Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi Modulo di ricerca su uniPi

matricolandosiSono in crescita di quasi quattro punti percentuali le immatricolazioni ai corsi di laurea triennale e a ciclo unico dell'Università di Pisa. Secondo i dati elaborati dall'Ufficio programmazione, valutazione e statistica dell'Ateneo, i nuovi iscritti all'anno accademico 2013/2014 sono 8.199 contro i 7.915 registrati l'anno passato. La differenza è dunque di 284 immatricolati, pari a circa il 3,6%.

L'aumento di immatricolazioni riguarda diverse aree disciplinari e molti dipartimenti. In termini assoluti, i maggiori incrementi si registrano ai dipartimenti di Biologia, con 209 matricole in più rispetto allo scorso anno, di Filologia, letteratura e linguistica (+51) e di Civiltà e forme del sapere (+44) - a conferma dell'attrattività dei settori umanistici - oltre a quelli di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia e di Ingegneria dell'informazione (entrambi a +41).

In numeri assoluti, i dipartimenti con più immatricolati sono Economia e management con 1.094, Ingegneria civile e industriale (754), Civiltà e forme del sapere (691), Filologia, letteratura e linguistica (666) e Giurisprudenza (661).

I dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle lauree magistrali, ancora provvisori, registrano invece una crescita di oltre sette punti percentuali, passando dalle 2.308 dell'anno scorso alle 2.472 del 2013/2014 (+164 e 7,1%).

In termini assoluti, il maggiore aumento è nei tre dipartimenti dell'area ingegneristica, con 108 nuovi iscritti in più rispetto allo scorso anno, pari al 20,1%. Risultati significativi sono anche nei settori scientifici di base (Fisica, Matematica e Chimica) e di Scienze della terra, in quelli umanistici e medici.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it 
PisaToday.it
PisaInformaFlash.it

Rappresentazione_cartografica_ottocentescaRealizzare entro il 2014 un archivio digitale storico-comparativo completo del patrimonio toponomastico della Toscana. E' questo l'obiettivo del progetto "Studio sincronico e diacronico della toponomastica toscana e creazione di un archivio digitale con applicativi GIS" a cui sta lavorando il Leonardo IRTA, l'Istituto di Ricerca sul Territorio e l'Ambiente di cui fa parte anche l'Università di Pisa. La ricerca, coordinata a livello tecnico e scientifico dalla professoressa Giuliana Biagioli, presidente del Leonardo-IRTA, insieme al professor Fabio Lucchesi dell'Università di Firenze, complessivamente riguarda un'estensione territoriale di 22.994 kmq, ed ha un corpus toponomastico pari a 205.625 toponimi georeferiti. Al termine del lavoro, l'archivio consentirà di arricchire il patrimonio toponomastico toscano di circa il 45% di elementi persi nel tempo.

"Per ora, le analisi fatte hanno prodotto una serie di risultati estremamente interessanti, in vari campi – commenta Giuliana Biagioli - Ne diamo solo qualche esempio. L'attuale Val di Bonea, nel territorio di Montescudaio, deve il suo nome ad un toponimo di origine longobarda che si riferiva ad un bosco in cui passava una 'strada romea': era una diramazione della via Francigena, mai scoperta prima. I vari toponimi "Diaccio" e derivati, presenti in molte parti della Toscana, permettono invece di ricostruire le varie direzioni dei percorsi della transumanza in Toscana; 'diaccio' infatti era il termine usato per le aree di sosta e riposo degli animali, che infatti dormivano 'all'addiaccio'. Nel comune di Vecchiano compare poi la 'via del Folle', attualmente interpretata come la via in cui ha abitato un pazzo; grazie alle carte catastali ottocentesche è stato invece possibile individuare in questa zona un follo, ovvero una gualchiera. Questa via, infatti, è ancora oggi costeggiata da un rio su cui si trovano i resti di un mulino".

