Strumenti e servizi per la didattica a distanza
In questa pagina si possono trovare istruzioni su come usare strumenti semplici e gratuiti per la didattica a distanza, utilizzando il proprio computer, tablet o cellulare. Gli strumenti messi a disposizione sono Teams di Microsoft e Meet di Google. L'utilizzo è gratuito collegandosi con le proprie credenziali di Ateneo.
Guide per studenti
- Scarica la guida per partecipare alle lezioni su Meet di Google, aggiornato al 6 marzo 2020 (english version)
- Scarica la guida per partecipare alle lezioni su Teams di Microsoft, aggiornato al 6 marzo (english version)
- Come rispondere a forms per esami scritti - istruzioni per studenti
Assistenza tecnica nei dipartimenti
Per ricevere assistenza tecnica è possibile contattare i servizi informatici dipartimentali
Per ulteriori dettagli e approndimenti:
Google Meet
IT: Formazione su Google Meet
EN: Training on Google Meet
Microsoft Teams
IT: Formazione su Microsoft Teams
EN: Training on Microsoft Teams
Tutte le istruzioni per immatricolarsi all’Università di Pisa
Con l’apertura del Centro Matricolandosi e il rinnovo del portale matricolandosi.unipi.it, il 28 luglio sono partite le immatricolazioni all’Università di Pisa, che per il prossimo anno accademico propone un’offerta didattica comprensiva di 60 corsi di laurea triennale, 9 corsi a ciclo unico e 73 corsi magistrali che spaziano in tutti i campi del sapere.
Lo staff di Matricolandosi all'esterno del Centro con il prorettore agli Studenti Rossano Massai.
Il Centro Matricolandosi, situato al primo piano dell’Edificio E del Polo Fibonacci (in via Buonarroti 4), è uno spazio molto apprezzato dai nuovi allievi sia perché presenta in forma semplice e omogenea le informazioni sui corsi di studio, sia perché guida passo dopo passo i ragazzi nelle procedure di immatricolazione. Il Centro sarà aperto dal 28 luglio al 30 settembre su appuntamento tramite lo Sportello Virtuale, per informazioni e assistenza alle procedure telematiche; dal 3 ottobre al 7 dicembre su appuntamento per il ritiro della “Carta Unica Regionale dello Studente”.
Per il prossimo anno accademico, l’Università di Pisa offre due nuove lauree magistrali: la prima è “Biotechnologies and applied artificial intelligence for health”, tenuta in lingua inglese e in collaborazione con le Università di Barcellona, Marsiglia e Stoccolma, e sarà la prima in Italia dedicata esplicitamente agli aspetti innovativi legati all’applicazione delle biotecnologie e dell’intelligenza artificiale alla salute. La seconda è “Sistemi agricoli sostenibili”, che preparerà gli studenti a usare i metodi più avanzati di agricoltura sostenibile, confermando e rafforzando l’impegno dell’Università di Pisa sul fronte della sostenibilità ambientale e dell’educazione alla sostenibilità. La grande tradizione pisana nel settore umanistico si arricchisce inoltre con il nuovo curriculum interamente in inglese su “Ancient Egypt and Western Asia: archaeology, history and languages (AEWA)”, dedicato allo studio dell’Egitto, Vicino e Medio Oriente antichi. Inoltre, ben 22 corsi di studio hanno accordi con università all’estero, con la possibilità di conseguire un titolo doppio o multiplo.
In Piazza Torricelli 4 è inoltre aperto per gli studenti internazionali il WIS! (Welcome International Students!), lo sportello a cui devono rivolgersi tutti i possessori di titolo di studio conseguito all'estero (titolo di scuola secondaria superiore, laurea di primo livello, laurea magistrale), che intendono immatricolarsi all'Università di Pisa. Per l'a.a. 2022-2023, il WIS! è attivo online e in presenza, solo su appuntamento dall'agenda elettronica, dal 5 luglio al 31 ottobre 2022. Maggiori informazioni a questo link.
