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L’Università di Pisa si conferma una sede fortemente attrattiva, con quasi la metà dei laureati magistrali proveniente da fuori regione, che assicura percentuali occupazionali più alte e maggiori retribuzioni sia rispetto alla media toscana che a quella nazionale. Sono questi i principali dati che emergono dal XXII Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati di AlmaLaurea, presentato negli scorsi giorni in diretta web dalla sede del MUR.
Il Rapporto ha analizzato le performance formative di oltre 290 mila studenti che hanno conseguito il titolo nel 2019 nelle 76 università aderenti al Consorzio, registrando anche il loro grado di soddisfazione rispetto all’esperienza universitaria. Il Rapporto sulla condizione occupazionale ha invece analizzato 650 mila laureati e laureati magistrali del 2018, 2016 e 2014 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

Profilo laureati
I laureati nel 2019 sono stati 7.539. Si tratta di 4.294 di primo livello, 2.343 magistrali biennali e 882 magistrali a ciclo unico; i restanti sono laureati in altri corsi pre-riforma.

L’Ateneo sembra però meno capace di attrarre studenti stranieri - la quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 2,5%: il 2,2% tra i triennali e il 3,2% tra i magistrali biennali (contro, rispettivamente, il 3,1% e il 5,5% a livello nazionale). Si conferma però, e anzi si rafforza, la capacità di attrarre studenti da fuori regione, con una quota complessiva del 34,3% dei laureati; in particolare è il 30,9% tra i triennali e il 43,0% tra i magistrali biennali (rispetto al 20,1% e al 29,4% del dato nazionale), a riprova della notevole importanza che questa componente studentesca riveste per tutto il tessuto sociale ed economico della città.

Anche a Pisa, come nel resto d’Italia, estremamente elevata (78,7%) la quota di studenti che si immatricolano in possesso di un diploma di tipo liceale mentre possiede un diploma tecnico solo il 18,5% dei laureati, confermando la limitata predisposizione di questo tipo di diploma ad accedere all’istruzione superiore universitaria.

Se consideriamo l’età media alla laurea e la regolarità del percorso di studio vediamo che a Pisa complessivamente l’età alla laurea è in linea col dato nazionale (25,9 rispetto a 25,8), ma è inferiore la quota di laureati in corso (complessivamente il 35,7% contro il 55,7% nazionale) ma con un voto medio di laurea più elevato (104,3 contro 103,1). Insomma i pisani si confermano mediamente più bravi ma più lenti.
Un dato in controtendenza rispetto allo scenario nazionale è la percentuale di studenti che svolgono tirocini curriculari (45,2% contro 59,9% del dato nazionale), che fanno esperienze di studio all’estero (8,8% contro 11,2%) e che fanno esperienze lavorative durante gli studi (57,4% contro il 65,2% nazionale).
Complessivamente gli studenti sono soddisfatti dell’esperienza universitaria. L’85,3% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e il 79,0% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, il 68,7% dei laureati che le ha utilizzate considera le aule adeguate. Più in generale, l’87,6% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso

E quanti si iscriverebbero di nuovo all'Ateneo pisano? Il 71,7% degli intervistati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e la stessa sede, mentre il 9,5% si riscriverebbe allo stesso Ateneo, ma cambiando corso. Insomma una chiara dimostrazione di forte apprezzamento per gli studi fatti e per la città che li ha ospitati nei loro anni migliori.

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Condizione occupazionale
L’Indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 13.389 laureati dell'Università di Pisa. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati triennali e magistrali usciti nel 2018 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati magistrali del 2014 e intervistati dopo cinque anni.
Poiché tradizionalmente i laureati di triennali decidono di proseguire il percorso formativo con un corso di secondo livello (la quota è del 67,7%) ci soffermiamo sui dati occupazionali dei laureati magistrali biennali a uno e a cinque anni dalla laurea.

I laureati magistrali del 2018 contattati dopo un anno dal titolo sono 3.350 (di cui 2.411 magistrali biennali e 939 magistrali a ciclo unico), quelli del 2014 contattati a cinque anni sono 2.890 (di cui 2.113 magistrali biennali e 777 magistrali a ciclo unico), un campione quindi altamente rappresentativo.

A un anno
Tra i laureati magistrali del 2018 il tasso di occupazione (cioè di coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è pari complessivamente al 76,1% (80,6% tra i magistrali biennali e 66,2% tra i magistrali a ciclo unico) rispetto al 71,7% nazionale e al 73,9% regionale.

