Fondiaria SAI ha donato all’Università il dipinto di Ferruccio Pizzanelli su Palazzo alla Giornata
Un quadro che raffigura il Palazzo alla Giornata come appariva all'inizio del Novecento, opera dell'artista pisano Ferruccio Pizzanelli, tra i maggiori esponenti della pittura toscana del XX secolo. Il dipinto è stato consegnato, martedì 10 gennaio 2012, dai rappresentanti della direzione generale della Fondiaria SAI e dell'Agenzia generale SAI di Pisa nelle mani del rettore Massimo Augello. Cornice della cerimonia la suggestiva Sala dei Mappamondi dello stesso Palazzo oggi sede del rettorato, il luogo per di più in cui il giovane Pizzanelli aveva tenuto la sua prima esposizione.
Nel loro intervento, il rettore dell'Ateneo Pisano, i vertici della Società assicuratrice, Piergiorgio Costantini e Cesare Zunino, e l'agente generale e procuratore della Società, Maurizio Sbrana, hanno ricordato la solida tradizione di collaborazione che lega le due Istituzioni, che va anche al di là delle convenzioni sottoscritte per agevolare il ricorso ai servizi assicurativi da parte del personale e degli studenti dell'Università. Negli scorsi anni, infatti, la SAI ha finanziato l'istituzione di borse di studio a laureati in discipline giuridiche ed economiche con tesi in argomento assicurativo; ha permesso di acquisire una preziosa collezione mineralogica che è entrata a far parte del patrimonio scientifico dell'Ateneo e che è possibile ammirare al Museo di Storia naturale e del territorio di Calci; ha contributo all'acquisto di nove manoscritti giovanili di Enrico Fermi; ha donato il ritratto di Galileo Galilei che è stato collocato nella Sala al piano terra di Palazzo alla Giornata.
Il rettore ha quindi sottolineato il ruolo sociale svolto dalla compagnia di assicurazione "attraverso l'impegno convinto in campo culturale, poiché il grado di progresso di ogni società si misura a partire dalla sua capacità di trasmettere cultura e di guardare sempre, e con fiducia, al futuro". I rappresentanti della Sai hanno messo in evidenza il profondo legame che lega la Società e la sua Agenzia generale alla città di Pisa, di cui l'Università è senza dubbio tra le più importanti istituzioni e il principale luogo di elaborazione e di trasmissione del sapere.
I professori di Storia dell'arte, Lucia Tomasi Tongiorgi e Alessandro Tosi, hanno tracciato un breve profilo di Ferruccio Pizzanelli, un artista abile con i pennelli, così come nella lavorazione artistica del cuoio, e capace di descrivere con la sue opere paesaggi e volti autentici della tradizione toscana. È stato inoltre illustrato il volume dedicato al pittore pisano e al dipinto su Palazzo alla Giornata, realizzato dalla SAI con un testo curato dal professor Stefano Renzoni.
Nella stessa occasione, alla presenza del preside della facoltà di Agraria, Manuela Giovannetti, è stato anche presentato il volume curato dai professori Alessandro Tosi e Romano Paolo Coppini sui due grandi affreschi realizzati da Ferruccio Pizzanelli nell'Aula Magna della facoltà di Agraria e su quello che si trova nell'ex Clinica dermatologica.
Mauro Rosi vicepresidente della nuova Commissione grandi rischi della Protezione civile
C'è anche un docente dell'Università di Pisa nella nuova "Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi" appena nominata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Mauro Rosi, docente di Geochimica e Vulcanologia e direttore del dipartimento di Scienze della Terra dell'Ateneo pisano, è il nuovo vicepresidente dell'organo di consulenza scientifica del capo dipartimento della Protezione civile che raccoglie le competenze di 58 professori universitari, rappresentanti dei principali enti di ricerca nazionali (come Cnr e Ingv) ed esperti tecnici delle diverse tipologie di rischi naturali, ambientali e industriali.
