Si fa pace quando non è in gioco la riproduzione
La stagione degli amori non coincide con quella della pace. Elisabetta Palagi e Ivan Norscia, ricercatori del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, hanno osservato otto gruppi di Lemur catta, un primate del Madagascar, per 10 anni analizzando in tutto 2.339 aggressioni, come ad esempio rincorse, morsi e schiaffi, in diverse stagioni fisiologiche dell’anno, il pre-accoppiamento, l’accoppiamento, la gravidanza e l’allattamento. E la scoperta è stata che la riconciliazione dipende dalla stagione, cioè si fa pace quando la riproduzione non è in gioco. I dati dello studio, recentemente pubblicato sulla rivista “PLOS One”, sono stati raccolti allo zoo di Pistoia e, in natura, nella foresta di Berenty situata nel sud del Madagascar, grazie al supporto di tre parchi italiani, il Giardino Zoologico di Pistoia, il Parco Zoo Falconara e il Parco Zoo Punta Verde (Lignano Sabbiadoro).
“I catta sono organizzati in gruppi sociali ‘dittatoriali’, – ha spiegato Elisabetta Palagi - dove la rigida gerarchia è mantenuta dalle femmine adulte che si alleano per difendere il territorio o cacciare membri indesiderati, attraverso aggressioni mirate, durante le quali puntano il lemure bersaglio e, insieme, lo rincorrono, se serve lo aggrediscono, e lo mettono in fuga”.
Per capire i meccanismi di riconciliazione, i ricercatori dell’Ateno pisano hanno studiato i contatti affiliativi (spulciamento reciproco, avvicinamento e permanenza in contatto fisico, etc.) tra la vittima e l’aggressore, sia subito dopo il conflitto che in condizioni di tranquillità. Questo per stabilire se il comportamento amichevole osservato fosse effettivamente legato al conflitto, e potesse dunque avere un valore riconciliatorio, oppure se fosse un comportamento che gli animali manifestavano a prescindere dal conflitto stesso. I risultati ottenuti erano a macchia di leopardo, la riconciliazione infatti era presente in due dei cinque gruppi in natura e in un gruppo in cattività, ma combinando le variabili i ricercatori hanno capito che la chiave di tutto era la stagione, in altre parole si fa pace quando la riproduzione non è in gioco.
“Il comportamento riconciliatorio scompare quando i vantaggi della competizione surclassano quelli della cooperazione – ha concluso Elisabetta Palagi – e, nei mammiferi con stretti periodi riproduttivi, questo accade quando gli animali si giocano il tutto per tutto per poter assicurare un futuro al proprio patrimonio genetico. Si può quindi ipotizzare che nelle specie despotiche in cui sono presenti coalizioni, la domanda giusta non è se, ma quando, ci si riconcilia”.
Dai ragazzi del Liceo Artistico una parete di benvenuto per gli studenti internazionali dell’Università
Grazie a un’opera interamente creata dai ragazzi del Liceo Artistico “Russoli” di Pisa, gli studenti internazionali che da oggi arriveranno al Welcome Office dell’Università di Pisa si ritroveranno immersi in un tipico vicolo del centro cittadino, accolti da bandiere e personaggi provenienti dai paesi tutto il mondo. L’opera, composta da alcuni pannelli dipinti prima nei locali della scuola, poi allestiti sulla parete degli uffici di Palazzo Vitelli, è stata inaugurata con una piccola cerimonia a cui hanno partecipato tutti i protagonisti coinvolti nel progetto, a partire dai giovani artisti Dimitri Cazzuola, Giulia Zucca, Stefano Lenzi, Marina Salvadori e Marina Meoni, accompagnati dai loro professori di disegno e grafica, Valerio Mezzetti e Roberto Martini, e dalla dirigente scolastica del “Russoli” Gabriella Giuliani. Per l’Ateneo pisano era presente il direttore generale Riccardo Grasso e tutto lo staff dell’International Office.