Il progetto biennale "Studio sincronico e diacronico della toponomastica toscana e creazione di un archivio digitale con applicativi GIS", avviato nel gennaio 2013, rientra nell'ambito delle attività di ricerca promosse dal CIST e co-finanziate dal SITA (Servizio Informativo Territoriale ed Ambientale) della Regione Toscana. I risultati saranno pubblicati in un e-book che conterrà gli approfondimenti interdisciplinari dei toponimi nel tempo e nello spazio. Il team che attualmente lavora alla ricerca è composto da Francesca Del Maestro, Valbona Flora, Nicola Gabellieri, Francesco Ghizzani, Massimiliano Grava, Mariano Gesualdi, Silvia Marini, Alessandra Martinelli, Giulio Tarchi e Massimo Tofanelli. Collaborano infine alla ricerca anche il dottore Matteo Paolini e i professori Gabriella Garzella, Paolo Macchia, Matteo Massarelli, Cristiana Torti e Denise Ulivieri.

Ne hanno parlato:
LiberoQuotidiano (AdnKronos)
Tirreno.it
PaginaQ.it
GoNews.it
PisaInformaFlash.it
NovedaFirenze.it
PisaNews.net
PianetaUniversitario.it
ControCampus.it

mit logoResearch will be carried out jointly with the American counterparts in the different scientific fields, with work on a wide range of projects: from the study of coastal rock shaping, to the conservation of the biodiversity of the ecosystems; from new materials of particular technological interest to the analysis of the reaction of masonry walls under seismic action. The evaluation of the projects presented in the second call of the MIT-UNIPI agreement sealed in 2012 and aimed at promoting new collaboration in research between the University of Pisa and Massachusetts Institute of Technology in Boston has now been concluded. Four of the eleven proposals put forward have been chosen for funding by the Advisory Board and these join the five previous projects chosen last July.

The winners are Marta Pappalardo from the Department of Earth Sciences, with the project "Assessing the effect of Biota on coastal Rock Surface", Lisandro Benedetti Cecchi from the Department of Biology, "Critical Slowing Down and Early Warning Indicators of Regime Shifts", Valentina Domenici from the Department of Chemistry, "Energy Storage Devices and Actuators based on Composites of Liquid Crystal Elastometers" and Riccardo Barsotti from the Department of Civil and Industrial Engineering, "Mechanical Models for Masonry Walls under Seismic Action". The projects will be carried out in collaboration with a PI (Principal Investigator) from MIT and the activities will take place from January 2014 to August 2015.

For the University of Pisa this collaboration with MIT is of considerable importance due to the prestigious reputation of the American institute which is considered universally to be at the apex of scientific research. In Italy MIT had previously only collaborated actively with the Polytechnic Institutes of Milan and Turin: Pisa is therefore the first non-specialized Italian university to have undertaken a partnership of a broader nature. The three-year convention will cover all the scientific fields with priority given to the sectors of Energy, Information and Communication Technologies and Life Sciences which relate directly to three of the Tuscan technological districts. The MIT-UNIPI project was born with the aim of fostering cooperation between researchers and teaching staff from MIT and the University of Pisa on new and advanced projects.

The projects

Marta Pappalardo«Assessing the effect of Biota on coastal Rock Surface»
Marta Pappalardo
The diverse landforms of coastal areas are affected by the activity of sessile biota such as mussel and barnacle. While their amount and species are known to be sensitive to environmental change, it is not clear how they are able to shape coastal landform. Lack of such the knowledge prevents us from understanding the significance of the impact of biota on the long term evolution of coastal landform. Here we propose to combine a materials and environmental science approach at the intersection of mechanics and biology, and hypothesize that the activity of sessile biota alters the surface property of coastal rock by changing its mechanical strength and chemical composition. This project brings together experimental and computational efforts to quantify those effects as well as to understand their mechanism. We hypothesize that bioerosion occurs at the interface between biota and coastal rock and cause the rock surface to lose its strength, which couples with wave erosion to shape landforms. Our results can be used to quantify the effect of biota on coastal landforms, which are important for environmental policies and life design of construction in coastal areas, and provide complementary advances in biology and engineering. Our project involves the exchange of students and scientific experimentation, and will strengthen the ties between MIT and Unipi and open opportunities for future funding. The materials science point of view coupled with structural mechanics introduces a mechanistic approach to explain a crucial environmental effect that can have broad implications on the ecology of sessile biota.