La retribuzione è in media di 1.312 euro mensili netti (1.296 euro per i magistrali biennali e 1.364 euro per i magistrali a ciclo unico). Il dato regionale è di € 1.263 e quello nazionale è di € 1.285.

Il 62,3% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo (il 55,6% tra i magistrali biennali e l’84,1% tra i magistrali a ciclo unico); inoltre, il 53,8% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite durante il percorso di studi (49,6% tra i magistrali biennali e 67,7% tra i magistrali a ciclo unico).

A cinque anni
Il tasso di occupazione dei laureati magistrali del 2014 è pari all’88,9% (89,0% per i magistrali biennali e 88,4% per i magistrali a ciclo unico), il dato regionale è pari a 88,0% e quello nazionale 86,8%.

Le retribuzioni arrivano in media a 1.625 euro mensili netti (1.639 per i magistrali biennali e 1.575 per i magistrali a ciclo unico). Il dato regionale è inferiore di € 92 e quello nazionale di ben € 126. Una ottima affermazione anche in senso retributivo dei  laureati unipi.

Con gli anni cresce anche il grado di soddisfazione per il titolo di studio. Il 65,4% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto (è il 60,8% tra i magistrali biennali e ben l’80,7% tra i magistrali a ciclo unico); il 54,8% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università (51,2% tra i magistrali biennali e 66,9% tra i magistrali a ciclo unico).

Il 73,3% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 23,0% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit 3,6%. L’ambito dei servizi assorbe il 72,2%, mentre l’industria accoglie il 25,8% degli occupati; 1,2% la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

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“I dati del XXII Rapporto mostrano che complessivamente il sistema universitario italiano, prima della pandemia, era in costante miglioramento rispetto al passato, con una crescita del numero di studenti e di immatricolati, anche se ancora basso rispetto ai paesi europei, e una costante riduzione dei tempi di conseguimento del titolo di studio e del tasso di abbandono – ha dichiarato il professor Rossano Massai, prorettore per gli Studenti e delegato al Placement di Ateneo - I dati dell’Università di Pisa per il 2019 sono in linea con questa tendenza, anzi i tassi occupazionali e i salari si sono confermati superiori alla media nazionale. E’ importante non disperdere questo patrimonio di competenze e valorizzarlo per il futuro: la fine dell’emergenza per il Covid-19 avrà bisogno di tutta la preparazione e l’inventiva dei nostri laureati per riavviare il processo di innovazione e ammodernamento del nostro Paese, bruscamente interrotto dalla pandemia. Mai come ora si rende necessaria una politica attiva dei nostri governanti per evitare l’allontanamento dei giovani dal percorso universitario e per dare piena consistenza al concetto di diritto allo studio. Il nostro Ateneo sta mettendo in campo tutte le risorse e le strategie disponibili per non interrompere la tendenza positiva degli ultimi anni sia in tema di didattica che di ricerca e anche per dare al contesto cittadino e territoriale un supporto indispensabile per la crescita".

Tutti i dati sono consultabili sul sito www.almalaurea.it

Prudence, flexibility and non-discrimination. Here are the keywords that guided the Academic Senate and the Board of Directors of the University of Pisa in their joint session last Friday 29 May. The session intended to resolve upon the educational activities for the next academic year, focusing on a gradual return to normality, with never completely giving up the online mode. This will allow offsite and international students to attend the classes even if unable to travel because of the pandemic emergency.

"Many uncertainties persist about the development of the epidemiological emergency, and it is necessary to be cautious - commented the Rector Paolo Mancarella. - We cannot act as if nothing has happened, the protection of our community must always be at the forefront. We want to convey a clear, unequivocal message to students and families: let us begin again cautiously, but ready to fully restore the traditional procedures as soon as the epidemiological situation allows it. It is our firm conviction, moreover, that higher education can fully bear its fruits and completely meet the needs of its students, if it doesn’t ignore the importance of those social bonds arising with the lecturers and the intellectual and human interactions both in the classroom and on its boundaries. Particularly in a people-friendly university citadel such as Pisa, where this social bond has strengthened in the recent months, although we all feel the urge to experience first-hand our lives again.”

