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Scarselli Marco

Un nuovo studio pubblicato su “Pharmaceuticals”, rivista open access di chimica farmaceutica e scienze del farmaco, ha evidenziato come alcune tossine ambientali che possono causare la malattia di Parkinson sono un fattore di rischio anche per il diabete, dimostrando così una vulnerabilità condivisa tra neuroni dopaminergici e beta-cellule pancreatiche.

La ricerca, che è durata tre anni, è stata realizzata dagli studiosi del Dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia dell’Università di Pisa, in collaborazione con quelli del Dipartimento di Scienze cliniche biotecnologiche e applicate dell’Università de L’Aquila. In particolare, gli autori della pubblicazione sono Marco Carli, Francesca Vaglini, Eleonora Risaliti, Gianluca Citi, Matilde Masini, Shivakumar Kolachalam, Giovanni Umberto Corsini, Michela Novelli, Vincenzo De Tata e Marco Scarselli per l’Ateneo pisano, Roberto Maggio per quello de L’Aquila.

“Il nostro studio – ha commentato il professor Marco Scarselli (foto in alto), associato di Farmacologia - ha evidenziato che alcune tossine ambientali, come il pesticida rotenone, possono essere un fattore di rischio non solo per la malattia di Parkinson ma anche per il diabete. D’altra parte, purtroppo, le malattie del sistema nervoso centrale spesso si presentano con comorbidità che coinvolgono anche organi e sistemi periferici”.

“Questa ricerca – ha continuato il dottor Marco Carli (foto in basso), specializzando in Farmacologia e tossicologia clinica - ha sottolineato come i neuroni dopaminergici e le beta-cellule pancreatiche condividano una significativa vulnerabilità verso alcune tossine, dovuto allo stress ossidativo a cui sono sottoposte durante la loro attività e/o a sostanze esogene. D’altronde, le beta-cellule pancreatiche esprimono recettori, enzimi e trasportatori del sistema dopaminergico che potrebbe spiegare una certa similitudine con i neuroni dopaminergici. I nostri esperimenti hanno anche dimostrato che Metformina e Vitamina E proteggono dalla tossicità indotta da Rotenone, indicando un uso potenziale di queste due sostanze”.

La pubblicazione dal titolo “β-Cells Different Vulnerability to the Parkinsonian Neurotoxins Rotenone, 1-Methyl-4-phenylpyridinium (MPP+) and 6-Hydroxydopamine (6-OHDA)” è consultabile all’indirizzo della rivista “Pharmaceuticals“: https://www.mdpi.com/1424-8247/14/8/767

Un riconoscimento per aver saputo unire il calcio a un percorso formativo che genera competenze e professionalità, contribuendo a valorizzare lo sport come settore strategico per lo sviluppo di nuove opportunità attraverso l'istituzione di specifici studi universitari e di un laboratorio dove studio e ricerca diventano strumenti di crescita e innovazione. Sono queste le motivazioni con cui il professor Marco Gesi, prorettore con delega allo Sport dell'Università di Pisa, è stato insignito del “Premio Nazionale Città di Piancastagnaio – La Castagna”, promosso dal Comune della cittadina senese in collaborazione con Consulting service sport italia nell'obiettivo di valorizzare il binomio di sport e cultura a cui l'Ateneo pisano si mostra sempre più sensibile anche con il progetto "Sport and Anatomy".

"Sport and Anatomy" si esplicita principalmente attraverso tre settori: formazione, con i master universitari in ambito sportivo e riabilitativo, tra cui quello sulla preparazione atletica nel calcio che, in convenzione con la Figc, consente agli allievi di ottenere il patentino per preparatore atletico per i settori giovanili; ricerca in ambito sportivo e riabilitativo; assistenza con il centro di riabilitazione di via di Gargalone dotato di macchinari e tecnologie all'avanguardia. Sono oltre 1.300 gli studenti che hanno fatto parte del progetto, conseguendo il master, e più di 500 i centri convenzionati in Italia e all'estero.

"Il Premio - ha commentato il professor Gesi - riconosce il grande lavoro svolto dall'Università di Pisa e l'impegno che l'Ateneo ha assunto nei confronti dello sport e della riabilitazione cercando di promuovere l'importanza della scientificità dei metodi per ottenere i migliori risultati".