Lisandro Benedetti Cecchi

«Critical Slowing Down and Early Warning Indicators of Regime Shifts»
Lisandro Benedetti Cecchi
Anticipating regime shifts in complex systems is important given the potential impacts that these transitions may have on humanity. Recovery from small perturbations decreases close to a critical threshold in these systems, a phenomenon known as critical slowing down. Perturbation experiments with microbial populations have supported this hypothesis under controlled laboratory conditions, but evidence from real ecosystems remains rare. We will use rocky intertidal communities of algae and invertebrates with well characterized alternative states as a model system to provide an experimental test of critical slowing down in naturally fluctuating environments. We will implement canopy perturbation experiments using a design similar to that employed in laboratory tests of critical slowing down, to test the hypothesis that recovery in space will decrease as the system approaches the tipping point separating a canopy-dominated from a turf-dominated community. Showing that advance warning of critical thresholds is achievable in real ecosystems is necessary before we can confidently apply the proposed early warning indicators of regime shifts in environmental conservation and management.


Valentina Domenici «Energy Storage Devices and Actuators based on Composites of Liquid Crystal Elastometers»
Valentina Domenici 
Liquid Crystalline Elastomers (LCEs), also known as "artificial muscles" or "shape memory" actuators can undergo controlled shape changes in response to external stimuli. Some well-known examples include nematic polysiloxane-based LCE thin films, which contracts with increasing temperature, and LCEs doped or chemically modified with azobenzene derivatives, which reversibly expands/contracts with the application of UV-vis light at specific wavelengths. However, few examples exist in which LCE films change shape in response to the application of an external voltage or controlled current; in all known cases, voltage or current-responsive LCE systems are doped with nanoparticles or covered by conductive layers. The mechanism of functioning of these bilayered films or composite films is currently not understood. Furthermore, while changes in chemistry at the interface between the "soft" liquid crystalline phase and the conductive or electro-active material can affect the response, the molecular phenomena governing this behavior are unknown. In the proposed project, we will use a combination of closely coupled experimental (spectroscopic and electrochemical methods) and computational techniques to develop a fundamental understanding of the role of interface structure and chemistry in determining the micro and macroscopic properties of a range of functionalized LCEs coated with conductive polymers or metal oxide thin films. The project proposed by Valentina Domenici (UNIPI, Pisa), who is expert on LCE materials, and Alexei Kolpak and Yang Shao-Horn (MIT, Boston) focuses on the chemical-physical study of the interface between these double-layered systems. The results from this project will enable rational design of novel LCE-based functional materials with tailored properties that may be used in a wide range of applications, such as energy conversion and storage micro-systems and micro-actuators.


«Mechanical Models for Masonry Walls under Seismic Action»
Riccardo Barsotti
Riccardo BarsottiMasonry structures represent the great majority of the architectural heritage of European countries. The conservation and restoration of this heritage calls for proper assessment of the actual conditions and structural capacity of masonry structures. As is well known, such problems are not straightforward to solve, and no general solution method is available at present. In this research we will focus on analyzing the mechanical response of historical masonry walls under in-plane or out-of-plane actions, both vertical (dead or live loads) and horizontal (seismic actions). Both limit analysis and nonlinear elastic models will be used. The influence of the main geometrical parameters (unit type and size, texture, number of leaf, etc.) will be studied, highlighting the role played by each parameter. Bennati and OchsendorfOur intention is to check whether simple structural models can provide useful indications for the basic case of a masonry panel. Based on such indications, a mechanical model describing a masonry wall can be formulated, thus allowing for the analysis of a whole masonry construction utilizing both analytical and numerical methods. This can provide both a sensitivity analyses as well as a comparison between the numerical and analytical solutions. To achieve this goal, both the finite element (FEM) and the discrete element methods (DEM) will be employed. In particular, DEM could be used for the dynamic analysis of masonry panels viewed as an assemblage of blocks. A comparison with the numerical and experimental results available in the literature will then be performed.

 

 

 

 

 


 


 

Logo MITInsieme ai colleghi statunitensi condurranno ricerche nelle varie aree scientifiche, lavorando a progetti con le finalità più diverse: dallo studio del modellamento delle rocce costiere, alla conservazione della biodiversità degli ecosistemi; da nuovi materiali di notevole interesse tecnologico, all'analisi del comportamento di costruzioni in muratura soggette ad azioni sismiche. Si è conclusa la valutazione dei progetti presentati in risposta alla seconda call dell'accordo MIT-Unipi sottoscritto nel 2012, per promuovere nuove collaborazioni di ricerca tra l'Università di Pisa e il Massachusetts Institute of Technology di Boston. Tra le undici proposte arrivate, sono stati selezionati e finanziati dall'Advisory Board quattro nuovi progetti, che vanno ad aggiungersi ai primi cinque già scelti lo scorso mese di luglio.

