Learning is reflected in the pupils of our eyes
In a recent study published in the prestigious journal Current Biology, researchers from the Universities of Pisa, Sydney, Florence and Salento have shown that statistical learning – that is, where we acquire information in a completely automatic and unconscious way – can even be traced back to one of our simplest and most unconscious reactions: the constriction or dilation of the pupil of our eyes, evoked by the sight of an image.
“This study shows that our visual system is sensitive to the statistical regularities of our environment even when we are not consciously aware of them,” says Paola Binda, professor at the University of Pisa and lead author of the study. “Pupil diameter remains a valuable source of information on how our sensory and cognitive systems work: a real window into the mind and its learning abilities.”
The study starts from the premise that a large amount of the information on which our behaviour is based is learned spontaneously and unconsciously. Just think of language acquisition: we are able to distinguish words from the sound produced by the speaker, even though it is continuous and lacks clear pauses to mark the end of one word and the beginning of the next: “To learn, we don’t need instructions or directions,” continues Paola Binda, “we can do it from the first weeks of life, simply by listening to the sounds of our language. Perhaps, this form of ‘statistical learning’ is important for extracting meaning from all sensory signals, not only auditory but also visual, tactile, etc.
For their research, the scientists showed the patients images of sets of seemingly random bars (link to video). Their temporal succession was very fast and regulated by a simple statistical structure: each image containing 24 bars was followed by one with 6 bars, 2 bars were followed by 12 bars, and so on, creating fixed numerosity pairs. Due to the rapid succession of images and the variable arrangement of elements, this temporal structure was imperceptible. Nevertheless, the pupil diameter oscillated systematically in response to the repetition of pairs (whereas no oscillation was observed in a control experiment in which the same images were presented in random order).
“Thanks to this innovative methodology, it is possible to monitor the evolution of complex brain processes in an indirect and non-invasive way”, concludes Binda. “In the long term, this type of research could provide us with new tools to characterise inter-individual differences and dysfunctions in learning.”
Sport, a Pisa la tappa italiana della Coppa del Mondo di Scherma Paralimpica
Torna a Pisa per la decima volta una delle prove di Coppa del Mondo di scherma paralimpica, che si terrà da giovedì 13 a domenica 16 marzo nella sede del PalaCUS. Dopo il successo delle scorse edizioni, la Federazione Italiana Scherma ha infatti ritenuto di ricandidare Pisa anche per questa stagione e ancora attraverso l’organizzazione della storica Società U.S. Pisascherma.Le gare avranno inizio alle 9:30 e termineranno con le finali alle 13 e alle 18/19 tutti i giorni.
Tre giorni di gare individuali più l’ultimo, la domenica, di gare a squadre. Circa 300 gli atleti attesi, più tutte le persone dello staff, un numero leggermente crescente rispetto allo scorso anno, in rappresentanza di ben 25 Nazioni. Dopo il rientro l’anno passato della Bielorussia, quest’anno viene riammessa in gara anche la Russia come “paese neutrale”.
Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti Frida Scarpa, assessore allo sport del Comune di Pisa, Giulia Gambini, assessore alla disabilità del Comune di Pisa, Giovanni Calabrò, presidente Pisa Scherma, Daria Marchetti, consigliere nazionale FIS, Loredana Trigilia, capitana nazionale fioretto paralimpico, Marco Macchia, delegato Università di Pisa rapporti con il territorio, Giuliano Pizzanelli, presidente Cus Pisa.
«Pisa mette in fila un altro evento a livello internazionale e si conferma città attenta allo sport non solo a livello toscano ma nazionale – ha detto dice l’assessore allo sport Frida Scarpa -. Tutto è pronto infatti per ospitare nel migliore dei modi una nuova edizione della coppa del mondo di scherma paralimpica con atleti provenienti da tanti Paesi. Cominciano a essere tanti gli eventi internazionali che riusciamo ad accogliere. Siamo particolarmente orgogliosi di continuare questa tradizione con la scherma paralimpica e ci interessa davvero lanciare questo grande messaggio di inclusione. Siamo contenti che le scuole abbiano aderito e saranno presenti alle gare. E invito tutta la cittadinanza, le famiglie, i ragazzi, a seguire le gare e venire al palazzetto».
