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Una Firenze reale destinata ad imitare la sua proiezione virtuale su Airbnb, con il risultato alla fine di trasformare la città in uno spazio ibrido tipico della nuova società 'onlife', cioè né on né off line. Il quadro emerge da una ricerca pubblicata sulla Rivista Geografica Italiana e citata anche come caso studio nel regolamento urbanistico per gli affitti brevi del Comune di Firenze del 2023. Gli autori Antonello Romano dell’Università di Pisa e Cristina Capineri e Tiziano Bonini dell’Università di Siena, hanno analizzato 12.126 annunci georeferenziati e 651.515 recensioni lasciate dagli utenti di Airbnb dal 2010 al 2019 a Firenze.

“Le piattaforme digitali, come Airbnb, possono essere considerate come ‘orchestratori di reti’ che gestiscono i flussi di dati e di informazioni prodotti dagli utenti - spiega Romano - In questo contesto, le recensioni agiscono come una camera d’eco che plasmano la città creando una divisione sempre più marcata tra alcune parti connesse ai flussi globali dove si concentra tutto il valore e altre disconnesse con il risultato di una sempre maggiore polarizzazione e frammentazione fra centro e periferie”.

Il risultato per Firenze è che la sola area del centro storico dichiarata patrimonio dell’Unesco nel 1982, che corrisponde a circa 5 km2, è arrivata a concentrare il 62% dell’offerta, cioè degli appartamenti disponibili per gli affitti brevi, e il 70,3% delle recensioni su Airbnb nel 2019. La piattaforma ha dunque dato un valore allo spazio cittadino e lo ha fatto in gran parte in base al proprio algoritmo che favorisce la visibilità di alcuni annunci su altri, quindi secondo una logica non del tutto trasparente per gli utenti.

 

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“L’algoritmo della piattaforma – conclude Romano – crea un processo cumulativo e accentrante che reitera se stesso e aumenta ancora di più le diseguaglianze nello spazio urbano confermando il valore di alcune zone e il disvalore di altre, un tensione ampliata anche dalla promessa di Airbnb di far "vivere come una persona del posto", il che di fatto svuota i luoghi di vita e rende i centri storici aree sempre più abitate da “popolazione non residente”.

Antonello Romano, ricercatore di Geografia Economico-politica al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Ateneo pisano, studia da dieci anni le piattaforme e il loro rapporto con lo spazio e attualmente è coinvolto in FAIR (Future Artificial Intelligence Research), il Partenariato esteso finanziato dai fondi PNRR che mette insieme 25 partner istituzionali e privati guidati dal CNR. Oltre a Firenze le sue ricerche sono concentrate su differenti città italiane, da Roma a Venezia, Napoli, Bologna. La ricerca pubblicata sulla Rivista Geografica Italiana si inserisce nell’ambito del Progetto di ricerca di interesse nazionale 2017 'Short term city: Digital platforms and Spatial justice'.

In occasione del Fibonacci Day, la giornata internazionale dedicata al matematico pisano che per primo introdusse in Occidente i numeri arabi e lo zero, il 23 novembre alle 20 all’Archivio di Stato a Palazzo Toscanelli (Lungarno Mediceo, 17) apre al pubblico la mostra a ingresso gratuito “Pisa e il mondo Arabo” che sarà visitabile sino al 23 gennaio 2024. Il programma della sera prevede un annullo filatelico speciale dalle 20 alle 21 e quindi alle 21 il concerto a ingresso gratuito sino a esaurimento posti “La musica del mondo arabo”, a cura di Toscana Produzione Musica, con Francesco Martinelli, Ziad Trabelsi (oud) e Simone Pulvano (percussioni).

L’esposizione, che coinvolge anche al Museo Nazionale di San Matteo (Piazza San Matteo In Soarta, 1), è incentrata sugli intensi rapporti tra Pisa e il Nord-Africa dal XII a tutto il XIV secolo e presenta gli originali dei più significativi trattati di pace e commercio stipulati tra le autorità pisane e le autorità di città come Tunisi, Bona e Bugia, Fez. Questi documenti sono densi di informazioni ma anche eccezionali per le dimensioni e per la qualità: gli originali arabi mostrano capolavori di calligrafia, capaci di stupire e affascinare, e la lunghezza dei supporti di carta o pergamena può arrivare ai 10 metri.

