Al via la nuova edizione dei Career Labs, i laboratori per prepararsi a entrare nel mondo del lavoro
Al via all’Università di Pisa i Career Labs 2020, gli incontri organizzati dal Career Service dell’Ateneo per aiutare gli studenti e neolaureati a entrare nel mondo del lavoro con consapevolezza e determinazione. Si inizia martedì 3 marzo, con il primo workshop dedicato alla redazione corretta del curriculum e della cover letter, seguiranno altri 7 workshop dedicati al recruiting ai tempi dei social media, allo sviluppo di alcune importanti soft skills (time management, team working, problem solving) per poi proseguire con workshop mirati a conoscere la struttura aziendale, le tecniche di ricerca attiva del lavoro e le modalità di recruiting e colloqui. Le attività dei Career Labs saranno condotte dallo psicologo del lavoro Alberto Venturini.
I laboratori sono strutturati in una modalità interattiva ed esperienziale in modo da coinvolgere attivamente i partecipanti e si ripeteranno ogni mese per dare a tutti la possibilità di partecipare. “Ciascun workshop funziona autonomamente, ma si consiglia di seguire tutto il ciclo per poter approfondire i vari temi e arricchire il proprio curriculum – consiglia il professor Rossano Massai, prorettore agli studenti con delega al placement – È infatti prevista la possibilità di ottenere crediti formativi per la frequenza di tutto il ciclo, previa verifica di tale possibilità con il proprio corso di studio e facendo poi richiesta dell'attestato di frequenza al Career Service che è responsabile dell’organizzazione. I Career Labs sono un momento importante di stimolo al lavoro di gruppo e all'interazione tra studenti di discipline differenti”.
Al ciclo di workshop si aggiungeranno di volta in volta seminari ad hoc, con cadenza bimestrale, il primo avrà luogo ad aprile e sarà dedicato alle diverse tipologie contrattuali del mondo del lavoro. I Career Labs sono destinati a tutti gli studenti iscritti all’Università di Pisa a qualsiasi livello e ai neolaureati. La partecipazione è gratuita, ma i workshop sono a numero chiuso, pertanto occorre effettuare la registrazione tramite il portale Career Center, dedicato agli studenti dell’Ateneo.
In silenzio e assorti: ai primi concerti i giovani ascoltavano il rock come se fosse musica classica
Al primo grande concerto nella storia del rock, il Monterey Pop Festival in California del 1967, le ragazze e i ragazzi ascoltarono l’esibizione in silenzio, seduti e concentrati, al più dondolando dolcemente la testa o sorridendo estatici. Si tratta di una novità assoluta: il loro comportamento, per certi versi sorprendente, era molto simile al modo di fruire la musica classica da parte dei loro nonni e genitori.
A raccontare la vicenda tratteggiando questo insolito parallelo è il professore Alberto Mario Banti dell’Università di Pisa in un saggio pubblicato sulla rivista “Biblioteca teatrale”. Nello studio Banti analizza performance e ritualità di pubblico e musicisti agli albori del rock, tra anni Sessanta e Settanta del Novecento.
“Per la musica pop, specie per quella rivolta al pubblico giovanile – spiega Banti – la modalità di ascolto che si palesa a Monterey è una novità rispetto al passato, nei concerti di Elvis Presley o dei primi Beatles i giovani infatti partecipavano con applausi, grida, danze, risa e pianti, in particolare le ragazze, quasi come una affermazione generazionale e di genere”.
Secondo Banti il nuovo comportamento del pubblico è da ricercare in quei mutamenti della musica pop che segnarono proprio la nascita del rock, quindi forme musicali più complesse, brani che superavano i canonici tre minuti e testi che affrontavano temi più svariati con ricercatezza poetica (come nel caso Bob Dylan è oramai istituzionalmente riconosciuto).
Per illustrare questa nuova e particolare modalità di ascolto, il saggio esplora quindi due aspetti degli eventi live. Da un lato gli stili performativi dei musicisti sul palco che, attraverso forme di teatralizzazione abbozzata o integrale, enfatizzavano il significato etico-narrativo delle loro musiche. Dall’altro la natura rituale dei concerti rock che, come in un peculiare rito di passaggio, spingevano i partecipanti verso una nuova communitas contro-culturale. E tuttavia questo modo di sentire il rock, come se fosse musica classica in cui si andava ai concerti per ascoltare e capire, fu una parentesi breve.