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We all feel strengthened by the excellent results obtained during the lockdown, when all the educational activities of the University of Pisa have been performed online: 21,130 exams have been taken, and 1,146 final theses have been discussed and will become more than 3,600 by the end of June (being these figures substantially in line within those of the previous year). The next academic year will then open the first semester with all the lectures performed remotely through the telematic platforms of the University.

If this is the general principle to follow until 31 December 2020, some notable exceptions will be envisaged.

As a matter of fact, from 1 September, the in-presence performance of some specific activities is scheduled, such as the Degree Programmes’ training of Healthcare Professions, Medicine and Surgery, Dentistry and Dental Prostheses and the Specialization Schools of the healthcare area; and more, the undergraduates and postgraduates traineeship, the final thesis internships, the curricular traineeships that could not effectively be completed remotely (except for those envisaged during the first year of the study programme). If needed, lecturers can arrange undergraduates, PhD students and postgraduate’s reception.

The activities that can immediately be performed in person are also those with a limited number of students and therefore more protect and safe. Namely, the School of Medicine could opt for in-presence educational activities for those Bachelor’s and Master’s Degree Programmes in Healthcare Professions with a quota up to 50 students. However, by the end of June each Department may propose a specific plan for the performance of hands-on and laboratory activities; second-year lectures of Master's Degree programmes and the last year lectures of Single-Cycle Degree Programmes, with a quota up to 50 enrolled students. The Master's Degree Programmes that in a.y. 2019/20 had a quota up to 25 enrolled students, can perform in- presence lectures also for the first year.

The possibility of attending the activities online will still be assured to avoid any discrimination of those students unable to travel to the University of Pisa because of the continuing spread of Covid-19.

"The measures decided on Friday are only the beginning of a path to be continued in weeks ahead - concludes the Rector - The Departments and Schools are already working to prepare their 'restart plans'. Before the enrolment opening, we will give a further indication on the courses and workshops provided in presence. At the same time, we are also considering interventions to economically support disadvantaged students. To this aim, it is essential to initiate an institutional table where students’ representatives are also involved".

“Cos’è l’intelligenza, non solo artificiale” è il titolo dell’incontro che si tiene giovedì 4 giugno, dalle ore 18, nell’ambito del progetto “Pensiamo insieme il futuro”, in cui quattro docenti dell’Università di Pisa dialogano con i giovani e con tutti gli interessati su temi di rilievo per la società. Al dibattito, a cui si può partecipare dal sito del progetto, intervengono i professori Ugo Borello di Biologia cellulare, Alfonso Maurizio Iacono di Storia della filosofia, Maria Antonella Galanti di Didattica e pedagogia speciale, Dino Pedreschi di Informatica.

Dalle ore 18 la diretta può essere seguita anche su YouTube e sul canale Facebook dell’Ateneo.

Partendo dall’affermazione del grande biologo e paleontologo Stephen Jay Gould che ha criticato la pretesa di ridurre l’intelligenza a un’entità da misurare, i relatori rifletteranno su cosa significa misurare l’intelligenza e su quale idea si ha di intelligenza quando si pensa di misurarla, arrivando ad analizzare il rapporto esistente tra intelligenza individuale e l’intelligenza collettiva, sia nella dimensione umana che in quella delle macchine.

Venerdì 5 giugno seguiranno altre due lezioni tenute da docenti dell’Università di Pisa nell’ambito del ciclo “Verso la maturità”, pensato per accompagnare gli studenti agli esami del quinto anno delle scuole superiori. Alle 14,30 Marco Stanislao Sozzi, professore di Fisica, parlerà de “Le equazioni di Maxwell allo snodo tra fisica classica e moderna”, mentre alle 15,30 Leonardo Pasquali, professore di Diritto dell’Unione Europea, discuterà di “L’Unione europea fra passato, presente… e futuro?”. Come sempre gli studenti e tutti gli interessati potranno interagire in diretta ponendo domande.

Prudenza, flessibilità e non discriminazione. Sono queste le parole chiave che hanno guidato le decisioni assunte venerdì 29 maggio, in seduta congiunta, dal Senato Accademico e dal Consiglio d'Amministrazione dell’Università di Pisa per l'erogazione della didattica nel prossimo anno accademico.
Obiettivo: un graduale ritorno alla normalità, senza abbandonare mai completamente la modalità online, così da consentire agli studenti italiani fuori sede e a quelli internazionali di seguire le lezioni anche se impossibilitati a raggiungere Pisa per motivi legati all’emergenza.