Nell'occasione, Piancastagnaio è diventata la città dello “sport e letteratura”. Oltre al professor Gesi, infatti, sono stati premiati diversi personaggi dello sport anche nazionale, a partire dall'allenatore Alessio Dionisi, vincitore del campionato di B con l’Empoli e ora nuova guida del Sassuolo, dal presidente della Lega calcio di Serie B, Mauro Balata, dai direttori sportivi dell’Atalanta, Gabriele Zamagna, e della Spal, Giorgio Zamuner.

Tra i 6 vincitori del Facebook Research Award, che l’azienda ha annunciato nei giorni scorsi, c’è anche un progetto italiano, presentato da Enzo Mingozzi, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa (DII) e Claudio Cicconetti dell'Istituto di Informatica e Telematica del CNR di Pisa (Iit-Cnr).

Il premio finanzia ogni anno progetti di ricerca nell'ambito ICT provenienti da tutto il mondo, per promuovere l’innovazione nei servizi internet e web e consolidare la collaborazione tra Facebook e il mondo accademico.


La ricerca di Mingozzi e Cicconetti è dedicata ai protocolli di Internet e al loro utilizzo per lo sviluppo di servizi web sempre più efficienti, basati sul cloud. In particolare, l'obiettivo del progetto è lo studio del nuovo protocollo QUIC per combinare due linee di sviluppo sempre più dominanti nell'ambito dei servizi cloud: il serverless computing, che permette lo sviluppo di applicazioni più agili, e l'edge computing, cioè il dispiegamento di risorse di calcolo ai "bordi" della rete, più vicino agli utenti dei servizi rispetto alle risorse collocate nei grandi data center, che consente risposte più veloci.

“Per la prima volta – spiega Enzo Mingozzi – viene proposto l’utilizzo del protocollo Internet QUIC per combinare la tendenza all’ottimizzazione dell’allocazione delle risorse da parte dei provider con quella alla frammentazione e localizzazione dei datacenter, che garantisce maggior velocità, riduzione del traffico e maggiore sicurezza. Le ricadute sono molteplici, in particolare nel campo dell’Internet of Things, uno dei settori chiave della nuova rivoluzione industriale in atto, ma anche della realtà virtuale e aumentata in tutte le sue possibili applicazioni.”

“Siamo molto soddisfatti di questo riconoscimento” commenta Claudio Cicconetti. “La nostra attività di ricerca congiunta su questo progetto è frutto di una lunga tradizione di collaborazione scientifica tra l’IIT-CNR e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, una collaborazione che rafforza il ruolo di Pisa nel campo della ricerca sul networking e sullo sviluppo di Internet, in particolare in relazione a Industria 4.0.”

Ci sono anche due progetti di ricerca “made in Pisa”, rispettivamente dell'AOUP-Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e dell'Università di Pisa fra i sette studi scientifici finanziati da Fondazione Telethon e associazione pazienti nell’ambito del Bando “Seed Grant” per aiutare la ricerca sulle malattie genetiche rare. Quest’anno il contributo stanziato ammonta a 350.000 euro e i progetti selezionati riguardano la sindrome di Sanfilippo, la pseudo-ostruzione intestinale cronica (POIC), la fibrodisplasia ossificante progressiva (FOP), la Discinesia Ciliare Primaria - Sindrome di Kartagener e l’encefalopatia epilettica da deficit di CDKL5, questi ultimi due condotti a Pisa, il primo dal dottor Massimo Pifferi, pediatra dell'AOUP e full member dell’ERN Lung PCD Core, e il secondo dalla dottoressa Paola Tognini, ricercatrice di Fisiologia al Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa.

Massimo PifferiIl primo progetto, che verrà realizzato insieme al professor Mauro Pistello, al dottor Michele Lai e alla dottoressa Chiara Gabellini dell’Università di Pisa, si propone di sviluppare un modello di gene editing per la Discinesia Ciliare Primaria - Sindrome di Kartagener. Questa malattia genetica rara è caratterizzata principalmente da un alterato movimento delle ciglia dell’epitelio respiratorio con conseguente compromissione della rimozione delle secrezioni mucose, responsabile di infezioni croniche delle vie aeree con decadimento progressivo della funzione respiratoria. “Per questa malattia – ha dichiarato il dottor Pifferi (nella foto a lato) - non esiste ad oggi una cura specifica, ma solo trattamenti di supporto che tentano di alleviare le manifestazioni cliniche. Grazie alla nuova tecnica di ingegneria genetica CRISPR/Cas9 si potrà agire con una forbice molecolare per correggere il gene mutato”.

