede protagonisti la sociologa Chiara Saraceno e l’autrice del “Manifesto delle parole ostili” Rosy Russo. Per l’occasione l’Università di Firenze presenta una ricerca sull’hate speech (sabato 13).

Spettacoli e performance – Ad aprire il cartellone è la piece “IF ‘68”, a cura dei Sacchi di Sabbia (giovedì 11). Al Cinema Arsenale va in scena “Il terzo segreto di satira”, collettivo comico (giovedì 11). Per la serie “interviste impossibili”, l’assistente vocale di Google è protagonista di uno scambio in tema “2001 Odissea nello spazio” (venerdì 12). Venerdì 12 il Teatro Verdi ospita il jazzista Paolo Angeli, con un progetto sui Radiohead in prima nazionale. Sabato 13, i Tangerine Dream disegnano i loro paesaggi elettronici nel concerto “Quantum Of Electronic Evolution”.

laboratorio terreni 3A distanza di oltre tre anni dalla scomparsa del Professor Pierangelo Terreni, ordinario di Elettronica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e ultimo Preside della Facoltà di Ingegneria, l’Università di Pisa, il Dipartimento e i colleghi hanno voluto ricordarlo intolando alla sua memoria il laboratorio di Progettazione di Sistemi Elettronici, che lui stesso aveva fortemente voluto e aveva fondato.L'evento ha visto la partecipazione delle autorità accademiche e di colleghi ed ex-allievi, che hanno ricordato gli importanti contributi del professor Terreni sia verso l'Ateneo,  sia nel campo del trasferimento tecnologico sul territorio.

 

dii laboratorio terreni 2Pierangelo Terreni è stato infatti il padre della “Microelettronica” a Pisa, e ha incentivato l'introduzione e lo sviluppo di nuovi corsi universitari, di nuovi laboratori e di nuove attività di ricerca svolte nell’ambito dei sistemi microelettronici e dei circuiti integrati. A lui si devono la nascita e la proliferazione di centri di progettazione di importanti aziende nel settore dei semiconduttori e di start-up innovative, che hanno trovato nel Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e in molte realtà del territorio (non per niente denominato Arno Valley)  competenze e conoscenze, grazie alle quali compagnie quali Austria Micro System, Hanking Electronics, SITAEL e Yogitech a investire e creare realtà importanti nel settore microelettronico.

 

La giornata, aperta dagli interventi di Roberto Saletti e Luca Fanucci, ha visto le testimonianze di Franco Bigongiari, Riccardo Serventi, Alessandro Rocchi e Riccardo Mariani, ex-allievi formatisi alla scuola di Terreni e adesso manager delle aziende sopra citate, e si è conclusa con un momento di alta commozione quando la famiglia del Prof.Terreni, la moglie Lucia e la figlia Barbara, hanno scoperto insieme al direttore del Dipartimento Giuseppe Anastasi la targa che sarà posta all’ingresso del Laboratorio di Progettazione Sistemi Elettronici, ora intitolato a Pierangelo Terreni, a perenne ricordo della sua attività.

 

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LuciaGuid_ok.jpgLa professoressa Lucia Guidi (foto a destra) è la nuova direttrice del Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutrafood “Nutraceutica e Alimentazione per la Salute” dell’Università di Pisa. Eletta il 5 ottobre scorso, resterà in carica per i prossimi tre anni e succede alla professoressa Manuela Giovannetti che ha svolto due mandati, dal 2013 al 2018.

Il Centro Nutrafood, che raggruppa oltre 150 docenti di 9 dipartimenti dell’Ateneo, si occupa di nutraceutica, una nuova scienza che studia il valore salutistico degli alimenti unendo gli ambiti della nutrizione e della farmaceutica. Temi che appunto rientrano negli interessi di ricerca di Lucia Guidi, presidente del Corso di Laurea in Scienze Agrarie e docente di Biochimica al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali. In particolare, la professoressa studia infatti l’influenza che i fattori ambientali e i processi di conservazione hanno sulla concentrazione di composti nutraceutici nelle piante alimentari e nei loro prodotti. L’alto livello delle sue ricerche è testimoniato dalle oltre 3.000 citazioni ricevute dalle sue pubblicazioni. La professoressa Guidi è inoltre impegnata anche in progetti di divulgazione scientifica rivolti agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

 

Un nuovo e prestigioso premio è giunto per i ricercatori del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa. Al post-doc Riccardo Guidotti è stato infatti assegnato negli scorsi giorni il “Next Generation Data Scientist Award” (NGDS Award), che mira a incoraggiare i giovani talenti a condurre ricerche di base e lavori di applicazione innovativa nel campo dei big data (data science e analytics). Il riconoscimento, unico al mondo, è stato deciso da una commissione internazionale di esperti, che ha apprezzato l’originalità e l’innovatività delle soluzioni proposte dal dottor Guidotti e il suo piano di ricerca per i prossimi cinque anni.