“Sarà esposto un unicum assoluto – racconta il professore Fabrizio Franceschini dell’Università di Pisa nel comitato scientifico delle iniziative - la traduzione in pisano, ma scritta in caratteri arabi, della lettera-trattato inviata il 10 giugno 1366 dal signore di Bona e Bugia al doge di Pisa Giovanni de’ Conti Dell’Agnello, traduzione che serviva forse da lasciapassare per i mercanti arabi i quali potevano così godere, nei domini pisani, delle stesse garanzie offerte ai mercanti pisani in Africa settentrionale”.

“L’Archivio di Stato per l’occasione espone un patrimonio unico per la storia dei rapporti commerciali nel Mediterraneo nel periodo medievale che vede Pisa protagonista delle politiche di scambio – spiega Jaleh Bahrabadi, direttrice dell’Archivio di Stato di Pisa – si tratta di un genere di documenti che con la Spagna siamo gli unici a possederli in tutto il Mediterraneo, una testimonianza storica da questo punto di vista straordinaria”.

"In occasione della mostra, al Museo nazionale di San Matteo, sarà esposto un bacino islamico di manifattura spagnola decorato a lustro metallico color rame su smalto bianco, secondo quarto XIII secolo, conservato nei depositi del museo. La preziosa scodella, sul fondo della quale si staglia il vocabolo as-salama, la sicurezza, la serenità, in un elegante thuluth, andrà ad arricchire l'esposizione permanente delle ceramiche arabe invetriate che nel Medioevo decoravano i prospetti esterni delle chiese romaniche di Pisa", dice Pierluigi Nieri, direttore del Museo Nazionale di San Matteo.

"La musica araba – racconta Francesco Martinelli professore e critico musicale a proposito del concerto inaugurale - ha esercitato un'influenza fondativa sulla musica europea rinascimentale e barocca a partire dall'introduzione del liuto, e viene oggi riscoperta dagli esecutori di musica antica per ricreare strumenti e prassi originali. Le sue fondamenta teoriche, a sua pratica e le sue varie tradizioni saranno sinteticamente illustrate grazie alla partecipazione di Ziad Trabelsi, musicista tunisino residente in Italia e specialista dell'oud, da cui il liuto deriva."

All’esposizione è collegato un ciclo di iniziative che coinvolgono Museo Nazionale di San Matteo, l’Università di Pisa e Palazzo Blu. Gli altri appuntamenti sono la presentazione del volume “Italia e islam. Culture, persone e merci dal Medioevo all'età contemporanea” il 30 novembre a Palazzo Blu, il 7 dicembre un seminario all’Archivio di Stato di Pisa sui documenti medievali arabo pisani che vi sono conservati e infine il 7 gennaio una conferenza al Museo Nazionale di S. Matteo sulle iscrizioni arabe nelle opere esposte.

Tutte le iniziative sono realizzate nell’ambito della rassegna Pisa is Fibonacci 2023 del Comune di Pisa. Il comitato scientifico è composto da Jaleh Bahrabadi, direttrice dell’Archivio di Stato di Pisa, Pierluigi Nieri, direttore Museo Nazionale di S. Matteo, Valentina Pannini, Università La Sapienza di Roma, e per l’Università di Pisa Renata Pepicelli, Issam Marjani e Fabrizio Franceschini.



In occasione del Fibonacci Day, la giornata internazionale dedicata al matematico pisano che per primo introdusse in Occidente i numeri arabi e lo zero, il 23 novembre alle 20 all’Archivio di Stato a Palazzo Toscanelli (Lungarno Mediceo, 17) apre al pubblico la mostra a ingresso gratuito “Pisa e il mondo Arabo” che sarà visitabile sino al 23 gennaio 2024. Il programma della sera prevede un annullo filatelico speciale dalle 20 alle 21 e quindi alle 21 il concerto a ingresso gratuito sino a esaurimento posti “La musica del mondo arabo”, a cura di Toscana Produzione Musica, con Francesco Martinelli, Ziad Trabelsi (oud) e Simone Pulvano (percussioni).

L’esposizione, che coinvolge anche al Museo Nazionale di San Matteo (Piazza San Matteo In Soarta, 1), è incentrata sugli intensi rapporti tra Pisa e il Nord-Africa dal XII a tutto il XIV secolo e presenta gli originali dei più significativi trattati di pace e commercio stipulati tra le autorità pisane e le autorità di città come Tunisi, Bona e Bugia, Fez. Questi documenti sono densi di informazioni ma anche eccezionali per le dimensioni e per la qualità: gli originali arabi mostrano capolavori di calligrafia, capaci di stupire e affascinare, e la lunghezza dei supporti di carta o pergamena può arrivare ai 10 metri.