Il progetto sperimentale prevede da un lato la correzione del difetto in cellule epiteliali ciliate di pazienti seguiti in AOUP poste in coltura, dall’altro la creazione di un modello zebrafish con mutazioni omologhe a quelle umane che sarà utilizzato per verificare il successo del gene editing con materiale genetico umano non alterato. Questo modello zebrafish potrà essere, inoltre, impiegato in ulteriori studi volti allo sviluppo di nuove terapie, quali la valutazione dell’efficacia di farmaci, o alla comprensione dei meccanismi attraverso cui le mutazioni determinano la patologia.

Il secondo progetto pisano proverà a caratterizzare il ruolo del microbiota intestinale nell’encefalopatia epilettica da deficit di CDKL5, per chiarire nuovi aspetti fisiopatologici e identificare possibili nuovi approcci terapeutici. L’encefalopatia CDKL5 è una grave malattia dello sviluppo che si manifesta con epilessia già nei primi mesi di vita, ritardo cognitivo e autismo, oltre a ridotte capacità visive, motorie e problemi a livello gastrointestinale.

Il progetto curato dalla dottoressa Paola Tognini si propone di studiare l’asse intestino-cervello nei pazienti affetti da sindrome CDKL5, una rara malattia genetica del neurosviluppo caratterizzata da sintomi molto gravi tra cui epilessia e disabilità motorie e intellettive, a oggi senza una cura. La dottoressa esplorerà se il microbiota intestinale possa giocare un ruolo nella sintomatologia che si osserva in questi pazienti: un aspetto fino a ora non considerato, ma che potrebbe avere un forte impatto sulla vita degli stessi e sulla quotidianità delle loro famiglie.

“Studi condotti sia nel modello animale che nell’uomo - ha spiegato la dottoressa Tognini (nella foto a lato) - hanno dimostrato come il microbiota intestinale possa influenzare vari aspetti legati al funzionamento del nostro cervello, tra cui riposte allo stress, appetito, sonno e come possa essere alterato in vari disturbi neuroposichiatrici. Per questo abbiamo deciso di indagare se i microbi intestinali e le sostanze da loro prodotte potessero differire nei bambini affetti da CDKL5 rispetto a bambini sani. Speriamo che il nostro studio possa aiutarci a individuare nuovi biomarcatori per monitorare la progressione della malattia o il suo miglioramento in modo non invasivo, e specifici interventi dietetici per cercare di alleviare i sintomi così severi di questi pazienti”.

Per ulteriori informazioni e dettagli sui ricercatori, le malattie e i progetti di ricerca finanziati, visita il sito: www.telethon.it.

Uno studio condotto da ricercatori del GFZ di Potsdam in collaborazione con istituti spagnoli, italiani e americani, ha permesso una migliore comprensione dei meccanismi fisici che hanno generato il terremoto di magnitudo 4.1 avvenuto nel 2013 in prossimità della piattaforma di stoccaggio di gas naturale Castor, in Spagna. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, è frutto di una intensa cooperazione internazionale a cui ha partecipato attivamente il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, con il ricercatore Francesco Grigoli.
 
Sebbene la sequenza sismica di Castor sia sicuramente il caso più importante di sismicità indotta associato a questo tipo di attività, i processi fisici e le strutture tettoniche che hanno causato il terremoto di magnitudo 4.1 sono state fino ad oggi oggetto di dibattito scientifico. Grazie a una combinazione di tecniche sismologiche avanzate e ad una ampia collezione di dati sismologici, il nuovo studio aiuta a capire la relazione tra la sequenza sismica e l’attività industriale e la geometria della faglia attivata.

È importante sottolineare che operazioni di stoccaggio di gas naturale avvengono su scala globale, generalmente senza produrre sismicità. La sequenza sismica di Castor costituisce pertanto uno dei pochi casi di sismicità indotta associata a questo tipo di attività industriale.
 
Leggi all’articolo a questo link.
 

L'Università di Pisa e il Comune di Cascina hanno sottoscritto un protocollo di intesa per avviare e consolidare le relazioni reciproche, con particolare riferimento alla promozione della cultura e alla valorizzazione del territorio cascinese e delle sue eccellenze, oltre che allo svolgimento di attività formative in loco e di promozione delle tematiche di Terza Missione. Il Protocollo d'intesa è stato presentato mercoledì 15 settembre, nell'Aula Magna Storica della Sapienza di Pisa, dal rettore Paolo Maria Mancarella, dal sindaco di Cascina, Michelangelo Betti, dal prorettore per i Rapporti con gli enti del territorio, Marco Gesi, e dall'assessore del Comune di Cascina con delega ai Rapporti con l'università, Claudio Loconsole.

