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Comunicati stampa

Sabato 24 novembre, alle 10,30 nell'Aula Fratelli Pontecorvo del Polo Fibonacci, sarà inaugurato l'anno dottorale dell'Università di Pisa, alla presenza del rettore Paolo Mancarella, della delegata ai Dottorati di ricerca, Marcella Aglietti, e di quattro testimonial di prestigio internazionale. Il professor Alessandro Launaro, dell'Università di Cambridge, farà da testimonial per le discipline umanistiche, storiche, linguistiche e filosofiche; la dottoressa Francesca Iezzi, dell'Università di Edimburgo, per le discipline scientifiche; il dottor Piergiorgio Morosini, del Consiglio Superiore della Magistratura, per le discipline giuridiche, economiche, politologiche e sociali; infine il dottor Riccardo Mariani, dell'Intel Corporation Italia S.p.A, per le discipline ingegneristiche.
Nel pomeriggio, alle 14,30, il rettore e i coordinatori dei dottorati di ricerca procederanno alla consegna dei diplomi ai nuovi dottori di ricerca e, novità di quest'anno, ad attribuire sei premi di studio alle miglior tesi di dottorato dello scorso anno accademico, una per ciascun settore scientifico. Il programma proseguirà quindi con alcuni seminari informativi sulle opportunità offerte ai neo-dottorandi dall'Ateneo. Per l’intera giornata al Polo Fibonacci saranno allestiti un punto informativo a cura dell’Ufficio dottorati e un desk gestito dall’Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani.
Con il PhDay, ideato lo scorso anno, l'Università di Pisa vuole dare il benvenuto alle nuove allieve e ai nuovi allievi che entrano a far parte della comunità dei dottorandi che vivono e lavorano all’Università di Pisa, oltre che favorire la condivisione di esperienze e percorsi di studio. Sono circa 730 gli studenti pisani del dottorato suddivisi fra i tre anni di corso.
L'Ateneo pisano sta puntando molto sui dottorati di ricerca, con un investimento superiore rispetto agli altri atenei italiani di pari dimensioni. Oltre a mantenere il numero delle borse e ad aumentare l'attrattività nazionale e internazionale dei corsi, l'Università ha apportato una importante riforma dello Statuto, che contempla un posto per i rappresentanti dei dottorandi nel massimo organo di governo accademico.
I colleghi giornalisti sono invitati alle ore 10,30 per l’inaugurazione dell’anno dottorale e alle 14,30 per la consegna dei diplomi ai nuovi dottori di ricerca e per la premiazione delle sei migliori tesi di dottorato.

Nella classifica del “social populism” Matteo Salvini è il leader del “bold populism", mentre Matteo Renzi e Silvio Berlusconi del “moderate populism”. E tuttavia il populismo è 'endemico' nella facebooksfera italiana e i leader politici, anche quelli non populisti, non disdegnano l’uso di questo genere di retorica. Sono queste, in estrema sintesi, le conclusioni dello studio “Socially mediated populism: the communicative strategies of political leaders on Facebook” pubblicato sulla rivista “Palgrave Communications” del gruppo Nature e condotto da due ricercatori delle Università di Pisa e di Milano. Roberta Bracciale e Gianpietro Mazzoleni hanno monitorato per un anno, da ottobre 2016 a ottobre 2017, l’attività su Facebook di Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio, Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Matteo Renzi, analizzando in tutto 3.725 post.

In Italia gli utenti di internet sono circa 43 milioni di cui 34 milioni sono attivi, anzi molto attivi, su Facebook – racconta Roberta Bracciale del dipartimento di Scienze politiche dell’Ateneo pisano – nel periodo analizzato i cinque leader hanno ricevuto in totale 53 milioni interazioni, fra mi piace, reazioni, commenti e condivisioni, con un minimo di 7.000 interazioni per post, è il caso Giorgia Meloni, a un massimo di 25mila per Matteo Salvini”.

Per definire il grado di populismo dei vari leader i ricercatori si sono quindi concentrati sui post più condivisi e quindi più visibili, 934 in tutto (Berlusconi, 66; Di Maio, 283; Meloni, 216; Renzi, 156; Salvini, 213), che hanno studiato alla ricerca di contenuti riconducibili al concetto di populismo.

 

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“Abbiamo costruito un ‘indice di populismo’ sulla base di tre indicatori, cioè la retorica dell’appello al popolo, dell’attacco all’élite e dell’altro come nemico – spiega Roberta Bracciale – da cui abbiamo modulato una scala crescente di per definire il posizionamento dei vari leader politici”.