 

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“Sarà esposto un unicum assoluto – racconta il professore Fabrizio Franceschini dell’Università di Pisa nel comitato scientifico delle iniziative - la traduzione in pisano, ma scritta in caratteri arabi, della lettera-trattato inviata il 10 giugno 1366 dal signore di Bona e Bugia al doge di Pisa Giovanni de’ Conti Dell’Agnello, traduzione che serviva forse da lasciapassare per i mercanti arabi i quali potevano così godere, nei domini pisani, delle stesse garanzie offerte ai mercanti pisani in Africa settentrionale”.

“L’Archivio di Stato per l’occasione espone un patrimonio unico per la storia dei rapporti commerciali nel Mediterraneo nel periodo medievale che vede Pisa protagonista delle politiche di scambio – spiega Jaleh Bahrabadi, direttrice dell’Archivio di Stato di Pisa – si tratta di un genere di documenti che con la Spagna siamo gli unici a possederli in tutto il Mediterraneo, una testimonianza storica da questo punto di vista straordinaria”.

"In occasione della mostra, al Museo nazionale di San Matteo, sarà esposto un bacino islamico di manifattura spagnola decorato a lustro metallico color rame su smalto bianco, secondo quarto XIII secolo, conservato nei depositi del museo. La preziosa scodella, sul fondo della quale si staglia il vocabolo as-salama, la sicurezza, la serenità, in un elegante thuluth, andrà ad arricchire l'esposizione permanente delle ceramiche arabe invetriate che nel Medioevo decoravano i prospetti esterni delle chiese romaniche di Pisa", dice Pierluigi Nieri, direttore del Museo Nazionale di San Matteo.

"La musica araba – racconta Francesco Martinelli professore e critico musicale a proposito del concerto inaugurale - ha esercitato un'influenza fondativa sulla musica europea rinascimentale e barocca a partire dall'introduzione del liuto, e viene oggi riscoperta dagli esecutori di musica antica per ricreare strumenti e prassi originali. Le sue fondamenta teoriche, a sua pratica e le sue varie tradizioni saranno sinteticamente illustrate grazie alla partecipazione di Ziad Trabelsi, musicista tunisino residente in Italia e specialista dell'oud, da cui il liuto deriva."

All’esposizione è collegato un ciclo di iniziative che coinvolgono Museo Nazionale di San Matteo, l’Università di Pisa e Palazzo Blu. Gli altri appuntamenti sono la presentazione del volume “Italia e islam. Culture, persone e merci dal Medioevo all'età contemporanea” il 30 novembre a Palazzo Blu, il 7 dicembre un seminario all’Archivio di Stato di Pisa sui documenti medievali arabo pisani che vi sono conservati e infine il 7 gennaio una conferenza al Museo Nazionale di S. Matteo sulle iscrizioni arabe nelle opere esposte.

Tutte le iniziative sono realizzate nell’ambito della rassegna Pisa is Fibonacci 2023 del Comune di Pisa. Il comitato scientifico è composto da Jaleh Bahrabadi, direttrice dell’Archivio di Stato di Pisa, Pierluigi Nieri, direttore Museo Nazionale di S. Matteo, Valentina Pannini, Università La Sapienza di Roma, e per l’Università di Pisa Renata Pepicelli, Issam Marjani e Fabrizio Franceschini.



Martedì, 21 Novembre 2023 10:03

"Preveniamo" - conferenza a cura di SISM Pisa

Giovedì 30 novembre, alle ore 17.00, presso l'Aula Massart della Scuola Medica, avrà luogo la conferenza dal titolo "Preveniamo!" dedicata alla prevenzione del tumore al seno.

L'evento è organizzato da SISM (Segretariato Italiano Studenti di Medicina) Pisa in collaborazione con l'Azionda Ospedaliera Universitaria Pisa AOUP, e finanziato con il contributo dell'Università per le attività autogestite.

Intervengono:
Dottoressa Manuela Roncella (Chirurgo)
Dottoressa Cristina Cossu (Radiologa)
Dottoressa Valeria Camilleri (Psico-Oncologa)

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

polini vertMarco Polini, professore ordinario di Fisica della Materia all'Università di Pisa, è stato inserito per il quarto anno consecutivo tra gli “Highly Cited Researchers 2023”, la classifica di Clarivate Analytics che valuta i ricercatori che hanno dimostrato un’influenza significativa nel loro campo di ricerca. In particolare, la classifica seleziona i ricercatori i cui articoli si collocano tra l’1% più citato per la loro disciplina. Su base mondiale, gli Highly Cited Researchers sono 1 su 1.000. La classifica 2023 di Clarivate ne ha designati in totale 7.125.

