Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi

Nuova vita per il corso di laurea magistrale in Informatica e Networking dell’Università di Pisa. Il corso di laurea, attivo dal 2009, ha messo in atto una vera e propria ristrutturazione dell’offerta formativa per fornire ai propri laureati magistrali tutte le conoscenze necessarie a padroneggiare il mondo delle comunicazioni wireless, fino al 5G.

"La percentuale dei nostri laureati che lavora a meno di due mesi dalla laurea è vicina all'80%, il rimanente 20% normalmente non lavora perché fa il dottorato di ricerca in Italia e in Europa”, spiega il professore Marco Danelutto che a settembre lascerà la carica di presidente del corso di studi al collega Stefano Giordano.

“I nostri laureati – continua Danelutto - occupano normalmente posizioni di rilievo in linea con le competenze acquisite durante gli studi, questa nuova ristrutturazione del corso andrà quindi a migliorare una situazione già molto positiva.”

Il nuovo ordinamento è stato progettato partendo dalla considerazione che le reti di telecomunicazioni stanno evolvendo da semplici “mezzi” per trasferire dati di vario genere da un posto all’altro a veri e propri strumenti “intelligenti” in cui l’informatica gioca un ruolo determinante sia nella gestione degli apparati di trasmissione che per la sicurezza, l’affidabilità delle comunicazioni.
Il corso di laurea magistrale, ad accesso libero e interamente erogato in inglese, partirà dal prossimo settembre e le immatricolazioni sono già aperte: chiunque in possesso di una laurea di primo livello in Informatica o Ingegneria delle telecomunicazioni può iscriversi.
Per ulteriori informazioni: www.di.unipi.it/en/education/mcsn

 

Martedì, 30 Luglio 2019 10:55

Estate nei Musei dell'Università di Pisa

 

https://www.sma.unipi.it/2019/07/lestate-dei-musei-di-ateneo/

E’ on line la ricostruzione 3D della tomba di Khunes, un importante funzionario egiziano vissuto probabilmente al tempo del faraone Teti (2300 a.C. circa). A realizzare il modello immersivo e interattivo della sepoltura è stato Emanuele Taccola del Laboratorio di Disegno e Restauro (LaDiRe) dell’Università di Pisa grazie ai dati raccolti nel corso dell’ultima campagna di scavo a Zawyet Sultan, un sito nel Medio Egitto, sulla sponda orientale del Nilo, poco a sud della moderna città di Minya. Qui è attiva dal 2014 una missione archeologica diretta dai professori Gianluca Miniaci del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa e Richard Bussmann dell’Università di Colonia in Germania.

modello3D_tomba_inside.jpg

Modello 3D della tomba


In questa area, che deve aver avuto un ruolo chiave nell’unificazione dell’Egitto agli albori della sua civiltà, gli archeologi sono impegnati in un’analisi spaziale delle strutture e del paesaggio per esplorare le interconnessioni tra resti che vanno dal 3200 a.C. al 1300 a.C. Si tratta in particolare di una piramide lasciata incompleta (ca. 2600 a.C.) che sorgeva sopra un cimitero di epoca predinastica (ca. 3200 a.C.), di alcune tombe di dignitari scavati nella roccia (ca. 2300 a.C.), fra cui appunto quella di Khunes, di un tempio remesside (ca. 1300 a.C.) e infine di un villaggio del periodo greco-romano.

 

emanuele_taccola_inside.jpg

Emanuele Taccola durante l’attività sul campo


“Il Laboratorio di Disegno e Restauro ha svolto un lavoro fondamentale di mappatura del sito grazie all’uso di un ricevitore GNSS differenziale – spiega Gianluca Miniaci – per la tomba di Khunes inoltre il rilievo è stato eseguito con metodo fotogrammetrico: grazie a questa procedura è stato possibile ottenere accurate informazioni metriche utili alla ricerca archeologica, nonché realizzare un modello 3D nel quale è possibile muoversi virtualmente indossando un visore”.

