Siamo del gatto!
Dopo il successo di Dolce acqua, la mostra dedicata nel 2013 all'acqua, il Museo della Grafica propone un nuovo, suggestivo appuntamento con l'arte e la scienza. L'idea della mostra "Siamo del gatto!" nasce infatti da un progetto di comunicazione scientifica promosso dal Museo di Storia naturale dell'Università di Pisa e supportato dalla Regione Toscana. Il progetto, dedicato al precursore della moderna genetica Gregor Johann Mendel, intende spiegare attraverso il colore del gatto le leggi che prendono il suo nome (la Certosa di Calci ospita una numerosa colonia di gatti con mantelli di colori diversi).
Partendo dalle opere delle proprie raccolte e con il generoso contributo di collezionisti privati, il Museo della Grafica ha voluto condividere lo spirito e le finalità del progetto allestendo nelle sale di Palazzo Lanfranchi un percorso di storie e immagini con cui artisti di diverse epoche hanno raffigurato e raccontato il gatto.Dall'antico Egitto alla contemporaneità, tra preziosi amuleti in faience e il "Neko" che gioca con il mouse di un computer, con riferimenti all'illustrazione scientifica e all'umanizzazione animale, prende corpo un'originale galleria di ritratti felini. Da Federico Barocci ad alcuni protagonisti del '900, è possibile ammirare opere grafiche di Antonio Bobò, Benito Boccolari, Spartaco Carlini, Antonio Carbonati, Paolo Ciampini, Furio de Denaro, Benvenuto Disertori, Franco Gentilini, Marcello Guasti, Silvio Loffredo, Antonio Possenti, Toti Scialoja, Luigi Servolini, Giorgio Settala.
Il titolo "Siamo del gatto!", che riprende un modo di dire ampiamente diffuso in Toscana per alludere a situazioni di estrema difficoltà, è insieme ammissione della potenza felina, riferimento al nostro essere complici e vittime dell'irresistibile fascino del gatto.
Nel periodo della mostra, il cinema Arsenale proporrà "Cinegatto", una serie di appuntamenti con alcuni dei più celebri e affascinanti film di animazione sui gatti, a cominciare da Gli Aristogatti (1970) programmato per lunedì 22 dicembre in versione originale con sottotitoli in italiano. Altri titoli della rassegna: Un gatto a Parigi di Alain Gagnol, Jean -Loup Felicioli, Francia 2010; Il gatto con gli stivali di Kimio Yabuki, Giappone 1969; Doraemon di Takashi Yamazaki, Ryûichi Yagi, Giappone 2014.
L'Università di Pisa investe in ricerca
L'Università di Pisa investe nel settore della ricerca, con la pubblicazione di due bandi che mirano a finanziare progetti di ricerca di Ateneo e l'acquisto di grandi attrezzature.
Con il finanziamento di Progetti di Ricerca di Ateneo (PRA), l'Università intende promuovere, in tutte le Aree CUN, la realizzazione di ricerche presentate da gruppi di ricercatori dell'Ateneo. Il finanziamento a disposizione per l'anno 2015 - che si aggiunge a quello di pari importo stanziato per la ricerca individuale - è di 3 milioni di euro e la scadenza per la presentazione delle proposte è fissata per le ore 17 di mercoledì 28 gennaio 2015.
Il testo del bando e la relativa modulistica sono disponibili sul sito dell'Ateneo, all'indirizzo: www.unipi.it/index.php/finanziamenti/item/5363-bando-per-il-finanziamento-di-progetti-di-ricerca-di-ateneo-pra-2015.
Con il secondo bando, l'Università vuole cofinanziare l'acquisto di attrezzature scientifiche di costo superiore a 100 mila euro (IVA compresa), che studiosi dell'Ateneo potranno utilizzare per svolgere attività di ricerca.
Il finanziamento complessivo per il 2015 è pari a 1 milione e mezzo di euro e la scadenza per l'invio delle proposte è fissata per le ore 17 di giovedì 22 gennaio 2015.
Il testo del bando e la relativa modulistica sono disponibili sul sito dell'Ateneo, all'indirizzo: www.unipi.it/index.php/finanziamenti/item/5365-bando-per-il-cofinanziamento-di-grandi-attrezzature-scientifiche.