L’idea dell’opera è nata oltre un anno fa e ha preso vita nel corso dei mesi grazie all’impegno di studenti e professori che hanno dedicato molte ore extra scolastiche al progetto. Preside, professori e personale dell’Ateneo hanno espresso grande soddisfazione per il risultato finale e per l’opportunità data agli studenti di poter partecipare a un’iniziativa nata dalla collaborazione con l’Università di Pisa.
Il dipinto raffigura un vicolo pisano, dalle cui finestre si affacciano persone provenienti da tutti i paesi del mondo, come ci svelano i loro abiti e i monumenti tipici alle loro spalle, tra cui la Tour Eiffel, la Sagrada Familia, il Partenone e il Cristo Redentore di Rio de Janeiro. Nei fili da bucato che corrono tra i palazzi sventolano poi decine di bandiere colorate. L’atmosfera è viva e realistica, tanto che pare di camminare in un vero vicolo, con una bici appoggiata al muro, una pozzanghera d’acqua da schivare e una studentessa che esce da un portone. E ora il gioco è indovinare qual è il vicolo raffigurato nell’opera... esiste davvero o è frutto della creatività dei piccoli artisti?
Si fa pace quando non è in gioco la riproduzione
La stagione degli amori non coincide con quella della pace. Elisabetta Palagi e Ivan Norscia, ricercatori del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, hanno osservato otto gruppi di Lemur catta, un primate del Madagascar, per 10 anni analizzando in tutto 2.339 aggressioni, come ad esempio rincorse, morsi e schiaffi, in diverse stagioni fisiologiche dell’anno, il pre-accoppiamento, l’accoppiamento, la gravidanza e l’allattamento. E la scoperta è stata che la riconciliazione dipende dalla stagione, cioè si fa pace quando la riproduzione non è in gioco. I dati dello studio, recentemente pubblicato sulla rivista “PLOS One”, sono stati raccolti allo zoo di Pistoia e, in natura, nella foresta di Berenty situata nel sud del Madagascar, grazie al supporto di tre parchi italiani, il Giardino Zoologico di Pistoia, il Parco Zoo Falconara e il Parco Zoo Punta Verde (Lignano Sabbiadoro).
“I catta sono organizzati in gruppi sociali ‘dittatoriali’, – ha spiegato Elisabetta Palagi - dove la rigida gerarchia è mantenuta dalle femmine adulte che si alleano per difendere il territorio o cacciare membri indesiderati, attraverso aggressioni mirate, durante le quali puntano il lemure bersaglio e, insieme, lo rincorrono, se serve lo aggrediscono, e lo mettono in fuga”.
Per capire i meccanismi di riconciliazione, i ricercatori dell’Ateno pisano hanno studiato i contatti affiliativi (spulciamento reciproco, avvicinamento e permanenza in contatto fisico, etc.) tra la vittima e l’aggressore, sia subito dopo il conflitto che in condizioni di tranquillità. Questo per stabilire se il comportamento amichevole osservato fosse effettivamente legato al conflitto, e potesse dunque avere un valore riconciliatorio, oppure se fosse un comportamento che gli animali manifestavano a prescindere dal conflitto stesso. I risultati ottenuti erano a macchia di leopardo, la riconciliazione infatti era presente in due dei cinque gruppi in natura e in un gruppo in cattività, ma combinando le variabili i ricercatori hanno capito che la chiave di tutto era la stagione, in altre parole si fa pace quando la riproduzione non è in gioco.
“Il comportamento riconciliatorio scompare quando i vantaggi della competizione surclassano quelli della cooperazione – ha concluso Elisabetta Palagi – e, nei mammiferi con stretti periodi riproduttivi, questo accade quando gli animali si giocano il tutto per tutto per poter assicurare un futuro al proprio patrimonio genetico. Si può quindi ipotizzare che nelle specie despotiche in cui sono presenti coalizioni, la domanda giusta non è se, ma quando, ci si riconcilia”.
