Agevolazioni per l'acquisto di biglietti 69° Festival Puccini (2023)
La Fondazione Festival Puccini riseverà particolari agevolazioni agli studenti e al personale dell'Università di Pisa (docente e tecnico-amministrativo) per assistere agli spettacoli del 69° Festival Puccini:
- possibilità di acquistare un biglietto per titolo in cartellone con uno sconto del 20% nel I, II e III settore, previa presentazione di un tesserino di riconoscimento o documento equivalente;
- se l'acquirente acquisterà biglietti per più di due titoli, lo sconto sarà del 30% nel I, II e III settore
- possibilità di assistere alla Prova Generale di un'Opera del 69° Festival Puccini 2023 acquistando un biglietto al prezzo speciale di 1 euro per gli under 18 e di 5 euro per gli accompagnatori e i docenti. Data e titolo verranno comunicati nei prossimi mesi.
Il programma del 69° Festival Puccini è disponibile sul sito Internet www.puccinifestival.it e sui profili social associati.
Agevolazioni per l'acquisto dei biglietti 69° Festival Puccini (2023)
La Fondazione Festival Puccini riseverà particolari agevolazioni agli studenti e ai docenti dell'Università di Pisa per assistere agli spettacoli del 69° Festival Puccini
-possibilità di acquistare un biglietto per titolo in cartellone con uno sconto del 20% nel I, II e III settore, previa presentazione di un tesserino di riconoscimento o documento equivalente
-se l'acquirente acquisterà biglietti per più di due titoli, lo sconto sarà del 30% nel I, II e III settore
-possibilità di assistere alla Prova Generale di un'Opera del 69° Festival Puccini 2023 acquistando un biglietto al prezzo speciale di 1 euro per gli under 18 e di 5 euro per gli accompagnatori e i docenti. Data e titolo verranno comunicati nei prossimi mesi.
Il programma del 69° Festival Puccini è disponibile sul sito Internet www.puccinifestival.it e sui profili social associati.
Renata Pepicelli – Delegate for the activities in Gender Studies and Equal Opportunities
Associate Professor of Islamic countries, Department of Civilizations and Forms of Knowledge
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Renata Pepicelli was born in Naples in 1976 and graduated at L’Orientale University of Naples. She obtained her PhD in “Mediterranean Geopolitics and Culture” (XX cycle) at the Italian Institute of Human Sciences (SUM), University Federico II of Naples. In 2013 she became an associate professor in the scientific area of Ancient Near East, Middle East and African Cultures (L-OR/10); she was Rtd B researcher in History of Islamic Countries at the University's Department of Civilizations and Forms of Knowledge where since 2020 she has been associate professor of Contemporary History of the Arab World.
Institutional assignments
She is a member of the Committee on Equal Opportunities, Wellness of Employees and Non-Discrimination (CUG), a member of the Committee for the University Sustainable Development and director’s delegate of the Department of Civilizations and Forms of Knowledge in the Third Mission. She is a member of the PhD Council of the PhD Programme in History and of the Interdepartmental Centre of Sciences for Peace (CISP) at the University of Pisa. She is the coordinator of the interuniversity anti-violence help desk of Pisa, established through the collaboration among the CUG of the three higher education institutions of Pisa. She is regularly interviewed by newspapers, radio, and TV on her studies’ topics, and she has been involved in third mission activities for years, enhancing the exchange between universities, society and territories, particularly on the topics of gender issues, women’s and minority rights, Islam.
Scientific and teaching activities
Her scientific activities deal with the social and cultural history of the contemporary Arab-Islamic world, with a particular emphasis on North Africa. She is an international expert on gender studies in the Arab-Islamic context, focusing her research on the analysis of women's history, the construction of f femininity and masculinity patterns in the Mediterranean area, Islamic thought, the condition of youth, Arab Islamism between the 20th and 21st centuries, and diasporic phenomena, including the question of Islam in Europe and Italy.
She is the author of monographs, editorships and many essays, she has organized and took part in national and international conferences and workshops.
She has carried out an intense research activity at the national and international level.
In recent years, she collaborated with several Italian universities to teach in undergraduate and postgraduate programmes and was a member of PhD committees. She was a visiting professor at the University of Bristol in Great Britain, the Université Cadi Ayyad in Marrakesh, Morocco, the Université of Kairoun in Tunisia, and the University of Granada in Spain.
