L’Università di Pisa a Bruxelles per la firma ufficiale di Circle U.
Si è tenuta a Bruxelles, presso la Missione della Norvegia dell'Unione Europea, la cerimonia che ha sancito l’entrata ufficiale dell’Università di Pisa e dell’Università di Vienna in Circle U., l’Alleanza Universitaria Europea di cui fanno parte altri 7 prestigiosi atenei europei (Università di Aarhus, Università Humboldt di Berlino, King’s College di Londra, Università di Parigi Cité, Università di Belgrado, Università Cattolica di Louvain, Università di Oslo) che cooperano con l'obiettivo di creare entro il 2025 un'università europea inclusiva, interdisciplinare e fortemente orientata alla ricerca. La cerimonia della firma è stata seguita da un seminario di networking a cui hanno partecipato partner e stakeholder della Commissione Europea, di rappresentanze permanenti, rappresentanti di altre alleanze, reti e associazioni universitarie.
Per l’Università di Pisa erano presenti il rettore Paolo Mancarella e Francesco Marcelloni, prorettore alla cooperazione e alle relazioni internazionali; per l’Università di Vienna era presente Jean-Robert Tyran, vice-rettore per la ricerca e gli affari internazionali. L'evento è stato aperto dal saluto dell'ambasciatore norvegese Rolf Einar Fife, a cui sono seguiti gli interventi di Svein Bæra, direttore del Ministero dell'istruzione e della ricerca norvegese, Tine Delva, vice capo Unità presso la Direzione generale dell'Istruzione e della Cultura della Commissione Europea, e Svein Stølen, rettore dell'Università di Oslo e presidente di Circle U.
“Come Rettore di una delle Università più antiche d’Europa, sono orgoglioso che il nostro Ateneo sia da oggi ufficialmente parte dell’alleanza Circle U., di cui condividiamo a pieno i principi ispiratori e gli obiettivi - ha sottolineato il rettore Paolo Mancarella nel suo intervento - Poter lavorare con tutti voi alla concreta costruzione di quello che sarà un vero e proprio campus europeo distribuito, collaborando affinché idee e conoscenze possano circolare sempre di più e sempre meglio, in Europa e nel mondo, è una sfida che non esito a definire avvincente per la nostra comunità.
Come nuovi partner, non vi nascondo, peraltro, che siamo rimasti estremamente colpiti dal clima di grande collaborazione e sintonia che fin da subito si è creato con tutti voi e che abbiamo potuto apprezzare durante questi ultimi mesi. Un grande senso di appartenenza, di comunità, che – ne sono convinto - ci consentirà rapidamente di integrarci, di cooperare e di sviluppare con voi sempre nuove opportunità di crescita per le nostre rispettive comunità scientifiche e per la società. Ma non solo.
In queste ore di grande apprensione per quanto sta avvenendo in Ucraina, far parte di Circle U., è per noi anche motivo di grande speranza nel futuro. Dà, infatti, maggior forza anche al nostro impegno per la promozione di una cultura della pace che permetta un approccio non violento alla risoluzione dei conflitti.
Far leva sulla conoscenza per creare e mantenere un mondo sano, prospero, pacifico e democratico è uno degli obiettivi che certamente ci accomuna e che Pisa, da anni, persegue con ogni mezzo. Tanto da aver dato impulso alla nascita di quella che oggi è la Rete italiana delle Università per la Pace. Convinti che proprio la pace, la democrazia, l’inclusione e l’integrazione siano valori imprescindibili nella nostra società. Valori che appartengono all'anima dell'Europa e in cui, come voi, crediamo profondamente”.
Anche per il vicerettore dell’Università di Vienna Jean-Robert Tyran “l'adesione all'alleanza Circle U. porterà un nuovo valore a ciò che significa essere uno studente europeo, uno studioso e, in definitiva, un cittadino europeo. Nelle sue osservazioni finali, il rettore dell'Università di Oslo Svein Stølen ha sottolineato come "lo sviluppo di iniziative solide con prospettive a lungo termine richieda tempo: è come costruire un aereo in volo, ha detto, dobbiamo fare in fretta, ma in maniera lenta”.
L'Università di Pisa e l'Università di Vienna sono membri effettivi di Circle U. dal gennaio 2022, a seguito del voto unanime dell'Assemblea Generale nel novembre 2021. Rinomate università ad alta intensità di ricerca con secoli di esperienza nell'impatto sociale, la loro inclusione rafforzerà ulteriormente la missione di Circle U. come università europea che lavora per una formazione innovativa e inclusiva e di servizio alla società.