Il Protocollo, che avrà durata triennale, cita vari ambiti di intervento quali l’istruzione universitaria e il diritto allo studio, la formazione e l’orientamento professionale, la ricerca scientifica e tecnologica, i finanziamenti europei, nazionali e regionali, le attività imprenditoriali, il turismo culturale e scientifico, l'ambiente, l’urbanistica, l’archeologia, la storia, e, in generale, gli aspetti culturali che caratterizzano il territorio cascinese, da attuare anche attraverso iniziative convegnistiche, di studio e di promozione del patrimonio artistico e culturale.

Il Comune di Cascina si impegna, inoltre, a favorire le attività di didattica, ricerca e formazione svolte dall’Ateneo, sia con l’attivazione di tirocini nelle proprie strutture e/o in quelle di enti controllati o partecipati, sia con la messa a disposizione di spazi e personale per lo svolgimento di giornate di orientamento allo studio universitario.

I referenti dell'accordo, che avranno un ruolo propositivo e di interazione operativa, sono il professor Marco Gesi per l’Università di Pisa e il dottor Alessandro Corucci per il Comune di Cascina.

"Quello che sigliamo oggi con il Comune di Cascina è un accordo importante per l’Università di Pisa – ha commentato il rettore Paolo Mancarella - Passa da intese come queste, d’altronde, la nascita, anche a livello locale, di un’economia competitiva, dinamica e basata sulla conoscenza, la ricerca e l’innovazione. Elementi fondamentali per creare lavoro e coesione sociale che stanno alla base di una crescita sostenibile. Noi, oggi, ci stiamo predisponendo a questo cambiamento di passo".

"Da tempo il Comune di Cascina, in piena collaborazione con la Provincia di Pisa, ha scelto di puntare su un modello di sviluppo che comprenda le imprese impegnate nei settori produttivi legati a innovazione e ricerca - ha aggiunto il sindaco Michelangelo Betti - Il protocollo d’intesa con l’Università rafforza questa prospettiva e conferma una linea di azione condivisa già concretizzatasi al Polo tecnologico di Navacchio. Un’opportunità per la crescita di un settore strategico per l’economia".

"Il protocollo rappresenta un'occasione importante e fondamentale per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio - ha concluso l’assessore Claudio Loconsole - La collaborazione, che ha ad oggetto tutte e tre le missioni dell'Università, didattica,  ricerca e trasferimento tecnologico, rivestirà un ruolo di primo piano nel rilancio di Cascina sotto il profilo culturale, scientifico, formativo e tecnologico”.

Come già comunicato a studentesse e studenti, da mercoledì 15 settembre sono aperte le prenotazioni per la campagna vaccinale dell’Università di Pisa loro riservata, grazie alla quale potranno accedere alla vaccinazione o completare l’iter vaccinale già intrapreso. 

«Con la creazione di un “canale vaccinale” dedicato ai nostri studenti – commenta il Rettore, Paolo Mancarella – abbiamo compiuto un passo fondamentale per mettere in totale sicurezza la nostra comunità universitaria. Confido in un’ampia adesione a questa campagna in modo che le lezioni e tutte le altre attività, che si sono riavviate proprio in questi giorni, possano proseguire senza problemi e che gli studenti possano continuare serenamente a frequentare gli ambienti della nostra Università. Peraltro, in questi giorni, anche grazie alla App progettata, il flusso di studenti “in presenza” è molto alto e tutto sta procedendo senza criticità».

La campagna di vaccinazioni, che sarà realizzata nella sede della Croce Rossa di via Castaldi a Ospedaletto, si è resa possibile grazie alla stretta collaborazione tra l'Ateneo pisano, la Regione Toscana, l’Azienda territoriale USL Toscana nord ovest e il Comitato di Pisa della Croce Rossa Italiana.

“Il vaccino – afferma l’assessora all’università e alla ricerca della Regione Toscana Alessandra Nardini – è l’arma più potente che abbiamo per tornare alla normalità e sconfiggere una pandemia che ha colpito pesantemente il mondo dell'Istruzione e dell’Università. Grazie alla collaborazione tra Università di Pisa, Regione Toscana e Croce Rossa Italiana le studentesse e gli studenti potranno vaccinarsi in modo più agevole. Questo garantirà maggiore sicurezza per le attività in presenza e consentirà anche di riconquistare pienamente quella socialità che rappresenta un elemento importante per la qualità dell’apprendimento e della vita universitaria".