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Il NGDS Award è stato consegnato nell'ambito della quinta edizione della "International Conference on Data Science and Advanced Analytics", che si è svolta a Torino dall'1 al 4 ottobre, l'incontro annuale di punta della Data Science e delle sue applicazioni per l'industria e per la società. La conferenza DSAA intende valorizzare la natura interdisciplinare della scienza e dell'analisi dei dati, allargandosi a tutti i suoi campi, tra i quali statistica, modelli probabilistici e matematici, apprendimento automatico, data mining, network science, analisi aziendale, gestione dei dati, sicurezza, privacy ed etica e ovviamente informatica. Dal lato applicativo intende mostrare nello stesso tempo ai ricercatori le sfide scientifiche poste dalle applicazioni reali e ai professionisti le potenzialità della scienza nel creare valore dai dati.

Guidotti1Riccardo Guidotti, nato a Pitigliano (Grosseto) nel 1988, ha conseguito con lode la laurea triennale e magistrale in Informatica all'omonimo dipartimento dell’Università di Pisa, ottenendo successivamente anche il dottorato. Attualmente ha un assegno di ricerca post-doc come membro del gruppo “Knowledge Discovery and Data Mining Laboratory" (KDDLab), centro di ricerca congiunto tra Ateneo e ISTI-CNR di Pisa. Nel 2015 ha ottenuto la prestigiosa "IBM Fellowship" e dopo ha svolto un tirocinio al Centro di ricerca IBM di Dublino, in Irlanda.
Il dottor Guidotti si è avvicinato al mondo della data science con la tesi di laurea magistrale, in cui ha proposto delle soluzioni basate su tecniche di big data per aumentare l’efficacia dei sistemi di condivisione di auto (car sharing). La tesi di dottorato ha posto l’accento sulle problematiche dell'uso dei dati personali, questione delicata che è arrivata all'attenzione dell'opinione pubblica con il caso "Cambridge Analytica", proponendo delle tecniche che permettono di salvaguardare la privacy degli utenti e alla stesso tempo di utilizzare le informazioni. Più recentemente è passato a lavorare a una "teoria della spiegazione" per interpretare le cosiddette "Black-Box", ovvero i sistemi decisionali basati su dati per i quali non è disponibile una spiegazione relativa alla decisione presa. Altro recente interesse di ricerca è l'analisi dei dati di acquisto degli immigrati verso l'Italia, che punta a sviluppare modelli in grado di capire se gli immigrati tendono ad avvicinarsi o meno alle abitudini alimentari degli italiani dopo un certo periodo di residenza nel nostro paese.

"Mi congratulo con Riccardo per il brillante riconoscimento appena ottenuto - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - che si somma agli altri precedenti, all'insegna di una carriera già ricca di successi e molto promettente. Dopo i premi ai professori Roberto Barbuti, Roberta Gori e Paolo Milazzo e il recentissimo 'Best Paper Award' assegnato al professor Antonio Brogi e ai dottori Andrea Canciani e Jacopo Soldani per il miglior contributo presentato alla settima edizione della 'European Conference on Service-Oriented and Cloud Computing', il NGDS Award testimonia la qualità diffusa che è presente nel dipartimento di Informatica. Alla vigilia di un anno importante per l'informatica pisana, in cui festeggeremo i 50 anni dall'istituzione del primo corso di laurea in Italia, sottolineo con piacere che la Scuola pisana continua a formare giovani ricercatori molto richiesti e apprezzati in tutto il mondo".

Le varietà antiche e moderne di grano duro hanno la stessa capacità di entrare in simbiosi con i microrganismi benefici del suolo per estrarre grandi quantità di nutrienti minerali fondamentali per la loro crescita, primi tra tutti fosforo e azoto. E’ questo quanto emerge da uno studio pubblicato su “Scientific Reports”, rivista del gruppo "Nature", e condotto da un team di microbiologi agrari dell’Università di Pisa e del CNR, coordinati dalla professoressa Manuela Giovannetti, e dai genetisti del CREA (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), coordinati dai dottori Pasquale de Vita e Luigi Cattivelli.