I vincitori sono Marta Pappalardo del dipartimento di Scienze della Terra, con il progetto "Assessing the effect of Biota on coastal Rock Surface", Lisandro Benedetti Cecchi del dipartimento di Biologia, "Critical Slowing Down and Early Warning Indicators of Regime Shifts", Valentina Domenici del dipartimento di Chimica, "Energy Storage Devices and Actuators based on Composites of Liquid Crystal Elastometers", 
e Riccardo Barsotti del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, "Mechanical Models for Masonry Walls under Seismic Action". I progetti saranno realizzati in collaborazione con un PI (Principal Investigator) del MIT e le attività si svolgeranno dal mese di gennaio 2014 al mese agosto 2015.

Per l'Ateneo pisano la collaborazione con il MIT è particolarmente rilevante per il prestigio di cui gode l'istituzione statunitense, universalmente riconosciuta ai vertici della ricerca scientifica. In Italia il MIT aveva all'attivo collaborazioni su progetti specifici solo con i Politecnici di Milano e Torino: Pisa è stata dunque la prima Università generalista italiana a sottoscrivere una partnership di rilievo più ampio. La convenzione, di durata triennale, riguarderà tutte le aree scientifiche, con priorità ai settori dell'Energia, dell'ICT e delle Scienze della vita, che fanno diretto riferimento a tre dei distretti tecnologici toscani. Il progetto MIT-Unipi è infatti nato con l'obiettivo di sostenere in particolare la promozione di collaborazioni di ricerca tra i docenti del MIT e quelli dell'Università di Pisa su progetti aperti a tematiche nuove e avanzate.

I progetti

Marta Pappalardo «Assessing the effect of Biota on coastal Rock Surface»
Marta Pappalardo
Il progetto di ricerca si propone di indagare con un approccio quantitativo le interazioni fra quegli organismi marini, come mitili e balanidi, che vivono aderenti ai litorali rocciosi e i substrati ai quali essi si fissano. È noto infatti che la distribuzione di questi organismi varia in funzione delle modificazioni ambientali. La sfida scientifica consiste nel verificare in quale misura essi svolgano un ruolo nel modellamento delle rocce lungo costa e quindi se, in ultima analisi, le loro variazioni in risposta alle modificazioni ambientali abbiano un impatto sull'evoluzione a lungo termine dei paesaggi costieri. L'opportunità che offre questo progetto è quella di avvalersi delle sofisticate tecniche di misura delle proprietà meccaniche delle rocce che hanno messo a punto i ricercatori del dipartimento di Ingegneria civile e ambientale del MIT, per ottenere indicazioni sui tassi di erosione delle rocce lungo costa. Comprendere i meccanismi attraverso i quali le forme del rilievo evolvono ha importanti implicazioni per la pianificazione degli interventi di protezione dei litorali e, in ultima analisi, per le politiche ambientali in aree costiere.
 

Lisandro Benedetti Cecchi«Critical Slowing Down and Early Warning Indicators of Regime Shifts»
Lisandro Benedetti Cecchi 
Il progetto valuta la possibilità di anticipare transizioni verso stati alternativi (regime shifts) in sistemi ecologici naturali mediante la sperimentazione sul campo. Vi è una crescente preoccupazione che la continua antropizzazione della biosfera possa innescare regime shifts in molti ecosistemi naturali, con conseguente perdita di biodiversità e di servizi. Recenti esperimenti con popolazioni di microorganismi hanno mostrato come sia possibile anticipare un regime shift in condizioni controllate di laboratorio. Il nostro studio si popone di estendere queste analisi a ecosistemi naturali, utilizzando i popolamenti ad alghe e invertebrati di coste rocciose come modello di studio. Sarà valutata l'ipotesi secondo cui la capacità di recupero del sistema da piccole perturbazioni dovrebbe diminuire lungo il gradiente di perturbazione dello strato algale arborescente (critical slowing down). L'esperimento permetterà inoltre di valutare se gli indicatori indiretti proposti per anticipare regime shifts, quali l'aumento di autocorrelazione e di varianza, si comportano come previsto dalla teoria in condizioni naturali. I risultati diranno se questi indicatori sono effettivamente utilizzabili per anticipare regime shifts in ecosistemi naturali con importanti implicazioni per la conservazione e la gestione ambientale.
 