Her activities focus on teaching: committed to experimenting with interactive forms of teaching-learning, she is part of the experimental project "Mentoring Communities" at the University of Pisa. She currently teaches the following courses: Islamology, History of the Contemporary Arab World, Islamic Studies: thought, politics, gender and teaches a learning module in the cross-cutting course Gender Studies and Interdisciplinary Perspectives.
Selezione di personale Cat.C presso il Dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell'area critica. Scad. 3/02
Selezione di personale categoria B3, presso il Museo di Storia Naturale riservato ai soggetti disabili di cui all’art.1 della legge n.68/99
Concorso fotografico FiTo 2023
Parte il concorso fotografico a tema botanico, bandito dall’Orto e Museo Botanico del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pisa. Il bando è aperto a tutti. Le proposte dovranno pervenire entro il 17 marzo 2023.
La commissione di valutazione selezionerà al massimo 30 immagini che saranno caricate il 3 Aprile 2023 in un apposito album denominato Concorso fotografico all’Orto e Museo Botanico di Pisa 2023 sulla pagina Facebook ufficiale dell’Orto e Museo Botanico e saranno caricate singolarmente sulla pagina Instagram ufficiale dell’Orto e Museo Botanico.
Tra queste foto, risulterà vincitrice quella che raccoglierà, entro le ore 10:00 del 7 maggio 2023, il maggior numero di apprezzamenti (like e “cuoricini”).
Il primo classificato riceverà come premio una copia della ‘Flora d’Italia’ di Sandro Pignatti (4 volumi), mentre le 12 fotografie (vincitrice inclusa) più votate, saranno utilizzate per il calendario 2024 dell’Orto e Museo Botanico di Pisa. Sono previste inoltre le seguenti “menzioni speciali”:
- migliore scatto realizzato da un alunno della Scuola Primaria;
- migliore scatto realizzato da un alunno della Scuola Superiore di Primo Grado;
- migliore scatto realizzato da un alunno della Scuola Superiore di Secondo Grado;
- migliore scatto di una pianta appartenente alla flora toscana;
- migliore scatto di particolare interesse botanico;
- scatto con il punto di vista più originale.
La presentazione delle 30 foto selezionate dalla Commissione, la consegna delle menzioni speciali e la contestuale premiazione della foto vincitrice, avverrà presso l’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa, nel pomeriggio di giovedì 18 Maggio 2023, giornata nella quale si celebra a livello internazionale il Fascination of Plants Day. A partire da quella data, sarà allestita una mostra temporanea presso il Museo Botanico, che esporrà tutte le foto selezionate.
Concorso fotografico FiTo 2023
Parte il concorso fotografico a tema botanico, bandito dall’Orto e Museo Botanico del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pisa. Il bando è aperto a tutti. Le proposte dovranno pervenire entro il 17 marzo 2023.
La commissione di valutazione selezionerà al massimo 30 immagini che saranno caricate il 3 Aprile 2023 in un apposito album denominato Concorso fotografico all’Orto e Museo Botanico di Pisa 2023 sulla pagina Facebook ufficiale dell’Orto e Museo Botanico e saranno caricate singolarmente sulla pagina Instagram ufficiale dell’Orto e Museo Botanico.
Tra queste foto, risulterà vincitrice quella che raccoglierà, entro le ore 10:00 del 7 maggio 2023, il maggior numero di apprezzamenti (like e “cuoricini”).
Il primo classificato riceverà come premio una copia della ‘Flora d’Italia’ di Sandro Pignatti (4 volumi), mentre le 12 fotografie (vincitrice inclusa) più votate, saranno utilizzate per il calendario 2024 dell’Orto e Museo Botanico di Pisa. Sono previste inoltre le seguenti “menzioni speciali”:
- migliore scatto realizzato da un alunno della Scuola Primaria;
- migliore scatto realizzato da un alunno della Scuola Superiore di Primo Grado;
- migliore scatto realizzato da un alunno della Scuola Superiore di Secondo Grado;
- migliore scatto di una pianta appartenente alla flora toscana;
- migliore scatto di particolare interesse botanico;
- scatto con il punto di vista più originale.
La presentazione delle 30 foto selezionate dalla Commissione, la consegna delle menzioni speciali e la contestuale premiazione della foto vincitrice, avverrà presso l’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa, nel pomeriggio di giovedì 18 Maggio 2023, giornata nella quale si celebra a livello internazionale il Fascination of Plants Day. A partire da quella data, sarà allestita una mostra temporanea presso il Museo Botanico, che esporrà tutte le foto selezionate.