Marco Polini è coautore di oltre 220 pubblicazioni su riviste internazionali, tra cui Physics Today, Science, Nature Physics, Nature Materials, Nature Nanotechnology, Nature Photonics, Nature Communications e Physical Review Letters. Attualmente le sue ricerche si concentrano sullo studio di sistemi elettronici fortemente correlati in cristalli di moiré, sullo sviluppo di batterie quantistiche, sull’elettrodinamica quantistica in cavità di sistemi di elettroni fortemente correlati, e su materiali magnetici 2D.

È co-fondatore e Chief Scientific Officer della spin-off Planckian.

Nel 2023, Polini è stato nominato Fellow della American Physical Society (APS) nella Division of Condensed Matter Physics (DCMP). Il programma di fellowship della APS riconosce membri che hanno dato contributi eccezionali nella ricerca in fisica. Il numero di “Fellows” annuale non supera lo 0.5% del numero totale di membri dell’APS in quell’anno, con l’esclusione degli studenti. Nelle motivazioni per la nomina del professor Polini si legge: “For contributions to the theory of interacting electrons in solids, including the theory of electron hydrodynamics in graphene”.

È stato assegnato a Natalia Quintavalle, ambasciatrice d’Italia a Kabul, il “Campano d’Oro” 2023, il premio conferito dall'Associazione Laureati Ateneo Pisano (ALAP) ad ex allievi dell’Università di Pisa che si sono distinti nel campo della cultura, della scienza, dell’industria e delle professioni. Natalia Quintavalle si è laureata nel 1981 in Scienze politiche con indirizzo economico presso l’Università di Pisa, iniziando poco dopo la sua carriera nelle istituzioni che l’ha portata, nel corso degli anni, a ricoprire prestigiosi incarichi nella rappresentanza diplomatica internazionale.

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Da sinistra: Maria Rosa Cutrufelli, Giuseppe Iannaccone, Paolo Ghezzi, Natalia Quintavalle, Michele Conti.

La cerimonia di conferimento del premio, che sì è tenuta nell’Aula magna nuova del Palazzo della Sapienza, è stata aperta dai saluti del prorettore vicario dell’Università di Pisa, Giuseppe Iannaccone, e del sindaco Michele Conti. La laudatio è stata pronunciata dalla giornalista e scrittrice Maria Rosa Cutrufelli, mentre le motivazioni del conferimento sono state lette da Paolo Ghezzi, presidente dell’ALAP, che ha poi proceduto alla consegna del “Campano d’Oro”. Dopo l’intervento della premiata, la cerimonia si è chiusa con un omaggio musicale del Coro dell’Università di Pisa.

"Sono orgogliosa e onorata di ricevere questo premio - ha commentato Natalia Quintavalle - Questo riconoscimento, assegnato ogni anno a personalità di grande spessore culturale, sancisce un legame particolare con l’Università di Pisa, l'Ateneo dove mi sono formata e che mi ha dato l’opportunità di aprirmi al mondo. Passando per gli studi economici, sono arrivata a interessarmi alle tematiche internazionali, che poi sono diventate il mio lavoro". E poi ha ricordato: “La mia carriera mi ha portato a lavorare in contesti molto diversi, talvolta particolarmente difficili, come adesso in Afghanistan dove, dopo la caduta della repubblica nell’agosto 2021, i talebani sono tornati al potere. Da allora sono stati emanati una serie di decreti molto restrittivi delle libertà individuali, in particolare delle donne, ed è verso loro che cerchiamo di avere oggi un’attenzione particolare: come ambasciata siamo in costante contatto con loro, sia con le donne che sono scappate, ma soprattutto con quelle che sono rimaste e che hanno bisogno di vedere rappresentati i loro interessi. Il premio che ricevo oggi è dedicato a tutte loro, alle donne afghane”.

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“Oggi siamo qui per celebrare una nostra ex allieva che, attraverso il suo impegno straordinario nel campo della diplomazia e del servizio pubblico, porta grande lustro alla nostra università – ha dichiarato il prorettore vicario dell’Università di Pisa, Giuseppe Iannaccone – Il mondo è oggi testimone di numerosi conflitti e tensioni in paesi vicini e lontani – pensiamo a Israele e Gaza, all’Ucraina, alla Siria, al Sudan, allo Yemen, al Myanmar, all’Etiopia, al Nagorno Karabakh. Proprio in questo momento, è di fondamentale importanza riflettere su come personalità come Natalia Quintavalle, operanti in un contesto di crisi economica e umanitaria quale è l'Afghanistan, siano in grado di fare una differenza significativa. Il suo impegno e la sua dedizione nel promuovere i diritti umani, con un’attenzione particolare a quelli delle donne in un paese dove, oggi, quei diritti sono da ricostruire, devono servirci da stimolo per intensificare i nostri sforzi nel promuovere i valori della pace e del rispetto tra i popoli".