Valentina Domenici «Energy Storage Devices and Actuators based on Composites of Liquid Crystal Elastometers»
Valentina Domenici
Il progetto riguarda alcuni materiali compositi di notevole interesse tecnologico costituiti da un film a doppio strato in cui la componente principale è data da un particolare tipo di materiale "soft" che è in grado di modificare la propria forma (allungarsi e accorciarsi) cambiando la temperatura: gli elastomeri liquido cristallini. Ricoprendo questi film con polimeri conduttori, strati sottili di metalli o di ossidi metallici è possibile osservare una variazione di forma, reversibile e controllata, applicando altri tipi di stimoli esterni, come i campi elettrici. Questi film a doppio strato quindi sono utilizzabili non solo come attuatori, ma anche come micro-dispositivi in grado di convertire varie forme di energia: termica, meccanica ed elettrica, ad esempio. Il progetto riguarda lo studio chimico-fisico dei meccanismi alla base del funzionamento di questi materiali a doppio strato, con particolare attenzione ai fenomeni all'interfaccia tra i due materiali. A questo scopo verranno combinate tecniche spettroscopiche (V. Domenici, UNIPI Pisa), tecniche elettrochimiche (Y. Shao-Horn, MIT Boston) e computazionali (A. Kolpak, MIT Boston).
 

«Mechanical Models for Masonry Walls under Seismic Action»
Riccardo Barsotti
Riccardo BarsottiIl progetto di ricerca, che sarà sviluppato da Riccardo Barsotti (a sinistra) insieme a Stefano Bennati, docenti del dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell'Università di Pisa, e da John Ochsendorf, del dipartimento di Architettura del MIT di Boston (a destra), ha per oggetto le costruzioni in muratura, una tipologia costruttiva che costituisce la maggior parte del patrimonio architettonico nel territorio italiano ed europeo.
Bennati OchsendorfLo studio sarà affrontato con i metodi e gli strumenti teorici che sono propri della Meccanica dei solidi e delle strutture, in particolare quelli riconducibili all'analisi limite e ai modelli elastici non lineari delle strutture. L'attività di ricerca si articolerà in più fasi. In una prima fase si procederà allo studio del comportamento sotto carico e della capacità portante ultima dei singoli elementi strutturali presenti nelle costruzioni murarie, quali pannelli, volte o archi. L'ipotesi, già oggetto di numerosi altri studi precedenti, è che l'utilizzo di semplici modelli meccanici consenta una descrizione sommaria ma efficace del loro comportamento. In seguito, basandoci sui risultati ottenuti, si elaboreranno schemi più complessi, rivolti all'analisi di porzioni più ampie di un intero edificio in muratura. Infine, verranno esaminati casi studio ritenuti particolarmente significativi.

Ne hanno parlato:
TirrenoPisa.it 
NazionePisa.it
Greenreport 
Controcampus 
StampToscana 
gonews.it
PisaInformaFlash.it 

Anche quest'anno la Young Ambassadors Society, in collaborazione con il Governo italiano e il Ministero degli Affari Esteri, sta reclutando le delegazioni giovanili italiane che prenderanno parte agli eventi giovanili ufficiali paralleli ai G8/G20 di Russia e Australia.

Lo svolgimento dei Summit avviene in maniera speculare a quello dei veri G8/G20, prevede le stesse modalità procedurali, così come la produzione di un Final Communiqueè che rappresenta la posizione dei giovani riguardo i temi in agenda dei leader globali e che viene consegnato ai capi di Stato del G8/G20.

Gli eventi

Y8 MoscowA Mosca, dal 14 al 17 maggio 2014, si svolgerà l'evento giovanile ufficiale parallelo al G8.