Le nomine, sono state firmate a fine dicembre dal presidente del consiglio Mario Monti su proposta del capo dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli, che ha indicato in Luciano Maiani, ex presidente del Cnr, il presidente e in Giuseppe Zamberletti il presidente emerito. La nuova commissione sarà articolata in cinque settori corrispondenti alle varie tipologie di rischio: settore rischio sismico; settore rischio vulcanico; settore rischi meteo-idrologico, idraulico e di frana; settore rischi chimico, nucleare, industriale e trasporti; settore rischio ambientale e incendi boschivi. Compito della nuova commissione sarà fornire al dipartimento della Protezione civile pareri di carattere tecnico-scientifico in relazione alle diverse tipologie di rischio e anche indicazioni per migliorare le capacità di valutazione, previsione e prevenzione dei diversi rischi.
Mauro Rosi si è laureato a Pisa in Geologia nel 1974 ed è professore ordinario di Vulcanologia dal 2002. Dal 2006 è direttore del dipartimento di Scienze della Terra. Attualmente ricopre l'incarico di presidente della Federazione Nazionale di Scienze della Terra ed è membro del consiglio scientifico dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il professor Rosi ha un'esperienza pluridecennale nella gestione di crisi vulcaniche di tutto il mondo (eruzione del St. Helens-USA 1980, Nevado del Ruiz-Colombia 1985, Guagua Pichincha e Tungurahua-Ecuador 1999, St. Helens-USA 2004, Merapi-Indonesia 2006, Isola Reunion-Oceano Indiano 2009) e in Italia (Etna, 1981; Etna 1983; Stromboli 1985; Etna 2001; Etna 2002; Stromboli 2002-2003; Stromboli 2007). Rosi ha anche svolto, in alcuni casi, il ruolo di consulente per conto di autorità governative per l'assunzione di decisioni in materia di protezione civile (N. del Ruiz-Colombia 1985, Guagua Pichincha e Tungurahua-Ecuador 1999) e organismi internazionali (Nazioni Unite luglio 2011).
L’incontro con lo straniero nell’Antico Testamento
Martedì 10 gennaio 2012 alle 17.15, nell'Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza, Enzo Bianchi, Priore della Comunità monastica di Bose, terrà la lezione "L'incontro con lo straniero nell'Antico Testamento". L'iniziativa fa parte del ciclo di introduzione multidisciplinare alla Bibbia intitolato "L'incontro con l'Altro, Fascinosum et Tremendum. Temi biblici tra difesa dell'identità e integrazione, accoglienza e rifiuto". L'iniziativa è organizzata da: Marisa Bonamici, Piergiorgio Borbone, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Daria Coppola, Bruno Di Porto, Adriano Fabris, Roberto Filippini, Gianfranco Fioravanti, Piero Floriani, Gabriella Garzella, Cesare Letta, Alessandro Martinengo, Stefano Perfetti, Mauro Ronzani, Elena Salibra, Maria Antonietta Sanna, Marina Soriani Innocenti, Giuseppina Stella Galbiati.
A “Geo Scienza” gli esperimenti sulle “pellicole intelligenti” del dipartimento di Chimica e chimica industriale
Il 4 gennaio 2012, all'interno del programma "Cose dell'altro Geo", è andata in onda su RaiTre la trasmissione "Geo Scienza", dove sono stati presentati da Andrea Pucci, ricercatore del dipartimento di Chimica e chimica industriale, una serie di esperimenti su alcuni film polimerici condotti dal team di ricerca dell'Università di Pisa. I materiali hanno la proprietà di cambiare colore a seguito di stimoli esterni di varia natura come le deformazioni meccaniche e gli sbalzi di temperatura, e sono sviluppati in collaborazione con i professori Marco Pasquali, Francesco Ciardelli e Giacomo Ruggeri all'interno di un progetto denominato "Poloptel", finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa.