“La consegna oggi del Campano d’Oro a Natalia Quintavalle rappresenta, non solo per la nostra Università ma per l’intera città, un motivo di grande orgoglio – ha detto il sindaco Michele Conti – A Pisa ospitiamo atenei e scuole di eccellenza che da una parte accolgono centinaia di studiosi e ricercatori da tutta Italia contribuendo al prestigio del sistema pisano dell’università e della ricerca, ma che al tempo stesso formano la classe dirigente del paese. Ringraziamo l’associazione ALAP per dare l’occasione alla nostra comunità di conferire lo storico riconoscimento ad una ex studentessa pisana che si è affermata con ruoli dirigenziali a livello nazionale e internazionale per le sue capacità e il suo impegno nel mondo delle istituzioni e della cooperazione internazionale, facendosi ambasciatrice, non solo di fatto ma anche in senso simbolico ed esemplare, in Italia e in tutto il mondo dell’eccellenza e dell’alto livello di formazione del nostro sistema universitario e della nostra città”.

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"Ringrazio l’ALAP e tutti gli organizzatori di questo evento per avermi invitata a tenere la laudatio dell’ambasciatrice Natalia Quintavalle - ha detto Maria Rosa Cutrufelli - È un grazie vero, di cuuore, perché dandomi questo compito mi avete consentito di dire in pubblico quanto io sia orgogliosa di essere amica di una donna come Natalia. Un donna con molti meriti professionali, indubbiamente, ma vorrei metterne in evidenza uno di carattere più generale, per così dire. Per come la conosco, Natalia Quintavalle è infatti una donna che sa essere al tempo stesso intransigente e sensibile, pragmatica (come richiede il suo impegno professionale) e tuttavia con una visione, un’idea di mondo capace di orientare anche le sue scelte lavorative e i suoi comportamenti. È insomma una diplomatica, un’ambasciatrice che, nella vita pubblica come nella vita privata, sa prendersi cura di chi le sta attorno”.

Leggendo le motivazioni, Paolo Ghezzi ha così riconosciuto le straordinarie doti professionali nonché l’elevata qualità umana dell’ambasciatrice Natalia Quintavalle: “È una professionista attenta, sensibile, capace di portare nella propria missione professionale uno spiccato senso di giustizia e di etica che ne hanno caratterizzato l’operato nello sviluppo di ogni incarico. È una donna che sa parlare alle donne, dando loro spazio e voce e difendendone l’autonomia e le qualità in qualunque contesto mondiale, anche difficile. Natalia Quintavalle è senza dubbio una delle diplomatiche italiane che con il suo agire trasparente ed elevato ha saputo offrire un contributo visibile al processo di crescita culturale e sociale in comunità complesse e tanto differenti tra loro, dando vera concretezza al ruolo della nostra rappresentanza diplomatica internazionale”.

Guarda la galleria di immagini:


 

Natalia Quintavalle

Natalia Quintavalle, laureata in Scienze Politiche, con specializzazione in Economia, all’Università di Pisa nel 1981, entra al Ministero degli Affari Esteri nel 1985. Dopo un primo incarico alla Direzione per la Cooperazione allo Sviluppo, nel 1989 è nominata console a Toulouse, Francia. Nel 1991 è incaricata degli affari politici e consolari all’Ambasciata d’Italia a Riad, Arabia Saudita. Nel 1995 rientra a Roma alla Direzione per gli Affari Politici e fa parte del team della Presidenza Italiana dell’UE. Nel 1997 ritorna alla Direzione per la Cooperazione allo Sviluppo come responsabile della cooperazione con le organizzazioni non governative. Nel 2000 è consigliera alla Rappresentanza Permanente presso le Organizzazioni Internazionali di Ginevra dove gestisce i rapporti con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