Quattro i grandi temi che verranno discussi:

1. Sicurezza internazionale (comprese le questioni in materia di antiterrorismo, le droghe illegali, ecc)
2. Cooperazione allo sviluppo internazionale (comprese le questioni sulla salute, la lotta contro l'HIV / AIDS e le nuove malattie infettive, la sicurezza alimentare, l'istruzione, i MDGs )
3. La sicurezza energetica e il cambiamento climatico
4. Sicurezza delle informazioni e la loro disponibilità

YAS è alla ricerca di cinque studenti di talento o giovani professionisti che rappresenteranno l'Italia all'Y8.

Scadenza per inviare la propria application all'Y8 Russia: 15 gennaio 2014.


Y20 SidneyA Sidney, dal 12 al 15 luglio 2014 avrà luogo l'Y20: il vertice internazionale che ospiterà 120 giovani delegati provenienti dai paesi membri del G20.

La visione del Y20 per il 2014 è duplice, influenzare il presente e plasmare il futuro. Temi chiave di quest'anno sono:

1. Crescita e la creazione posti di lavoro
2. Cittadinanza globale
3. Sviluppo sostenibile

YAS sta reclutando cinque brillanti studenti o professionisti che rappresenteranno il proprio Paese al Summit Y20. Il governo australiano coprirà tutti i costi del Summit. Ogni delegato sarà responsabile per le proprie spese di trasposto da / per Sidney (costi di transito e assicurazione di viaggio).

Scadenza per inviare la propria application all'Y20 Australia 15 gennaio 2014.


Requisiti

• età compresa tra 18 e 30 anni
• ottima conoscenza della lingua inglese
• valido documento di viaggio

Vai sul sito www.youngambassadorssociety.org, diventa Socio YAS e invia la tua application.

ects labelL'Università di Pisa ha ottenuto dalla Commissione europea l'ECTS Label, il marchio che certifica la corretta applicazione del Sistema europeo di trasferimento dei crediti (ECTS - European Credit Transfer System) in tutti i corsi di studio di primo e secondo livello. Per l'Ateneo pisano è un prestigioso riconoscimento che accredita l'istituzione come partner trasparente e affidabile nella cooperazione europea e internazionale. Quest'anno sono due in Italia le università ad aver ottenuto il marchio, Pisa e Perugia.

Per ottenere il marchio l'Università di Pisa ha dovuto rispettare alcuni criteri, tra cui la pubblicazione on line di un ECTS Course Catalogue interamente in inglese, con la descrizione dettagliata dei corsi di studio – dai corsi di laurea, ai dottorati, fino ai master – e informazioni sulle strutture e sui servizi.

«Desidero manifestare a tutti i presidenti dei corsi di laurea e ai docenti dell'Ateneo la mia riconoscenza per il fondamentale contributo dato per il raggiungimento di questo difficile traguardo – ha commentato la professoressa Alessandra Guidi, prorettore per l'Internazionalizzazione - Il lavoro e l'impegno necessari per la sua realizzazione sono stati decisamente elevati ma, adesso, possiamo vantarci di un risultato importantissimo e concreto che ci inserisce nella lista degli Atenei accreditati in ambito europeo e internazionale. Sono veramente felice di vedere premiati così la fatica, la serietà e la cura con la quale ci siamo dedicati a questo progetto per buona parte dell'intero anno».

Ne hanno parlato: 
Tirreno Pisa 
Stamp Toscana
TirrenoPisa.it 
Pisa Today 

bandiera europeaIn questi giorni sono usciti i bandi di Horizon 2020 ed Erasmus+, i programmi dell'Unione Europea che nei prossimi 7 anni regoleranno i finanziamenti per la ricerca, la formazione e la mobilità.

L'attuale Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha recentemente ricordato che programmi come Horizon 2020 ed Erasmus+ avranno il compito di far ripartire la crescita dell'Unione europea e invertire la direzione della crisi attraverso l'investimento in ricerca, istruzione e integrazione. Nel suo discorso sullo stato dell'Unione Barroso ha infatti dichiarato: "Horizon 2020 ed Erasmus+ sono diventati parte integrante del nostro budget allo scopo di indirizzare il prossimo settennato (2014-2020) verso il ritorno alla crescita".
 

horizon 2020 Horizon 2020 è il nuovo programma dell'Unione Europea per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione, che va a sostituire il VII Programma quadro.
Vai alla pagina di Horizon 2020.
Vai alla pagina ufficiale di Horizon 2020.
Vai al Participant Portal di Horizon 2020.
Consulta i bandi.



