Incarico presso il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia per le esigenze del Centro di Medicina Riabilitativa Sport and Anatomy
Avviso di fabbisogno interno per una unità di personale cat. D nell’ambito della medicina interna dei grossi animali e dei cavalli
Avviso di fabbisogno interno per una unità di personale cat. D nell’ambito della diagnostica per immagini
Avviso di fabbisogno interno per una unità di personale cat. D nell’ambito della oncologia e citopatologia dei piccoli animali
Avviso di fabbisogno interno per una unità di personale cat. D nell’ambito della oftalmologia medica e chirurgica degli animali d’affezione e da reddito
Avviso di fabbisogno interno per una unità di personale cat. D nell’ambito della riproduzione dei piccoli animali
Avviso di fabbisogno interno per una unità di personale cat. D nell’ambito della riproduzione equina
Robot per il monitoraggio di habitat naturali, al via il progetto “Natural Intelligence”
Robot che si muovono facilmente in ambienti naturali, in grado di camminare su superfici sabbiose e su sentieri scoscesi e rocciosi, con il compito di monitorare foreste, praterie, dune e montagne minacciate dal surriscaldamento globale e dall’inquinamento. Nei prossimi tre anni l’Università di Pisa coordinerà il progetto “Natural Intelligence for Robotic Monitoring of Habitats” (NI), finanziato dall’Unione Europea con un budget totale di tre milioni di euro (di cui uno destinato all’Ateneo pisano), il cui obiettivo è proprio quello di sviluppare sistemi robotici capaci di “uscire” dai laboratori e muoversi in habitat naturali. Responsabile del progetto è Manolo Garabini, ricercatore del Centro di Ricerca “E. Piaggio” e del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, che guiderà un consorzio di partner internazionali. Con lui collaborano all’Università di Pisa Franco Angelini e Riccardo Mengacci, rispettivamente post doc e dottorando in Robotics.
“Il progetto NI mira a sviluppare nuovi sistemi in grado di sfruttare un corpo basato su tecnologie soft robotiche in grado di adattarsi ad ambienti non strutturati – spiega Garabini - A questi corpi speciali, verranno affiancati dei nuovi algoritmi che costituiranno la mente dei robot. L’obiettivo di questi algoritmi sarà molteplice: da un lato faciliteranno la locomozione, rendendola energeticamente più efficiente, più robusta a disturbi e a terreni irregolari e permettendo anche movimenti più ardui, quali salti dinamici o camminare su sentieri ripidi; dall’altro lato, questi nuovi algoritmi renderanno i robot in grado di svolgere in modo (parzialmente) autonomo la missione preposta, ovvero permettendo di muoversi liberamente nell’ambiente, di rimediare a eventuali cadute, e anche di identificare e catalogare le varie specie tipiche degli ambienti naturali sotto analisi”.
Nell’ambito del progetto saranno anche redatte delle linee guida per il monitoraggio ambientale mediante l’utilizzo di sistemi robotici, con lo scopo ultimo di includere queste teologie nei Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario in Italia (Direttiva 92/43/CEE). “Le nuove tecnologie sviluppate da NI permetteranno di facilitare e rafforzare la salvaguardia ambientale, rendendo l’Unione Europea leader mondiale nel settore – conclude Garabini – In aggiunta a ciò, le nuove tecnologie potranno essere applicate anche in altri settori, come quello agroalimentare o quello di ispezione e manutenzione”.
I partner del progetto coordinato dall’Università di Pisa sono: Imperial College (UK), Politecnico di Zurigo (CH), Università di Kingston (UK), Università di Delft (NL), Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifca (E), Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Qbrobotics Srl. Come terze parti che forniranno le competenze in ambito botanico per il monitoraggio ambientale sono coinvolte anche le Università di Siena, Sassari, Perugia e Milano.
Musei Università di Pisa: il 28 gennaio riaprono la Gipsoteca di Arte Antica e le Collezioni Egittologiche
Dopo la ripartenza dell’Orto e Museo botanico e del Museo di Storia Naturale di Calci, da giovedì 28 gennaio anche la Gipsoteca di Arte Antica e le Collezioni Egittologiche tornano ad accogliere i visitatori con ingressi contingentati e prenotazioni consigliate, almeno fino a quando la Toscana sarà “zona gialla”.
La Gipsoteca di Arte Antica, in Piazza San Paolo all’Orto 20, rimane aperta solo il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 18. Maggiori informazioni sul sito https://www.gipsoteca.sma.unipi.it/.
Stessi orari per le Collezioni Egittologiche, in via San Frediano 12, aperte solo il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 18. Fino alla fine febbraio sono previste delle visite su prenotazione incluse nel biglietto. Maggiori informazioni sul sito https://www.egitto.sma.unipi.it/.
L’Orto e Museo Botanico è invece visitabile da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 17.30 (ultimo ingresso alle ore 17). Anche in questo caso gli ingressi sono contingentati ed è consigliata la prenotazione. Maggiori informazioni sul sito https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/.
Anche il Museo di Storia Naturale di Calci è aperto dal lunedì al venerdì e in questo caso la prenotazione è obbligatoria, con possibilità di scelta dell’orario. Informazioni su https://www.msn.unipi.it/.
In base all'evolversi della situazione il Sistema Museale dell’Università di Pisa darà comunicazione tempestiva della possibilità di rimanere ulteriormente aperti.
Al Museo della Grafica la mostra “NETSUKE. CAPOLAVORI DALLA COLLEZIONE BRESCIANI”
Con la mostra “Netsuke. Capolavori dalla Collezione Bresciani”, il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) offre un’occasione unica per ammirare una scelta dei piccoli, grandi capolavori provenienti dalla collezione di Edda Bresciani, egittologa di fama mondiale e per lungo tempo docente presso l’Ateneo pisano. Giovedì 28 gennaio, alle 17, si potrà seguire la presentazione virtuale della mostra, grazie alla collaborazione tecnica di MediaEventi dell’Università di Pisa, in diretta streaming e sui canali social del Museo della Grafica, nel canale YouTube e nella pagina Facebook di MediaEventi. La mostra sarà visitabile a partire dall’8 febbraio, dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 18.
I netsuke, piccole sculture di legno o d’avorio prodotte in Giappone tra il XVII e il XX secolo, venivano fissati alla cintura del chimono maschile con la funzione di contrappeso al contenitore di tabacco o altro. Scolpiti in forme spesso di straordinaria fattura, i netsuke raffigurano un’infinità di temi e soggetti, raccontando l’arte e l’artigianato, la cultura e le credenze religiose, insomma la vita nei molteplici aspetti del Giappone nel corso di quasi quattro secoli.
La mostra comprende anche una visualizzazione multimediale di un netsuke attraverso la ricostruzione 3D fotogrammetrica realizzata dal Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto TeCIP della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Edda Bresciani (1930-2020) è stata professoressa emerita di Egittologia dell’Università di Pisa e insignita dell’ordine del Cherubino, medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per la scienza e la cultura, socia nazionale dell’Accademia Nazionale dei Lincei, socia corrispondente dell’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres di Parigi, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione del Museo Egizio di Torino. Appassionata collezionista e studiosa di netsuke, Edda Bresciani era una riconosciuta hajin (maestra di haiku).