E’ on line la ricostruzione 3D della tomba di Khunes, un importante funzionario egiziano vissuto probabilmente al tempo del faraone Teti (2300 a.C. circa). A realizzare il modello immersivo e interattivo della sepoltura è stato Emanuele Taccola del Laboratorio di Disegno e Restauro (LaDiRe) dell’Università di Pisa grazie ai dati raccolti nel corso dell’ultima campagna di scavo a Zawyet Sultan, un sito nel Medio Egitto, sulla sponda orientale del Nilo, poco a sud della moderna città di Minya. Qui è attiva dal 2014 una missione archeologica diretta dai professori Gianluca Miniaci del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa e Richard Bussmann dell’Università di Colonia in Germania.
In questa area, che deve aver avuto un ruolo chiave nell’unificazione dell’Egitto agli albori della sua civiltà, gli archeologi sono impegnati in un’analisi spaziale delle strutture e del paesaggio per esplorare le interconnessioni tra resti che vanno dal 3200 a.C. al 1300 a.C. Si tratta in particolare di una piramide lasciata incompleta (ca. 2600 a.C.) che sorgeva sopra un cimitero di epoca predinastica (ca. 3200 a.C.), di alcune tombe di dignitari scavati nella roccia (ca. 2300 a.C.), fra cui appunto quella di Khunes, di un tempio remesside (ca. 1300 a.C.) e infine di un villaggio del periodo greco-romano.
“Il Laboratorio di Disegno e Restauro ha svolto un lavoro fondamentale di mappatura del sito grazie all’uso di un ricevitore GNSS differenziale – spiega Gianluca Miniaci – per la tomba di Khunes inoltre il rilievo è stato eseguito con metodo fotogrammetrico: grazie a questa procedura è stato possibile ottenere accurate informazioni metriche utili alla ricerca archeologica, nonché realizzare un modello 3D nel quale è possibile muoversi virtualmente indossando un visore”.

Martedì, 30 Luglio 2019 09:40

Aggiungi un fiore a tavola (da mangiare)

Sono buoni, fanno bene alla salute e promettono di diventare una nota coloratissima nei nostri piatti. Parliamo dei fiori commestibili che sono al centro di Antea, un progetto di ricerca europeo al quale collabora anche l’Università di Pisa con i dipartimenti di Farmacia e di Scienze Agrarie, alimentari e agroambientali.
L’obiettivo di Antea è quello di sostenere la filiera emergente dei fiori eduli nell’area compresa fra Italia e Francia facendo evolvere la più antica produzione di fiori ornamentali come soluzione alla crisi degli ultimi anni del comparto della floricoltura. Nell’ambito di Antea il compito dei ricercatori dell’Ateneo pisano è quello di analizzare le oltre 40 specie selezionate per il progetto, compresi lo studio della composizione organica e delle caratteristiche organolettiche delle piante, i test allergologici e microbiologici per garantire la innocuità al consumo e infine anche l’individuazione delle tecnologie per la conservazione e il confezionamento delle preparazioni alimentari.
“Le proprietà nutraceutiche dei fiori sono dovute alla presenza di composti salutari per la dieta umana, come i polifenoli, i più importanti con attività antiossidante oltre alla vitamina C e antociani, che sono anche i principali responsabili della colorazione,– spiega Laura Pistelli, docente dell’Ateneo pisano - al momento le nostre analisi stanno riguardando alcune varietà di salvia che hanno fiori (e talvolta anche foglie) che profumano di ananas, pesca o ribes e una specie di geranio dal sapore di limone”.
In particolare, le dottoresse Laura Pistelli e Ilaria Marchioni del dipartimento di Scienze Agrarie, alimentari e agroambientali si occupano delle analisi nutrizionali delle 40 specie, mentre la professoressa Luisa Pistelli e la dottoressa Basma Najar del dipartimento di Farmacia sono impegnate nell’individuazione dei composti volatili che determinano l’aroma dei fiori.
“Da anni i nostri gruppi di ricerca collaborano per valorizzare delle piante aromatiche e medicinali – conclude Laura Pistelli – e lo studio dei fiori eduli è filone di ricerca molto promettente, i fiori sono infatti una fonte alimentare da riscoprire e sempre più utilizzata anche dai grandi chef, dunque è necessario individuare le loro caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche affinché possano essere meglio apprezzati dal pubblico”.