Erasmus+Erasmus+
è il nuovo programma dell'Unione Europea per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport che combina i vecchi programmi Erasmus, Leonardo da Vinci, Comenius, Grundtvig, Gioventù in azione e i programmi di cooperazione internazionale (Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink).
Vai alla pagina ufficiale di Erasmus+.
Consulta i bandi.
Consulta la Programme Guide Erasmus+



Le scadenze sono molto vicine - aprile 2014 - ed è il momento di preparare le proposte!


Le iniziative dell'Università di Pisa


IsaacsAllo scopo di informare, incentivare e favorire la partecipazione dei docenti e dello staff - oltre che dei propri studenti - alle due iniziative europee, l'Università di Pisa mette a disposizione competenze ed uffici in grado di informare e guidare gli interessati nella conoscenza dei diversi programmi.

Inoltre il rettore Massimo Augello ha recentemente nominato un suo delegato per i Programmi europei – la professoressa Ann Katherine Isaacs – che, lavorando a fianco dei professori Alessandra Guidi, Roberto Barale, Paolo Ferragina e Marco Guidi – rispettivamente prorettori per l'Internazionalizzazione, la Ricerca, l'Innovazione e la Promozione dell'internazionalizzazione – promuoveranno politiche e azioni mirate alla crescita di questo specifico settore.

Partecipare ai bandi
L'Università di Pisa intende far crescere significativamente il numero di proposte presentate dai propri ricercatori, facendo emergere le potenzialità che, senza gli adeguati finanziamenti, rischiano di non potersi esprimere, data anche la diminuzione dei programmi nazionali a favore della ricerca.

L'Ateneo intende inoltre promuovere l'elaborazione e la presentazione di progetti innovativi nel settore della formazione e mobilità, come i nuovi "partenariati strategici" e le "alleanze della conoscenza".

Per raggiungere questi obiettivi, offrirà un supporto tecnico all'individuazione dei bandi appropriati e alla formulazione delle proposte: questo servizio sarà affidato a una specifica Unità dell'Ufficio Ricerca e una nuova Sezione per la formazione e mobilità nell'area dell'Internazionalizzazione. Nel corso dell'anno saranno inoltre organizzati incontri informativi per le varie aree disciplinari.
 

*************

Contatti:
Prof.ssa Ann Katherine Isaacs
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per Horizon 2020 rivolgersi a:
Direzione Ricerca e Internazionalizzazione
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
tel. 050 2212594

Per Erasmus+ rivolgersi a:
Direzione Ricerca e Internazionalizzazione
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
tel. 050 2212157

 

 

 

 


 

abuelasIl giorno in cui Estela Carlotto, presidentessa dell'Associazione delle Abuelas de Plaza de Mayo, ha incontrato gli studenti dell'Università di Pisa, c'era anche Rafael, un ragazzo spagnolo iscritto al nostro Ateneo che ha origini argentine e che ha vissuto con un'emozione particolare il racconto della "nonna" che da 26 anni sta lottando per rintracciare i "nietos" desaparecidos, lanciando la campagna per il diritto all'identità.

Leggi qui l'articolo.

Alla fine dell'incontro abbiamo chiesto a Rafael se era disponibile a scrivere un articolo in cui raccontava la storia dei suoi genitori, con parole e ricordi capaci di spiegare meglio ai suoi "colleghi" di università cosa succedeva ai loro coetanei argentini durante gli anni della dittatura militare. Rafael ha subito accettato e ci inviato questa preziosa testimonianza.


************ 

Paura e psicosi: vivere in Argentina negli anni Settanta


rafaelLa visita all'Università di Pisa di Estela Carlotto, presidentessa dell'Associazione delle Abuelas de Plaza de Mayo, ha avuto per me un significato speciale.

Io sono spagnolo, ma provengo da una famiglia argentina. I miei genitori hanno lasciato l'Argentina nel 1984, quando - anche se "il Processo di Riorganizzazione Nazionale" (soprannome che si era scelto il regime militare) era ufficialmente finito - i militari detenevano ancora un immenso potere politico e guidavano in maniera diretta il processo di transizione democratica. Mia sorella aveva appena due anni e i miei genitori decisero di costruirsi un futuro, con l'intento di evitare ai propri figli il clima di terrore che essi stessi avevano sofferto.

