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Mercoledì, 07 Dicembre 2016 14:41

L'orso di Anton Cechov

Il 17 e 18 dicembre alle ore 21, presso la Residenza Uinversitaria Praticelli viene presentato lo spettacolo teatrale"l'Orso", tratto dall'opera di Anton Cechov.

Regia
Silvia Rubes

Intervengono
Elisabetta Biondi
Mario Cortese
David Rocchi

Training
Federico Luppichini

Lo spettacolo è organizzato dal gruppo GRACT ed è svolto con i contributi per le attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa e con il contributo finanziario dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana

Ingresso gratuito

È gradita la prenotazione.

Info e prenotazioni
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Nel 2017 ricorre il trentesimo anniversario della scomparsa di Primo Levi e per ricordarne la figura di intellettuale e scrittore il dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica e il Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici “Michele Luzzati” dell’Università di Pisa organizzano un ciclo di iniziative. Si comincia con un doppio appuntamento legato al corso di Linguistica italiana del professore Fabrizio Franceschini. Martedì 13 dicembre alle 16 nell’aula magna del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica (Palazzo Matteucci, Piazza Torricelli 2, Pisa) si terrà la presentazione delle Opere complete di Primo Levi appena ripubblicate da Einaudi. Saranno presenti il curatore Marco Belpoliti, i professori Fabrizio Franceschini e Paolo Pezzino, e Piero Nissim che porgerà un saluto musicale su testi di Primo Levi, della tradizione ebraica e suoi. Il giorno dopo, mercoledì 14 dicembre alle 14,30 nell’aula 10 di Palazzo Ricci (Via S. Maria, Pisa) si svolgerà un incontro dal titolo “Se non ora quando: la narrazione e rappresentazione del mondo ashkenazita in Primo Levi” con Giovanna Tomassucci, docente di Letteratura polacca dell’Università di Pisa.
“Grazie al Centro “Michele Luzzati” Pisa si colloca fra le realtà italiane più significative per quanto riguarda gli studi ebraici ed è così del tutto naturale pensare di celebrare la figura di Primo Levi e la sua opera – racconta Fabrizio Franceschini – stiamo preparando il calendario per il 2017 e ci sarà spazio anche per momenti non solo accademici, come ad esempio conferenze spettacoli o incontri teatrali”.
E intanto c’è intanto una prima anticipazione: a febbraio-marzo Alberto Cavaglion, docente di Storia dell’Ebraismo, Università di Firenze parlerà di Bibbia, testi classici, scrittura e riscrittura in “Se questo è un uomo”.

“Formazione, ricerca e carriere. Promuovere la salute in ottica di genere” è il tema del convegno scientifico che si svolgerà a Pisa lunedì 12 e martedì 13 dicembre 2016 nella sala convegni del Polo Piagge, in via Matteotti 11. L’incontro, che si inserisce all'interno del progetto europeo Trigger (TRansforming Institutions by Gendering contents and Gaining Equality in Research), a cui partecipano le Università di Pisa, Londra, Parigi, Madrid e Praga, servirà per discutere nella prima giornata delle disuguaglianze, tuttora presenti, tra i generi nei percorsi accademici delle donne. In questa sessione sarà presentata la banca dati dell’Università di Pisa che dovrà poi diventare un punto di riferimento costante per il monitoraggio delle carriere. Se ne discuterà confrontando i risultati di altre ricerche, svolte sullo stesso tema, per prospettare possibili strategie, misure e azioni al fine di ottenere un cambiamento strutturale che migliori le prospettive occupazionali delle giovani ricercatrici. Verranno premiate anche tesi di laurea, presentate nei 6 dipartimenti di Ingegneria e Medicina dell’Università di Pisa, che nel loro studio abbiano adottato la prospettiva di genere, coniugandola con i contenuti scelti per il proprio elaborato finale.
La seconda giornata è dedicata alla formazione e alla ricerca per promuovere la salute di genere, attraverso un approccio multidisciplinare che consenta sinergie istituzionali funzionali a una visione non neutra della medicina, a partire dai contesti organizzativi. Infatti il nostro sistema sanitario è chiamato ad affrontare sfide sempre più difficili, stretto tra scarse risorse di welfare e crescenti bisogni di salute, imbrigliato da linee guida e standard procedurali, a scapito di una auspicata umanizzazione del rapporto medico-paziente.
Tali aspetti richiedono risposte non solo a livello normativo e organizzativo, ma anche sul piano del confronto teorico, aprendo a possibili e proficue collaborazioni tra enti di ricerca, istituzioni, associazioni e decisori politici.
Il convegno intende richiamare l’attenzione sui diversi ambiti: dalla formazione universitaria all’informazione e divulgazione di tematiche che restano ancora oggi ai margini del dibattitto sanitario. La partecipazione al convegno è libera e gratuita e verrà rilasciato un attestato di partecipazione a coloro che ne faranno richiesta.