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La ricerca, condotta su 108 diverse varietà di grano duro sia antiche che moderne, ha infatti dimostrato per la prima volta che le ripetute selezioni a cui il grano duro è andato incontro nel corso degli anni, mirate ad ottenere varietà più produttive e a taglia ridotta, non hanno provocato effetti negativi sulla sua capacità di entrare in simbiosi con particolari microrganismi benefici attraverso i quali le piante si assicurano il nutrimento dal terreno. I ricercatori hanno infatti verificato che i geni Rht, responsabili della riduzione della taglia e associati all’aumento del raccolto nelle moderne varietà di grano, non interferiscono con lo sviluppo della simbiosi.

“Il grano duro, utilizzato principalmente per la produzione di pasta, è una delle più importanti piante agrarie, e rappresenta un elemento chiave della dieta mediterranea - spiegano Cristiana Sbrana del CNR e Luciano Avio dell’Ateneo pisano - Noi in questo studio abbiamo dimostrato che non ci sono differenze fra le diverse varietà di grano duro, sia antiche che moderne, riguardo alla loro capacità di entrare in simbiosi con i funghi benefici micorrizici”.

La collaborazione tra genetisti e microbiologi ha inoltre permesso di individuare alcuni marcatori genetici, presenti in diversi cromosomi, coinvolti nei cambiamenti fisiologici che avvengono nella pianta durante lo sviluppo della simbiosi.

“La mappatura dei tratti genetici associati alla simbiosi micorrizica, individuati per la prima volta nel grano duro - sottolinea Manuela Giovannetti - potrà permettere la selezione di piante altamente suscettibili alla simbiosi, da impiegare in agricoltura sostenibile, e migliorare la comprensione delle relazioni tra caratteri fenotipici e genetici in questa importante pianta alimentare”.

 

copertina libro"Farfalle e uragani. Complessità: la teoria che governa il mondo" (Hoepli 2018) è l'ultimo libro del professore Walter Grassi, docente di Fisica tecnica all'Università di Pisa.

Pubblichiamo di seguito la prefazione del volume a firma di Roberto Vacca, ingegnere e matematico divulgatore, e la premessa dell'autore.

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Prefazione

Questo è un libro importante. Walter Grassi è un fisico-tecnico e, certo, i lettori che hanno discrete conoscenze di fisica e di matematica ne godranno i frutti con una certa facilità. Però Grassi si rivolge a un pubblico più vasto.

Molti di noi sanno qualcosa di fisica, meteorologia, economia, finanza, energia e psicologia. Ne parliamo anche senza essere esperti e usiamo termini di cui conosciamo il significato, spesso a livello superficiale. Non siamo in grado di esprimere la genesi e le applicazioni. Non padroneggiamo gli strumenti necessari. Ricordiamo i nomi di autori importanti in vari campi, ma talora conosciamo le loro opere solo per aver letto citazioni o recensioni. Mi limito qui a ricordare i nomi di autori (di cui Grassi fornisce bibliografia) che dovrebbe conoscere chi voglia capire meglio il mondo in cui viviamo. Laplace, Pareto, Volterra, Zipf, Lotka, Prigogine, Mandelbrot sono i nomi a me più cari – e Grassi parla anche di molti altri.

Gli argomenti del libro sono: sistemi, complessità, interazioni, caos, processi di crescita e declino, retroazione (feedback) e altro. In poche pagine Grassi non offre trattati su tutti questi argomenti, ma li approfondisce fino a risvegliare la curiosità del lettore e, magari, fino a fargli prendere consapevolezza di non saperne abbastanza. È un’opera utile.

Roberto Vacca
Ingegnere e matematico divulgatore

 

Premessa

Ogni libro nasce dal desiderio di comunicare e condividere con altri le proprie idee e sensazioni. Lo si può fare in molti modi a seconda dei temi trattati e di chi si vuole coinvolgere. I più facili da attrarre sono i curiosi, quelle persone, cioè, che si guardano intorno con la voglia di capire la realtà che li circonda.

Questo testo non pretende certo di dare risposte, ma di stuzzicare la curiosità sull’argomento della complessità in modo che, almeno, se ne conosca l’esistenza.

Fatto questo, esiste, per chi fosse interessato, una miriade di possibilità di approfondimento nei settori più disparati: dalla biologia, alla medicina, alla fisica, all’economia, alle scienze sociali, alla geologia.
Perché un essere vivente deve scambiare energia e materia con l’ambiente circostante per essere tale? Qual è l’importanza delle interazioni, sia interne sia con il mondo esterno? Che cosa significa che le irreversibilità sono origine di ordine? Quanto sono lunghi i confini fra nazioni? Come mai i fenomeni più diversi sono governati da leggi dello stesso tipo?