Dal 2004 al 2007 è alla Rappresentanza Permanente presso le Nazioni Unite a New York dapprima come delegata italiana alla Commissione Bilancio dell’Assemblea Generale e poi come responsabile del settore economico, commerciale e dello sviluppo. Rientrata a Roma, dal 2008 al 2011 è alla Direzione Generale per gli Affari politici, dapprima come capo ufficio Nazioni Unite e poi come vicedirettrice generale e direttrice centrale per le Nazioni Unite e Diritti Umani. Nel 2011 è nominata console generale d’Italia a New York e da febbraio 2014 a luglio 2015 ha assicurato anche la direzione dell’Istituto Italiano di Cultura di New York. A marzo 2016 rientra a Roma dove svolge per alcuni mesi l’incarico di coordinatrice delle politiche anticorruzione presso la Direzione Generale per la Mondializzazione e da giugno 2016 a gennaio 2019 è consigliera diplomatica del Ministro alla Giustizia. Dal 2019 è ispettrice generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Dal 2022 è ambasciatrice d’Italia a Kabul, con Sede temporaneamente collocata a Doha, Qatar. È Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

È stato assegnato a Natalia Quintavalle, ambasciatrice d’Italia a Kabul, il “Campano d’Oro” 2023, il premio conferito dall'Associazione Laureati Ateneo Pisano (ALAP) ad ex allievi dell’Università di Pisa che si sono distinti nel campo della cultura, della scienza, dell’industria e delle professioni. Natalia Quintavalle si è laureata nel 1981 in Scienze politiche con indirizzo economico presso l’Università di Pisa, iniziando poco dopo la sua carriera nelle istituzioni che l’ha portata, nel corso degli anni, a ricoprire prestigiosi incarichi nella rappresentanza diplomatica internazionale.

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Da sinistra: Maria Rosa Cutrufelli, Giuseppe Iannaccone, Paolo Ghezzi, Natalia Quintavalle, Michele Conti.

La cerimonia di conferimento del premio, che sì è tenuta nell’Aula magna nuova del Palazzo della Sapienza, è stata aperta dai saluti del prorettore vicario dell’Università di Pisa, Giuseppe Iannaccone, e del sindaco Michele Conti. La laudatio è stata pronunciata dalla giornalista e scrittrice Maria Rosa Cutrufelli, mentre le motivazioni del conferimento sono state lette da Paolo Ghezzi, presidente dell’ALAP, che ha poi proceduto alla consegna del “Campano d’Oro”. Dopo l’intervento della premiata, la cerimonia si è chiusa con un omaggio musicale del Coro dell’Università di Pisa.

"Sono orgogliosa e onorata di ricevere questo premio - ha commentato Natalia Quintavalle - Questo riconoscimento, assegnato ogni anno a personalità di grande spessore culturale, sancisce un legame particolare con l’Università di Pisa, l'Ateneo dove mi sono formata e che mi ha dato l’opportunità di aprirmi al mondo. Passando per gli studi economici, sono arrivata a interessarmi alle tematiche internazionali, che poi sono diventate il mio lavoro". E poi ha ricordato: “La mia carriera mi ha portato a lavorare in contesti molto diversi, talvolta particolarmente difficili, come adesso in Afghanistan dove, dopo la caduta della repubblica nell’agosto 2021, i talebani sono tornati al potere. Da allora sono stati emanati una serie di decreti molto restrittivi delle libertà individuali, in particolare delle donne, ed è verso loro che cerchiamo di avere oggi un’attenzione particolare: come ambasciata siamo in costante contatto con loro, sia con le donne che sono scappate, ma soprattutto con quelle che sono rimaste e che hanno bisogno di vedere rappresentati i loro interessi. Il premio che ricevo oggi è dedicato a tutte loro, alle donne afghane”.

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“Oggi siamo qui per celebrare una nostra ex allieva che, attraverso il suo impegno straordinario nel campo della diplomazia e del servizio pubblico, porta grande lustro alla nostra università – ha dichiarato il prorettore vicario dell’Università di Pisa, Giuseppe Iannaccone – Il mondo è oggi testimone di numerosi conflitti e tensioni in paesi vicini e lontani – pensiamo a Israele e Gaza, all’Ucraina, alla Siria, al Sudan, allo Yemen, al Myanmar, all’Etiopia, al Nagorno Karabakh. Proprio in questo momento, è di fondamentale importanza riflettere su come personalità come Natalia Quintavalle, operanti in un contesto di crisi economica e umanitaria quale è l'Afghanistan, siano in grado di fare una differenza significativa. Il suo impegno e la sua dedizione nel promuovere i diritti umani, con un’attenzione particolare a quelli delle donne in un paese dove, oggi, quei diritti sono da ricostruire, devono servirci da stimolo per intensificare i nostri sforzi nel promuovere i valori della pace e del rispetto tra i popoli".