«Con questa iniziativa si arricchisce ulteriormente la campagna regionale per la vaccinazione anti-Covid – spiega l’assessore regionale al diritto alla salute e sanità, Simone Bezzini – con un canale in più dedicato agli studenti universitari dell’ateneo pisano, a maggior ragione in occasione della ripresa dell’attività didattica, ma non solo. La vaccinazione è lo strumento più forte a nostra disposizione contro il virus e condizione essenziale per garantire la piena ripartenza, in presenza e in sicurezza, anche della vita accademica. Ringrazio tutti i soggetti coinvolti per l’impegno profuso, che testimonia ancora una volta la capacità di fare squadra per la tutela della salute individuale e collettiva».

“Croce Rossa Italiana Comitato di Pisa ha aderito immediatamente e con entusiasmo all’appello del Rettore dell’ateneo pisano Paolo Maria Mancarella, come già aveva fatto alcuni mesi fa con Unione Industriali pisani, mettendo a disposizione il proprio Centro Vaccinale CRI sempre operativo, continuando così ad assolvere a quei compiti di ausiliarietà alle Istituzioni pubbliche, che la Legge ci affida, contribuendo contemporaneamente a rendere più sicuri tutti i giovani studenti e più garantita l’istruzione in sicurezza”, conclude Antonio Cerrai, Presidente CRI Pisa.

Dal 21 al 24 ottobre il Cus Pisa ospiterà il torneo di qualificazione ai mondiali di hockey su prato femminili 2022. Otto squadre - Italia, Bielorussia, Francia, Galles, Irlanda, Polonia, Russia e Scozia - si sfideranno nella cittadella sportiva universitaria di via Chiarugi per conquistare un posto nella competizione internazionale del prossimo anno organizzata da Spagna e Olanda. Su proposta della Federazione italiana hockey (Fih), il torneo assegnato all'Italia si svolgerà sul nuovo campo del Centro universitario sportivo pisano che ha ricevuto le valutazioni positive anche dai vertici del Comitato olimpico nazionale italiano e da quelli della European hockey federation (Ehf).

Il Cus Pisa vanta infatti il più moderno impianto di hockey su prato in Italia e l'unico, a livello nazionale, omologato per le competizioni internazionali. "Un risultato straordinario - commenta Stefano Pagliara, presidente del Cus Pisa e vicepresidente vicario della Fih - raggiunto grazie al lungo ed impegnativo lavoro fatto all'interno della Federazione e ad una struttura, quella del Cus Pisa, che rappresenta un vanto per Pisa e per l'intera Toscana".

L'impianto sportivo è stato recentemente sottoposto ad un completo restyling, concretizzato grazie alle risorse, circa 300mila euro, stanziate dall'Università di Pisa e dalla Fih. I lavori hanno permesso il rifacimento della struttura e soprattutto la posa di un manto in erba sintetica ad “acqua” di ultima generazione che ha sostituito il vecchio manto a “sabbia”. Oltre all'impianto sportivo, alle strutture e agli spazi che il Cus Pisa può mettere a disposizione, Pisa ha soddisfatto tutte le esigenze logistiche e di accoglienza richieste dal protocollo internazionale.

“Il finanziamento fatto dalla nostra Università per la realizzazione del nuovo campo da hockey - sottolinea Marco Gesi, prorettore per i Rapporti con gli enti del territorio dell'Ateneo pisano, con delega allo Sport - è solo l’ultimo dei molti fatti in questi anni. Ricordo che fino a un anno fa il Cus Pisa era commissariato e, pur avendo una gestione amministrativa controllata, l'Università ha sempre creduto nel progetto sportivo e nella sua importanza per i nostri studenti e per tutto il territorio. In questi anni il lavoro è stato molto e faticoso; da una parte abbiamo rivisto i regolamenti e le convenzioni; dall’altra abbiamo voluto continuare a mantenere gli standard della nostra cittadella sportiva. Il fatto che la federazione italiana hockey abbia scelto Pisa come sede dove svolgere le qualificazioni ai mondiali femminili ci rende particolarmente felici e onorati, certi che le scelte fatte in questi anni siano state quelle giuste. La qualità dell’impianto che abbiamo inaugurato pochi mesi fa è unica in Italia e rispetta tutti gli standard internazionali. L’evento che si svolgerà a ottobre sarà un vanto per tutta la nostra città. Un successo che ci rende ancora più convinti di quanto quotidianamente facciamo per lo sport e per i nostri studenti."