Per gli studenti dell’Università di Pisa si aprono le porte del Canada
Grazie a un "Memorandum of Understanding" della durata di 5 anni, per gli studenti e i docenti dell'Università di Pisa si aprono le porte del Canada, in particolare della Concordia University College di Alberta. La firma di un accordo quadro è avvenuta alcune settimane fa in occasione della visita a Pisa del professor Manfred Zeuch, docente responsabile dell'internazionalizzazione della Concordia, che ha proposto diverse possibilità di collaborazione, tra cui lo scambio di studenti e docenti e l'attivazione di lauree che rilascino un titolo congiunto tra i due atenei.
In particolare, sono in corso di definizione con il professor Manfred Zeuch e il professor Neil Querengesser, responsabile dell'area umanistica della Concordia University College, i dettagli per uno scambio studenti con i dipartimenti di Filologia, Letteratura e Linguistica e di Civiltà e Forme del sapere dell'Università di Pisa. Il Consolato generale italiano di Vancouver si è congratulato per l'iniziativa e si è dichiarato a disposizione per aiutare i rapporti di scambio.
Ritorno in Antartide per i ricercatori dell’Università di Pisa
Una spedizione in Antartide alla ricerca di meteoriti, in quello che è un terreno privilegiato per la raccolta di materia extraterrestre per studi sull'origine e sull'evoluzione del sistema solare. Partiranno con questo obiettivo, venerdì 26 dicembre 2014, i due ricercatori dell'Università di Pisa che sono stati inseriti nella XXX missione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziata dal MIUR. I ricercatori fanno parte del progetto "Meteoriti Antartiche" coordinato da Luigi Folco, ricercatoredell'Università di Pisa. A guidare il gruppo sul terreno sarà Maurizio Gemelli, ricercatore del dipartimento di Scienze della Terra, a cui si aggiungeranno Jacopo Nava, studente laureando del dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, e Gabriele Giuli, ricercatore dell'Università di Camerino.
La missione inizierà ufficialmente il 26 dicembre con la partenza dall'Italia per il lungo viaggio verso il continente antartico. L'arrivo in Antartide è previsto per il 30 dicembre quando un volo dalla Nuova Zelanda porterà i ricercatori sul continente bianco. La durata della missione sarà di circa 40 giorni con il rientro previsto per il 6 febbraio 2015. Durante le settimane della missione, i due ricercatori pubblicheranno un diario delle loro attività sulla pagina Facebook "La spedizione in Antartide dell'Università di Pisa".
Gli studiosi pisani utilizzeranno come supporto logistico la base italiana del PNRA "Mario Zucchelli", gestita dall'ENEA, che si trova sulla costa del Mare di Ross, nella Baia Terra Nova, e che è aperta dalla metà di ottobre. Da qui si muoveranno per montare un campo remoto sul plateau polare a ridosso delle Montagne Transantartiche, dove si tratterranno per più di due settimane alla ricerca di meteoriti, con una temperatura media che oscillerà intorno ai -25° C e un vento di oltre 60 chilometri all'ora.
Nel 2012-13 lo stesso gruppo di ricerca aveva effettuato un'altra spedizione in Antartide con risultati straordinari con il ritrovamento di oltre 100 meteoriti tra le quali due rarità: una meteorite lunare e una condrite carboniosa. Meteoriti rarissime che nascondono al loro interno segreti sulla formazione del nostro satellite e del nostro Sistema Solare.
Ne hanno parlato:
ADNkronos
CorriereFiorentino.it
RepubblicaScienze.it
Focus.it
InToscana.it
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it
PaginaQ
PisaInformaFlash.it
PisaToday.it
StampToscana.it
L'informatica per le Smart Cities: il panorama delle ricerche in Italia
E' appeno uscito "Informatica per le Smart Cities", il primo rapporto promosso dal Consorzio Inter-universitario Nazionale per l'Informatica (CINI) e curato dal professore Giuseppe Anastasi (foto) del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Ateneo pisano in collaborazione con altri docenti universitari italiani.