«Ancora una volta ospitiamo un grande momento di sport dedicato alle persone con disabilità - dice l’assessore alla disabilità Giulia Gambini -. Vogliamo dimostrare infatti che lo sport, più di ogni altro ambito consente maggiormente l’inclusione. Questo, come altri appuntamenti, sono importanti perché fanno capire che lo sport è un diritto per tutti, importante non soltanto in termini terapeutici ma anche come diritto al benessere. Invito tutti i pisani a fare il tifo per i nostri atleti e a seguire una competizione sportiva ai massimi livelli che ha anche un messaggio in più».
«Per l’Università di Pisa è un grande onore condividere ancora una volta questo evento con atleti e atlete provenienti da tutto il mondo - dice Marco Macchia, dell’Università di Pisa, delegato del rettore per i rapporti con il territorio -. Anche quest’anno, il nostro Ateneo rinnova con convinzione il proprio impegno, mettendo a disposizione gli impianti sportivi del CUS Pisa per accogliere al meglio questa straordinaria competizione. Giunti alla decima edizione, possiamo guardare con orgoglio alle nove precedenti, alle quali siamo stati sempre presenti fin dalla prima edizione, a testimonianza del forte legame tra il nostro Ateneo e questa manifestazione. Un evento che incarna i valori dello sport e dell’inclusione, in cui crediamo profondamente. Gli atleti e le atlete in gara saranno esempio di determinazione e crescita personale, offrendo alla nostra comunità studentesca uno stimolo concreto ad avvicinarsi alla pratica sportiva e ai suoi valori. Il nostro Ateneo crede fermamente nel binomio sport e studio, come dimostra il progetto ‘Dual Career’, pensato per sostenere gli studenti e le studentesse nel loro percorso accademico senza rinunciare all’eccellenza sportiva».«È con emozione che arriviamo alla decima edizione – ha detto Giuliano Pizzanelli, presidente del Cus Pisa -. Ogni volta è un impegno che si rinnova perché siamo impegnati a dare un'immagine non solo del CUS ma anche dell'Università e della città. Sabato, inoltre, a dimostrazione della crescita nell'interesse dell’evento, sarà presente il Soroptimist International d'Italia, che assegnerà importanti premi ai partecipanti alla manifestazione».
«Porto i saluti del neopresidente di Federazione Luigi Mazzone – ha detto Daria Marchetti, consigliere nazionale FIS -. Questa è una tappa molto importante: ci affacciamo a Los Angeles e proprio stamani sono stati ufficializzati i nuovi ct paralimpici che debutteranno nella tappa di Pisa: Alessandro Paroli (ancora un toscano, già facente parte dello staff del ct uscente Vanni) per il fioretto, Antongiulio Stella per la Sciabola e Michele Tarantini per la Spada».
«Siamo onorati di riscuotere la fiducia della federazione nazionale e della federazione internazionale scherma per la decima volta - ha detto Giovanni Calabrò, presidente Pisa Scherma -. Non sarebbe mai stato possibile senza il sostegno dell’Amministrazione comunale e dell’Università. Accogliere 25 nazioni e preparare circa 450 competizioni significa avere un’organizzazione ormai rodata. Soddisfazione in più per noi quest’anno è l’elezione della nostra Daria Marchetti nel consiglio della Federazione e il passaggio del nostro Simone Vanni da ct paralimpico a ct della scherma nazionale normodotata».
«Sono stata presente dall’inizio – ha detto Loredana Trigilia, capitana nazionale fioretto paralimpico - e spero anche volta di portare a casa qualche medaglia. Mi preme in questa sede di ringraziare soprattutto i volontari, figure indispensabili in queste occasioni».