In studio Andrea Pucci ha mostrato una serie di pellicole che, sottoposte a deformazione, hanno cambiato colore in emissione da verde a blu a causa della rottura degli aggregati di colorante in esso dispersi. In un secondo esperimento è stato poi mostrato il fenomeno opposto, cioè la formazione di aggregati di colorante una volta che il film viene posto per pochi istanti sopra una piastra alla temperatura controllata superiore a 60°C.
I risultati di questa ricerca potrebbero avere importanti ricadute nella vita di tutti i giorni portando allo sviluppo di pellicole per "imballaggio intelligente", capaci cioè di rilevare attraverso un cambiamento delle proprietà ottiche del materiale se vi è stata una sollecitazione esterna (contaminazione), attraverso uno stress meccanico (deformazione, strappo del materiale), o di natura termica (sbalzo di temperatura). Visti i controlli necessari per tutti gli alimenti appartenenti alla catena del freddo, la ricerca potrebbe portare allo sviluppo di nuovi imballaggi alimentari, le cui caratteristiche devono rispondere a parametri precisi, come garantire la protezione dell'alimento da danni meccanici, oppure prevenirne o ritardarne la degradazione fisica.
Il professor Alberto Del Guerra nominato “Fellow” dell’IEEE
Alberto Del Guerra, docente di Fisica medica alla facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Pisa, è stato nominato "fellow" dell'IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers), l'associazione internazionale di professionisti impegnata a favore del progresso della tecnologia a beneficio dell'umanità. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato al professore "per i suoi contributi allo sviluppo di rivelatori di radiazioni e di sistemi per la fisica medica e per l'imaging molecolare". Del Guerra ha contribuito al progresso nel suo settore scientifico attraverso l'invenzione e la costruzione di dispositivi innovativi e lo sviluppo di nuove tecniche per la creazione di farmaci e per la diagnosi e terapia delle malattie.
L'"IEEE fellow" è conferito a una personalità con un eccellente primato di risultati, provenienti da diverse aree scientifiche, che vanno dai sistemi aerospaziali, all'ingegneria informatica, delle telecomunicazioni e biomedica, all'elettronica. Per il 2012, sono 322 i professionisti che nel mondo hanno ottenuto il riconoscimento. Attraverso i suoi 385.000 membri in 160 paesi del mondo, l'IEEE promuove lo sviluppo della tecnologia per l'umanità e pubblica circa il 30% del materiale tecnico riguardante i diversi settori di interesse.
Alberto Del Guerra, dopo essersi laureato in Fisica all'Università di Pisa nel 1968, è diventato professore associato presso il dipartimento di Fisica pisano nel 1982. Tra 1981 e 1982 ha trascorso un periodo come "Fulbright Scholar" al Lawrence Berkeley Laboratory della California, dove ha iniziato la sua attività di ricerca sulla PET la tomografia a positroni, allora ai primordi. Nel 1987 è diventato professore di prima fascia di Fisica all'Università "Federico II" di Napoli, per poi passare a Ferrara ed essere richiamato a Pisa, alla facoltà di Medicina e chirurgia, nel 1998. Attualmente, è anche direttore della Scuola di specializzazione in fisica medica dell'Università di Pisa e presidente del Collegio dei direttori delle scuole italiane.
Il professor Del Guerra è autore di oltre 300 articoli su riviste internazionali, la maggior parte nel campo dell'imaging radiologico, nucleare e molecolare. Dirige un gruppo di ricerca in fisica medica, in stretta collaborazione con l'Istituto nazionale di fisica nucleare. È stato presidente della Federazione europea della Società di Fisica medica per tre anni, fino a esserne nominato membro onorario nel 2009. È membro del Consiglio direttivo della Associazione italiana di Fisica medica.