"Il Rapporto CINI – ha spiegato Giuseppe Anastasi – vuol fornire un quadro generale sullo stato dell'informatica accademica italiana nel settore delle Smart Cities: complessivamente sono stati analizzati 132 progetti. L'auspicio è che questo report serva a pubblicizzare le soluzioni tecnologiche già esistenti e a favorire la nascita di nuove idee progettuali. Rendere le città più smart, ovvero più sostenibili, più inclusive, più vivibili, più a misura di cittadino, è un processo assai complesso che coinvolge diversi attori e presenta numerose sfide in campo tecnologico, sociale, organizzativo e politico. Tuttavia, il ruolo dell'informatica e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) è sicuramente imprescindibile".
Dal Rapporto emerge che la ricerca in questo settore è finanziata principalmente da enti pubblici come Regioni, Governo, Unione Europea (92%), mentre i finanziamenti provenienti da aziende ed enti privati sono ancora limitati (8%). Alcuni settori attirano, più di altri: l'efficienza energetica, gli edifici intelligenti e la mobilità sostenibile sono quelli in cui si registrano il maggior numero di programmi attivi (40% del totale). Ma sono molti anche i progetti in corso su come utilizzare gli strumenti informatici a supporto della sanità e per l'assistenza a disabili e anziani (12%), per la sicurezza dei cittadini (10%), per la sostenibilità ambientale (9%), per favorire lo sviluppo del turismo (9%) e per agevolare pratiche di governo più trasparenti e partecipate (9%).
In particolare, l'Università di Pisa, attraverso i dipartimenti di Ingegneria dell'Informazione e di Informatica, è attiva in molti di questi settori con numerosi progetti finanziati principalmente dalla Comunità Europea e dalla Regione Toscana. I ricercatori pisani si distinguono in modo specifico nei settori dell'efficienza energetica, della mobilità sostenibile e delle tecnologie per la sanità e l'assistenza, oltre che per gli studi sulla realizzazione della futura Internet delle Cose.
Ne hanno parlato:
Il Tirreno Pisa
Tirreno.it
PisaToday.it
ControCampus.it
GoNews.it
PisaInformaFlash.it
StampToscana.it
GreenNews.it
L'informatica per le Smart Cities: il panorama delle ricerche in Italia
E' appeno uscito "Informatica per le Smart Cities", il primo rapporto promosso dal Consorzio Inter-universitario Nazionale per l'Informatica (CINI) e curato dal professore Giuseppe Anastasi del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Ateneo pisano in collaborazione con altri docenti universitari italiani.
"Il Rapporto CINI – ha spiegato Giuseppe Anastasi – vuol fornire un quadro generale sullo stato dell'informatica accademica italiana nel settore delle Smart Cities: complessivamente sono stati analizzati 132 progetti. L'auspicio è che questo report serva a pubblicizzare le soluzioni tecnologiche già esistenti e a favorire la nascita di nuove idee progettuali. Rendere le città più smart, ovvero più sostenibili, più inclusive, più vivibili, più a misura di cittadino, è un processo assai complesso che coinvolge diversi attori e presenta numerose sfide in campo tecnologico, sociale, organizzativo e politico. Tuttavia, il ruolo dell'informatica e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) è sicuramente imprescindibile".
Dal Rapporto emerge che la ricerca in questo settore è finanziata principalmente da enti pubblici come Regioni, Governo, Unione Europea (92%), mentre i finanziamenti provenienti da aziende ed enti privati sono ancora limitati (8%). Alcuni settori attirano, più di altri: l'efficienza energetica, gli edifici intelligenti e la mobilità sostenibile sono quelli in cui si registrano il maggior numero di programmi attivi (40% del totale). Ma sono molti anche i progetti in corso su come utilizzare gli strumenti informatici a supporto della sanità e per l'assistenza a disabili e anziani (12%), per la sicurezza dei cittadini (10%), per la sostenibilità ambientale (9%), per favorire lo sviluppo del turismo (9%) e per agevolare pratiche di governo più trasparenti e partecipate (9%).
In particolare, l'Università di Pisa, attraverso i dipartimenti di Ingegneria dell'Informazione e di Informatica, è attiva in molti di questi settori con numerosi progetti finanziati principalmente dalla Comunità Europea e dalla Regione Toscana. I ricercatori pisani si distinguono in modo specifico nei settori dell'efficienza energetica, della mobilità sostenibile e delle tecnologie per la sanità e l'assistenza, oltre che per gli studi sulla realizzazione della futura Internet delle Cose.