“La consegna oggi del Campano d’Oro a Natalia Quintavalle rappresenta, non solo per la nostra Università ma per l’intera città, un motivo di grande orgoglio – ha detto il sindaco Michele Conti – A Pisa ospitiamo atenei e scuole di eccellenza che da una parte accolgono centinaia di studiosi e ricercatori da tutta Italia contribuendo al prestigio del sistema pisano dell’università e della ricerca, ma che al tempo stesso formano la classe dirigente del paese. Ringraziamo l’associazione ALAP per dare l’occasione alla nostra comunità di conferire lo storico riconoscimento ad una ex studentessa pisana che si è affermata con ruoli dirigenziali a livello nazionale e internazionale per le sue capacità e il suo impegno nel mondo delle istituzioni e della cooperazione internazionale, facendosi ambasciatrice, non solo di fatto ma anche in senso simbolico ed esemplare, in Italia e in tutto il mondo dell’eccellenza e dell’alto livello di formazione del nostro sistema universitario e della nostra città”.

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"Ringrazio l’ALAP e tutti gli organizzatori di questo evento per avermi invitata a tenere la laudatio dell’ambasciatrice Natalia Quintavalle - ha detto Maria Rosa Cutrufelli - È un grazie vero, di cuuore, perché dandomi questo compito mi avete consentito di dire in pubblico quanto io sia orgogliosa di essere amica di una donna come Natalia. Un donna con molti meriti professionali, indubbiamente, ma vorrei metterne in evidenza uno di carattere più generale, per così dire. Per come la conosco, Natalia Quintavalle è infatti una donna che sa essere al tempo stesso intransigente e sensibile, pragmatica (come richiede il suo impegno professionale) e tuttavia con una visione, un’idea di mondo capace di orientare anche le sue scelte lavorative e i suoi comportamenti. È insomma una diplomatica, un’ambasciatrice che, nella vita pubblica come nella vita privata, sa prendersi cura di chi le sta attorno”.

Leggendo le motivazioni, Paolo Ghezzi ha così riconosciuto le straordinarie doti professionali nonché l’elevata qualità umana dell’ambasciatrice Natalia Quintavalle: “È una professionista attenta, sensibile, capace di portare nella propria missione professionale uno spiccato senso di giustizia e di etica che ne hanno caratterizzato l’operato nello sviluppo di ogni incarico. È una donna che sa parlare alle donne, dando loro spazio e voce e difendendone l’autonomia e le qualità in qualunque contesto mondiale, anche difficile. Natalia Quintavalle è senza dubbio una delle diplomatiche italiane che con il suo agire trasparente ed elevato ha saputo offrire un contributo visibile al processo di crescita culturale e sociale in comunità complesse e tanto differenti tra loro, dando vera concretezza al ruolo della nostra rappresentanza diplomatica internazionale”.

Guarda la galleria di immagini:


 

Natalia Quintavalle

Natalia Quintavalle, laureata in Scienze Politiche, con specializzazione in Economia, all’Università di Pisa nel 1981, entra al Ministero degli Affari Esteri nel 1985. Dopo un primo incarico alla Direzione per la Cooperazione allo Sviluppo, nel 1989 è nominata console a Toulouse, Francia. Nel 1991 è incaricata degli affari politici e consolari all’Ambasciata d’Italia a Riad, Arabia Saudita. Nel 1995 rientra a Roma alla Direzione per gli Affari Politici e fa parte del team della Presidenza Italiana dell’UE. Nel 1997 ritorna alla Direzione per la Cooperazione allo Sviluppo come responsabile della cooperazione con le organizzazioni non governative. Nel 2000 è consigliera alla Rappresentanza Permanente presso le Organizzazioni Internazionali di Ginevra dove gestisce i rapporti con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

Dal 2004 al 2007 è alla Rappresentanza Permanente presso le Nazioni Unite a New York dapprima come delegata italiana alla Commissione Bilancio dell’Assemblea Generale e poi come responsabile del settore economico, commerciale e dello sviluppo. Rientrata a Roma, dal 2008 al 2011 è alla Direzione Generale per gli Affari politici, dapprima come capo ufficio Nazioni Unite e poi come vicedirettrice generale e direttrice centrale per le Nazioni Unite e Diritti Umani. Nel 2011 è nominata console generale d’Italia a New York e da febbraio 2014 a luglio 2015 ha assicurato anche la direzione dell’Istituto Italiano di Cultura di New York. A marzo 2016 rientra a Roma dove svolge per alcuni mesi l’incarico di coordinatrice delle politiche anticorruzione presso la Direzione Generale per la Mondializzazione e da giugno 2016 a gennaio 2019 è consigliera diplomatica del Ministro alla Giustizia. Dal 2019 è ispettrice generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Dal 2022 è ambasciatrice d’Italia a Kabul, con Sede temporaneamente collocata a Doha, Qatar. È Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Bando ed allegati

Attenzione: Prima di iscriversi al concorso è necessario leggere attentamente il bando di concorso e la Guida pratica per la presentazione delle domande.