"Le incertezze sullo sviluppo dell'emergenza epidemiologica sono tante ed è necessario essere prudenti - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - Non possiamo ragionare come se non fosse successo niente, la tutela della nostra comunità deve essere sempre al primo posto. Agli studenti e alle famiglie vogliamo dare un messaggio chiaro, inequivocabile: ricominciamo con prudenza ma siamo pronti a ripartire nella pienezza delle modalità tradizionali appena la situazione epidemiologica ce lo consentirà. È nostra ferma convinzione, d'altronde, che la formazione superiore, perché dia pienamente i suoi frutti e soddisfi completamente i bisogni degli studenti, non possa prescindere dal legame sociale che si crea con i docenti e nelle interazioni intellettuali e umane che normalmente nascono nell’aula e ai margini di essa, tanto più in una cittadella universitaria a dimensione d’uomo quale è Pisa. Quel legame che in questi mesi, se possibile, si è rafforzato, ma che tutti noi sentiamo la necessità di tornare a vivere in prima persona".

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Forte degli ottimi risultati ottenuti nei mesi del lockdown, che ha visto erogati a distanza tutti i suoi insegnamenti, ben 21.130 esami di profitto sostenuti e 1.146 discussioni di tesi online, che arriveranno a oltre 3600 da qui a fine giugno (dati sostanzialmente in linea rispetto all'anno precedente), anche il prossimo anno accademico si aprirà, così, con tutte le lezioni frontali del primo semestre erogate a distanza attraverso le piattaforme telematiche messe a disposizione dall’Ateneo.

E se questa sarà la linea da seguire fino al 31 dicembre, non mancano però importanti eccezioni.
Già previsto dal 1° settembre, infatti, lo svolgimento "in presenza" per alcune attività; i tirocini dei corsi di studio delle professioni sanitarie, di Medicina e Chirurgia, di Odontoiatria e Protesi Dentaria e delle scuole di specializzazione di area sanitaria; i tirocini di laureandi, specializzandi e gli internati di tesi; i tirocini curriculari che non siano in concreto completamente realizzabili a distanza, ad eccezione di quelli eventualmente previsti al primo anno dei corsi di studio. Qualora necessario, sarà possibile per i docenti ricevere su appuntamento laureandi, dottorandi e specializzandi.
Tra le attività che potranno essere erogate fin da subito "in presenza", anche quelle che hanno un numero di studenti più contenuto e, quindi, più facilmente tutelabile dal punto di vista della sicurezza anti-contagio. Nello specifico, la Scuola di Medicina potrà optare per la didattica in presenza per i corsi di laurea e laurea magistrale delle professioni sanitarie con un numero programmato non superiore a 50. Ciascun Dipartimento potrà, invece, proporre entro la fine di giugno un piano per lo svolgimento in presenza di: attività pratiche e di laboratorio; lezioni del II anno di lauree magistrali e degli ultimi anni di lauree magistrali a ciclo unico, con un numero di iscritti non superiore a 50. Per le lauree magistrali che nel 2019/20 hanno avuto un numero di iscritti inferiore a 25 potranno essere erogate in presenza anche le lezioni del I anno di corso. 

In tutti questi casi, comunque, per non creare situazioni discriminatorie nei confronti degli studenti impossibilitati a raggiungere la sede per motivi legati all’emergenza epidemiologica, sarà comunque prevista la possibilità di fruire di queste attività a distanza.

"Quanto deciso venerdì è solo l'inizio di un percorso che proseguirà nelle prossime settimane - conclude il rettore - I Dipartimenti e le Scuole sono già al lavoro per predisporre i propri 'piani di ripartenza'. Prima dell’apertura delle iscrizioni daremo un’indicazione precisa dei corsi e dei laboratori didattici erogati anche in presenza. Allo stesso tempo, inoltre, stiamo studiando interventi da mettere in atto per sostenere economicamente gli studenti più svantaggiati, ma per questo è fondamentale aprire un tavolo a cui siano presenti anche le rappresentanze studentesche".

È Maria Antonella Galanti, docente di Didattica e pedagogia speciale al dipartimento di Civiltà e forme del sapere, la protagonista della terza puntata di “L’UniPi racconta”, la nuova trasmissione realizzata da 50Canale con la collaborazione dell’Ateneo. In onda venerdì 29 maggio alle ore 17 e in replica domenica 31 alle ore 10, con una durata di circa mezz’ora, la professoressa approfondisce gli aspetti educativi e psicologici legati al periodo di emergenza sanitaria.