Anche quest’anno è previsto il coinvolgimento delle scuole pisane che verranno a vedere le competizioni nelle mattinate di giovedì 13 e venerdì 14 marzo. La tappa pisana ha come sponsor che seguono l’evento fin dagli esordi: Fondazione Pisa, Devitalia, Farmacie Comunali, Pharmanutra.Il programma delle gare:Giovedì 13 marzo9:30 fioretto Maschile A9:30 Spada Femminile B13:00 Fioretto Maschile B13:00 Spada Femminile AVenerdì 14 marzo9:30 Fioretto Femminile B9:30 Sciabola Maschile A13:00 Fioretto Femminile A13:00 Sciabola MaschileSabato 15 marzo9:30 Sciabola Femminile B9:30 Spada Maschile A13:00 Spada Maschile B13:00 Sciabola Femminile ADomenica 16 marzo9:30 Spada Maschile Squadra11:00 Fioretto Femminile Squadra12:30 Sciabola Open Squadra
La mostra “Segreti del corpo” alla Cittadella galileiana apre senza prenotazione
Il 12 febbraio per l’occasione il professore Gianfranco Natale accoglierà visitatori
Dal 12 marzo la mostra “Segreti del corpo. Un viaggio nell’anatomia umana attraverso la medicina e l’archeologia” allestita nella cittadella Galileiana (via dei Macelli 2B / Largo Padre Renzo Spadoni – Pisa) sarà visitabile senza prenotazione con il seguente orario: lunedì e mercoledì dalle 16:00 alle 18:00; martedì e giovedì dalle 15:00 alle 17:00. Per l’occasione i visitatori saranno accolti dal professore Gianfranco Natale, direttore del Museo di Anatomia Umana “Filippo Civinini” dell’Ateneo Pisano
L’esposizione, curata dal Sistema Museale dell’Università di Pisa e realizzata con il contributo di Fondazione Arpa e il sostegno di Banca d’Italia, offre un itinerario alla scoperta del corpo umano nei suoi aspetti morfologici e patologici, arricchendo l’esposizione con una prospettiva storica attraverso reperti archeologici. I pezzi in mostra provengono dalle collezioni del Museo di Anatomia Umana “Filippo Civinini” e del Museo di Anatomia Patologica e Paleopatologia dell’Università di Pisa.
Le tariffe per la visita sono le seguenti: Biglietto intero: 4 €; Biglietto ridotto: 2€.
Per maggior informazioni è possibile consultare i siti www.map.sma.unipi.it e www.mau.sma.unipi.it.
Disegnare al Museo: Il taccuino da viaggio naturalistico
Domenica 6 aprile, dalle ore 10.00 alle ore 17.00, si terrà il terzo incontro di illustrazione naturalistica per il 2025 del ciclo “Disegnare al Museo” dal titolo "Il taccuino da viaggio naturalistico".
Il workshop sarà curato da Maria Elena Ferrari, artista naturalista, ed è pensato per coloro (anche alla prima esperienza artistica) che desiderano, attraverso lo schizzo dal vero e gli appunti “disegnati” sul taccuino da campo, entrare in contatto con la natura, osservandola e disegnandola.
Leggi i dettagli:
https://www.msn.unipi.it/it/eventi/il-taccuino-da-viaggio-naturalistico-2/
Maggiori informazioni
Silvia Battaglini, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Una palestra robotica per la riabilitazione della mano e dell’arto superiore
L’Università di Pisa all’avanguardia nell’ambito della riabilitazione dell'arto superiore e della mano grazie a un nuovo dispositivo, Gloreha Sinfonia Plus, che coniuga la robotica alla riabilitazione. Lo strumento è stato posizionato nel Centro universitario di Medicina riabilitativa e dello sport (in via Gargalone 25, a Pisa) ed è stato acquisito dall’Università di Pisa nel contesto di un finanziamento nazionale PNC relativo al progetto "Fit for Medical Robotics" nel quale la robotica viene utilizzata per trattare e curare “su misura” i pazienti.
Nella foto, in piedi, il prof. Carmelo Chisari, direttore del Centro universitario di Medicina riabilitativa e dello sport e la dott.ssa Valentina Azzollini.
L’Ateneo è partner del progetto, della durata di 44 mesi, sostenuto dal Governo nell’ambito del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR con un finanziamento complessivo di 113 milioni di euro. “Fit for medical Robotics” vede coinvolti 11 enti di ricerca e diverse università italiane, tra cui l’Università di Pisa, il CNR, la Scuola Superiore Sant'Anna, l’IIT; 11 centri clinici riabilitativi tra cui IRCSS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), l'INAIL e due compagnie di produzione e distribuzione di robot per la riabilitazione. I 25 partners sono riuniti in un Consorzio coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
“Con il Gloreha Sinfonia Plus apriamo una nuova stagione per il “Centro universitario di Medicina riabilitativa e dello sport” – spiega il direttore, professor Carmelo Chisari – Il Gloreha Sinfonia Plus, uno strumento robotico tra i più avanzati, è specifico per il trattamento dell’arto superiore e della mano e può essere utilizzato sia nei bambini che negli adulti. È dotato di guanti sensorizzati che permettono al paziente di interfacciarsi con un software che propone esercizi nella forma di “serious games” (ovvero esercizi di riabilitazione attraverso la componente ludica), favorendo l’interazione diretta del paziente al programma riabilitativo e l'apprendimento motorio del gesto deficitario”.