Martedì, 06 Dicembre 2016 11:48

Scoperta una pianta che va in 'letargo'

Anche le piante possono andare in “letargo”. La scoperta è di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa che ha appena pubblicato un articolo scientifico sulla rivista internazionale PlosOne nel quale si evidenzia la straordinaria capacità di una pianta erbacea, la Festuca arundinacea L., di tollerare condizioni ambientali estremamente limitanti per lunghissimi periodi.
“Le piante superiori possono superare lunghi periodi di dormienza, anche molti anni, in condizioni di disidratazione sotto forma di seme – ha spiegato Lorenzo Guglielminetti dell’Ateneo pisano - ad oggi, però, non era mai stata descritta una pianta erbacea perfettamente idratata in grado di resistere a lungo in condizioni di totale affamamento, al buio, e quindi non in grado di produrre energia tramite la fotosintes, e al freddo intenso”.
Lo studio è stato condotto dai ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali: il gruppo di Lorenzo Guglielminetti (Antonio Pompeiano, Claudia Roberta Damiani, Sara Stefanini e Thais Huarancca Reyes) in collaborazione con i colleghi Marco Volterrani e Paolo Vernieri. In particolare, gli scienziati hanno scoperto che la Festuca, utilizzata in passato come foraggio ed oggi impiegata copiosamente nella costituzione di tappeti erbosi, è in grado di germinare al buio a temperature intorno ai 4° C e di crescere, seppure a velocità molto ridotta, in queste condizioni per circa duecento giorni. Dopo questo periodo, terminate le sostanze di riserva, la pianta rallenta drasticamente il metabolismo e interrompe la crescita in attesa di condizioni ambientali favorevoli. L’attesa può durare diverse centinaia di giorni, al termine dei quali la pianta, se esposta alla luce e a condizioni di temperatura accettabili (23°C), sviluppa nuovamente l’apparato fotosintetico nel giro di poche ore e, subito dopo, riprende la crescita.
“Nel nostro studio abbiamo descritto alcuni meccanismi attraverso i quali la Festuca riesce a superare il lungo periodo di stress – ha concluso Lorenzo Guglielminetti - ulteriori studi in questa direzione potranno portare a comprendere ancora di più i segreti celati da questa specie, aprendo scenari applicativi di enorme interesse per il miglioramento genetico delle colture agrarie”.

Martedì, 06 Dicembre 2016 11:09

The discovery of a plant that 'hibernates'

Plants can also “hibernate”. The discovery comes from a team of researchers from the University of Pisa who have just published a scientific article in the international journal PlosOne in which the extraordinary capacity of a herbaceous plant, Festuca arundinacea L., to survive in extremely unfavourable environmental conditions for long periods is noted.

“Higher plants are able to survive prolonged periods of dormancy, even many years, in dehydrated conditions in the form of seeds,” explained Lorenzo Guglielminetti from the University of Pisa. “Up till now, however, a perfectly hydrated, herbaceous plant has never been described as being able to resist prolonged conditions of total starvation, in the dark (and therefore unable to produce energy through photosynthesis) and at a very cold temperature (4°C)”.

festuca

The study was carried out at the Department of Agricultural, Food and Agro-Environmental Sciences of the University of Pisa by Lorenzo Guglielminetti’s team (Antonio Pompeiano, Claudia Roberta Damiani, Sara Stefanini and Thais Huarancca Reyes) in collaboration with Marco Volterrani and Paolo Vernieri. In particular, the researchers discovered that Festuca, used in the past as a forage crop, and today used extensively for lawns, is able to germinate in the dark at temperatures of around 4°C and to grow, even if at a very slow rate, under these conditions, for around two hundred days. After this, once the reserve substances have terminated, the plant metabolism slows down drastically and growth stops awaiting favourable environmental conditions. The wait may last for several hundred days, at the end of which the plant, if exposed to light and acceptable temperatures (23°C), once again develops the photosynthetic apparatus in a few hours and immediately begins to grow.