 

Per quasi dieci giorni, la città ospiterà oltre 600 persone tra atleti, dirigenti e componenti degli staff delle varie Federazioni. Previsto anche l'arrivo di un buon numero di tifosi dai vari Paesi. Presenze che avranno anche importanti ricadute sul sistema alberghiero ed economico cittadino. La competizione vedrà protagonista l'Italia allenata da Roberto Carta, a fine settembre impegnata in un raduno pre-torneo che si svolgerà sempre a Pisa, che tenterà di conquistare il pass per il mondiale, primo step per ottenere la qualificazione alle Olimpiadi che manca dal 1960. 

Settis

 

Sono stati conferiti ai professori Salvatore Settis e Manuela Roncella il "Campano d'oro" edizione 2020 e 2021, premio istituito nel 1971 dall'Associazione dei Laureati dell'Ateneo Pisano (Alap) come tributo in onore di ex allievi dell’Ateneo pisano che si sono distinti nel campo della cultura, della scienza, dell’industria e delle professioni. Il programma della cerimonia, che si è tenuta in Sapienza nel tardo pomeriggio di giovedì 16 settembre, è stato aperto dai saluti del rettore Paolo Maria Mancarella e del sindaco Michele Conti.

"Il fatto che questo riconoscimento vada oggi a due illustri nomi del mondo della cultura e della medicina - ha detto nel suo intervento il rettore Mancarella - mi pare un fatto che dona un alto valore simbolico a questa edizione segnando, sotto i migliori auspici, l’inizio di una nuova stagione, dopo il periodo terribile che ci stiamo lentamente lasciando alle spalle".

"Le mie più fervide congratulazioni ai due premiati di oggi per le edizioni 2020-2021 - ha detto il sindaco Conti - personalità che nei rispettivi settori hanno dato e stanno continuando a dare un contributo fondamentale alla scienza e alle nostre comunità".

Ai saluti istituzionali sono seguite le Laudatio tenute da Lucia Tongiorgi Tomasi, ordinaria di Storia dell’Arte Moderna, per Settis e da Francesco Porcelli, chirurgo generale, per Roncella. Il presidente dell'Alap, Paolo Ghezzi, ha dato quindi lettura delle Motivazioni del conferimento e subito dopo ha consegnato il "Campano d’Oro” ai due professori.

"La doppia cerimonia di quest’anno - ha detto in apertura il presidente Ghezzi - è particolarmente emozionante. Testimonia una intensa attività dell’Associazione nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato questi 18 mesi e conferma l’attenzione del Consiglio direttivo verso il riconoscimento dell’eccellenza in ambito professionale e umano. Il professor Settis e la professoressa Roncella ne rappresentano la sintesi perfetta andando ad arricchire l'albo d’oro di questo prestigioso premio che rende onore al contributo immenso che il sapere pisano ha garantito all’intera comunità nazionale e internazionale".

"Salvatore Settis - ha citato Paolo Ghezzi dando lettura delle Motivazioni - è senza dubbio uno degli studiosi italiani che ha saputo trasformare la propria passione per l’arte e la dedizione alla ricerca in un contributo indispensabile al processo di crescita dell’umanità intera, favorendo la comprensione trasversale del concetto di 'bellezza' quale strumento espressivo di salvezza e fonte di ispirazione cui tendere".

"Manuela Roncella - ha concluso poco più avanti leggendo le Motivazioni - è senza dubbio uno dei chirurghi italiani che con la sua competenza ha saputo offrire un contributo indispensabile al processo di crescita della nostra comunità ma, ancor prima, è la conferma che nessuna eccellenza professionale è veramente utile, né riconoscibile, se non è condivisa, accompagnata da una profonda umanità e capace di guardare con fiducia al futuro".

Il pomeriggio è stato chiuso dall'intervento dei due premiati.

Il video integrale della cerimonia

Si è chiusa giovedì 16 settembre la prima edizione di Innovation Campus – Smart Things, programma di formazione sviluppato da Samsung Electronics Italia insieme all’Università di Pisa per offrire agli studenti competenze digitali focalizzate sui nuovi trend tecnologici, in linea con le richieste di un mercato del lavoro in continua evoluzione come quello attuale.