Nota dell'Ateneo su 'assenze e assenteismi'
Negli scorsi giorni, l’Ateneo ha appreso dai quotidiani locali – anche se finora non ha ricevuto conferme ufficiali in tal senso - che cinque suoi dipendenti sarebbero al centro di un’inchiesta della Procura di Pisa, indagati per truffa e interruzione di pubblico servizio in merito ad alcuni episodi di "assenteismo". Se le accuse fossero provate, si tratterebbe di comportamenti assai gravi, per i quali l’Università di Pisa è pronta a prendere tutti i provvedimenti del caso, agendo in modo tempestivo e con la massima severità. Intanto, gli Organi accademici si occuperanno della questione nella prossima riunione, discutendo una mozione che sarà presentata dal rettore.
Ciò detto, l’Università di Pisa ritiene tuttavia inaccettabili i contenuti di alcuni articoli pubblicati in questi ultimi giorni, che inseguono un sensazionalismo che certo non è sinonimo di buon giornalismo, con strumentalizzazioni, generalizzazioni e citazioni anonime che risultano offensive e fortemente lesive della reputazione dell’Istituzione e del personale che in essa opera con grande impegno, oltre che con entusiasmo, orgoglio e senso di appartenenza.
In particolare, l’Ateneo considera del tutto fuorviante l’accostamento – fatto da “Il Tirreno” del 12 dicembre, nell’articolo “Ad agosto scatta il fuggi fuggi uffici vuoti due giorni su tre”, a firma di Mario Neri - tra le notizie sull’indagine giudiziaria e l’analisi sui dati statistici relativi alle assenze del personale tecnico e amministrativo universitario, liberamente accessibili sui siti dell'Università e della Funzione Pubblica. È sconcertante che si cerchi di "spacciare" come scoop un'osservazione di una banalità assoluta, e cioè che nel mese di agosto e nel periodo a cavallo tra dicembre e gennaio, per le ferie, la percentuale di assenza del personale tecnico-amministrativo dell'Ateneo - come in tutti gli ambienti di lavoro - tende a essere più elevata rispetto agli altri mesi. Tra l'altro, queste ferie sono in gran parte obbligatorie e non a libera scelta del lavoratore, per il criterio economicistico che agosto e fine dicembre sono i periodi in cui l'Università eroga meno prestazioni, mentre le presenze necessitano maggiormente nei periodi di piena attività.
Infatti, se si analizzano i dati delle assenze estratti nel sito della Funzione Pubblica in modo corretto e senza considerare i giorni di ferie goduti dal personale, emerge che ad agosto del 2014 la percentuale media di assenze per malattia sul totale dei dipendenti dell'Ateneo è stata dello 0,05%, a cui va aggiunto uno 0,27% di assenze per altri motivi, che vanno dai congedi parentali ai gravi motivi familiari previsti dalla ex legge 104/del '92; mentre a dicembre 2014, tali percentuali sono state rispettivamente dello 0,3% e dello 0,41%. In numeri assoluti, nel mese di agosto sono stati persi per malattia 70 giorni su un totale di ben 28.440 e nel mese di dicembre 351 giorni su un totale di ben 29.736!
I dati ufficiali registrati dal Dipartimento della Funzione Pubblica indicano, in definitiva, una realtà opposta rispetto a quanto insinuato nell’articolo, per cui il personale tecnico e amministrativo dell'Università di Pisa può legittimamente rivendicare di essere tra i più virtuosi d'Italia.
Dai ragazzi del Liceo Artistico una parete di benvenuto per gli studenti internazionali
Grazie a un’opera interamente creata dai ragazzi del Liceo Artistico “Russoli” di Pisa, gli studenti internazionali che da oggi arriveranno al Welcome Office dell’Università di Pisa si ritroveranno immersi in un tipico vicolo del centro cittadino, accolti da bandiere e personaggi provenienti dai paesi tutto il mondo.
L’opera, composta da alcuni pannelli dipinti prima nei locali della scuola, poi allestiti sulla parete degli uffici di Palazzo Vitelli, è stata inaugurata con una piccola cerimonia a cui hanno partecipato tutti i protagonisti coinvolti nel progetto, a partire dai giovani artisti Dimitri Cazzuola, Giulia Zucca, Stefano Lenzi, Marina Salvadori e Marina Meoni, accompagnati dai loro professori di disegno e grafica, Valerio Mezzetti e Roberto Martini, e dalla dirigente scolastica del “Russoli” Gabriella Giuliani. Per l’Ateneo pisano era presente il direttore generale Riccardo Grasso e tutto lo staff dell’International Office.
Guarda la galleria di foto pubblicata sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa.
L’idea dell’opera è nata oltre un anno fa e ha preso vita nel corso dei mesi grazie all’impegno di studenti e professori che hanno dedicato molte ore extra scolastiche al progetto. Preside, professori e personale dell’Ateneo hanno espresso grande soddisfazione per il risultato finale e per l’opportunità data agli studenti di poter partecipare a un’iniziativa nata dalla collaborazione con l’Università di Pisa.
Il dipinto raffigura un vicolo pisano, dalle cui finestre si affacciano persone provenienti da tutti i paesi del mondo, come ci svelano i loro abiti e i monumenti tipici alle loro spalle, tra cui la Tour Eiffel, la Sagrada Familia, il Partenone e il Cristo Redentore di Rio de Janeiro. Nei fili da bucato che corrono tra i palazzi sventolano poi decine di bandiere colorate. L’atmosfera è viva e realistica, tanto che pare di camminare in un vero vicolo, con una bici appoggiata al muro, una pozzanghera d’acqua da schivare e una studentessa che esce da un portone.
E ora il gioco è indovinare qual è il vicolo raffigurato nell’opera... esiste davvero o è frutto della creatività dei piccoli artisti?
Nelle foto: in alto gli studenti autori del dipinto insieme ai professori e alla dirigente scoalstica; in basso lo staff dell'International Office.
A proposito di 'assenze e assenteismi'
Negli scorsi giorni, l’Ateneo ha appreso dai quotidiani locali – anche se finora non ha ricevuto conferme ufficiali in tal senso - che cinque suoi dipendenti sarebbero al centro di un’inchiesta della Procura di Pisa, indagati per truffa e interruzione di pubblico servizio in merito ad alcuni episodi di "assenteismo". Se le accuse fossero provate, si tratterebbe di comportamenti assai gravi, per i quali l’Università di Pisa è pronta a prendere tutti i provvedimenti del caso, agendo in modo tempestivo e con la massima severità. Intanto, gli Organi accademici si occuperanno della questione nella prossima riunione, discutendo una mozione che sarà presentata dal rettore.
Ciò detto, l’Università di Pisa ritiene tuttavia inaccettabili i contenuti di alcuni articoli pubblicati in questi ultimi giorni, che inseguono un sensazionalismo che certo non è sinonimo di buon giornalismo, con strumentalizzazioni, generalizzazioni e citazioni anonime che risultano offensive e fortemente lesive della reputazione dell’Istituzione e del personale che in essa opera con grande impegno, oltre che con entusiasmo, orgoglio e senso di appartenenza.
In particolare, l’Ateneo considera del tutto fuorviante l’accostamento – fatto da “Il Tirreno” del 12 dicembre, nell’articolo “Ad agosto scatta il fuggi fuggi uffici vuoti due giorni su tre”, a firma di Mario Neri - tra le notizie sull’indagine giudiziaria e l’analisi sui dati statistici relativi alle assenze del personale tecnico e amministrativo universitario, liberamente accessibili sui siti dell'Università e della Funzione Pubblica. È sconcertante che si cerchi di "spacciare" come scoop un'osservazione di una banalità assoluta, e cioè che nel mese di agosto e nel periodo a cavallo tra dicembre e gennaio, per le ferie, la percentuale di assenza del personale tecnico-amministrativo dell'Ateneo - come in tutti gli ambienti di lavoro - tende a essere più elevata rispetto agli altri mesi. Tra l'altro, queste ferie sono in gran parte obbligatorie e non a libera scelta del lavoratore, per il criterio economicistico che agosto e fine dicembre sono i periodi in cui l'Università eroga meno prestazioni, mentre le presenze necessitano maggiormente nei periodi di piena attività.
Infatti, se si analizzano i dati delle assenze estratti nel sito della Funzione Pubblica in modo corretto e senza considerare i giorni di ferie goduti dal personale, emerge che ad agosto del 2014 la percentuale media di assenze per malattia sul totale dei dipendenti dell'Ateneo è stata dello 0,05%, a cui va aggiunto uno 0,27% di assenze per altri motivi, che vanno dai congedi parentali ai gravi motivi familiari previsti dalla ex legge 104/del '92; mentre a dicembre 2014, tali percentuali sono state rispettivamente dello 0,3% e dello 0,41%. In numeri assoluti, nel mese di agosto sono stati persi per malattia 70 giorni su un totale di ben 28.440 e nel mese di dicembre 351 giorni su un totale di ben 29.736!
I dati ufficiali registrati dal Dipartimento della Funzione Pubblica indicano, in definitiva, una realtà opposta rispetto a quanto insinuato nell’articolo, per cui il personale tecnico e amministrativo dell'Università di Pisa può legittimamente rivendicare di essere tra i più virtuosi d'Italia.
Un concerto Gospel nella lingua dei segni
Sul palco del Teatro Rossi hanno “cantato” le canzoni della tradizione Gospel usando la LIS, la lingua dei segni italiana e hanno regalato grandi emozioni al pubblico di udenti e non udenti presenti in sala. Sono Nicola Della Maggiora, Lorenzo Nizzi Vassalle, Mattia Costenaro, Sara Scornavacche e Serena Cagliani, cinque studenti sordi dell’Università di Pisa che sabato 13 dicembre si sono uniti al “Voices of Heaven Gospel Choirs” in occasione di una serata speciale del Pisa Gospel Festival, il cui ricavato è stato devoluto in beneficienza. Nell’occasione era presente anche il Presidente Nazionale dell'Ente Nazionale Sordi, Giuseppe Petrucci.
La musica Gospel e la musica in LIS si sono incontrate per dare vita a un evento unico nel suo genere, a sostegno dell'Ente Nazionale Sordi Onlus nella lotta per il riconoscimento della LIS da parte dello Stato Italiano.
I cinque studenti protagonisti della serata si sono conosciuti all’università dove, grazie anche all’aiuto dell’USID, l’Unità di Servizi per l’integrazione degli studenti con disabilità dell’Ateneo pisano, stanno condividendo un percorso che li porta a fare esperienze anche al di fuori delle aule universitarie.
TVT, azienda spin off dell’Università di Pisa, ad 'Arti e Mestieri Expo' di Roma
TVT, azienda spin off dell’Università di Pisa, partecipa ad “Arti e Mestieri Expo”, la fiera mercato dei migliori prodotti manifatturieri Made in Italy che si terrà alla Fiera di Roma dal 17 al 20 dicembre. In mostra, grazie ad uno speciale allestimento, le travi in vetro, una rivoluzione nel campo dell’architettura ecosostenibile. In uno spazio di oltre 300 mq i visitatori infatti potranno percorrere una passerella di 25 mt sospesa ad oltre 4 metri di altezza e provare in diretta l’emozione delle Travi Vitree Tensegrity, sperimentando un vero e proprio "viaggio fisico e mentale" tra tecnologia e leggerezza, tra forza e trasparenza. L'allestimento TVT sarà nel padiglione 1 della Fiera Roma.
Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Alessandro Pizzorusso
È scomparso all’età di 84 anni Alessandro Pizzorusso, professore emerito dell’Università di Pisa, a lungo docente di Diritto pubblico e Diritto costituzionale. Nato a Bagni di Lucca nel 1931, il professor Pizzorusso ha svolto la sua carriera quasi interamente nell’Ateneo pisano. Già magistrato con funzioni di giudice presso il Tribunale di Pisa, nel 1972 è stato nominato professore straordinario di Diritto costituzionale presso la facoltà di Giurisprudenza e confermato professore ordinario nel 1975. Dopo un breve periodo all’Università di Firenze, nel 1989 è ritornato a insegnare a Pisa dapprima Diritto pubblico generale, poi Diritto costituzionale e Sistemi giuridici comparati, rimanendo in servizio fino al 2007.
Nel corso della sua carriera il professor Pizzorusso ha ricoperto numerose cariche istituzionali, tra cui quella di direttore del dipartimento di Diritto pubblico dal 1996 al 2006. Nel 1990 è stato insignito dell’Ordine del Cherubino e nel 2007 ha ricevuto la nomina di Professore Emerito. Ha fatto parte del Consiglio Superiore della Magistratura dal 1990 al 1994 e nel 2004 è stato insignito dal Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi, della Medaglia di Benemerito della scuola, della cultura e dell’arte. Dal 1998 è stato socio nazionale dell’Accademia Nazionale dei Lincei. In quell’anno ha fatto anche parte del gruppo di esperti presieduto dal professor Spiros Simitis, che ha redatto, per conto della Direzione V della Commissione europea, il rapporto intitolato “Affirming fundamental rights in the European Union”, pubblicato nel febbraio 1999.
Il professor Alessandro Pizzorusso ha pubblicato circa mille lavori, tra monografie, saggi, articoli e note a sentenze, spaziando in tutti gli ambiti propri del Diritto costituzionale. In particolare ha pubblicato, in varie edizioni, un noto manuale di Diritto costituzionale e di Diritto pubblico, tradotto anche in vari paesi, tra cui la Spagna, e adottato per molti anni in diversi atenei come testo per la preparazione dell’esame di Diritto costituzionale. Successivamente ha anche pubblicato un manuale di Sistemi giuridici comparati. Dopo la morte di Giuseppe Branca ha diretto il più noto Commentario alla Costituzione, pubblicato dalla casa editrice Zanichelli e dal Foro italiano.
Martedì 15 dicembre, alle ore 14, presso la Pubblica Assistenza, in via Bargagna a Pisa, si svolgerà la cerimonia di commemorazione.
Dichiarazione del rettore Massimo Augello:
“Il professor Alessandro Pizzorusso è stato uno dei più importanti costituzionalisti italiani e uno dei più illustri rappresentanti della Scuola Giuridica del nostro Ateneo. Nel corso della sua carriera ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio con un grande spirito di servizio, che lo ha portato ad accettare dapprima l’incarico di direttore dell’Istituto di Diritto pubblico della facoltà di Giurisprudenza, poi quello di direttore del dipartimento di Diritto pubblico, infine, soltanto pochi anni fa, quello di presidente della Commissione Etica di Ateneo, incarico che ho avuto l’onore di conferirgli. Ha avuto i massimi riconoscimenti che l'Università di Pisa riserva ai suoi docenti più illustri: l’Ordine del Cherubino nel 1990 e il titolo di Professore Emerito nel 2007.
Il professor Alessandro Pizzorusso coniugava una grande cultura, coltivata con rigore intellettuale e senza ostentazioni, a una altrettanto viva passione civile, che lo ha portato, seppur con quel sano realismo e quel vago disincanto che spesso lo caratterizzava, ad assumere posizioni e ruoli pubblici nell’ambito della società civile.
Il professor Pizzorusso ha dedicato gran parte della sua vita all'Università di Pisa, costituendo un fondamentale punto di riferimento per tutti noi. La sua scomparsa lascia, dunque, un grande vuoto nella nostra comunità e, in particolare, nei tanti suoi membri che hanno avuto la fortuna e il privilegio di operare al suo fianco”.
Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Alessandro Pizzorusso
È scomparso all’età di 84 anni Alessandro Pizzorusso, professore emerito dell’Università di Pisa, a lungo docente di Diritto pubblico e Diritto costituzionale. Nato a Bagni di Lucca nel 1931, il professor Pizzorusso ha svolto la sua carriera quasi interamente nell’Ateneo pisano. Già magistrato con funzioni di giudice presso il Tribunale di Pisa, nel 1972 è stato nominato professore straordinario di Diritto costituzionale presso la facoltà di Giurisprudenza e confermato professore ordinario nel 1975. Dopo un breve periodo all’Università di Firenze, nel 1989 è ritornato a insegnare a Pisa dapprima Diritto pubblico generale, poi Diritto costituzionale e Sistemi giuridici comparati, rimanendo in servizio fino al 2007.
Nel corso della sua carriera il professor Pizzorusso ha ricoperto numerose cariche istituzionali, tra cui quella di direttore del dipartimento di Diritto pubblico dal 1996 al 2006. Nel 1990 è stato insignito dell’Ordine del Cherubino e nel 2007 ha ricevuto la nomina di Professore Emerito. Ha fatto parte del Consiglio Superiore della Magistratura dal 1990 al 1994 e nel 2004 è stato insignito dal Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi, della Medaglia di Benemerito della scuola, della cultura e dell’arte. Dal 1998 è stato socio nazionale dell’Accademia Nazionale dei Lincei. In quell’anno ha fatto anche parte del gruppo di esperti presieduto dal professor Spiros Simitis, che ha redatto, per conto della Direzione V della Commissione europea, il rapporto intitolato “Affirming fundamental rights in the European Union”, pubblicato nel febbraio 1999.
Il professor Alessandro Pizzorusso ha pubblicato circa mille lavori, tra monografie, saggi, articoli e note a sentenze, spaziando in tutti gli ambiti propri del Diritto costituzionale. In particolare ha pubblicato, in varie edizioni, un noto manuale di Diritto costituzionale e di Diritto pubblico, tradotto anche in vari paesi, tra cui la Spagna, e adottato per molti anni in diversi atenei come testo per la preparazione dell’esame di Diritto costituzionale. Successivamente ha anche pubblicato un manuale di Sistemi giuridici comparati. Dopo la morte di Giuseppe Branca ha diretto il più noto Commentario alla Costituzione, pubblicato dalla casa editrice Zanichelli e dal Foro italiano.
Martedì 15 dicembre, alle ore 14, presso la Pubblica Assistenza, in via Bargagna a Pisa, si svolgerà la cerimonia di commemorazione.
Dichiarazione del rettore Massimo Augello:
“Il professor Alessandro Pizzorusso è stato uno dei più importanti costituzionalisti italiani e uno dei più illustri rappresentanti della Scuola Giuridica del nostro Ateneo. Nel corso della sua carriera ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio con un grande spirito di servizio, che lo ha portato ad accettare dapprima l’incarico di direttore dell’Istituto di Diritto pubblico della facoltà di Giurisprudenza, poi quello di direttore del dipartimento di Diritto pubblico, infine, soltanto pochi anni fa, quello di presidente della Commissione Etica di Ateneo, incarico che ho avuto l’onore di conferirgli. Ha avuto i massimi riconoscimenti che l'Università di Pisa riserva ai suoi docenti più illustri: l’Ordine del Cherubino nel 1990 e il titolo di Professore Emerito nel 2007.
Il professor Alessandro Pizzorusso coniugava una grande cultura, coltivata con rigore intellettuale e senza ostentazioni, a una altrettanto viva passione civile, che lo ha portato, seppur con quel sano realismo e quel vago disincanto che spesso lo caratterizzava, ad assumere posizioni e ruoli pubblici nell’ambito della società civile.
Il professor Pizzorusso ha dedicato gran parte della sua vita all'Università di Pisa, costituendo un fondamentale punto di riferimento per tutti noi. La sua scomparsa lascia, dunque, un grande vuoto nella nostra comunità e, in particolare, nei tanti suoi membri che hanno avuto la fortuna e il privilegio di operare al suo fianco”.