“In our study we have described some of the mechanisms which enable the Festuca to survive a long period of stress,” concludes Lorenzo Guglielminetti. “Further studies in this direction will help to better understand the hidden secrets of this species, opening up different applicative fields of enormous interest for a genetic improvement of agricultural crops”.

 

 

 

Martedì, 06 Dicembre 2016 10:49

Scoperta una pianta che va in 'letargo'

Anche le piante possono andare in “letargo”. La scoperta è di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa che ha appena pubblicato un articolo scientifico sulla rivista internazionale PlosOne nel quale si evidenzia la straordinaria capacità di una pianta erbacea, la Festuca arundinacea L., di tollerare condizioni ambientali estremamente limitanti per lunghissimi periodi.

“Le piante superiori possono superare lunghi periodi di dormienza, anche molti anni, in condizioni di disidratazione sotto forma di seme – ha spiegato Lorenzo Guglielminetti dell’Ateneo pisano - ad oggi, però, non era mai stata descritta una pianta erbacea perfettamente idratata in grado di resistere a lungo in condizioni di totale affamamento, al buio, e quindi non in grado di produrre energia tramite la fotosintesi, e al freddo intenso”.


festuca


Lo studio è stato condotto dai ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali: il gruppo di Lorenzo Guglielminetti (Antonio Pompeiano, Claudia Roberta Damiani, Sara Stefanini e Thais Huarancca Reyes) in collaborazione con i colleghi Marco Volterrani e Paolo Vernieri. In particolare, gli scienziati hanno scoperto che la Festuca, utilizzata in passato come foraggio ed oggi impiegata copiosamente nella costituzione di tappeti erbosi, è in grado di germinare al buio a temperature intorno ai 4° C e di crescere, seppure a velocità molto ridotta, in queste condizioni per circa duecento giorni. Dopo questo periodo, terminate le sostanze di riserva, la pianta rallenta drasticamente il metabolismo e interrompe la crescita in attesa di condizioni ambientali favorevoli. L’attesa può durare diverse centinaia di giorni, al termine dei quali la pianta, se esposta alla luce e a condizioni di temperatura accettabili (23°C), sviluppa nuovamente l’apparato fotosintetico nel giro di poche ore e, subito dopo, riprende la crescita.

“Nel nostro studio abbiamo descritto alcuni meccanismi attraverso i quali la Festuca riesce a superare il lungo periodo di stress – ha concluso Lorenzo Guglielminetti - ulteriori studi in questa direzione potranno portare a comprendere ancora di più i segreti celati da questa specie, aprendo scenari applicativi di enorme interesse per il miglioramento genetico delle colture agrarie”.

 

Lunedì, 05 Dicembre 2016 16:48

Refuges Welcome: Reportage da Atene a Idomeni

Lunedì, 05 Dicembre 2016 16:39

Solo Una Favola

Il 10 dicembre alle ore 21.30, presso MixAr si tiene lo spettacolo teatrale intitolato "Solo una Favola", a cura di Policarda teatro.

Lo spettacolo è organizzato dall'associazione News, ed è svolto con i contributi per le attività studentesche autogestite dell’Università di Pisa.

Regia
Andrea Elodie Moretti
Interpreti
Andrea Tassinari
Filippo Cancellotti
Andrea Aquilante
Simone Sommariva
Alessio Forli