Nel Centro sorgerà una vera e propria “palestra robotica” nella quale sarà possibile erogare percorsi riabilitativi altamente personalizzati per pazienti affetti da alterazioni funzionali dovute a patologie neurologiche, ortopediche e/o geriatriche. Lo stesso sarà per gli sportivi che vogliono migliorare la loro performance o devono recuperare da un infortunio. Gloreha Sinfonia Plus si va ad aggiungere ad altri sistemi altamente tecnologici già presenti nel Centro come il sistema antigravitazionale Alter G che permette il cammino e la corsa con una riduzione del peso del fino all’80%; il dispositivo Hunova per la valutazione e il trattamento dei disturbi della propriocettività; Walker View per l’analisi computerizzata del cammino attraverso sensori indossabili.
E non finisce qua: “È in programma l’acquisto di altri dispositivi altamente tecnologici perché il Centro vuole porsi sempre di più come punto di riferimento nel nostro territorio nell’ambito della Medicina Riabilitativa e dello Sport, moderna e avanzata. Ringrazio Valentina Azzollini, ricercatrice di UNIPI, e tutto il personale del Centro, che con il loro impegno e la loro professionalità stanno contribuendo in maniera determinante alla realizzazione di questo ambizioso progetto", conclude il professor Chisari.
The interaction between black holes and gravitational waves is studied with a table-top experiment
A study based on the thesis of Chiara Coviello (pictured right), who graduated in Physics from the University of Pisa in 2023 and is now at King's College London for a PhD, was recently published in the journal AVS Quantum Science. At the center of the study - titled “Gravitational waves and Black Hole perturbations in acoustic analogues” – are black holes, whose dark allure makes them some of the most fascinating yet challenging objects in the cosmos to analyze.
To better understand them, the interdisciplinary research team, of which Coviello is a part, examined acoustic black holes - analogue systems that trap sound waves and can be created in a tabletop experiment. The authors of the study include Professor Marilù Chiofalo of the University of Pisa, Professors Dario Grasso of the INFN in Pisa, Stefano Liberati of SISSA in Trieste and Massimo Mannarelli of the Gran Sasso National Laboratories, with Silvia Trabucco, a PhD student at the Gran Sasso Institute Science after graduating in Physics in Pisa.
Coviello and the other authors investigated whether acoustic black holes could be used to understand the interactions between gravitational waves and astrophysical black holes. In a theoretical analysis, they explored how to generate gravitational wave-like perturbations in a Bose-Einstein condensate of ultracold atoms, a state of matter in which a few hundred thousand atoms behave collectively as if they were one large molecule. In Bose-Einstein condensates, the lowest energy excitations are density perturbations, described by quantum particles called phonons.
In the study, phonons behave like massless particles within a geometry engineered to replicate certain characteristics of an astrophysical black hole for light quanta, or photons. In acoustic black hole analogs, phonons become trapped and simultaneously contribute to what is known as Hawking radiation, a phenomenon predicted by the renowned astrophysicist Stephen Hawking for astrophysical black holes. By leveraging existing knowledge about gravitational waves, the researchers developed a correspondence between astrophysical black holes and acoustic black holes. This approach aims to better understand how gravitational wave-like perturbations affect the acoustic horizon of a laboratory black hole. The idea is to use matter physics experiments on optical tables, spanning just a few square meters, as highly accurate and controllable quantum simulators to study properties of astrophysical and cosmological interest.
"We are excited that this physics can be explored in currently feasible experiments, such as those using ultracold atoms, offering a new way to analyze these systems in a controlled environment," said Chiara Coviello.
The results could be used to study the dissipation and reflection effects of gravitational wave-like perturbations in acoustic black holes. The authors believe this will help shed light on universal behaviour and the role of quantum fluctuations in astrophysical black holes.
The research team, consisting of a collaboration between several universities and research centres, intends to continue the study by analyzing the viscosity properties of the acoustic horizon in relation to its entropy, known to have universal behaviour, i.e. not dependent on the specific physical system. The results could provide new insights into the basic physical theory and symmetries of astrophysical black holes.