Un prestigioso riconoscimento per una ricercatrice dell'Università di Pisa
In occasione della VIII conferenza annuale "Micro-Nano-Bio Systems 2014" che si è recentemente tenuta a Tolosa, in Francia, la ricercatrice dell'Università di Pisa Valentina Dini, dermatologa, si è aggiudicata il "Young Investigator Wound Care Award", un prestigioso riconoscimento che le è stato assegnato per il lavoro svolto all'interno del progetto "SWANiCare", nell'area delle ulcere venose degli arti inferiori. Il progetto, coordinato da Fabio di Francesco del dipartimento di Chimica e chimica industriale, e Marco Romanelli del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, si propone di realizzare un sistema autonomo di monitoraggio, attraverso sensori biomedicali, in pazienti con ulcere cutanee croniche ed è attivo all'interno del Settimo Programma Quadro della Commissione Europea.
La conferenza di Tolosa, organizzata dalla Commissione Europea, rappresenta annualmente la riunione in cui vengono presentati i principali progetti di ricerca nel campo dei microsistemi e sistemi intelligenti di integrazione inclusi all'interno delle Tecnologie di informazione e comunicazione (ICT). Le ricerche presentate hanno enfatizzato i requisiti per gli utenti finali con l'obiettivo di identificare le richieste emergenti nei settori di diagnostica e teranostica in medicina, così come le applicazioni e soluzioni tecnologiche per il compartimento ambientale e della nutrizione.
Eventos
- L’ambasciatore del Venezuela ospite all’Università di Pisa
- L’Università di Pisa ha incontrato i rappresentanti diplomatici dell’America Latina
- Una rappresentanza diplomatica dell’ambasciata della Repubblica Dominicana accolta all’Università di Pisa
- L’ambasciatore di Cuba Jose Carlos Rodriguez Ruiz in visita ufficiale all'Università di Pisa
Il «Young Investigator Wound Care Award» a una ricercatrice pisana
In occasione della VIII conferenza annuale "Micro-Nano-Bio Systems 2014" che si è recentemente tenuta a Tolosa, in Francia, la ricercatrice dell'Università di Pisa Valentina Dini, dermatologa, si è aggiudicata il "Young Investigator Wound Care Award", un prestigioso riconoscimento che le è stato assegnato per il lavoro svolto all'interno del progetto "SWANiCare", nell'area delle ulcere venose degli arti inferiori. Il progetto, coordinato da Fabio di Francesco del dipartimento di Chimica e chimica industriale, e Marco Romanelli del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, si propone di realizzare un sistema autonomo di monitoraggio, attraverso sensori biomedicali, in pazienti con ulcere cutanee croniche ed è attivo all'interno del Settimo Programma Quadro della Commissione Europea.
La conferenza di Tolosa, organizzata dalla Commissione Europea, rappresenta annualmente la riunione in cui vengono presentati i principali progetti di ricerca nel campo dei microsistemi e sistemi intelligenti di integrazione inclusi all'interno delle Tecnologie di informazione e comunicazione (ICT). Le ricerche presentate hanno enfatizzato i requisiti per gli utenti finali con l'obiettivo di identificare le richieste emergenti nei settori di diagnostica e teranostica in medicina, così come le applicazioni e soluzioni tecnologiche per il compartimento ambientale e della nutrizione.
Nella foto: Valentina Dini (a sinistra) riceve il premio.
Premiato laureato dell'Università di Pisa per la migliore tesi che si è distinta per aver utilizzato un approccio di genere
Carlo Antonio Bertelloni, 27 anni di Pietrasanta (Lucca), neolaureato dell'Ateneo pisano, ha ricevuto un premio di 1.200 euro per la sua tesi di laurea in Medicina e Chirurgia. Il riconoscimento gli è stato consegnato giovedì 18 dicembre dalla prorettrice Nicoletta De Francesco in occasione dell'apertura del convegno "Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La prospettiva di genere nella ricerca e nella normativa", promosso nell'ambito progetto europeo TRIGGER. La tesi svolta dal dottor Bertelloni, che è stato seguito nel suo lavoro dalla professoressa Liliana dell'Osso dell'Università di Pisa, si è infatti distinta per aver adottato un approccio di genere nell'analisi dei disturbi post-traumatico da stress negli studenti sopravvissuti al terremoto de L'Aquila del 2009.