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“Da Pisa ad Atene”: aperture straordinarie e family tour in Gipsoteca
Lunedì 28 marzo, dalle 16,30 alle 18,00, la Gipsoteca di Arte Antica (Piazza San Paolo all’Orto 20) dell'Università di Pisa apre le sue porte ai visitatori per un'attività speciale dedicata alle famiglie "Da Pisa ad Atene: family tour tra i calchi della Gipsoteca”.
I family tour si svolgeranno anche lunedì 4 e 11 aprile sempre allo stesso orario. I visitatori potranno andare alla scoperta delle collezioni della Gipsoteca dedicate all’Acropoli di Atene e dell'installazione artistica "An Archaeology of disability", presentata alla Biennale di Venezia nel 2021. L'ingresso è gratuito previa prenotazione inviando una mail aQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo."> Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro le 12,00 del giorno in cui si intende fare le visita. Per accedere alla Gipsoteca sono necessari mascherina e green pass “rafforzato”.
L'iniziativa rientra nella manifestazione "Aree archeologiche e accessibilità: da limite a opportunità" curata da Anna Anguissola e Chiara Tarantino.
All’Università di Pisa il dottorato è sempre più internazionale
L’Università di Pisa intende rilanciare i percorsi di internazionalizzazione della formazione dottorale mediante l’attivazione di nuovi strumenti che ne favoriscano la ripresa, dopo la pausa forzata dovuta agli ultimi due anni di pandemia. L’Ateneo promuove infatti due iniziative nate con l’intento di sostenere la mobilità all’estero dei suoi dottorandi e favorire l’internazionalizzazione dei dottorati di ricerca.
La prima opportunità è rivolta direttamente ai dottorandi, che possono richiedere l’assegnazione di un contributo, fino a 5.000 euro, destinato a finanziare un soggiorno di ricerca all’estero della durata di almeno tre mesi. Il bando è riservato ai dottorandi (con e senza borsa) iscritti a un dottorato dell’Università di Pisa al secondo o al terzo anno. Tutti i dettagli per partecipare sono disponibili a questo link.
La seconda iniziativa prevede il cofinanziamento da parte dell’Ateneo al 50% di 4 borse di dottorato da bandire sul prossimo ciclo, che prevedano una attività di ricerca da svolgere in cotutela con un Ateneo estero disponibile a coprire l’altra metà della borsa. I docenti proponenti potranno presentare i progetti di ricerca candidati al finanziamento entro il 12 aprile 2022. Il finanziamento è rivolto in primo luogo alle cotutele di dottorandi in uscita, ma potranno essere valutati anche progetti di cotutela in entrata. L’avviso è disponibile a questo link.
Una capsula sensorizzata, autonoma e smart per lo screening di precisione dell'apparato digerente
Dal 17 al 19 marzo si è riunito a Pisa il consorzio Europeo del progetto Autocapsule, coordinato dall'Università di Pisa nell'ambito del pilastro Excellent Science di Horizon 2020, e che vede come partners l’Università di Leeds, l’Università di Glasgow, IMEC e Quantavis.
Il progetto prevede la progettazione di una capsula sensorizzata, ad alto grado di autonomia, che potrà effettuare uno screening accurato dell’apparato digerente, e contrastare le molteplici malattie che interessano questo tratto.
"Entro fine anno - afferma Giuseppe Iannaccone, professore di elettronica al Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa e coordinatore del progetto - verranno messi a punto i primi due dispositivi: una capsula impiantabile per il tratto gastrointestinale e una capsula endoscopica pilotata con manipolazione magnetica mediante un braccio robotico esterno.
"La combinazione di dispositivi mobili e impiantabili, di sensori sofisticati e delle tecniche di robotica medica - prosegue Iannaccone - ha potenzialità eccezionali per portare tecniche di diagnostica avanzata dall'ospedale all'ambulatorio, aumentando di gran lunga le capacità di screening".
ll gruppo di ricerca al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell'Ateneo pisano sta sviluppando l’elettronica necessaria per pilotare i sensori, acquisire i segnali, comunicare con l'esterno e fornire potenza alla capsula in modo wireless attraverso il corpo umano. Elettronica che sarà tutta realizzata su chip, per occupare poco spazio e consumare poca potenza.
"Per noi che ci occupiamo di tecnologie abilitanti - conclude Iannaccone - la sfida è avvincente e difficilissima: trasferire senza filo energia elettrica una capsula che si trova nel tratto intestinale e ricevere i dati che trasmette. Si tratta comunque di una tecnologia trasversale, che una volta sviluppata si può impiegare in numerose applicazioni indossabili o impiantabili sia in ambito medico sia in altri ambiti.