I piccoli scimpanzé e i bambini riproducono gli stessi comportamenti di gioco
I piccoli scimpanzé giocano in modo molto simile agli esseri umani, alternando le diverse fasi ludiche come fanno i bambini in età infantile. È questo il risultato principale di uno studio sul comportamento ludico delle grandi antropomorfe della specie Pan troglodytes, che è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale "PLoS ONE". La ricerca è stata realizzata dalle dottoresse Elisabetta Palagi e Giada Cordoni, del Museo di Storia Naturale e del Territorio dell'Università di Pisa, in collaborazione con l'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del CNR (Roma). Il progetto scientifico, coordinato dalla stessa dottoressa Palagi, rientra nell'ambito delle ricerche socio-biologiche che il Museo di Calci conduce da molti anni a livello internazionale.
La ricerca è il frutto di osservazioni che le ricercatrici hanno condotto in grandi parchi europei che ospitano numerose colonie riproduttive. Le osservazioni a lungo termine hanno dato la possibilità di raccogliere dati su 15 immaturi, sia piccoli che giovani, consentendo una comparazione precisa del gioco nelle diverse fasi di età. Lo studio delle ricercatrici pisane si è concentrato principalmente sull'analisi dei parametri relativi al gioco sociale, cioè quello effettuato da due o più animali. I risultati ottenuti hanno dimostrato che, nello scimpanzé come nell'uomo, esistono variazioni apprezzabili durante il passaggio dalla fase infantile a quella giovanile. In particolare, la ricerca ha evidenziato che il gioco solitario e il gioco sociale seguono due traiettorie ontogenetiche differenti: mentre il primo mostra un picco di frequenza durante l'infanzia, il secondo mantiene livelli pressoché costanti in tutta la fase immatura. Le differenze non sono solo di carattere quantitativo, ma anche qualitativo, poiché le sessioni di gioco sociale, nei giovani scimpanzé, diventano più articolate, dal punto di vista del numero di pattern ludici utilizzati in una sessione, e più bilanciate, dal punto di vista delle modalità e delle frequenze con cui vengono scambiati i pattern direzionali tra giocatori.
L'importanza di questo studio risiede nel fatto che i dati riguardanti i primati non-umani sono stati comparati, in modo standardizzato e puntuale, con i dati presenti in letteratura sul comportamento di gioco dell'uomo. È emerso così che i bambini in età prescolare da 0 a 3 anni, come i piccoli di scimpanzé, mostrano più alti livelli di gioco solitario, mentre il gioco sociale di lotta rimane pressoché costante dall'infanzia all'adolescenza. Sia gli immaturi di scimpanzé che quelli di Homo sapiens prediligono il gioco con i coetanei che, negli adolescenti di entrambe le specie, diviene più bilanciato e complesso, sebbene anche più competitivo.
Partendo dalla constatazione della stretta vicinanza filogenetica tra Homo sapiens e le altre scimmie antropomorfe, la ricerca suggerisce che il confronto comportamentale tra specie assume un ruolo cruciale per far luce sulle basi biologiche di molti comportamenti presenti in quello che, dal punto di vista zoologico ed evolutivo, possiamo chiamare l'"animale uomo".
Al via il reclutamento per il G8/G20 Giovanile
Sono ufficialmente aperte le selezioni per far parte della Delegazione Italiana per il G8 & G20 Youth Summit, l'unico evento giovanile parallelo ai vertici dei "Grandi". Fin dal 2006, il Summit ha riunito giovani leader provenienti dai paesi del G20 che si confrontano, negoziano e formulano nuove idee sui temi in agenda dei Capi di Stato del G20, fino a stendere un comunicato finale che viene consegnato alla Presidenza di turno del G20. Al Summit di Parigi dello scorso anno era presente anche una studentessa della facoltà di Economia dell'Università di Pisa, Francesca Larosa, che ha rappresentato l'Italia come ministro dello sviluppo.
Il Summit è organizzato dal G8 & G20 Youth Network, un network internazionale che raccoglie 20 associazioni di tutto il mondo. La Young Ambassadors Society è il comitato organizzativo che si occupa del reclutamento della Delegazione Italiana, che sarà composta da Capo di Stato, Sherpa, Ministro degli Affari Esteri, Ministro dell'Economia, Ministro della Finanza, Ministro della Giustizia, Ministro dello Sviluppo, Ministro della Difesa, Ministro dell'Ambiente e Addetto stampa.