L'Università di Pisa, in collaborazione con Kedrion Biopharma, ha annunciato il progetto vincitore del bando “Proof-of-Concept” (PoC) destinato a finanziare la realizzazione di tecnologie all'avanguardia, passando da un’idea innovativa a un prototipo funzionante, per poi supportarne lo sviluppo industriale e il successivo trasferimento verso le imprese o il mercato.

Il vincitore, selezionato tra tredici idee innovative presentate da team di ricerca dell'Università di Pisa nel campo delle Life Sciences, è il progetto di biotecnologia INFOREC, “Ingegnerizzazione e produzione di fattore ottavo ricombinante a lunga emivita ed elevata attività coagulante”, il cui responsabile scientifico è Mauro Pistello, professore ordinario presso il dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia. INFOREC ha come obiettivo la generazione di mutanti di Fattore VIII (mFVIII) a lunga emivita ed elevata attività coagulante che potrebbero essere utilizzati nel trattamento dell'Emofilia A.

“Sebbene tanti i progetti validi e tutti interessanti, a testimonianza dell'alto livello e della vitalità della ricerca dell'Università di Pisa – ha commentato a margine dell’annuncio il professor Alessandro Gringeri, Chief Medical and R&D Officer di Kedrion Biopharma – il progetto vincitore ha la potenzialità di aprire la strada ad importanti sviluppi sia nella terapia sostitutiva che in quella genica delle persone affette da Emofilia A, con un significativo miglioramento della loro cura”.

Il sostegno di Kedrion – che supporterà il progetto, della durata massima di un anno, con un investimento iniziale di 15mila euro – testimonia la vicinanza dell’azienda al territorio in cui opera e alle realtà locali con cui collabora da molti anni al fine di favorire la ricerca e incoraggiare l’innovazione. Un impegno che l'azienda ha deciso di ampliare e consolidare, dando avvio a un vero e proprio percorso strategico di “open innovation” orientato a promuovere un continuo e attivo scambio di idee, esperienze e know how con medici, ricercatori, università, start-up, enti pubblici e privati, e organizzazioni di pazienti.

La cerimonia di premiazione si è svolta venerdì 26 luglio nella Sala Cherubini del rettorato dell'Università di Pisa. Hanno preso parte all'evento la professoressa Claudia Martini, prorettrice per la ricerca in ambito nazionale dell'Università di Pisa, i rappresentanti del dipartimento di Ricerca & Innovazione di Kedrion Biopharma e i docenti universitari responsabili dei progetti candidati. “La ricerca universitaria è uno strumento essenziale per lo sviluppo del Paese, costituisce un motore essenziale per la crescita dell’economia e del benessere della società – dichiara la professoressa Claudia Martini, prorettrice per la ricerca in ambito nazionale dell’Università di Pisa –. Spesso il cammino che porta a ricadute evidenti delle ricerche che si svolgono nei nostri laboratori è lungo e il suo concretizzarsi in strumenti e metodologie innovative, in benessere e terapie avanzate passa anche attraverso uno stretto rapporto con il mondo industriale. Iniziative come quella promossa da Kedrion Biopharma, attraverso il bando PoC, sono da plaudire per l’opportunità che offrono ai nostri ricercatori di sviluppare le loro ricerche in ambiti sempre più applicativi”.

Per il bando, aperto fino al 30 giugno 2019 – che interessava diversi ambiti delle Life Sciences, come Biotech, Pharma, Medical Devices, Digital Healthcare e Assistive Technologies – sono stati selezionati e valutati 6 progetti del dipartimento di Farmacia, 5 dai dipartimenti area medica, uno dal dipartimento di Chimica e uno dal dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell'Università di Pisa.