La trasmissione proseguirà poi a cadenza settimanale e affronterà in questo primo ciclo la storia dell’Orto e Museo Botanico (Lorenzo Peruzzi, 5 e 6 giugno), la situazione dei musei in questa difficile fase (Antonella Gioli, 12 e 13 giugno) e le tecnologie quantistiche, tempo e spazio (Marilù Chiofalo, 19 e 20 giugno).

“Le parole che usiamo parlando, scrivendo, online” è il titolo dell’incontro che si tiene venerdì 29 maggio, dalle ore 18, nell’ambito del progetto “Pensiamo insieme il futuro”, in cui quattro docenti dell’Università di Pisa dialogano con i giovani e con tutti gli interessati su temi di rilievo per la società.

Al dibattito, a cui si può partecipare dal sito del progetto, intervengono i professori Adriano Fabris di Filosofia morale, che fa da moderatore, Roberta Bracciale di Sociologia dei media, Fabrizio Franceschini di Linguistica italiana, e Veronica Neri di Etica della comunicazione pubblicitaria.

Dalle ore 18 la diretta può essere seguita anche su YouTube e sul canale Facebook dell’Ateneo.

Come cambiano i linguaggi che usiamo per esprimerci? Come mutano le parole e i modi di dire a seconda delle circostanze, degli strumenti utilizzati, delle relazioni?
L’incontro è un’occasione per riflettere su questi temi tenendo conto dei vari ambienti comunicativi, offline e online, in cui quotidianamente ci muoviamo, e delle diverse forme di linguaggio in cui siamo immersi (ad esempio: il linguaggio della politica, quello della pubblicità, il linguaggio della confidenza, quello degli esperti e così via). Sono approfonditi anche usi e abusi delle parole che usiamo (le parole inappropriate, l’attenzione per il linguaggio di genere, lo hate speech). Il tutto nella consapevolezza che meglio sappiamo esprimerci, meglio siamo in grado di abitare il nostro mondo.

Matematica, storia e scienze sono le protagoniste delle tre lezioni della settimana tenute da docenti dell’Università di Pisa nell’ambito del ciclo “Verso la maturità, pensato per accompagnare gli studenti agli esami del quinto anno delle scuole superiori. Le lezioni, a cui si può partecipare e interagire con domande, sono in programma mercoledì 27 maggio, a partire dalle 14.30, con Fabrizio Luccio, professore emerito del dipartimento di Informatica, che parla di “Calcolabilità e algoritmi”. L’intervento muoverà dalla definizione di algoritmo di calcolo, proposta da Alan Turing nel 1936, che ha accompagnato lo sviluppo dell’informatica ove l’algoritmo è il principale protagonista.

Alle 15.30 il professor Gianluca Fulvetti del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere introduce il tema della “Guerra, guerra totale, guerra civile: il Secondo conflitto mondiale e la storia del Novecento”. La lezione approfondisce esperienze e memorie della Seconda guerra mondiale e affronta la questione dell’evoluzione di culture di guerra tipiche dell’età contemporanea, fino all’emergenza Covid che viene narrata e forse anche percepita facendo proprio riferimento a una situazione di guerra.

Alle 16.30 la professoressa Elena Bonaccorsi del dipartimento di Scienze della Terra discute de “I cristalli intorno a noi”: una chiacchierata alla scoperta del mondo dei cristalli per intraprendere un percorso didattico che coinvolga più discipline, dalle scienze della Terra alla chimica, dalla fisica alla matematica, dal disegno alla storia dell’arte e alla storia della scienza.

Le lezioni di “Verso la maturità” fanno parte di “Pensiamo insieme il futuro”, il progetto che l’Università di Pisa dedica ai giovani, alla loro formazione e alla costruzione del loro futuro attraverso attività in rete di crescita, conoscenza, orientamento e approfondimento culturale.

Le pandemie, l’alimentazione, il linguaggio, l’intelligenza, il controllo, le parole dell’economia ma anche l’ipotesi di vita su altri pianeti: partono venerdì 22 maggio, alle 18, gli incontri del progetto “Pensiamo insieme il futuro” in cui ogni volta quattro docenti dell’Università di Pisa dialogano con i giovani e con tutti gli interessati su temi di rilievo per la società.

Il primo appuntamento, dal titolo “Tra disastri e sfide epocali: le pandemie e la costruzione del futuro”, mira ad affrontare questo argomento di stretta attualità con un respiro più ampio di quello imposto dalla cronaca e con approfondimenti di taglio multidisciplinare, che spaziano dalla medicina alla farmacologia, dalla psicologia al taglio storico. Francesco Menichetti, docente di malattie infettive che con il suo gruppo di ricerca è recentemente salito alla ribalta come capofila nazionale degli studi sul plasma per curare il covid-19, si confronta con i docenti Eleonora Da Pozzo di biochimica, Angelo Gemignani di psicobiologia e psicologia fisiologica, e Valentina Giuffra di storia della medicina.

Dalle ore 18 segui la diretta su YouTube e Facebook.

Lunedì 25, sempre alle 18, segue il secondo incontro su “Cibo, salute e fake news” in cui, a cura del Centro Nutrafood dell’Ateneo, discutono e rispondono alle domande di ragazzi e cittadini i professori Lucia Guidi di chimica agraria, Rossella Di Stefano della scuola di specializzazione di Medicina dello sport e dell’esercizio fisico, Ferruccio Santini di Endocrinologia e Angela Tarabella del master in Food Quality and Management.

Nelle settimane successive gli incontri già in programma hanno per titolo: “Le parole che usiamo parlando, scrivendo, online” (29 maggio), “Cos’è l’intelligenza, non solo artificiale” (4 giugno), “La vita sugli altri pianeti” (11 giugno), “Più connessi, più sicuri? La Cybersecurity nella società e nell’economia dei dati” (18 giugno), “Le parole dell’economia: Spread, MES, rating, default” (26 giugno).

Dopo l’esordio della scorsa settimana, entrano nel vivo gli appuntamenti di “Pensiamo insieme il futuro”, il progetto che l’Università di Pisa dedica ai giovani, alla loro formazione e alla costruzione del loro futuro attraverso attività in rete di crescita, conoscenza, orientamento e approfondimento culturale.

Proseguono innanzitutto le lezioni tenute da docenti dell’Ateneo pisano di “Verso la maturità”, pensate per accompagnare gli studenti verso gli esami del quinto anno delle scuole superiori. L’appuntamento di questa settimana è per mercoledì 20 maggio, a partire dalle 14.30, con i seguenti temi: “Difendere le verità inutili. Pirandello e l’umorismo” (Raffaele Donnarumma), “Biochimica: destinazione cervello” (Eleonora Da Pozzo) e “Le avanguardie del ‘900” (Mattia Patti). Durante le lezioni online, i ragazzi hanno la possibilità di interagire con i professori e fare domande.

Debuttano gli incontri della sezione “Parliamone”, in cui i giovani dialogano con docenti dell’Università di Pisa su temi di rilievo per la società. Il primo appuntamento è per venerdì 22 maggio, alle 18, con il titolo “Tra disastri e sfide epocali: le pandemie e la costruzione del futuro”. La diffusione di un contagio virale è argomento di quotidiana attualità, ma in questa occasione viene affrontato con un respiro più ampio di quello imposto dalla cronaca e con approfondimenti di taglio multidisciplinare, che spaziano dalla medicina alla farmacologia, dalla psicologia al taglio storico. Il professor Francesco Menichetti, docente di malattie infettive che con il suo gruppo di ricerca è recentemente salito alla ribalta come capofila nazionale degli studi sul plasma per curare il covid-19, si confronta con i docenti Eleonora Da Pozzo di biochimica, Angelo Gemignani di psicobiologia e psicologia fisiologica, e Valentina Giuffra di storia della medicina.

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Partono subito da martedì 19, con molteplici appuntamenti giornalieri, gli incontri di orientamento di “Piacere, UniPi!”, gli “open days” a distanza in cui ragazzi e ragazze avranno l'occasione di conoscere o approfondire l'offerta didattica dell’Università di Pisa, i servizi proposti agli studenti e le opportunità che l’Ateneo e la città mettono a loro disposizione per accoglierli e aiutarli nel percorso di crescita. Il calendario completo, dettagliato giorno per giorno, è disponibile alla pagina: http://pensiamoilfuturo.unipi.it/piacere-unipi/

Lunedì 18 maggio è la Giornata Internazionale dei Musei: l’emergenza del Covid-19 non impedisce di celebrare comunque questa ricorrenza, grazie a tanti appuntamenti digitali e online. Il Sistema Museale di Ateneo (SMA) sarà attivo con numerose iniziative, per ricordare al pubblico che scienza e cultura non si fermano, anzi, trovano nuovi modi per continuare la loro diffusione.