Per scoprire se il quadro è falso ora c’è la chimica
La scienza va in aiuto all’arte per studiare i dipinti e individuare i falsi. E’ questo il tema centrale di un volume appena pubblicato dall’editore Springer del gruppo Nature e curato dalle professoresse Ilaria Degano e Maria Perla Colombini del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa insieme a Austin Nevin del Courtauld Institute of Art di Londra. Il libro, intitolato Analytical Chemistry for the Study of Paintings and the Detection of Forgeries, fa il punto sulle metodologie scientifiche più innovative che possono aiutare a verificare l’autenticità di un quadro. In tutto questo, la chimica ha un ruolo chiave e non a caso le due curatrici hanno un primato nel settore con pochissimi altri centri che possono vantare simili competenze a livello internazionale.
“Nei nostri laboratori l’attività di ricerca si affianca al lavoro sul campo – racconta Ilaria Degano – qualche anno fa, ad esempio, abbiamo contribuito ad autenticare un Picasso paragonando la composizione del legante usato con quella, nota in letteratura, di alcuni materiali pittorici provenienti dagli archivi delle case produttrici che il pittore utilizzava. Tramite questo confronto abbiamo potuto verificare che non solo i materiali erano compatibili con l'epoca di produzione presunta del dipinto, quindi non c'era niente che fosse stato sintetizzato, prodotto, commercializzato, brevettato dopo, ma addirittura che c’era una corrispondenza molto precisa del profilo composizionale”.
“Spesso siamo interpellati per opere di impressionisti – continua Degano – ed è capitato più di una volta di identificare dei pigmenti organici che sono stati brevettati e commercializzati dopo la data di morte del pittore presunto autore del quadro; pertanto, in questi casi abbiamo dovuto dare al committente la cattiva notizia della non compatibilità del materiale con la datazione dell'opera”.
Le tecniche analitiche per caratterizzare leganti, vernici e pigmenti, utilizzate nei laboratori dell’Ateneo pisano, come nel caso del Picasso documentato in uno studio del 2019 sul Journal of Cultural Heritage, sono solo alcune delle possibili a disposizione. Nel volume della Springer viene presentata una panoramica completa e aggiornata delle metodiche non invasive e microinvasive. Si va dalle fotografie in vari range di radiazione, come infrarosso e raggi X, all'imaging multi e iperspettrale sino all’intelligenza artificiale per analizzare lo stile delle pennellate o alla datazione al radiocarbonio e allo studio degli isotopi.
“I falsi rappresentano un problema scoraggiante per storici dell'arte, musei, gallerie e curatori che affrontano sfide nel determinare l'autenticità dei dipinti – conclude Maria Perla Colombini – il valore delle opere e l’abilità crescente dei falsari evidenzia la necessità di sviluppare procedure scientifiche affidabili per identificare i falsi. Data la complessità dei singoli casi è comunque sempre necessaria la convergenza di varie discipline per un approccio metodologico basato sulla valutazione storico-artistica, curatoriale, estetica, tecnica e scientifica”.
Per scoprire se il quadro è falso ora c’è la chimica
La scienza va in aiuto all’arte per studiare i dipinti e individuare i falsi. E’ questo il tema centrale di un volume appena pubblicato dall’editore Springer del gruppo Nature e curato dalle professoresse Ilaria Degano e Maria Perla Colombini del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa insieme a Austin Nevin del Courtauld Institute of Art di Londra. Il libro, intitolato Analytical Chemistry for the Study of Paintings and the Detection of Forgeries, fa il punto sulle metodologie scientifiche più innovative che possono aiutare a verificare l’autenticità di un quadro. In tutto questo, la chimica ha un ruolo chiave e non a caso le due curatrici hanno un primato nel settore con pochissimi altri centri che possono vantare simili competenze a livello internazionale.
“Nei nostri laboratori l’attività di ricerca si affianca al lavoro sul campo – racconta Ilaria Degano – qualche anno fa, ad esempio, abbiamo contribuito ad autenticare un Picasso paragonando la composizione del legante usato con quella, nota in letteratura, di alcuni materiali pittorici provenienti dagli archivi delle case produttrici che il pittore utilizzava. Tramite questo confronto abbiamo potuto verificare che non solo i materiali erano compatibili con l'epoca di produzione presunta del dipinto, quindi non c'era niente che fosse stato sintetizzato, prodotto, commercializzato, brevettato dopo, ma addirittura che c’era una corrispondenza molto precisa del profilo composizionale”.