Tutto ciò è discusso nel libro, insieme ad altro ancora.

Walter Grassi

Un fegato artificiale miniaturizzato, costruito con chip microfluidici in silicio per i test farmacologici, ha finalmente dimostrato che i mini organi artificiali possono essere considerati modelli sperimentali attendibili, aprendo la strada a una possibile eliminazione dell’uso di cavie animali. Lo studio è stato pubblicato su Advanced Functional Materials e condotto dal team di ricerca di Giuseppe Barillaro del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, con la collaborazione del gruppo di Nico Voelcker della Monash University.

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Humans-on-chip mostra come passare dall’organo alla sua “astrazione” funzionale fino al chip che lo mima. 

“La novità di questo modello di organo – spiega Barillaro – è che si compone di strutture tridimensionali che hanno la dimensione effettiva delle cellule epatiche e che sono disposte in modo da replicare anche architettonicamente l’organizzazione del fegato nel lobulo epatico. Negli esseri umani, le cellule epatiche sono disposte in cordoni collocati tra le vene (sonusoidi) che entrano nel lobulo. La diposizione delle cellule in cordoni permette di riprodurre negli organi artificiali alcune funzioni fondamentali del fegato, come la detossificazione e il mantenimento dell’omeostasi”.

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L’organo-chip e lo stesso organo con la simulazione del flusso sanguigno.

Replicare questa struttura è stato possibile grazie all’uso di nanotecnologie simili a quelle usate per i circuiti integrati. Le strutture così costruite vengono alimentate con un sistema microfluidico. “Quello che abbiamo dimostrato – prosegue Barillaro – è che le strutture così composte riescono a mantenere l’attività e le caratteristiche della cellula più a lungo rispetto a quanto non accada con una normale coltura, un mese invece che una settimana, e creare condizioni fisiologiche molto simili a quelle del corpo umano. Questo permette test farmacologici a medio termine, con la conseguenza di poter ridurre l’uso di cavie animali. Replicando in modo sempre più accurato la struttura del lobulo epatico potremo arrivare a effettuare test farmacologici con risultati ancora più attendibili e vicini a quelli ottenuti sull’uomo, e anche ricreare su chip alcune tra le più importanti funzionalità del fegato per andare verso una medicina personalizzata”.

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La struttura degli epatiti vista con il microscopio confocale.

Al momento gli organi-chip hanno destato l’interesse sia dell’Europa che degli Stati Uniti, che hanno avviato la creazione di uno Humanchip, ovvero la riproduzione di diversi organi chip, che poi verranno messi in connessione tra loro per riprodurre la fisiologia umana. Questo renderà possibile testare farmaci su un organo specifico, ma anche controllarne l’impatto sugli altri. In Europa al momento è ai primi passi la costruzione di una flagship sugli organi chip, che includerebbe non solo partner accademici, ma aziende interessate a portare avanti i risultati della sperimentazione.

Si è svolta giovedì 27 settembre la cerimonia di consegna dei diplomi del master internazionale dell'Università di Pisa in “Management of Heath, Safety, Environment & Quality Systems” (HSE&Q), giunto quest'anno alla decima edizione. Gli allievi che hanno concluso il percorso formativo sono stati 21, provenienti da dieci paesi: oltre che dall'Italia, da Congo, Egitto, Ghana, Indonesia, Kazakhstan, Libia, Nigeria, Tunisia e Turkmenistan. In totale, nelle dieci edizioni del master si sono diplomati quasi 200 allievi di 15 diverse nazioni.

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Alla cerimonia sono intervenuti il rettore Paolo Mancarella, rappresentanti del Gruppo ENI e di ENI Corporate University, che è main sponsor dell’iniziativa, oltre alla direzione scientifica espressione del dipartimento di Ingegneria civile e industriale e al Consorzio Universitario Quinn che ne cura l’organizzazione.

Nel suo saluto, in inglese, il rettore ha espresso "vivo apprezzamento per la consolidata collaborazione tra l’Ateneo di Pisa e l'ENI, che permette attraverso il master HSE&Q di formare esperti qualificati con un elevato livello di conoscenze tecniche e con la capacità di essere competitivi in uno scenario internazionale in continuo e rapido mutamento".

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Nella foto in alto: gli allievi del master.
Nella foto in basso: il rettore Paolo Mancarella e il professor Leonardo Tognotti, direttore del dipartimento di Ingegneria civile e industriale.

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