Per far parte della Delegazione basta mandare la propria candidatura attraverso il sito www.youngambassadorsociety.org. Coloro che supereranno questa prima fase di selezione verranno contattati per un colloquio via skype. I migliori entreranno a far parte della Delegazione Italiana che seguirà un processo di preparazione prima di recarsi al Summit dal 3 al 9 giugno 2012. Il Summit si svolgerà a Washington DC, presso la prestigiosa Georgetown University, dove la Delegazione di giovani Ministri italiani si confronterà con le proprie controparti provenienti dai 20 Grandi Paesi, sulle sfide di natura globale.
Questa esperienza già in passato ha dato la possibilità ai ragazzi non solo di approfondire la propria conoscenza dell'inglese e delle attuali tematiche economiche, politiche, ecologiche, dello sviluppo, di sicurezza, di giustizia, ma gli ha anche conferito una certa professionalità, intraprendenza e flessibilità intellettuale. Confrontarsi con giovani altrettanto brillanti proveniente da tutti e 5 i continenti poi, è un'occasione unica per imparare davvero a conoscere e interagire con le altre culture.
Marco Luise nominato 'Fellow' dell'IEEE
Marco Luise, docente di Telecomunicazioni alla facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa, è stato nominato "fellow" dell'IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers), l'associazione internazionale di professionisti impegnata a favore del progresso della tecnologia a beneficio dell'umanità. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato al professore "per i suoi contributi al settore della sincronizzazione e dell'elaborazione del segnale nelle telecomunicazioni". L'attività di ricerca del professor Luise si svolge nell'ambito delle telecomunicazioni, e più specificamente nel campo delle radiotrasmissioni terrestri e via satellite, delle comunicazioni "wireless", e dei sistemi di posizionamento satellitari.
L'"IEEE fellow" è conferito a una personalità con un eccellente primato di risultati, provenienti da diverse aree scientifiche, che vanno dai sistemi aerospaziali, all'ingegneria informatica, delle telecomunicazioni e biomedica, all'elettronica. Per il 2012, sono 322 i professionisti che nel mondo hanno ottenuto il riconoscimento. Attraverso i suoi 385.000 membri in 160 paesi del mondo, l'IEEE promuove lo sviluppo della tecnologia per l'umanità e pubblica circa il 30% del materiale tecnico riguardante i diversi settori di interesse.
Marco Luise è professore ordinario di Telecomunicazioni all'Università di Pisa. Nato a Livorno nel 1960, si è laureato con lode e ha ottenuto il titolo di dottore di ricerca in Ingegneria elettronica presso l'Università di Pisa. Ha dapprima occupato un posto di ricercatore dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) presso lo European Space Research and Technology Centre (ESTEC), Noordwijk, Paesi Bassi; è stato poi ricercatore del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) presso il Centro Studio Metodi Dispositivi Radiotrasmissioni (CSMDR), Pisa e (dal 1991 al 1999) Professore Associato presso il Dipartimento Ingegneria Informazione dell'Università di Pisa. È stato presidente e organizzatore rispettivamente della V, VI, VII, e IX edizione del convegno "Tyrrhenian International Workshop on Digital Communications", mentre nel 1998 è stato presidente del convegno URSI Symposium ISSSE.
Recentemente, ha svolto le funzioni di Co-Chairman del programma tecnico del convegno "7th International Workshop on Digital Signal Processing Techniques for Space Communications" e della conferenza "European Wireless 2002". Recentemente, è stato General Chairman della conferenza EUSIPCO 2006 che si è tenuta a Firenze nel settembre 2006; è stato general co-chair del congresso European Wireless 2010 e Technical Program Chair del Future Network and Mobile Summit 2010 della Commissione Europea.