Sono partite il 25 luglio le immatricolazioni all'Università di Pisa, che per il prossimo anno accademico propone un’offerta formativa ampliata, comprensiva di 60 corsi di laurea triennale, 9 corsi a ciclo unico e 69 corsi magistrali. Le novità per il 2019/2020 sono la laurea magistrale in Diritto dell’innovazione per l’impresa e le istituzioni e la laurea triennale in Ingegneria per il design industriale. Quest’anno per i nuovi immatricolati ci sarà anche un omaggio speciale: al momento del ritiro del libretto universitario, ai ragazzi verrà consegnata una borraccia in metallo personalizzata con il logo Unipi. L’operazione rientra nelle politiche di sostenibilità ambientale promosse dall’Ateneo che mirano a ridurre l’uso delle bottigliette di plastica all’interno dell’Università.
“La nostra Università è da sempre impegnata nella ricerca sullo sviluppo sostenibile, e abbiamo sia singoli insegnamenti sia corsi di studio che preparano gli studenti a guardare al mondo in quest’ottica fornendo loro gli strumenti tecnici necessari per poter realizzare uno sviluppo sostenibile – commenta il prorettore alla didattica Marco Abate – Il rispetto dell’ambiente parte anche dai gesti quotidiani: per questo abbiamo voluto lanciare questa iniziativa, come segnale di come sia possibile fare molto anche cambiando solo di poco le nostre abitudini”.
Con l'avvio delle immatricolazioni è stato inaugurato il Centro Matricolandosi, che insieme allo sportello "Welcome International Students!" (WIS!) ogni anno accoglie al Polo Fibonacci, in via Buonarroti 4, gli studenti italiani e internazionali che scelgono di iscriversi all'Ateneo pisano. Oltre al Centro Matricolandosi è attivo anche il relativo portale web (http://matricolandosi.unipi.it), pensato per essere fruito anche attraverso i dispositivi mobili, ed è disponibile un'applicazione che permette di calcolare in tempo reale l’importo delle tasse da pagare, con il semplice inserimento del voto di maturità e dell’ISEE. Per le matricole è anche disponibile, in formato cartaceo o pdf, la guida “UNIpiù” contenente le “Istruzioni per l’uso” dell’Università di Pisa che possono aiutare concretamente i nuovi studenti a entrare al meglio nella vita quotidiana universitaria, così diversa da quella scolastica a cui sono abituati.
Per il prossimo anno accademico ci sono anche importanti novità in tema di tasse universitarie: in linea con la politica adottata da sempre dall’Ateneo, orientata verso una diminuzione della contribuzione universitaria sopratutto per le classi meno abbienti, sono stati confermati gli importi massimi delle tasse previsti per lo scorso anno e si è innalzato la fascia della “no tax area” da 22.000 a 23.000 euro, che esonera totalmente lo studente dal pagamento del contributo annuale.
Inoltre, al fine di rendere più semplici, sicuri, trasparenti e veloci tutti i pagamenti verso l’Ateneo compresi quelli relativi alle tasse universitarie, è stato attivato il sistema di pagamenti elettronici “PagoPA”, che consente l’utilizzo di diversi canali, quali carta di credito, conto web, Paypal, sportello ATM, tabaccheria, sportello bancario e della modalità di versamento on line o di persona presso uno degli esercenti autorizzati.
Anche quest’anno, il servizio di immatricolazione ripropone la procedura elimina-code: una volta effettuato il pagamento e seguita la procedura online, gli studenti devono solo perfezionare l’immatricolazione e fissare dalla fine di settembre un appuntamento per ritirare il libretto e la “Carta Unica Regionale dello Studente”, la tessera magnetica che permette a chi frequenta uno degli atenei della Toscana di accedere a tutti i servizi offerti dagli Atenei toscani e dall'Azienda regionale per il diritto allo studio, indipendentemente dall’università alla quale è iscritto. La Carta serve per accedere a tutti i servizi universitari e come “borsellino elettronico”, cioè come tessera ricaricabile per accedere al servizio mensa.

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa