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Giovedì, 03 Maggio 2018 07:03

Pisa festeggia i 2000 trapianti di fegato

Sarà una giornata di grande festa venerdì 4 maggio, con tutti i protagonisti di una lunga storia di successi, cominciata nel 1996 e arrivata fino ad oggi con il traguardo, superato a fine 2017, dei 2000 trapianti di fegato (dall’inizio del 2018 ne sono già stati effettuati altri 46). E Pisa - il cui nome è legato indissolubilmente ai trapianti avendo cominciato nel lontano 1972 con il professor Mario Selli, che effettuò il primo trapianto di rene, e successivamente con il professor Franco Mosca, che si adoperò affinché si attivasse in Regione un vero e proprio programma di trapianto renale con lista di attesa unica - continua a tenere alto il nome avendo negli anni sperimentato tecniche innovative anche a livello internazionale, continuando a portare avanti con successo i trapianti di fegato, rene, pancreas, pancreas isolato e cellule staminali ematopoietiche.
Si celebrerà così il traguardo dei duemila trapianti di fegato e, per l’occasione, il professor Franco Filipponi (nella foto) - che è stato un altro grande protagonista di questa lunga storia – ha scritto un libro che verrà dato in omaggio a chi vorrà partecipare alla festa nel pomeriggio al Teatro Verdi.

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Si comincia in mattinata, con un convegno scientifico alle Officine Garibaldi (EpaDay, dalle 8,30 alle 15,30) e poi l’evento si trasferisce al Teatro Verdi, alle 17.30, con una cerimonia alla presenza delle autorità locali e regionali, dell’Università di Pisa e delle istituzioni cittadine che prevede proiezione di filmati, il saluto di tutti i protagonisti di questa avventura, una lettura magistrale e infine un concerto.

Con il traguardo dei 2000 trapianti di fegato Pisa si è collocata ai vertici della classifica nazionale e internazionale in questo settore, per numero e qualità dei risultati, attraendo un numero sempre crescente di pazienti dall’intera regione, dall’Italia e dall’estero, grazie al fatto di aver potenziato a livello regionale l’attività di donazione di organi guidata dall’Ott-Organizzazione toscana trapianti (istituita nel luglio 2003 e il cui primo coordinatore è stato proprio il professor Filipponi), e aver favorito la collaborazione, all’interno dell’Aoup, fra tutte le strutture e i servizi che lavorano da anni alla riuscita del programma. Nel 2015 e nel 2016 Pisa ha strappato il primato nazionale dei trapianti di fegato con rispettivamente 119 e 136 trapianti effettuati. Il 2017 è stato concluso con un ulteriore aumento: 142 trapianti (anche se il primato è andato stavolta a Torino), ma comunque è stato l’anno del traguardo dei duemila trapianti dall’inizio dell’attività. La carta vincente di questo successo è stata il modello di integrazione del personale medico, infermieristico e tecnico e l’esistenza di una fitta rete di collaborazione interprofessionale. Esempio ne è il Coordinamento trapianti di fegato che garantisce operatività per le donazioni e i trapianti 24 ore su 24, insieme al personale dell’Unità operativa, della terapia intensiva, della sala operatoria e di tutti i servizi diagnostici aziendali. Una macchina rodata che non si è mai fermata nel corso di questi anni e continua a offrire un esempio incontrastato di efficienza sanitaria.
Il ringraziamento doveroso va quindi va alla rete regionale di donazione, ai coordinamenti aziendali, al personale medico, infermieristico, tecnico-sanitario e di laboratorio che giornalmente sostiene l’attività di procurement di organi e, soprattutto, va ai donatori di organi e alle loro famiglie che, con immenso spirito di sacrificio, hanno sostenuto e continuano a sostenere l’attività di trapianto nella nostra regione.

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Altro traguardo, staccato nei primi mesi del 2018, è stato l’esecuzione del primo trapianto di fegato DCD (donazione dopo la morte cardiocircolatoria) mediante utilizzo del sistema di perfusione normotermica, primo intervento di questo tipo mai realizzato in ambito internazionale. Altri centri italiani ed esteri hanno infatti realizzato trapianti di fegato da donatore a cuore non battente, ma nessuno aveva ancora usato la combinazione delle due procedure, ossia anche la perfusione normotermica. Attualmente i trapianti di questo tipo effettuati in Aoup dall’inizio del 2018 sono 2 grazie al fatto che, dal 2017, la macchina organizzativa del Centro trapianti di fegato ha lavorato alla realizzazione della perfusione normotermica dell’organo del donatore, un’innovativa tecnica che consente di perfonderlo dopo il prelievo con sangue e nutrienti e prima ancora che sia trapiantato nel ricevente. Lo scopo di combinare la perfusione normotermica al trapianto da DCD è di migliorare le condizioni del fegato e di “testarlo” prima che sia trapiantato, valutandone la qualità. Questa tipologia di intervento, che in Regione si effettuava già dal 2016 per i trapianti di rene, ha aperto quindi la strada all’attivazione su grande scala del programma DCD regionale con la prospettiva di offrire una soluzione terapeutica ai pazienti in attesa di un fegato.

(fonte: Ufficio stampa AOUP)

Giovedì, 03 Maggio 2018 06:57

Swing Blues Night

Sabato 5 maggio, ore 22:30, al Borderline Club si svolgerà la serata "Swing Blues Night" organizzata dall’Associazione Universitaria Unisono.

Per l’evento la band a otto elementi con sezione fiati, suonerà un repertorio incentrato sugli anni ‘30-’50 a metà fra swing, dixieland e blues classico. Olivia Rovai la voce della band suonerà con Doctor Blues chitarra - voce, al piano Francesco Bozza, Tommaso Ceccatelli alla chitarra, Federico Paoli al basso, Massimiliano Balli alla batteria e ai fiati: Andrea Coppini al sax alto, Giovanni Pecchioli al sax tenore e Andrea Tofanelli alla tromba

Special Guests della serata Andrea Tofanelli e Giovanni Pecchioli.

L'evento è realizzato con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa.

https://www.facebook.com/events/435164633594813/

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Un nuovo materiale intelligente sviluppato al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa permetterà di realizzare una nuova classe di sensori ultrasensibili per industria 4.0, medicina personalizzata e applicazioni robotiche. Autore dello studio è il gruppo di ricerca del professor Giuseppe Barillaro, in particolare la dottoranda Rossella Iglio, che ha sviluppato e testato il materiale in collaborazione con ricercatori del CNR-IEIIT di Pisa. Il principale vantaggio di questo materiale, rispetto a quelli finora utilizzati per realizzare sensori di spostamento e forza, è la sua capacità di misurare forze e spostamenti molto piccoli (come una zanzara - pochi micrometri e qualche decina di milligrammi), ma allo stesso tempo relativamente grandi (come un iPad - qualche centimetro e 500 grammi di peso), con la stessa accuratezza. Il lavoro è stato recentemente pubblicato sulla rivista ACS Applied Materials and Interfaces.

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“In genere, queste due caratteristiche non coesistono in un unico materiale – spiega il professor Giuseppe Barillaro – ma ingegnerizzando un materiale polimerico in forma di spugna microstrutturata, questo risulta molto morbido per basse deformazioni e forze, diventando sempre più duro all’aumentare del livello di deformazione/forza. La sua decorazione con una rete di nanotubi di carbonio ha permesso infine di tradurre le variazioni delle proprietà meccaniche del materiale in un segnale elettrico con elevata sensibilità. Crediamo che questo materiale potrà aprire nuove strade per la realizzazione di sensori capaci di monitorare in tempo reale e in maniera riproducibile forza/pressione e spostamento/deformazione in molti ambiti di industria 4.0, ma anche in campo medico e robotico”.

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Rossella Iglio e Giuseppe Barillaro.