“Negli anni Settanta – conclude Banti – ritornano altre modalità di fruizione, si va ai concerti non per ascoltare, ma per sentirsi parte di un flusso, irrompe il ‘proletariato giovanile’ che protesta contro il prezzo dei biglietti e la remota lontananza delle star del rock, l’atteggiamento disattento nei confronti della musica è inoltre imposto da altre mode che si stanno affermando come la disco music o il punk. Ma non c’è naturalmente nessuna valutazione positiva o negativa rispetto a questi fenomeni, si tratta solo di constatarne l’esistenza, di interpretarli e studiarli”.
Consegnato il premio di studio in memoria dell’ingegnere Nicola Agostini
Il 26 febbraio alla Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa è stato consegnato il Premio di laurea intitolato alla memoria dell’ingegner Nicola Agostini riservato ai laureati magistrali del corso di laurea in ingegneria meccanica e di ingegneria dei veicoli dell’Ateneo pisano. Ad aggiudicarsi il riconoscimento è stato l’ingegnere Francesco Clabassi, autore della tesi “Dipendenza del modulo elastico dalla deformazione plastica negli acciai da costruzione”.
Il Premio è stato istituito dall’Asso Werke, in collaborazione con l’Università di Pisa, in occasione dei 70 anni dell’azienda, attualmente presieduta dalla signora Elda Ferrucci, madre dell’ingegnere Nicola Agostini, prematuramente scomparso nel 2011.
Fra i partecipanti alla cerimonia la signora Elda Ferrucci e gli ingegneri Dimitri Anguillesi ed Enrico Dell’Artino, rispettivamente direttore tecnico e amministratore delegato Asso Werke. Per l’Università di Pisa sono intervenuti i professori Sandro Barone, Francesco Frendo e Leonardo Bertini, delegato del Rettore per la promozione di spin-off e brevetti.
“Ho conosciuto l’ingegnere Nicola Agostini in qualità di relatore della sua tesi di laurea ed ho successivamente collaborato con lui, già in Asso Werke per varie attività di ricerca applicata, avendo modo di apprezzarne le qualità umane e professionali – ha detto Leonardo Bertini - Ho quindi collaborato con estremo piacere alla proposta dell’Asso Werke di istituzione del Premio di Laurea a lui intitolato, che raggiunge il duplice scopo di onorarne la memoria e di rafforzare la collaborazione dell’Ateneo con una importante realtà aziendale del territorio”.
Parte da Pisa la proposta di una piattaforma regionale sulle tematiche della medicina e sanità di precisione
Parte dall'Università di Pisa la proposta di una piattaforma regionale condivisa sulle tematiche della medicina e sanità di precisione, con l'idea di elaborare un documento specifico per evidenziare punti di forza e potenzialità di sviluppo di questi settori da trasmettere ai decisori politici sia a livello regionale che nazionale. È questo il principale risultato del convegno su “Medicina e sanità pubblica di precisione: nuove sfide per una salute efficace e sostenibile”, che si è svolto giovedì 27 febbraio al Polo Congressuale “Le Benedettine” di Pisa, organizzato dall'Ateneo pisano in collaborazione con Toscana Life Sciences e l’Agenzia Regionale di Sanità.
"La medicina di precisione - hanno detto i curatori scientifici dell'incontro, i professori Claudia Martini e Paolo Milazzo - è una delle opportunità più promettenti che abbiamo a disposizione per ottenere trattamenti su misura per il singolo, e quindi più efficaci, attraverso la combinazione dei dati genetici e delle informazioni sanitarie di centinaia di migliaia di persone. L'Università di Pisa, insieme all'AOUP e a Toscana Life Sciences, è fortemente impegnata su questo tema con progetti nei diversi ambiti".
L'approccio terapeutico di precisione, ha detto per esempio il professor Filippo Baldacci, è rivoluzionario nel campo delle malattie neurologiche, dalla sclerosi multipla alle malattie neurodegenerative, dall'Alzheimer al Parkinson e alle varie forme di demenza. In campo oncologico, ha evidenziato il professor Romano Danesi, alcune neoplasie permettono una selezione del paziente con indicazioni specifiche per il trattamento personalizzato. Alcuni esempi sono le neoplasie del colon-retto, della mammella e, in particolare, il tumore del polmone, patologia nella quale a Pisa si stanno svolgendo ricerche su mutazioni predittive di resistenza al trattamento farmacologico. Anche per quanto riguarda il diabete, ha sottolineato il professor Piero Marchetti, l'approccio di precisione può giocare un ruolo fondamentale nel definire le cause che portano all'insorgere della malattia e alla sua progressione, fornendo indicazioni preziose per la personalizzazione delle strategie di prevenzione e di cura.