“In generale al di là dei singoli e specifici posizionamenti – conclude Bracciale - quello che è emerso è che la comunicazione su Facebook di Berlusconi e Renzi rientra nel populismo che abbiamo definito moderato, quella di Meloni e Di Maio è invece caratterizzata da un livello di populismo più soft, mentre la retorica di Salvini è un ottimo esempio di populismo ‘completo’, ovvero utilizza più degli altri tutte le argomentazioni populiste riconducibili ai tre indicatori che abbiamo individuato”.

Nella classifica del “social populism” Matteo Salvini è il leader del “bold populism", mentre Matteo Renzi e Silvio Berlusconi del “moderate populism”. E tuttavia il populismo è 'endemico' nella facebooksfera italiana e i leader politici, anche quelli non populisti, non disdegnano l’uso di questo genere di retorica. Sono queste, in estrema sintesi, le conclusioni dello studio “Socially mediated populism: the communicative strategies of political leaders on Facebook” pubblicato sulla rivista “Palgrave Communications” del gruppo Nature e condotto da due ricercatori delle Università di Pisa e di Milano. Roberta Bracciale e Gianpietro Mazzoleni hanno monitorato per un anno, da ottobre 2016 a ottobre 2017, l’attività su Facebook di Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio, Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Matteo Renzi, analizzando in tutto 3.725 post.
“In Italia gli utenti di internet sono circa 43 milioni di cui 34 milioni sono attivi, anzi molto attivi, su Facebook – racconta Roberta Bracciale del dipartimento di Scienze politiche dell’Ateneo pisano – nel periodo analizzato i cinque leader hanno ricevuto in totale 53 milioni interazioni, fra mi piace, reazioni, commenti e condivisioni, con un minimo di 7.000 interazioni per post, è il caso Giorgia Meloni, a un massimo di 25mila per Matteo Salvini”.
Per definire il grado di populismo dei vari leader i ricercatori si sono quindi concentrati sui post più condivisi e quindi più visibili, 934 in tutto (Berlusconi, 66; Di Maio, 283; Meloni, 216; Renzi, 156; Salvini, 213), che hanno studiato alla ricerca di contenuti riconducibili al concetto di populismo.
“Abbiamo costruito un ‘indice di populismo’ sulla base di tre indicatori, cioè la retorica dell’appello al popolo, dell’attacco all’élite e dell’altro come nemico – spiega Roberta Bracciale – da cui abbiamo modulato una scala crescente di per definire il posizionamento dei vari leader politici”.
“In generale al di là dei singoli e specifici posizionamenti – conclude Bracciale - quello che è emerso è che la comunicazione su Facebook di Berlusconi e Renzi rientra nel populismo che abbiamo definito moderato, quella di Meloni e Di Maio è invece caratterizzata da un livello di populismo più soft, mentre la retorica di Salvini è un ottimo esempio di populismo ‘completo’, ovvero utilizza più degli altri tutte le argomentazioni populiste riconducibili ai tre indicatori che abbiamo individuato”.

 

Al fisico Guido Emilio Tonelli, professore di Fisica sperimentale dell'Università di Pisa, è stato assegnato il “Campano d’Oro”, un riconoscimento che l’Associazione laureati ateneo pisano in collaborazione con l’Ateneo assegna a illustri pesronalità che si sono laureate a Pisa. La cerimonia giunta quest’anno alla 48a edizione si svolge venerdì 23 novembre, alle 17,30 al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Lungarno Galilei, 9).
Dopo i saluti della prorettrice vicaria Nicoletta De Francesco e del sindaco di Pisa Michele Conti, il professor Arnaldo Stefanini leggerà la ‘laudatio’ mentre il presidente dell’Alap, Paolo Ghezzi, darà lettura della motivazione del conferimento del premio. Dopo la consegna del "Campano d’Oro" è previsto un intervento del premiato. Un omaggio musicale concluderà, come da tradizione, la cerimonia.

 

Giovedì 29 novembre, alle 16, nell’aula B9 del Palazzo Boilleau, si tiene la presentazione dell'indagine annuale ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani) “La condizione del Dottorato di Ricerca in Italia”.

Intervengono: Pasquale Ricci “Introduzione generale sulla figura del Dottorato in Italia e breve descrizione di tutte le possibili vie per la valorizzazione di tale figura (pubblica amministrazione, privato, scuola, ecc.); Dr. Letizia Bianchi (InnoLabs) “Dalla ricerca all’impresa: come valorizzare l’imprenditorialità dei dottorandi, sia dell’area scientifica, sia dell’area socio-umanistica.
Relatori: Stefano Salvia, Stefano Carlesi e Davide Vadacchino.

L'evento è realizzato con i con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa.

Per informazioni:
https://adipisa.wordpress.com 

Locandina ADI

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