Intelligenza Artificiale e Internet of Things applicate al mercato dei prodotti Consumer Electronics, Cloud e Big Data i temi approfonditi durante la formazione grazie al contributo dei docenti dell’Università di Pisa e degli ingegneri Samsung, oltre a un focus volto a potenziare le capacità di ideazione, gestione progettuale e problem solving, le cosiddette soft skills, ovvero quelle capacità altrettanto rilevanti per diventare professionisti preparati ad affrontare le sfide future.

Partner strategici di questo percorso sono l’Unione Industriale Pisana, organizzazione sindacale degli imprenditori del territorio, e Vitesco Technologies, azienda con una elevata digitalizzazione della produzione, caratteristica che la rende adatta per lavorare insieme agli studenti nella realizzazione di progetti concreti, volti a mettere in pratica quanto appreso.

Il corso, della durata di 229 ore, si è integrato con i percorsi universitari già avviati e ha visto la partecipazione di 25 studenti provenienti dai corsi di Laurea Triennale dei Dipartimenti di Informatica e Ingegneria dell’Informazione che, dopo una prima parte di lezioni tradizionali, sono stati chiamati a lavorare a un project work, per mettere in pratica quanto appreso e immergersi sin da subito in un’esperienza concreta e avvicinarsi così al mondo del lavoro

Alla fine del percorso una giuria, composta da membri dell’Università, di Samsung Electronics Italia e di Vitesco Technologies, ha individuato in Federico Cheli, Tommaso Baldi, Davide Chen, Carmen Panepinto Zayati e Alessio Ulivi i 5 migliori studenti, che hanno raggiunto il punteggio più alto tra test finale sulla parte teorica e contributo al project work elaborato in gruppo, aggiudicandosi una borsa di studio del valore di 1875 euro.

“Stiamo vivendo un momento storico senza precedenti dove da un lato, il digitale giocherà un ruolo sempre più centrale per la crescita del Paese, diventando sempre più strategico in tutte le industrie e dove dall’altro, non abbiamo sufficienti professionisti con le competenze adeguate in grado di cogliere le opportunità che i nuovi trend tecnologici stanno generando e produrranno in futuro. Per ridurre questo divario, l’unica strada da percorrere è quella della formazione, a tutti i livelli. Con Innovation Campus - Smart Things vogliamo fare la nostra parte nel ridurre questo gap, preparando i nostri giovani ad affrontare i lavori del prossimo futuro” ha commentato Anastasia Buda, Corporate Social Responsibility Manager di Samsung Electronics Italia.

“Con l’evento di oggi, ospitato presso la sede dell’Unione Industriale Pisana, si conclude un ciclo di formazione di altissimo livello che ha visto la partecipazione iniziale di 44 studenti che, a seguito di test molto selettivi, si sono ridotti ai 20, ammessi ufficialmente al corso e che hanno completato i Project Work valutati dalla commissione. Il progetto, nato dalle precedenti esperienze con Samsung Electronics Italia e con il contributo del prorettore per l’Informatica, professor Paolo Ferragina, è stato reso possibile grazie alla collaborazione di docenti dei due dipartimenti, che sono stati coordinati dal professor Enzo Mingozzi di Ingegneria dell’Informazione e dal professor Giuseppe Prencipe di Informatica, i quali hanno monitorato e supportato gli studenti durante l’impegnativa fase di realizzazione dei Project Work: un eccellente esempio di sinergia tra la componente privata e quella pubblica nell’ambito della formazione universitaria e un ottimo segnale delle elevate capacità di innovazione che i nostri studenti possono generare per mettersi in gioco nel mondo del lavoro.”, ha dichiarato il professor Rossano Massai, prorettore per gli studenti e delegato al placement per l’Università di Pisa.

“Da tempo il nostro gruppo e in particolare il nostro stabilimento, sono impegnati nell’applicazione delle tecnologie abilitanti 4.0 ed in modo ancora più ampio nella trasformazione digitale di tutta la catena del valore che gestiamo. E’ per noi scelta strategica che ci apre a opportunità di accrescere la nostra competitività che era e sarà sempre più estrema nel settore Automotive. Cogliamo quindi ogni momento di sfida e di collaborazione, specie se vicino a noi e con i nostri partner storici come l’Università di Pisa e Confindustria. La trasformazione digitale che stiamo vivendo necessita persone appassionate, in grado di tradurre una visione in realtà. Questa esperienza, offerta agli studenti, è stata un viaggio entusiasmante che ha stimolato in loro la capacità di collaborare con persone, esigenze e conoscenze diverse, cogliendo il valore di idee ed opinioni differenti. Sono orgogliosa che Vitesco Technologies abbia supportato questa iniziativa che ha fatto crescere i partecipanti non solo dal punto di vista tecnico, ma anche potenziando le loro cosiddette soft skills.", ha commentato Laura Lembi, HR Country Head Italy di Vitesco Technologies.