Una capsula smart per lo screening di precisione dell'apparato digerente
Dal 17 al 19 marzo si è riunito a Pisa il consorzio Europeo del progetto Autocapsule, coordinato dall'Università di Pisa nell'ambito del pilastro Excellent Science di H2020, e che vede come partners l’Università di Leeds, l’Università di Glasgow, IMEC e Quantavis.
Il progetto prevede la progettazione di una capsula sensorizzata, ad alto grado di autonomia, che potrà effettuare uno screening accurato dell’apparato digerente, e contrastare le molteplici malattie che interessano questo tratto.
"Entro fine anno - afferma Giuseppe Iannaccone, professore di elettronica al Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa e coordinatore del progetto - verranno messi a punto i primi due dispositivi: una capsula impiantabile per il tratto gastrointestinale e una capsula endoscopica pilotata con manipolazione magnetica mediante un braccio robotico esterno".
"La combinazione di dispositivi mobili e impiantabili, di sensori sofisticati e delle tecniche di robotica medica - prosegue Iannaccone - ha potenzialità eccezionali per portare tecniche di diagnostica avanzata dall'ospedale all'ambulatorio, aumentando di gran lunga le capacità di screening".
Il team di ricerca del progetto
ll gruppo di ricerca al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell'Ateneo pisano sta sviluppando l’elettronica necessaria per pilotare i sensori, acquisire i segnali, comunicare con l'esterno e fornire potenza alla capsula in modo wireless attraverso il corpo umano. Elettronica che sarà tutta realizzata su chip, per occupare poco spazio e consumare poca potenza.
"Per noi che ci occupiamo di tecnologie abilitanti - conclude Iannaccone - la sfida è avvincente e difficilissima: trasferire senza filo energia elettrica una capsula che si trova nel tratto intestinale e ricevere i dati che trasmette. Si tratta comunque di una tecnologia trasversale, che una volta sviluppata si può impiegare in numerose applicazioni indossabili o impiantabili sia in ambito medico sia in altri ambiti".
Il professor Antonio Vallini nella commissione incaricata di scrivere un codice dei crimini internazionali
C’è anche un professore dell’Università di Pisa nella Commissione di esperti appena istituita dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia per scrivere un codice dei crimini internazionali. Si tratta di Antonio Vallini, Ordinario di Diritto penale al Dipartimento di Giurisprudenza, che lavorerà nel team di esperti presieduto da Francesco Palazzo, professore emerito di diritto penale presso l’Università di Firenze, e da Fausto Pocar, professore emerito di diritto internazionale presso l’Università di Milano.
Ventiquattro anni dopo lo Statuto di Roma, con cui veniva istituita la Corte penale internazionale, la Commissione ministeriale darà compiuta attuazione a quegli obblighi internazionali assunti in occasione della Conferenza diplomatica delle Nazioni Unite il 17 luglio 1998. In particolare, resta da garantire “l’adattamento nel diritto interno della materia dei crimini internazionali”, che richiede “di organizzare e sistematizzare una disciplina complessa, tenendo conto dei criteri generali di legalità e personalità della tutela penale”, come specificato nel decreto ministeriale.
Il professor Antonio Vallini insegna Diritto penale e Diritto penale internazionale e comparato presso il Corso magistrale in Giurisprudenza, e da tempo rivolge la sua attività didattica e di ricerca al diritto dei crimini internazionali, oltre che a temi di teoria del reato, biodiritto, responsabilità medica. Presso il Ministero della Giustizia è già stato membro degli Stati generali dell'Esecuzione penale e della Commissione di studio per il riordino della parte speciale del codice penale. Ha altresì partecipato, fino al 2021, alla Commissione di Bioetica della regione Toscana. Dal 2013 al 2017 è stato coordinatore regionale del Polo Universitario Penitenziario della Toscana.
Gli altri componenti della Commissione nominata dalla Ministra Cartabia sono: Rosario Aitala, Maurizio Block, Valeria Del Tufo, Emanuela Fronza, Nicola Lettieri, Salvatore Luongo, Stefano Manacorda, Chantal Meloni, Antonio, Antonio Pastore, Marco Pedrazzi, Ezechia Paolo Reale, Paola Rubini, Cuno Jakob Tarfusser, Pasquale Velotti, Salvatore Zappalà. A questi si aggiungono il Capo e il Vicecapo di Gabinetto, il Capo e il Vicecapo dell’Ufficio Legislativo, il Capo dipartimento per gli affari di giustizia, il Direttore generale degli affari internazionali e della cooperazione giudiziaria e il Consigliere diplomatico della Ministra.