“Si tratta di un materiale piezoresistivo, cioè capace di tradurre una forza o uno spostamento in una variazione della sua resistenza elettrica, ottenuto decorando una spugna microstutturata di materiale polimerico flessibile e biocompatibile, con una rete nanostrutturata di nanotubi di carbonio”, aggiunge Rossella Iglio, dottoranda sotto la supervisione del professor Barillaro che ha sviluppato e testato il materiale. “Il processo di preparazione è a basso costo, scalabile su grandi aree e adattabile a diverse geometrie, permettendo così di realizzare sensori di spostamento e forza sia puntiformi che distribuiti. Al momento stiamo lavorando allo sviluppo di sensori tattili, con il fine di realizzare una pelle artificiale capace di tradurre informazioni di forza e movimento in un segnale elettrico”.

Bacillus Clausii probioticsIl gruppo di ricerca della professoressa Emilia Ghelardi, docente di Microbiologia all'Università di Pisa, ha condotto uno studio che ha messo a confronto le formulazioni probiotiche più diffuse in Italia, valutandone le caratteristiche. I risultati sono stati pubblicati nel mese di marzo sulla rivista scientifica “Frontiers in Medicine” e presentati al quarto Congresso Internazionale "Probiotics, Prebiotic in Pediatrics" sul mondo dei probiotici che si tenuto a Bari da 12 al 14 aprile.

In questo lavoro sono stati confrontati, in maniera qualitativa e quantitativa, la vitalità dei ceppi probiotici commerciali più diffusi in Italia, rivelando una buona qualità microbiologica ma notevoli differenze nel comportamento, in presenza di acidi e bile, per le formulazioni probiotiche commercializzate in Italia. Enterogermina®, Yovis®, VSL3® sono risultate le uniche formulazioni in grado di tollerare la condizione acida dell’ambiente gastrico. Inoltre, è stato dimostrato che soltanto i microrganismi presenti in Enterogermina® sono in grado di moltiplicarsi nel fluido gastrointestinale, resistendo all'azione della bile e della pancreatina.

emilia ghelardi«Il nostro studio ha suggerito che per la valutazione delle qualità di un probiotico bisogna tener conto di due aspetti – spiega la professoressa Ghelardi (a sinistra nella foto)- Il probiotico deve, in primo luogo, passare indenne attraverso il tratto gastrointestinale e in particolare resistere ai succhi gastrici e alla bile, poi in secondo luogo, deve essere in grado di colonizzare l’intestino e mantenere le funzioni benefiche per il quale è stato somministrato, nonché deve essere esente da contaminazioni.

Relativamente alla capacità di resistere all’acidità gastrica, i conteggi microbici hanno mostrato una significativa riduzione del numero di organismi vitali dopo l’incubazione nel succo gastrico della maggior parte delle formulazioni considerate. Tra le formulazioni considerate, ben sette hanno subito una significativa riduzione del numero di organismi vitali dopo l'incubazione nel succo intestinale, mentre le spore di B. clausii contenute in Enterogermina® sono state le uniche in grado non solo di sopravvivere ma di moltiplicarsi attivamente nel fluido intestinale».

Questo lavoro ha confermato che le caratteristiche qualitative di un prodotto probiotico declinano nella sua qualità microbica e nella resistenza all'ambiente gastrico.

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Guarda l'intervista di ADNkronos alla professoressa Ghelardi.

Venerdì, 27 Aprile 2018 13:00

Lucci & DJ Ceffo «Shibumi Live Show»

Lunedì 30 aprile, alle ore 20, presso il Parco delle Mura (ingresso da via Garibaldi 72), si terrà il concerto di Lucci, rapper romano tra i fondatori dei BrokenSpeakers, per la presentazione ufficiale del suo nuovo album, SHIBUMI, insieme a Dj Ceffo. In apertura si alterneranno sul palco Herrera, Dr.Noise, Sciabola, Frabolo, Ronin Yaro, Lo Straniero. Un concerto dove il punk incontra l'hip hop.

L'evento è promosso dall'Associazione Mohamed Bouazizi e realizzata con i contributi dell'Ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa.

 lucci djceffo

Giovedì 26 aprile si è inaugurata al Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi la mostra Navigare tra segni. Sardegna e Toscana nell’incisione tra XX e XXI secolo, un affascinante viaggio tra le opere dei maggiori protagonisti dell’incisione in Sardegna nei diversi momenti del ‘900 e della contemporaneità, sullo sfondo delle possibili tangenze ed evocazioni con quanto avviene in Toscana.