Come immatricolarsi
La procedura di immatricolazione quest'anno è stata ulteriormente semplificata e snellita: sarà sufficiente effettuare la scelta del corso e pagare la prima rata (oppure presentare la richiesta di borsa di studio) per essere immatricolati. La registrazione e la scelta del corso devono avvenire via web seguendo le indicazioni riportate sul portale matricolandosi.unipi.it. Il sistema richiederà la scansione del documento identità, una fototessera in formato elettronico e i dati sul titolo di maturità (anno conseguimento, istituto scolastico e votazione conseguita), nonché il formulario di immatricolazione (FORIM) sottoscritto dallo studente, necessario per perfezionare l’immatricolazione.
Lo staff di Matricolandosi con il prorettore agli Studenti Rossano Massai.
La scadenza per le immatricolazioni ai corsi di laurea di primo livello e ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico è fissata al 30 settembre 2022. Dopo tale data e fino al 30 dicembre 2022, sarà sempre possibile immatricolarsi con il pagamento di un’indennità di mora crescente. Come detto, lo studente immatricolato dovrà ritirare la Carta dello studente su appuntamento a partire dal 3 ottobre. Attraverso il portale sportellovirtuale.unipi.it lo studente potrà scegliere la data e l’ora preferita per il ritiro. Successivamente al 7 dicembre, tutte le carte non ancora ritirate saranno spedite al recapito documenti indicato dagli interessati sul portale Alice al momento della registrazione. A tutti gli studenti sarà inviata una mail di benvenuto che contiene il link alla guida "UNIpiù" e le credenziali di Ateneo dopo l’immatricolazione. Tutte le informazioni per accedere ai benefici del diritto allo studio (borsa di studio, alloggi, borsa servizi, mensa) sono disponibili sul sito web http://www.dsu.toscana.it: dal 18 luglio al 6 settembre 2022 è possibile presentare la domanda per la borsa di studio regionale.
Dai primi giorni di settembre e fino al 2 novembre 2022, coloro che hanno completato l’immatricolazione, dopo aver ottenuto gratuitamente l’ISEE per il diritto allo studio presso un CAF, potranno presentare con un click la domanda di riduzione tasse, accedendo all’area riservata del portale studenti www.studenti.unipi.it. Dopo il 2 novembre e fino al 15 febbraio, ciò sarà possibile solo con l’addebito di una indennità di mora.
Matricolandosi ha anche uno numero telefonico dedicato (050 2213616-619) attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. È inoltre attivo il numero verde 800018600 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 20.00 e il sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00 escluse le festività), un servizio di informazione rivolto ai potenziali studenti, studenti, laureati, nonché a tutti coloro che a vario titolo sono interessati all’attività didattica dell’Università di Pisa.
Attivo il Numero verde Studenti
La Direzione Servizi per la Didattica e gli Studenti ha attivato il Numero verde 800018600, un servizio di informazione rivolto ai potenziali studenti, agli studenti, ai laureati, nonché a tutti coloro che a vario titolo sono interessati all’attività didattica dell’Università di Pisa.
Il servizio permette di avere assistenza e collaborazione per acquisire facilmente e rapidamente informazioni sulle procedure gestite dalla Direzione Servizi per la Didattica e gli Studenti (offerta formativa, scadenze e procedure amministrative di segreteria, nonché informazioni di carattere pratico e operativo).
Orario di attività: dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 20.00 ed il sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00 escluse le festività
Il servizio è disponibile in lingua italiana e inglese.
Tre progetti di didattica innovativa dell’Università di Pisa selezionati da Circle U.
Sono tre i progetti di didattica innovativa dell’Università di Pisa che hanno ricevuto il riconoscimento di “Flagship Initiative” da parte di Circle U., l'Alleanza Universitaria Europea che comprende l’Università di Pisa e altri 8 prestigiosi atenei europei. Il Think and Do Tank di Circle U. ha mappato le iniziative educative di punta promosse dai vari partner dell’Alleanza e, per l’Ateneo pisano, ne sono state premiate tre: MUSEIA - Laboratorio di Cultura Museale, il Progetto speciale per la didattica Tessiture e il Laboratorio didattico per il monitoraggio ambientale e dei cambiamenti climatici. I criteri su cui si è basata la selezione delle iniziative didattiche a cui è andato il riconoscimento sono quattro: integrazione degli stakeholder esterni; internazionalizzazione della formazione; inter- e transdisciplinarietà; coinvolgimento degli studenti.
Il Laboratorio di cultura museale MUSEIA del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, è stato selezionato per il Progetto speciale per la didattica "Musei Università Pubblici: prodotti di comunicazione per i Musei Nazionali di Pisa", svolto in collaborazione con la Direzione regionale Musei della Toscana del Ministero della Cultura. Il progetto si è svolto in due edizioni: la prima nel 2019 con il Museo Nazionale di San Matteo, la seconda nel 2020-21 con il Museo Nazionale di Palazzo Reale. Seguendo i principi formativi del "learning by doing", con una forte interazione tra studenti di curricula ed età diversi e con il personale dei due musei, il progetto ha portato alla ideazione, sviluppo, realizzazione di prodotti di comunicazione per i due musei rivolti a pubblici diversi: dal visual design a materiale promozionale, dai pannelli e fogli di sala alle brochure generali e tematiche a quelle per bambini, dalle installazioni multimediali al fumetto "È tutto Reale", scaricabile gratuitamente dal sito dell'editore Pisa University Press.
Il Progetto speciale per la didattica Tessiture. Fonti e metodi per una lettura trasversale e culturale delle sfide del presente e del passato del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere ha proposto un percorso didattico transdisciplinare che ha unito l'antropologia culturale, la storia del cinema, l'islamistica, la storia e la cultura dei paesi arabi e dell'Iran suggerendo chiavi di lettura critiche e olistiche su temi e casi culturalmente densi e storicamente emblematici. Filo rosso del progetto è stato un cineforum corredato da incontri laboratoriali e seminariali di approfondimento, una cornice entro la quale si è sviluppato un progetto di studio transdisciplinare che ha visto protagonisti studenti e studentesse. Con la partecipazione di importanti studiosi delle Università di Pisa, Milano e Liverpool, nonché esperti esterni come scrittori, giornalisti e ricercatori indipendenti, il progetto si è trasformato in un'arena aperta per discutere la pluralità di strumenti, metodi e fonti della ricerca umanistica.
Il Laboratorio didattico per il monitoraggio ambientale e dei cambiamenti climatici è un Progetto speciale per la Didattica del Dipartimento di Scienze della Terra nato per dare l’opportunità agli studenti di migliorare le proprie competenze su problemi legati ai cambiamenti ambientali e climatici. Il progetto proposto si è tradotto in una scuola internazionale di limnologia organizzata in collaborazione con l'Università di Köln (Germania) su un’importante zona umida della Toscana, il Lago di Massaciuccoli. Gli studenti, organizzati in gruppi di lavoro, hanno potuto svolgere attività di campionamento e monitoraggio dei sistemi lacustri per lo studio dell'evoluzione ambientale, dell'impatto antropico e per la raccolta delle successioni sedimentarie, per lo studio dell'inquinamento e la ricostruzione del paleoclima.
I Progetti speciali per la didattica sono iniziative promosse e finanziate dall’Ateneo con cui si propongono nuovi modi di fare lezione, che vanno oltre la tradizionale “aula”: gli studenti hanno la possibilità di partecipare a viaggi studio, lezioni fuori sede, iniziative all’estero, hanno la possibilità di creare e realizzare progetti innovativi e di svolgere tante altre attività pensate per rendere più efficaci e incisivi gli insegnamenti dei corsi di laurea.
Istituite cinque borse di studio per studenti di Farmacia
Farmavaldera srl, società di gestione delle farmacie comunali di Ponsacco, Capannoli, Santa Maria a Monte e Pomarance, ha voluto ricordare la dottoressa Irene Fabiani, stimata e preziosa collaboratrice prematuramente scomparsa nel luglio 2021, istituendo una borsa di studio in sua memoria, in convenzione con l’Università di Pisa.
Il Cda di Farmavaldera ha formalizzato in una convenzione quinquennale con l'Università di Pisa l’impegno a garantire alla studentessa o allo studente residente in uno dei Comuni proprietari della società di gestione farmacie comunali , a Capannoli, Ponsacco, Pomarance e Santa Maria a Monte, che otterrà il miglior punteggio all’esame di immatricolazione al corso di laurea in farmacia, un sostegno consistente nel pagamento delle tasse di iscrizione per l’intero percorso di studio quinquennale, a condizione che vengano conseguiti i crediti formativi previsti entro il 30 settembre di ogni anno. Un sostegno a cinque studenti meritevoli, uno per ciascun anno della convenzione, che sarà garantito fino alla fine del loro percorso di studi, anche nel caso in cui la convenzione non venga rinnovata alla scadenza. Pari a 60.000 ero l’impegno di spesa previsto da Farmavaldera.