The University of Pisa at the forefront of higher education in Palestine and Jordan: the BASE project is underway
Reforming higher education in Palestine and Jordan, strengthening the quality of degree courses and the international recognition of qualifications: this is the ambitious goal of BASE - Bologna for Science Education in Palestine and Jordan, the Erasmus+ project that sees the University of Pisa as the only Italian higher education institution, along with the University of Barcelona and numerous Palestinian and Jordanian universities. The University of Pisa is part of a strategic initiative that aims to align local university systems with European standards, improving accreditation of studies and sustainability of scientific research.
The project, coordinated by An-Najah National University in Palestine, was officially launched with a kickoff meeting recently held in Amman. During the inaugural meeting, academic and institutional representatives from Palestine, Jordan, Italy and Spain outlined main features of the project, which involves collaboration between universities, ministries of education and accreditation bodies. The aim is to facilitate the adoption of Bologna Process standards, optimizing the quality of university education and promoting international mobility for students and teachers. A central theme of the meeting was the difficult context in which Palestinian universities operate, aggravated by the ongoing conflict. Palestinian Minister of Education, Amjad Barham, stressed the urgency of supporting the academic sector, with particular attention to the devastating impact that the crisis is having on Gaza universities.
For the University of Pisa, the scientific referents of the project, Maria Franzini and Lara Tavoschi, professors of the Department of Translational Research and New Technologies in Medicine and Surgery, took part in the meeting. Their contribution will be crucial for the development of strategies aimed at strengthening the sustainability of scientific research and cooperation between the institutions involved, along a path that aims to build a sounder internationally recognized university system.
“Such initiatives,” Maria Franzini emphasizes, “play a crucial role in sustaining education and supporting students’ futures. University leaders and accreditation officers have emphasized the importance of modernizing curricula, strengthening university-industry partnerships, and aligning university education with labor market needs.” “This project marks a transformative step toward improving higher education in Palestine and Jordan, ensuring that graduates are well-equipped to access career and research opportunities both regionally and globally,” adds Lara Tavoschi.
Giovanni Federico Gronchi, Vice-Rector for Cooperation and International Relations and supervisor of project activities, commented on participation in the project as follows: “Faced with the challenges of contemporary society, the University of Pisa has been committed for years to generating and disseminating knowledge and to contributing, also through Erasmus+ funding, to the development and modernization of the higher education sector in various parts of the world. Participation in BASE therefore gives us the opportunity, on the one hand, to support partner higher education institutions in meeting international standards, also giving university staff the opportunity to effectively manage and implement changes, but above all it concretely demonstrates the University’s commitment to implementing the principles of peace, sustainability and social responsibility, as recently ratified in the Statute. In fact, last spring, in a joint session of the Academic Senate and the Board of Directors, a document was approved in which it was indicated that the University would promote the development of collaborations with Palestinian higher education institutions and this project gives us the opportunity to implement that objective”.
Management of Alien Species: The Italian Approach Appreciated by the European Community
The European Commission’s website (Energy, Climate Change, Environment section) has recently highlighted a new italian approach to managing the invasion of alien plants. The research, published in the journal Ecological Indicators, was conducted by an interdisciplinary group of experts from various academic institutions and research centers in Italy. Professor Iduna Arduini (photo) of the University of Pisa contributed primarily by collecting and analyzing data on invasive plant species.
Using Italy as a case study, scientists examined the current and future spread of 34 invasive plant species, integrating predictive climate models with real distribution data. Based on the results, the plants were classified into three management categories:
- Eradication: for species with a high risk of invasion but still in the early stages.
- Control and containment: for species that are already widespread but still manageable.
- Monitoring: for species that are already widely distributed or whose impacts remain uncertain.
Thanks to this methodology, a more effective approach to combating invasive plants can be adopted, preventing environmental damage and optimizing resource use.
"Fortunately, not all alien species become invasive," explains Professor Arduini. "For example, of the 1,597 alien plant species recorded in Italy, only about 14% have exhibited invasive behavior. It is therefore crucial to identify those that require eradication, control, or simple monitoring. Eradication efforts are recommended for potentially invasive species that are not yet widely spread. Among these are Nelumbo nucifera (lotus flower) and Phyllostachys aurea (golden bamboo), both ornamental species whose release into the environment must be strictly avoided, whether in the form of seeds or fragments.”
