Avviso di procedura comparativa per un incarico di lavoro autonomo per “studio dei macroresti vegetali carbonizzati e bagnati (semi, frutti, residui vegetali, ecc.) raccolti per flottazione nel corso dello scavo dei giardini del Padre Speziale
borsa di ricerca dal titolo: “Ruolo dell'NLRP3 inflammosoma nella fisiopatologia dei disturbi intestinali associati alle malattie neurodegenerative”.
Borsa di ricerca dal titolo: “Valutazione dello stato di idratazione e dello stato nutrizionale nei pazienti affetti da ulcere cutanee, in relazione ai tempi di guarigione”.
Incarico di lavoro autonomo per l’attività “Analisi dei segnali premonitori della crisi di azienda dal 2010 al 2020”
Borsa di Ricerca dal titolo "Simulazione computazionale di Singlet Fission in nuovi cromosomi organici"
incarico di lavoro autonomo per la realizzazione del seguente progetto: Coordinamento e realizzazione della dodicesima edizione del giornalino “Matematica, il giornalino degli Open Days”
Avviso di fabbisogno interno per la seguente attività: supporto al progetto dal titolo The “Extended-Personal Reality”: augmented recording and transmission of virtual senses through artificial-IntelligENCE – EXPERIENCE.
Selezione per contratto a tempo det. cat. C, area Amministrativa, presso il Centro "E. Piaggio" - scad 4/12
I reperti in legno dell’insediamento preistorico di Biskupin al centro del progetto StAr
Ci saranno i resti lignei provenienti dal villaggio preistorico di Biskupin, in Polonia, al centro di uno studio che coinvolge anche ricercatrici del Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa. Ha infatti da poco avuto inizio il progetto StAr - Development of Storage and assessment methods suited for organic Archaeological artefacts - che ha l’obiettivo di studiare strategie di stabilizzazione chimico-fisica di reperti archeologici di natura organica, quali legno e cuoio, nel periodo immediatamente successivo allo scavo.
Il progetto, finanziato nell’ambito JPI Cultural Heritage, l’iniziativa europea di programmazione congiunta su patrimonio culturale e cambiamenti globali, è coordinato da ARC-Nucléart di Grenoble in Francia e vede tra gli altri partner il Museum of Cultural History dell’Università di Oslo (Norvegia) e il Museo archeologico di Biskupin. Il gruppo di ricerca dell’Università di Pisa è costituito da Erika Ribechini, coordinatrice dell’unità, Jeannette J. Lucejko, Francesca Modugno e Maria Perla Colombini.
Nella foto il team di ricerca, da sinistra: prof.ssa Erika Ribechini, prof.ssa Francesca Modugno, prof.ssa Maria Perla Colombini, dott.ssa Jeannette Lucejko, dott.ssa Alessia Andreotti.
Nel corso del progetto saranno dunque studiati reperti in legno rinvenuti a Biskupin, un importante sito archeologico polacco nel quale sono stati ritrovati consistenti resti lignei di un insediamento umano fortificato risalente all'età del bronzo (VIII sec. a.C.) e oggi anche sede dell’omonimo museo archeologico. “La stabilizzazione di materiali organici è fondamentale al fine di avere il tempo necessario per individuare e applicare i migliori e più idonei trattamenti di conservazione – spiega la professoressa Ribechini – La nostra unità di ricerca avrà il ruolo di sviluppare, validare e applicare metodologie innovative per la caratterizzazione dei reperti archeologici come legno e cuoio, e la valutazione del loro stato di degrado prima, durante e dopo la loro stabilizzazione e l’applicazione di protocolli conservativi”.
Biskupin, il sito archeologico polacco nel quale sono stati ritrovati consistenti resti lignei di un insediamento umano fortificato risalente all'età del bronzo (VIII sec. a.C.) e oggi anche sede dell’omonimo museo archeologico.
Per raggiungere gli obiettivi del progetto saranno utilizzate tecniche analitiche strumentali all’avanguardia, come quelle basate su pirolisi accoppiata alla gas cromatografia e spettrometria di massa (Py-GC/MS) e sull’analisi dei gas evoluti (EGA-MS), anche grazie a una strumentazione recentemente acquisita dal Centro per l'Integrazione della Strumentazione scientifica dell'Università di Pisa (CISUP), nonché metodi analitici basati su cromatografia in fase gassosa o liquida accoppiata alla spettrometria di massa (GC/MS e LC-ESI-Q-ToF-MS). “Queste tecniche consentono di studiare il legno archeologico a livello molecolare dando informazioni sulla presenza delle macromolecole (lignina, cellulosa e emicellulosa) che lo costituiscono e sul loro grado di ossidazione e depolimerizzazione, fornendo le basi chimiche per la scelta dei migliori metodi di stabilizzazione e conservazione”, conclude la professoressa Ribechini.
I reperti lignei rinvenuti a Biskupin (Polonia) nel 1936 e oggi oggetto di studio.
Il gruppo di ricerca dell’Università di Pisa ha una vasta esperienza nello studio e caratterizzazione di legno archeologico come dimostrato dai numerosi progetti e collaborazioni sviluppate su questa tematica. Ha infatti partecipato allo studio del legno delle navi antiche di Pisa, di legni rinvenuti a Ercolano e quelli che costituiscono la collezione di Oseberg (Norvegia) risalenti all’epoca vichinga.