Mercoledì 27 luglio a Ponsacco, presso la sede comunale, alla presenza dei familiari della dottoressa Fabiani, ne è stato ricordato il valore umano e professionale. "Valorizzare il percorso di studi in farmacia e farlo in memoria di una professionista che tanto ha amato il suo lavoro, interpretandolo con sensibilità e intelligenza, è l’obiettivo che ci siamo prefissi - ha dichiarato il presidente del CdA di Farmavaldera, Alberto Mangini - Perché fare il farmacista è una missione, e lo si è visto in questi due anni di pandemia in cui i farmacisti sono stati al fianco dei cittadini, riadattando il loro ruolo e acquisendo nuove competenze per contrastare l’emergenza sanitaria".
"Il valore di questa iniziativa - ha aggiunto il professor Marco Macchia, referente per l'Università di Pisa - risiede proprio nel fatto che Farmavaldera abbia scelto di investire sui giovani del territorio su cui opera e soprattutto sulla loro formazione in una professione, quella del farmacista, che durante l’emergenza Covid ha rafforzato il proprio valore in una farmacia sempre più presidio di prossimità per il Servizio Sanitario Nazionale. L’Università di Pisa crede fermamente in iniziative come questa che sostengono il diritto all’accesso agli studi universitari e che offrono l’opportunità di avvicinare in modo significativo e concreto gli studenti al mondo del lavoro già durante il loro percorso di studio".
"Non possiamo che essere contenti di questa iniziativa che valorizza i giovani del territorio, investendo parte delle risorse maturate dalla gestione delle nostre farmacie comunali. È come se la nostra farmacista prematuramente scomparsa continui ad ispirarci favorendo un passaggio del testimone verso una nuova generazione di farmacisti", hanno commentato le sindache Francesca Brogi, Ilaria Parrella e Arianna Cecchini, manifestando l’apprezzamento dei comuni soci di Farmavaldera verso un’iniziativa piena di valore reale e simbolico.
(Fonte: Farmavaldera).
Agenda didattica - assistente alle attività didattiche
Orari, informazioni e link utili, personalizzati in base agli insegnamenti che si intendono seguire
Laureato il primo studente del corso magistrale in Cybersecurity
Il corso magistrale in Cybersecurity, attivato nel 2020 all’Università di Pisa, ha il suo primo laureato: Emanuele Albertosi ha infatti conseguito il titolo martedì 26 luglio, discutendo nell’Aula Magna Dini di Ingegneria una tesi su un’applicazione di realtà aumentata per garantire la sicurezza informatica. Si è laureato con il professor Gian Luigi Ferrari, ordinario di Informatica, come supervisore, e i dottori Alessandro Bocci e Stefano Forti, rispettivamente dottorando e ricercatore in Informatica, come co-supervisori. A presiedere la Commissione per l’esame di laurea è stato il rettore Paolo Maria Mancarella.
Emanuele Albertosi, nato a Massa nel 1977, si è laureato alla triennale di Informatica all’Università degli Studi di Milano. Professionista ICT con numerose esperienze lavorative accumulate dopo la laurea triennale, ha deciso di lasciare il posto di lavoro per acquisire competenze avanzate e innovative al corso di laurea magistrale dell’Ateneo pisano. Nel lavoro di tesi si è occupato del tema della sicurezza, che rappresenta uno dei requisiti più difficili da garantire negli attuali sistemi informatici, per applicazioni installate su reti di larga scala e con numerosissimi nodi e risorse eterogenee. In questo contesto, lo studio ha implementato un’applicazione di realtà aumentata e l’ha utilizzata per valutare una metodologia, proposta di recente dai ricercatori dell’Università di Pisa, per decidere su quali dispositivi installare in modo sicuro le diverse funzioni che compongono l’applicazione, considerando requisiti hardware, software e di latenza. Ha quindi condotto diversi esperimenti e simulazioni di attacchi per mostrare come un’installazione adeguata dei componenti dell’applicazione possa evitare rischiose, e spiacevoli, fughe di dati sensibili.
Nella foto, da sinistra: Mancarella, Albertosi e Chessa.
Il corso di laurea magistrale in Cybersecurity è stato il primo in Italia a offrire una formazione completa non solo sui classici aspetti legati al software, come la sicurezza di dati, programmi, sistemi operativi e sistemi di comunicazione, ma anche su quelli che riguardano l’hardware, come dispositivi elettronici, propagazione del segnale e i sistemi biometrici. È gestito congiuntamente dai dipartimenti di Ingegneria dell’Informazione e di Informatica ed è nato su impulso del rettore Paolo Maria Mancarella e degli ex direttori dei dipartimenti coinvolti, i professori Gian Luigi Ferrari e Giuseppe Anastasi.
“Si tratta di un corso di studi internazionale, erogato in lingua inglese – ha commentato il professor Stefano Chessa, presidente del corso - che da subito ha ricevuto un convinto apprezzamento dagli studenti, attirando una percentuale di circa il 40% rispetto al totale degli iscritti proveniente da altre università italiane e internazionali. Attualmente conta 84 iscritti ripartiti tra il primo e il secondo anno, con una forte preponderanza (circa l’83%) di studenti provenienti da fuori del “bacino locale” delle province di Pisa, Livorno e Lucca, e con una quota significativa di circa il 17% di studenti con cittadinanza straniera”.
Una tesi di dottorato sulle mafie negli spazi portuali riceve il Premio “Amato Lamberti” 2022
C’è anche una tesi di dottorato dell’Università di Pisa tra quelle risultate vincitrici nella nona edizione del Premio Nazionale ‘Amato Lamberti’ 2022, che assegna borse di studio ai migliori elaborati di laurea magistrale e di dottorato sui temi della criminalità organizzata, dei traffici criminali, dei reati ambientali, della corruzione e delle economie illegali, delle vittime delle mafie e delle violenze.
La tesi premiata è di Marco Antonelli, dottorato in Scienze politiche, che ha presentato un lavoro dal titolo “Le proiezioni delle mafie negli spazi portuali. Dinamiche e interazioni tra legale e illegale nei casi studio di Genova e di Gioia Tauro”, di cui sono stati supervisori il professor Rocco Sciarrone dell’Università di Torino e il professor Alberto Vannucci dell’Università di Pisa.
Marco Antonelli, 32 anni, originario di Carrara, ha recentemente vinto un assegno di ricerca presso la Scuola Normale Superiore e continua a collaborare con i Dipartimenti di Scienze Politiche e Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa. Con la sua ricerca, Antonelli ha contribuito al nascente dibattito sul rapporto tra mafie e portualità offrendo una prima analisi estensiva sulla situazione del sistema portuale italiano, approfondendo, in particolare, i due porti più rilevanti sia per l’economia legale, sia per le attività mafiose.
L’Associazione ‘Amato Lamberti’, sorta nel 2012 e presieduta da Roselena Glielmo, Daniele Lamberti e Marco Lamberti, intende tramandare la voglia di ricerca e di verità che ha animato l’impegno scientifico di Amato Lamberti, di cui proprio quest’anno ricorre il decennale della scomparsa avvenuta il 28 giugno 2012. Un intellettuale che seppe tradurre i risultati della sua intensa attività di studioso nell’impegno politico antimafia.
Sensore portatile rileva il virus del morbillo nella saliva
Un biosensore portatile, veloce e di alta sensibilità in grado di rilevare il virus del morbillo nella saliva umana. È quanto sviluppato da una collaborazione fra l’Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Nano) ed ARCHA srl, con il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore e INTA srl. Il dispositivo, che utilizza una tecnologia innovativa basata su onde acustiche di superficie, si presta a essere usato per test diagnosi precoci e in situazioni di emergenza, per il morbillo e per altri tipi di virus. La ricerca è pubblicata sulla rivista Advanced Functional Materials.
Lo studio presenta un nuovo modo per rilevare una delle malattie a trasmissione aerea più infettive, responsabile di 140.000 decessi in tutto il mondo ogni anno e con una diffusività simile a quella della variante Omicron SARS-CoV-2.