Oltre che presso l'Università di Pisa, è anche docente alla Scuola di Alti Studi IMT (Istituzioni, Mercati, Tecnologie) di Lucca, ed è direttore esecutivo della Rete di Eccellenza della Commissione Europea su "Wireless Communications NEWCOM++".
Autore di poco meno di 300 contributi scientifici a livello internazionale, di una ventina di libri e di una decina di brevetti, il professor Luise ha fatto parte come editor del comitato di redazione della rivista "IEEE Transactions on Communications" e della rivista "European Transactions on Telecommunications" (della quale è membro dello Advisory Board). Ha fondato ed è stato il primo editor-in-chief dell'"International Journal of Navigation and Observation", ed è division editor per Communication Theory and Systems del "Journal of Communications and Networks". È segretario nazionale del GTTI, Gruppo Telecomunicazioni Teoria dell'Informazione e siede nella giunta del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT). È anche presidente della Commissione C della URSI e membro dello International Committee on Global Navigation Satellite Systems (ICG) delle Nazioni Unite. È presidente e ha contribuito a fondare l'Associazione ToscanaSpazio.
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Tirreno Pisa
Giubbotto salvacuore protegge da infarto
È in tutto simile a un giubbotto antiproiettile, come quelli che indossano le forze dell'ordine, e lo scopo è lo stesso: proteggere il cuore, ma non dai colpi d'arma da fuoco bensì da aritmie, fibrillazioni ventricolari o arresti cardiaci, tutte disfunzioni cardiache gravi che possono essere letali.
A Pisa il dispositivo si usa ormai dalla fine del 2010, nell'Unità operativa di Malattie Cardiovascolari 2 dell'Aoup diretta dalla Dr.ssa Maria Grazia Bongiorni (nella foto a destra). E' un sistema di defibrillazione esterna che il paziente può indossare 24 ore su 24, con alcune caratteristiche sovrapponibili ai defibrillatori impiantabili per via sottocutanea, e che consente una protezione costante in caso di insorgenza delle patologie di cui sopra. E' dotato di piastre "indossabili" attraverso un corsetto, collegato con un defibrillatore vero e proprio di dimensioni contenute, del peso di circa 1 kg., che si indossa a tracolla come un Holter.
Il giubbotto viene utilizzato in tutte quelle situazioni transitorie in cui non è possibile o non è definitivamente raccomandato, per motivi clinici, impiantare un dispositivo definitivo sottocutaneo; è il caso, ad esempio, di pazienti che hanno subìto un evento cardiaco acuto, come un infarto, in cui è indicato un monitoraggio di circa 2 mesi della funzione cardiaca in attesa di un eventuale impianto di un defibrillatore definitivo. Un'ulteriore indicazione riguarda quei pazienti che hanno subìto una rimozione dei devices precedentemente impiantati, per motivi infettivi – in questo caso non si può reimpiantarne un altro subito, se non utilizzando un accesso venoso dal lato opposto rispetto al precedente. Il vantaggio del giubbotto, nei pazienti giovani che hanno effettuato una rimozione di devices per infezione, è anche di tipo estetico poiché, grazie alla fase transitoria di protezione del cuore rappresentata dal dispositivo, si permette alla cicatrice di guarire e quindi di intervenire la seconda volta, per l'impianto definitivo, sullo stesso lato da cui è stato rimosso. Ciò preserva il corpo, specie di giovani donne, da una doppia cicatrice che può lasciare segni anche dal punto di vista psicologico.
Dalla fine del 2010 ad oggi a Pisa il giubbotto, che costa circa 50mila euro – l'Aoup ne ha in dotazione 2, e il dispositivo si usa in pochi altri centri in Italia – è stato utilizzato con buoni risultati su 9 pazienti (alcuni dei quali provenienti da altre regioni). L'utilizzo richiede un semplice addestramento e una programmazione ad personam che dura all'incirca 20 minuti all'atto della dimissione del paziente. Non richiede particolari abilità nella gestione da parte del portatore, in quanto il funzionamento è automatico. Va indossato sempre, anche di notte (si toglie solo sotto la doccia !), e monitora costantemente il ritmo cardiaco del paziente, riconoscendo le aritmie potenzialmente fatali secondo algoritmi che sono in grado di stabilire quando è necessario intervenire con una scarica defibrillatrice. I cardiologi del reparto possono monitorare l'andamento di ogni singolo paziente dal computer, grazie alla possibilità del sistema di scaricare i dati immagazzinati su un server accessibile dall'ospedale.
La casistica mondiale registra oltre 3000 casi di soggetti che l'hanno indossato, con un'aderenza alla terapia superiore al 90% e un'efficacia del primo shock erogato prossima al 100%. (Ufficio stampa AOUP)
Pisa, città per gli studenti
In origine furono le Logge di Banchi. Poi è stata la volta del primo tratto di viale delle Piagge e di Largo Ciro Menotti. E presto toccherà anche al Giardino Scotto e alle piazze Dante e Santa Caterina, oltre ad un'area in ciascuno dei sei Ctp in cui è suddiviso il territorio comunale che dovrà essere individuata in accordo con gli stessi consigli territoriali. Pisa, la città da cui è partito il primo collegamento internet d'Italia, si conferma decisamente all'avanguardia e mette in rampa di lancio un progetto destinato ad incrementare in modo esponenziale le aree wi-fi del territorio comunale, quelle in cui è possibile collegarsi alla rete gratuitamente e senza fili. Il tutto nello spazio dei prossimi quindici mesi grazie a "Pisa, città per gli studenti", un progetto promosso dal Comune in collaborazione con l'Università, l'Azienda per il Diritto allo Studio e l'associazione giovanile "Memoria delle Radici" per migliorare la qualità della vita degli studenti universitari di cui, fra l'altro, l'ampliamento della rete wi-fi cittadina costituisce soltanto uno dei molteplici interventi previsti.
L'investimento, infatti è di circa 294mila euro – 186mila dei quali (il 64%) finanziati da un bando dell'Anci con risorse messe a disposizione dal Ministero della Gioventù e il resto a carico dei partner –, e sono destinati sicuramente ad aumentare il numero delle aree a connessione gratuita e senza fili, ma anche per rinnovare la convenzione fra Comune, Università. Dsu e Cpt che prevede tariffe agevolate in favore degli studenti dell'ateneo pisano (circa 20mila gli abbonamenti "agevolati" fatti nei primi dieci mesi del 2011) e per favorire l'accesso a spettacoli teatrali, concerti ed altri eventi culturali mediante sconti e promozioni rivolte agli universitari.
Non solo, il progetto prevede anche la realizzazione di spazi e "aule studio" all'aperto nei punti in cui è assicurata la copertura wi-fi, la creazione di un portale per favorire l'incontro fra domanda e offerta di alloggi per studenti e iniziative a sostegno della creatività studentesca quale il "Folk in progress", un vero e proprio concorso nazionale rivolto a giovani band studentesche invitate reinterpretare canzoni tradizionali e un festival, ospitato dalla città della Torre e dedicato alla musica popolare, cui sarà invitato a partecipare anche il gruppo vincitore del concorso.
Importanti anche le iniziative che riguarderanno il Cus che grazie a questo progetto, si doterà di un vero e proprio ufficio di comunicazione collocato all'interno dei propri impianti e, soprattutto, realizzerà un sistema informatico che consentirà agli studenti di iscriversi al centro sportivo universitario e di prenotare attività e servizi on line attraverso il sito dell'ente. Infine sarà rivisitata la grafica e l'immagine del Centro d'Ascolto e Consulenza dell'Università e potenziati i servizi rivolti agli studenti universitari stranieri e disabili.
Per l'inizio vero e proprio degli interventi manca soltanto la sottoscrizione del protocollo d'intesa fra i cinque soggetti promotori e l'Anci,una formalità che sarà sbrigata entro fine mese. (Comunicato del Comune di Pisa)