“L’Unione Industriale ha avuto il piacere di collaborare con Samsung Electronics Italia e l’Università di Pisa in questa edizione di Innovation Camp – Smart Edition facilitando le sinergie con le realtà industriali del territorio. Riteniamo che queste iniziative siano di assoluto valore in quanto gli studenti universitari possono approfondire tematiche sul digitale sempre più necessarie nelle attività manifatturiere. Inoltre queste occasioni forniscono agli studenti la possibilità di studiare casi reali accompagnati, oltre dai professori, anche dai professionisti di Samsung.”, ha dichiarato la Presidente dell’Unione Industriale Pisana, Patrizia Alma Pacini.

I 5 project work

I 5 studenti, insieme agli altri componenti della classe, hanno infatti lavorato alla realizzazione di 5 progetti elaborati sulla base delle richieste di Vitesco Technologies, azienda del territorio che produce tecnologie di trasmissione e propulsione per il settore automobilistico. L’azienda ha chiesto infatti agli studenti di Samsung Innovation Campus di sviluppare idee innovative per l’utilizzo e la manutenzione dei cosiddetti Cobots (Collaborative-Robots con caratteristiche antropomorfe) utilizzati in azienda per svolgere attività in autonomia e interagire con i dipendenti in completa sicurezza. Con il supporto degli esperti Vitesco Technologies e Samsung, una visita virtuale allo stabilimento e una serie di sessioni di tutoring, gli studenti hanno sviluppato nuovi servizi e soluzioni.

MyBot  - Team: A
Il team ha sviluppato una soluzione che si traduce in un servizio in abbonamento, MyBot, per andare incontro alle esigenze delle aziende che desiderano analizzare e monitorare in modo semplice, immediato e personalizzato i dati prodotti dai Cobots, impiegando un modello di Machine Learning per il controllo delle anomalie e un’interfaccia user-friendly.

LifeBot x OWL - Team: B
Anche LifeBot x OWL - Ominous Wireless Logger - è un servizio in abbonamento: il team lo ha elaborato come una soluzione che si propone di analizzare e collezionare in modo intuitivo i dati dei Cobots, sviluppando e aggiornando dashboard di controllo plug&play per il controllo del funzionamento. Il servizio non si limita alla vendita del software, ma propone anche assistenza tecnica, programmi di garanzia e leasing degli hardware.

GECO – GEar you CObot - Team: C
Il gruppo di lavoro ha sviluppato una soluzione che si rivolge ad aziende che si occupano di protesi artificiali e mirano a potenziare Cobot e UR. GECO propone diversi servizi, come un monitoraggio real time, una dashboard, accesso remoto, gestione cloud, estensione della vita dei Cobots e riduzione dei costi della manutenzione.

ReUp - Team: D
Il progetto ReUp si rivolge ad aziende e manutentori che si occupano di servizi di Ricerca e Sviluppo e analisi dei dati, offrendo ai propri clienti una transizione sicura verso l’industria 4.0. Il gruppo di lavoro ha proposto un servizio basato su un'applicazione Web che permette alle aziende di registrarsi, scegliere il tipo di abbonamento di manutenzione più consono alle proprie esigenze e usufruire dei servizi messi a loro disposizione. Per coinvolgere un mercato più ampio e aiutare le imprese nella transizione digitale, ReUp offre anche kit IoT che aiuteranno le aziende non ancora adeguatamente attrezzate a implementare logiche basate sull’analisi predittiva e il machine learning.

Omnicobot - Team: E
Il gruppo ha sviluppato il progetto Omnicobot, un sistema di analisi che con attività di ricerca e sviluppo e assistenza al cliente si propone di aumentare l’efficienza e minimizzare i costi, estendendo la vita produttiva dei Cobots e semplificando il processo di Data Analysis.

Per ulteriori informazioni: https://www.samsung.com/it/campaign/smart-things/

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