Il biosensore messo a punto dai ricercatori, coordinati da Marco Cecchini di Cnr-Nano, è un lab-on-a-chip più piccolo di un centesimo di euro che usa onde acustiche di superficie per rilevare virus in un campione di fluido salivare. "Le onde acustiche di superficie sono una sorta di microterremoto che si propaga lungo la superficie del sensore", spiega Cecchini. "Quando il virus si attacca al sensore, rallenta la velocità di propagazione delle onde rendendo possibile registrare la presenza della molecola. Abbiamo sfruttato queste onde meccaniche sia per mescolare il campione di fluido che per rivelare il virus e ciò ha permesso di migliorare drasticamente la sensibilità dei nostri sensori rispetto a altri sensori acustici già presenti sul mercato". Il dispositivo è stato testato per il virus del morbillo, "ma la tecnologia può essere adattata ad altre tipologie di virus, ad esempio il Sars-Cov-2, e a batteri, proteine e acidi nucleici", afferma il ricercatore Cnr-Nano.
L’apparecchio potrà essere sviluppato per eseguire diagnosi precoci di tipo point-of-care, ovvero in prossimità del paziente. "Mentre i test convenzionali richiedono l'elaborazione del campione, laboratori dedicati e personale specializzato, questo sensore non richiede particolare elaborazione e può essere impiegato in situazioni dove i test convenzionali non sono praticabili come aeroporti, stazioni, situazioni di emergenza”, spiega Mauro Pistello, professore ordinario del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa e Direttore della Unità Operativa Virologia della Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. “Una diagnosi tempestiva è infatti cruciale per ostacolare precocemente la diffusione di malattie ad alta trasmissione aerogena come morbillo, influenza e COVID-19".
Marco Cecchini, che guida un gruppo di ricerca presso i laboratori NEST di Cnr-Nano e Scuola Normale Superiore, ha un'esperienza ventennale nel campo della microfluidica e dell'uso di onde acustiche di superficie. "Il nostro studio dimostra la validità di una simile tecnologia, già coperta da un brevetto di proprietà di INTA, spin-off del Cnr e della Scuola Normale Superiore, che ora andrà validata con una sperimentazione clinica", conclude il ricercatore. Lo studio è stato condotto nell’ambito del progetto SENSOR, co-finanziato dalla Regione Toscana, bando POR FESR 2014-2020 – azione 1.1.5.a3 - FAR FAS 2014.
Pubblicato un nuovo studio sull'eruzione del Vulcano Fuego in Guatemala
Attraverso nuove e approfondite indagini sull’eruzione del vulcano guatemalteco Fuego avvenuta il 3 giugno del 2018 si è scoperto che il devastante flusso piroclastico che distrusse il villaggio di San Miguel de Los Lotes e che provocò centinaia di vittime, fu in realtà causato dal crollo di materiale lavico e piroclastico, ovvero dall’insieme dei prodotti emessi durante l’attività del vulcano che si erano accumulati nella parte alta del vulcano stesso nelle settimane e nei mesi precedenti l’eruzione. È questo il risultato presentato nello studio “Deposit-Derived Block-and-Ash Flows: The Hazard Posed by Perched Temporary Tephra Accumulations on Volcanoes; 2018 Fuego Disaster, Guatemala” recentemente pubblicato sulla rivista ‘Journal of Geophysical Research- Solid Earth’ dell’AGU.
Fig. 1 - Creazione e distruzione di depositi piroclastici accumulati nel tempo. Immagini sequenziali di Google Earth® mostranti il graduale riempimento della parte alta del canyon di Las Lajas attorno alla zona sommitale del Fuego. L’attività fumarolica indica la messa in posto di nuovi materiali caldi nel settembre 2016. La parte più alta del canyon appare di nuovo riempita nel maggio 2018, prima dell’eruzione del 3 giugno 2018, durante la quale si è svuotata repentinamente, esumando le pareti seppellite del canyon (marzo 2019).