Queste e molte altre competenze cliniche e innovative sono emerse nel corso del convegno, con un particolare rilievo per l'informatica, per i temi dell'intelligenza artificiale e per il trattamento dei dati, tutti settori che caratterizzano il nostro Ateneo.
In sintesi, come ha detto il rettore Paolo Mancarella, "la medicina di precisione, se opportunamente sviluppata, può aiutare la comunità internazionale a raggiungere l'obiettivo di assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età, sia in termini di cure che di prevenzione". Al rettore ha fatto eco l’assessore al Diritto alla salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi, che impossibilitata a partecipare di persona ha inviato un video messaggio in cui si ribadisce che "come Regione Toscana siamo presenti e abbiamo competenze e professionisti tali che, attraverso le Università, possiamo essere all’avanguardia, cogliendo le migliori opportunità offerte dalla medicina di precisione per la cura e l’assistenza ai pazienti e ai cittadini della nostra regione, e non solo".
Mostra "Arcadia e Apocalisse" al PALP di Pontedera. Riduzioni per studenti
Dall’8 dicembre 2019 il PALP Palazzo Pretorio di Pontedera ospita la mostra Arcadia e Apocalisse. Paesaggi italiani in 150 anni di arte, fotografia, video e installazioni, ideata e curata da Daniela Fonti e Filippo Bacci di Capaci e promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera, dal Comune di Pontedera, dalla Fondazione Pisa, con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana.
Gli studenti dell’Università di Pisa presentando il libretto o la tessera magnetica accedono alla mostra con biglietto ridotto. L’accesso con biglietto ridotto è riservato anche al personale docente dell’Ateneo.
La mostra, che proseguirà sino al 26 aprile 2020, ha l’obiettivo di indagare il modo in cui il paesaggio è stato percepito e rappresentato artisticamente dal 1850 fino ai giorni nostri, mettendo in luce quelli che sono stati i cambiamenti in materia di estetica e di codici rappresentativi e cercando al contempo di sensibilizzare la coscienza dei visitatori sul tema del degrado ambientale.
Corso CISP "Il metodo Sabona per la trasformazione dei conflitti"
Corso CISP "Il metodo Sabona per la trasformazione dei conflitti nei contesti educativi"
Si cercano protagonisti per spot web e tv sulla raccolta differenziata
Il Comune di Pisa, in collaborazione con Geofor, sta lanciando una campagna di sensibilizzazione sul tema della raccolta differenziata dei rifiuti. La campagna prevede la realizzazione di 6 mini spot televisivi che verranno poi veicolati sui social media.
Si cercano studenti e studentesse che interpretino gli spot. I protagonisti dovranno dire una battuta in dialetto/accento di origini diverse, per questo cerchiamo studenti universitari sia italiani che stranieri. La prestazione dovrà essere svolta a titolo gratuito.
Chi fosse interessato può presentarsi direttamente al casting che si terrà mercoledì 4 marzo 2020 dalle ore 9,30 presso l’Aula “L1” al primo piano del Polo Piagge, Via Matteotti, 11 - Pisa.
Per maggiori informazioni scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
"Sapiens al lavoro". Laboratorio per famiglie al Museo di Storia Naturale
Il Museo di Storia Naturale, in collaborazione con la Cooperativa Capitolium, organizza un ciclo di incontri per scoprire le tecniche di lavorazione e i materiali con cui l’Uomo antico realizzava i suoi manufatti.
“Sapiens al lavoro” è un progetto multidisciplinare e laboratoriale che spazia dalle scienze alla storia e mira al coinvolgimento di tutti i membri della famiglia per unire il divertimento alla scoperta. Una sfida di creatività, in cui i partecipanti lavoreranno con argilla, pietra, tessuti e costruzioni
Calendario degli incontri
- Domenica 1 marzo, ore 15.00-17.00 – Antiche trame: il telaio neolitico
- Domenica 15 marzo, ore 15.00-17.00 – Creta per creare: vasi neolitici
- Domenica 22 marzo, ore 15.00-17.00 – Madri e dee: le “Veneri” paleolitiche
- Domenica 29 marzo, ore 15.00-17.00 – Grotta su tela: pittura, gioielli e ornamenti
- Domenica 19 aprile, ore 15.00-17.00 – Creta per creare: vasi neolitici
- Domenica 26 aprile, ore 15.00-17.00 – Capanne di caccia: l’accampamento paleolitico
Informazioni e prenotazioni
Biglietto di ingresso scontato: 5 euro a persona + Laboratorio: 6 euro a persona.
Si raccomanda di prenotare: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , 348 8670755
Le attività si svolgeranno con un numero minimo di 10 partecipanti.