Procedura di iscrizione on-line

Scadenza domande: ore 11:00 del 28 novembre 2023

 

Iscrizione on line

L'iscrizione telematica al concorso si articola nelle fasi sottoelencate:

  • registrare i propri dati anagrafici su web, collegandosi all'indirizzo www.studenti.unipi.it  . Se hai conseguito (o conseguirai) il titolo di studio presso l'Università di Pisa non devi registrarti, ma procedere direttamente con la fase di iscrizione al concorso, sempre collegandoti all'indirizzo www.studenti.unipi.it ;
  • inserire tutti i dati richiesti per l'iscrizione al concorso;
  • al termine della procedura telematica pagare la tassa concorsuale di 60,00 euro mediante uno degli strumenti di pagamento consentiti dal sistema PagoPA. Informazioni sul pagamento attraverso PagoPA sono disponibili alla pagina internet https://www.unipi.it/index.php/tasse-e-diritto-allo-studio/item/15414-pagamento-tasse

Ricorda
La scheda di autocertificazione relativa ai titoli valutabili va consegnata alla Commissione giudicatrice in sede di prova d'esame. Il giorno della prova presentarsi con un documento d'identità, in corso di validità.

Nota bene
Per poter aprire i file in formato pdf occorre il programma Acrobat Reader. Se non ne sei provvisto, puoi scaricarlo gratuitamente.

Assistenza
Per assistenza contattare l'Unità Scuole di Specializzazione all'indirizzo http://sportellovirtuale.unipi.it  .

Parte dalla Sicilia il cammino dell’Università di Pisa all’interno di APEnet, l’Associazione “Rete degli Atenei ed Enti di Ricerca per il Public Engagement”. L’Ateneo pisano è, infatti, entrato a far parte della rete in occasione di Destinazione Public Engagement #5, il quinto evento annuale dell’Associazione, dedicato al legame tra scienza, ricerca e società, che si è tenuto il 9 e 10 novembre all’Università di Palermo.

"E' attraverso il cosiddetto 'public engagement' che l'Università si mette direttamente al servizio della società, avvicinandola alle proprie attività di ricerca e di formazione e svolgendo un ruolo importantissimo per lo sviluppo culturale, economico e sociale del nostro Paese. Per poterlo fare in modo sempre più efficace, il confronto con le buone pratiche è fondamentale e il nostro ingresso in APEnet nasce proprio con questo intento – ha commentato Alessio Cavicchi, Delegato del Rettore per la promozione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione - L’associazione si configura, infatti, come un luogo di scambio di esperienze di successo e come forum di dialogo con MUR e ANVUR alla luce delle novità del bando VQR che pone in primo piano la valorizzazione delle conoscenze”.

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Un momento di "Destinazione Public Engagement #5", Assemblea ed evento annuale APEnet (Palermo, 9-10 novembre 2023)

 

La rapida evoluzione del modello e degli approcci del Public Engagement, i contesti organizzativi e di diffusione, gli strumenti di monitoraggio e i percorsi di formazione sono alcuni dei temi discussi nella tappa siciliana, a partire da quanto avviato già da APEnet in questi anni e con lo sguardo rivolto verso il futuro.

Nata nel 2018, la Rete si è da subito proposta come spazio di confronto, studio e progettazione in collaborazione con i diversi attori nazionali e internazionali del sistema ricerca e delle istituzioni scientifiche in Italia. Nell’Aprile del 2022 si è trasformata in Associazione grazie al contributo di 41 Soci fondatori tra Università, Politecnici, Scuole Superiori ed Enti di Ricerca con l’obiettivo di consolidare il ruolo che Atenei ed Enti di Ricerca rivestono nel definire e dare forma concreta al Public Engagement come insieme di valori e azioni istituzionali diretti a generare crescita sociale, culturale ed economica. La rete oggi è costituita da 50 Soci.

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