La ricerca, realizzata da un team internazionale di scienziati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dei Dipartimenti di Scienze della Terra delle Università degli Studi di Firenze e di Pisa e della School of Geography, Geology and the Environment dell’Università di Leicester (UK), ha permesso di approfondire la dinamica della fase più distruttiva dell’eruzione del 2018 del Volcán de Fuego in Guatemala, avvenuta a distanza di circa un’ora e mezza dall’attività esplosiva più violenta, quando il rischio vulcanico per gli abitanti della zona sembrava essere diminuito.
“I flussi piroclastici sono alcuni tra i fenomeni più pericolosi legati all’attività dei vulcani”, spiega Gilda Risica, assegnista di ricerca dell’Università di Firenze e autrice dell’articolo. “Si tratta di vere e proprie correnti composte da gas e da frammenti vulcanici di varie dimensioni, dei ‘fiumi’ che scorrono ad altissime temperature lungo i fianchi dei vulcani e che, a seconda di fattori quali la pendenza dell’edificio vulcanico e la violenza dell’eruzione, possono raggiungere anche altissime velocità distruggendo in breve tempo tutto ciò che trovano sul loro cammino, compresi interi villaggi come è accaduto nel 2018 nel caso di San Miguel de Los Lotes”.
Lo studio dei depositi del flusso piroclastico e le analisi paleomagnetiche dei materiali arrivati fino a valle, a circa 12 chilometri dal cratere, hanno permesso ai ricercatori di ricostruire le fasi più drammatiche dell'eruzione e la natura del flusso piroclastico stesso.
“I risultati che abbiamo ottenuto evidenziano come la corrente piroclastica del 2018 al Volcán de Fuego sia stata generata dal crollo inaspettato di depositi piroclastici alternati a materiali lavici che nel corso dei due o tre anni precedenti, a seguito di piccole eruzioni esplosive ed effusive, si erano accumulati sulla parte alta del vulcano”, prosegue Fabio Speranza, direttore della Sezione Roma 2 dell’INGV e coautore dell’articolo. “Le analisi paleomagnetiche effettuate sui materiali, infatti, hanno mostrato come solamente il 6% del deposito di flusso piroclastico era composto da materiale riconducibile all’eruzione in corso con temperature superiori ai 590°C, mentre il 39% del materiale trascinato a valle aveva una temperatura compresa tra i 200 e i 500°C e, infine, più della metà dei prodotti era ‘fredda’ e caratterizzata da temperature inferiori ai 200°C. La rilevazione delle differenti temperature ha evidenziato che gran parte del materiale vulcanico trascinato a valle si era, in realtà, accumulato sui fianchi del vulcano in eruzioni precedenti e lentamente parzialmente raffreddato”.
“Durante i rilievi di terreno nelle valli riempite dai devastanti flussi del 2018, peraltro, è emersa la presenza di altri depositi più vecchi e del tutto simili a quelli studiati, suggerendo che nel passato il Volcán de Fuego potrebbe aver già avuto un comportamento simile”, evidenziano Mauro Rosi e Marco Pistolesi, docenti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, co-autori e tra gli ideatori dello studio
“Le implicazioni di questo nostro studio riguardano in particolar modo la possibilità che eventi come questo possano verificarsi in vulcani che abbiano caratteristiche simili a quelle del Fuego. Mettere in atto nuove e appropriate procedure di monitoraggio e di mitigazione di questo genere di rischio diventa quindi determinante per contribuire a salvaguardare il patrimonio naturale e a salvare vite umane”, conclude Gilda Risica.
Fig. 2 - (a): Alberi in posizione di vita a monte di San Miguel de Los Lotes, rotti a 1-2 m sopra il livello del suolo, suggeriscono che il 3 giugno sono stati inizialmente seppelliti dal deposito fino a 1-2 m di altezza, e successivamente rotti all’aumentare nel tempo della velocità del flusso. Ceppo di albero mostra un blocco litico incastonato in profondità e una leggera carbonizzazione. La corrente va da sinistra verso destra. (b): Gli alberi in piedi nei depositi marginali del flusso vicino a San Miguel Los Lotes mostrano la corteccia spogliata nelle parti superiori dall’ erosione delle parti diluite della corrente piroclastica, mentre le parti inferiori sono state protette dal deposito più concentrato. (c): Parti in cemento armato delle case severamente lesionate al di sopra della parte alta del deposito del flusso piroclastico (golf resort).