Da sinistra, la professoressa Degano e la professoressa Colombini durante una presentazione del libro
“Spesso siamo interpellati per opere di impressionisti – continua Degano – ed è capitato più di una volta di identificare dei pigmenti organici che sono stati brevettati e commercializzati dopo la data di morte del pittore presunto autore del quadro; pertanto, in questi casi abbiamo dovuto dare al committente la cattiva notizia della non compatibilità del materiale con la datazione dell'opera”.
Le tecniche analitiche per caratterizzare leganti, vernici e pigmenti, utilizzate nei laboratori dell’Ateneo pisano, come nel caso del Picasso documentato in uno studio del 2019 sul Journal of Cultural Heritage, sono solo alcune delle possibili a disposizione. Nel volume della Springer viene presentata una panoramica completa e aggiornata delle metodiche non invasive e microinvasive. Si va dalle fotografie in vari range di radiazione, come infrarosso e raggi X, all'imaging multi e iperspettrale sino all’intelligenza artificiale per analizzare lo stile delle pennellate o alla datazione al radiocarbonio e allo studio degli isotopi.
“I falsi rappresentano un problema scoraggiante per storici dell'arte, musei, gallerie e curatori che affrontano sfide nel determinare l'autenticità dei dipinti – conclude Maria Perla Colombini – il valore delle opere e l’abilità crescente dei falsari evidenzia la necessità di sviluppare procedure scientifiche affidabili per identificare i falsi. Data la complessità dei singoli casi è comunque sempre necessaria la convergenza di varie discipline per un approccio metodologico basato sulla valutazione storico-artistica, curatoriale, estetica, tecnica e scientifica”.
Radiosonde innovative per la meteorologia lanciate nel cielo del Mediterraneo
Il Laboratorio di sistemi spaziali del Dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa (DICI) ha effettuato una campagna di lancio di sonde atmosferiche innovative da navi traghetto della compagnia Corsica Ferries in navigazione nel Mediterraneo, che consentiranno misure e raccolta dati anche in aree non coperte dalle stazioni di rilevamento terrestri. L’attività è stata svolta nell’ambito della collaborazione esistente tra il DICI e il Consorzio LaMMA (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile), Laboratorio di meteorologia di CNR e Regione Toscana.
"Abbiamo progettato un sistema di sonde miniaturizzate per la misura dei principali parametri atmosferici, come pressione, temperatura e umidità – commenta Salvo Marcuccio, docente di Impianti e sistemi aerospaziali al DICI – oltre a un sistema di innalzamento tramite palloni ad elio che porta le sonde nella stratosfera fino a quote di circa 20 km. Le sonde sono dotate di un sistema di telemetria che fornisce alla stazione di terra, in tempo reale, le misure relative alla colonna d’aria attraversata e ai dati di traiettoria ricavati tramite GNSS (Global Navigation Satellite System), con elevata risoluzione temporale e spaziale”.
“Rispetto ai sistemi di radiosondaggio tradizionali – prosegue Marcuccio – le sonde e il sistema di lancio sviluppati dai nostri ricercatori consentono l’acquisizione di dati a frequenza di campionamento più elevata e sono adattabili all'uso da qualsiasi località, come appunto da navi in movimento, con costi ridotti. I voli del nuovo sistema ne hanno dimostrato la funzionalità e hanno consentito di metterne a punto le procedure operative. Le prestazioni sono state eccellenti, consentendo di tracciare la traiettoria di volo dei palloni e acquisire i dati ambientali anche a distanze di oltre 150 km. Con i prossimi voli, in programma per i primi mesi del 2023, il sistema sarà ulteriormente affinato per renderlo di ancor più agevole utilizzo in vista dei futuri impieghi operativi in campi diversi come la meteorologia e la fisica dell’atmosfera, la vulcanologia, il monitoraggio ambientale per l’agricoltura di precisione e così via”.
La squadra di Unipi che ha preso parte alla campagna di lancio comprendeva anche Matteo Gemignani del corso di dottorato nazionale in “Space Science and Technology” e Antonio Turi, Irene Marsili e Marco Giannetti del corso di laurea magistrale in Ingegneria aerospaziale.