Ingresso gratuito

Info
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Dopo mesi di lavoro nelle aule e nei laboratori di Ingegneria, l’esperimento dell’U-PHOS team è finalmente pronto e il prossimo marzo, dall’Esrange Space Center di Kiruna, nel nord della Svezia sarà lanciato a bordo del razzo REXUS 22 per essere testato in assenza di gravità. Grazie al programma REXUS/BEXUS di ESA e all’aiuto di SNSB (Swedish National Space Board) e DLR (German Aerospace Center), gli studenti dell’Università di Pisa si sono guadagnati il posto a bordo di un razzo sonda che porterà l’esperimento in volo parabolico fino a un’altitudine di circa 90 km per poi ricadere verso terra.
Gli studenti hanno completato le fasi di progettazione e realizzazione dell’esperimento, superando con successo ogni revisione da parte dei tecnici dell’Agenzia Spaziale Europea e ricevendo l’approvazione dell’esperimento per il lancio. In vista della loro trasferta in Svezia, i ragazzi hanno deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi sul sito Kickstarter (https://www.kickstarter.com/projects/uphos/u-phos-upgraded-pulsating-heatpipe-only-for-space): «La realizzazione di U-PHOS, come ogni altro progetto di ricerca scientifica, ha la necessità di risorse economiche per far fronte all’acquisto di materiali che spesso, per soddisfare i requisiti ingegneristici più esigenti, vanno a incidere in modo preponderante sul bilancio – spiega Pietro Nannipieri, coordinatore dell’U-PHOS team – I nostri fondi non sono sufficienti per poter inviare alcuni membri del nostro team alla campagna di lancio per montare e testare l’esperimento a bordo del razzo REXUS 22 e per questo abbiamo deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi sul sito Kickstarter dove è possibile aiutarci a raccogliere le risorse necessarie acquistando il merchandising ufficiale del progetto U-PHOS. Supportandoci non solo permetterete a U-PHOS di volare nello spazio, portare a termine la sua missione, ma soprattutto aiuterete la ricerca scientifica a muovere un piccolo passo avanti verso un futuro migliore».
Il progetto dell’U-PHOS team è un esperimento di ricerca scientifica che studia il comportamento di un dispositivo per lo scambio termico senza organi in movimento: «Il PHP (Pulsating Heat Pipe) o tubo di calore pulsante, permette la dissipazione di calore e il raffreddamento di corpi caldi – aggiunge Pietro Nannipieri – Tale dispositivo è già stato approfonditamente studiato a terra, mai però è stata ancora studiata una sua applicazione in assenza di peso. L’ambiente spaziale, grazie alla sua assenza di gravità, permetterebbe al PHP di funzionare con tubi di diametro maggiore che consentono di trasportare una notevole quantità di calore extra migliorando notevolmente il raffreddamento».
Il progetto U-PHOS è il seguito di quello che è stato PHOS, un esperimento già selezionato nel 2014 dall’Agenzia Spaziale Europea, che mirava a scoprire le differenze che esistono tra un PHP funzionante a terra e un PHP teoricamente funzionante solo in assenza di peso. Il progetto ha suscitato molto interesse da parte dell’ESA che ha selezionato una seconda volta gli studenti dell’Università di Pisa per permettere loro di continuare lo studio. Riuscendo a dimostrare un incremento di efficienza è possibile ipotizzare un futuro utilizzo del dispositivo in applicazioni spaziali, campo in cui la sua semplicità costruttiva e la sua completa passività sono molto interessanti dal momento che permetterebbe una manutenzione del dispositivo pressoché nulla.
«Un PHP è un dispositivo completamente passivo composto da una condotta di dimensione capillare ripiegata a serpentina riempita con un refrigerante fluido e sigillato – spiega Pietro Nannipieri – Il calore è trasportato dall’azione combinata del cambio fase del refrigerante e dalle forze capillari che si generano all’interno del tubo: sono i principi fisici che mettono in movimento il fluido e non abbiamo bisogno di alcun tipo di pompe idrauliche per farlo circolare. Questo permette una riduzione degli spazi d’ingombro e un dispositivo di più semplice realizzazione e manutenzione dal momento che non ci sono parti meccaniche in movimento».

Lunedì, 05 Dicembre 2016 10:24

Human Rights day

Il 10 dicembre alle ore 19.00 presso il bar Amaltea, si tiene l'evento "Human Rights Day- il Diritto alla Salute nel Disegno Costituzionale".

Interviene
Prof. Paolo Carrozza, Diritto Costituzionale, Scuola Superiore Sant'Anna.
Con la formula dello Spritz and Law il Professor Carrozza parlerà del tema del Diritto alla Salute nel disegno Costituzionale.
Seguirà un Q&A con i partecipanti.

L'evento è organizzato da ELSA Pisa in collaborazione con SISM Pisa, ed è svolto con i contributi per le attività studentesche autogestite dell'Università di Pisa.

Richiesta Prenotazione
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Info
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