Il percorso presenta una ricca selezione di opere che documentano gli esiti più alti della straordinaria stagione dell’incisione sarda nel ‘900, con interpreti autorevoli e rappresentativi come Felice Melis Marini, Giuseppe Biasi, Mario Delitala e Stanis Dessy, a cui si aggiungono le voci di Giovanni Dotzo, Carmelo Floris, Foiso Fois, Mansueto Giuliani, Enea e Giovanni Marras, Dina Masnata, Antonio Mura, Carlo Murroni, Raffaele Angelo Oppo, Enrico Piras e Anna Marongiu Pernis, testimoniando così la profonda ricerca di identità e appartenenza attraverso le poetiche modulazioni del segno.

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In suggestivo controcanto, che trova ragione nell’antico legame storico e culturale riaffermato agli inizi del XX secolo nella dimensione paesaggistica, vengono presentati alcuni brani dell’incisione in Toscana. Del resto, la “scoperta” novecentesca della Sardegna si lega anche al viaggio e alle immagini del celebre fotografo fiorentino Vittorio Alinari, che nel suo In Sardegna. Note di viaggio (1915) indicava un forte motivo paesaggistico e sentimentale. E le emozioni di Alinari erano condivise dal giovane pittore e incisore fiorentino Guido Spadolini, così inserendo quel motivo all’interno dei percorsi dell’incisione in Toscana e di un’idea di paesaggio destinata ad accompagnare gli sviluppi e i linguaggi. Lo prova la lunga e felice stagione che dalla lezione di Giovanni Fattori, e attraverso la produzione di Carlo Raffaelli, Emilio Mazzoni Zarini, Achille Lega, Ulvi Liegi, Lorenzo Viani, Moses Levy o Giuseppe Viviani, arriva a grandi interpreti come Gianni Cacciarini, Rodolfo Ceccotti e Vairo Mongatti.

In un dialogo che intende sottolineare la densità di suggestioni, temi e linguaggi ancora offerti alla contemporaneità, il prezioso nucleo di opere novecentesche diventa presupposto per ospitare alcune tra le presenze più significative dell’incisione sarda contemporanea nelle sue molteplici sperimentazioni. Ancora oggi, è l’incisione a rappresentare uno degli ambiti espressivi più frequentati dagli artisti, spesso con esiti di sorprendente originalità: lo documentano le opere di Paola Dessy, Giovanna Secchi, Roberto Puzzu, Marco Ippolito, Angelino Fiori, Mario Tomasello, Elisa Ottaviani, Emma Lazzaroli, Gabriella Corso, Rosanna D'Alessandro, Angelo Liberati, Maristella Pau, Maria Antonietta Onida, Giovanni Pisano, Piergiorgio Barranca, Giovanni Dettori.

Mostra realizzata dal Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa), con la cura di Paolo Bellini, M. Beatrice Dotzo, Giorgio Marini e Alessandro Tosi e il patrocinio di Regione Toscana, Regione Autonoma de Sardigna / Regione Autonoma della Sardegna, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Biblioteca Universitaria di Cagliari - Gabinetto delle Stampe "Anna Marongiu Pernis", Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” (Sassari), Fondazione Il Bisonte per lo studio dell’arte grafica (Firenze), Fondazione Spadolini Nuova Antologia (Firenze), Società Storica Pisana (Pisa), Associazione Culturale Stanislao Dessy (Sassari), Associazione Remo Branca (Iglesias).

Venerdì, 27 Aprile 2018 07:20

Mostra fotografica "Armonie"

Giovedì 3 maggio, dalle ore 18:30, nel giardinetto del Polo F (Scuola di Ingegneria), l'associazione Sinistra Per presenta la mostra "Armonie" con tema 'la mia vera identità', arrivata alla terza edizione.

Una mostra fotografica realizzata con i contributi dell'ateneo per le attività studentesche autogestite all'Università di Pisa.

http://www.sinistraper.org/

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