Il ricco programma di incontri digitali, moderato dal presidente dello SMA, Chiara Bodei, si concluderà alle ore 21 con l’iniziativa "Restart360", una visita guidata virtuale del Museo degli Strumenti per il Calcolo: un tour immersivo su quanto presente prima della ristrutturazione attuale, che diviene dunque strumento di memoria. Oltre alla collezione permanente, sarà possibile apprezzare la mostra "Congetture Isomorfe" dell’artista Francesco Zavattari, curata da Cláudia Almeida e prodotta da Cromology Italia, che dal 10 giugno 2017 per ben 808 giorni è stata ospitata nei locali museali collezionando migliaia di visitatori e importantissime recensioni, tra cui quella di Marcus du Sautoy, professore di matematica a Oxford. A condurre il pubblico in questo viaggio il direttore del Museo, Fabio Gadducci, il CEO di Cromology Massimiliano Bianchi, Zavattari stesso e Gaetano Spagnuolo e Tommaso Buquicchio di OnVision, che ha curato la realizzazione tecnica della visita virtuale.

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Molti altri appuntamenti sono però previsti per la giornata. Si comincia alle 17:45 con una breve introduzione alla giornata da parte della professoressa Bodei, per proseguire alle 18 con la premiazione di Fi/oTO 2020, il Concorso fotografico a tema botanico, organizzato dall’Orto e Museo Botanico di Pisa, alla presenza del suo direttore Lorenzo Peruzzi. Nei giorni scorsi sono state selezionate trenta immagini fra le molte inviate, che sono poi  state pubblicate sulla pagina Facebook del museo. L’autore della foto con più like riceverà in premio una copia del volume "Flora d’Italia" di Sandro Pignatti. Le dodici foto più votate (inclusa quella vincitrice) saranno in seguito utilizzate per il calendario 2021 dell’Orto e Museo Botanico di Pisa.

Infine, alle ore 19 sono previsti due webinar, che illustrano le attività e approfondiscono la storia di due importanti realtà espositive legate al Sistema Museale di Ateneo.
Un intervento su "Il congresso dei dotti e la nascita del Museo di Anatomia Umana" sarà tenuto da Gianfranco Natale, direttore del Museo: sebbene una prima raccolta museale fosse stata già organizzata agli inizi dell’Ottocento nei nuovi Stabilimenti Anatomici, inaugurati nel corso del 1832, l’apertura al pubblico importante fu proprio in occasione della Prima Riunione degli Scienziati Italiani, tenutasi a Pisa nell’ottobre 1839.
Un ulteriore incontro sarà condotto da Sergio Giudici, direttore del Museo degli Strumenti di Fisica, su "Il Museo Scientifico: quale fruizione possibile? L'esempio della Fisica nel Sistema Museale dell'Università di Pisa". Il museo scientifico pone la sfida di coniugare conservazione e fruizione. Le idee e i concetti che dimorano nei reperti devono poter uscire dalle teche nei quali sono custoditi. Come rendere parlante uno strumento scientifico musealizzato?

"È in momenti di crisi come quello attuale che tutti noi sentiamo il bisogno di trovare nella cultura le risorse e le energie per resistere - ha dichiarato il rettore Paolo Mancarella - Far sentire la nostra presenza anche attraverso il nostro Sistema Museale d'Ateneo è fondamentale. Per questo, seppur chiusi, i nostri musei si apriranno virtualmente al pubblico, in attesa di poter tornare ad accogliere, in tutta sicurezza, i nostri visitatori".

"Stiamo lavorando alacremente per la riapertura, in piena sicurezza, di tutti gli spazi espositivi - ha commentato la professoressa Chiara Bodei -  ma nel frattempo desideriamo dare un segnale forte e concreto attraverso i tanti contenuti digitali proposti al pubblico in questo periodo e quelli ancora in preparazione. Il Sistema Museale dell’Ateneo di Pisa c’è e costituisce un punto di riferimento, aperto a tutti coloro che vorranno fruire delle nostre iniziative. Da qui il concept 'Restart360': non solo una visione tridimensionale degli spazi, ma un coinvolgimento a tutto tondo di persone, musei, dipartimenti e discipline differenti, riuniti sotto l’unico fine di divulgare bellezza e conoscenza".

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