(Translated by ChatGPT 4o)
Gestione delle specie aliene, l’approccio italiano che piace anche alla comunità europea
E’ tutto italiano il nuovo approccio per gestire l’invasione delle piante aliene recentemente segnalato anche sul sito web della Commissione Europea (section Energy, Climate change, Environment).
La ricerca pubblicata sulla rivista Ecological Indicators è stata condotta da un gruppo interdisciplinare di esperti provenienti da diverse istituzioni accademiche e centri di ricerca italiani. Per l’Università di Pisa ha partecipato la professoressa Iduna Arduini (foto), botanica del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali che ha contribuito principalmente attraverso la raccolta e l’analisi dei dati sulle specie vegetali invasive.
Usando l'Italia come caso di studio, scienziati e scienziate hanno esaminato la diffusione attuale e futura di 34 piante invasive, integrando modelli predittivi climatici con dati reali di distribuzione. Sulla base dei risultati ottenuti, le piante sono state assegnate a tre categorie di gestione: eradicazione (per specie con alto rischio di invasione, ma ancora in fase iniziale), controllo e contenimento (per specie già diffuse, ma ancora gestibili) e monitoraggio, per specie già ampiamente diffuse o con impatti incerti. Grazie a questa metodologia sarà quindi possibile un approccio più efficace nella lotta alle piante invasive, prevenendo danni ambientali e ottimizzando l’uso delle risorse.
“Fortunatamente, non tutte le specie aliene diventano invasive – spiega Arduini - Ad esempio, delle 1597 specie vegetali aliene censite in Italia, soltanto il 14% circa ha manifestato un comportamento invasivo. Diventa perciò di cruciale importanza individuare quelle su cui indirizzare le azioni di eradicazione, controllo o semplice monitoraggio. Gli interventi di eradicazione sono raccomandati per le specie potenzialmente invasive ma non ancora ampiamente diffuse. Tra queste compaiono Nelumbo nucifera (fior di loto) e Phyllostachys aurea (bambù dorato) entrambe specie ornamentali il cui rilascio nell’ambiente deve essere assolutamente evitato sia sotto forma di semi che frammenti”
Gestione delle specie aliene, l’approccio italiano che piace anche alla comunità europea
La professoressa Iduna Arduini dell'Università di Pisa nel team che ha sviluppato la nuova metodologia
E’ tutto italiano il nuovo approccio per gestire l’invasione delle piante aliene recentemente segnalato anche sul sito web della Commissione Europea (section Energy, Climate change, Environment).
La ricerca pubblicata sulla rivista Ecological Indicators è stata condotta da un gruppo interdisciplinare di esperti provenienti da diverse istituzioni accademiche e centri di ricerca italiani. Per l’Università di Pisa ha partecipato la professoressa Iduna Arduini, botanica del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali che ha contribuito principalmente attraverso la raccolta e l’analisi dei dati sulle specie vegetali invasive.
Usando l'Italia come caso di studio, scienziati e scienziate hanno esaminato la diffusione attuale e futura di 34 piante invasive, integrando modelli predittivi climatici con dati reali di distribuzione. Sulla base dei risultati ottenuti, le piante sono state assegnate a tre categorie di gestione: eradicazione (per specie con alto rischio di invasione, ma ancora in fase iniziale), controllo e contenimento (per specie già diffuse, ma ancora gestibili) e monitoraggio, per specie già ampiamente diffuse o con impatti incerti. Grazie a questa metodologia sarà quindi possibile un approccio più efficace nella lotta alle piante invasive, prevenendo danni ambientali e ottimizzando l’uso delle risorse.
“Fortunatamente, non tutte le specie aliene diventano invasive – spiega Arduini - Ad esempio, delle 1597 specie vegetali aliene censite in Italia, soltanto il 14% circa ha manifestato un comportamento invasivo. Diventa perciò di cruciale importanza individuare quelle su cui indirizzare le azioni di eradicazione, controllo o semplice monitoraggio. Gli interventi di eradicazione sono raccomandati per le specie potenzialmente invasive ma non ancora ampiamente diffuse. Tra queste compaiono Nelumbo nucifera (fior di loto) e Phyllostachys aurea (bambù dorato) entrambe specie ornamentali il cui rilascio nell’ambiente deve essere assolutamente evitato sia sotto forma di semi che frammenti”