Non vi voglio parlare di processi politici, di colpi di Stato, di presidenti o di date. Queste sono informazioni che potete trovare su qualsiasi libro di storia contemporanea latinoamericana. Vorrei invece raccontarvi la vita quotidiana di un qualsiasi studente universitario sotto una dittatura militare colpevole di sequestri, di torture e di oltre 30.000 morti.

I miei genitori frequentavano l'università della città di La Plata, a una cinquantina di chilometri da Buenos Aires. Si tratta di una città di dimensioni medie, popolata soprattutto da studenti universitari, considerata da sempre città combattiva e politicamente impegnata con idee di sinistra (vi giuro che non sto parlando di Pisa!). In ragione di tali caratteristiche, La Plata divenne ben presto uno degli obiettivi principali della repressione.
 

Desaparecidos

Il governo dichiarò che tutti i giovani tra i diciotto ei trent'anni potevano, eventualmente, essere considerati sospetti di appartenere a gruppi terroristici. Essere uno studente, un operaio o membro di un sindacato significava perciò essere nel mirino degli apparati di repressione dello Stato. Quindi, anche se non frequentavi circoli progressisti o dichiaratamente anti-sistema, eri a rischio. A nulla valeva non avere motivazioni ideologiche o essere solo una studentessa modello che non si era mai preoccupata di politica. Qualsiasi persona poteva essere, potenzialmente, arrestata e desaparecida. Alcuni amici di mio padre, per esempio, hanno dovuto andare in esilio, altri furono torturati e purtroppo altri non tornarono mai.

Gli studentati, le aule studio e addirittura la mensa universitaria furono chiuse. La vita sociale era in pratica inesistente. Chi avrebbe osato a uscire la sera, quando solo si sentivano le sirene delle macchine della polizia o colpi di pistola in aria?

Non era possibile nemmeno prendere un caffè con tre amici, tutti i raggruppamenti di quattro o più persone erano vietati perché, secondo il regime, potevano essere "riunioni di organizzazione di atti sovversivi". Mia zia mi ha raccontato come lei e i suoi amici si ritrovavano spesso nella casa di uno di loro per studiare, mentre mangiavano una pizza o bevevano un po' di mate. E d'improvviso, un giorno, un gruppo di poliziotti entrò urlando e picchiandoli con dei manganelli. Tutti i suoi libri furono confiscati, ma per fortuna nessuno di loro fu portato in prigione.

Un collega di mio padre abitava di fronte a uno dei centri illegali di detenzione, situato in pieno centro della città. Tutto il quartiere sapeva cosa si trovava dietro quel portone, da dove tutti i giorni uscivano e tornavano numerosi Ford Falcon verdi senza targa; guidati da uomini vestiti di borghese che pulivano le loro armi in pieno giorno, indisturbati, impuniti. Tutti sapevano, ma si era costretti a fingere di non aver visto o sentito niente.

L'unico sbocco che la società trovò per sfuggire da quest'ambiente di oppressione erano le partite di calcio. La polizia non poteva ovviamente arrestare le migliaia di persone che affollavano gli stadi. Così, la gente approfittava dell'occasione per insultare il presidente e ai militari o cantare La Marcha Peronista.

C'era invece altra gente, che non aveva paura delle torture o della morte. Las Madres y Abuelas de Plaza de Mayo, quasi le uniche persone che avevano il coraggio di scendere, a viso aperto, in piazza e protestare; qualificate dalla stampa come "vecchie pazze, mamme di assassini e terroristi, anti-argentine".

Spero che questo piccolo articolo vi abbia fatto capire, almeno un po', com'era la vita sotto la giunta militare argentina. E per dare almeno un'idea di quanta importanza hanno avuto - e hanno - persone come Estela Carlotto.

Rafael Cejas Acuña

antonella_gioliGetting to know the artistic heritage conserved in museums in an innovative manner also aided by technology. This is the aim of "Artwork stories: from source to digital. Pilot project for the research and communication in museums of the conservation history of artworks", a three-year project coordinated by the University of Pisa which has just received funding from the MIUR of around 120,000 euros. Alongside Antonella Gioli, a researcher in Museology, Art Criticism and Conservation at the University of Pisa, there will also be a further two researchers, Chiara Piva from the Ca' Foscari University of Venice and Maria Beatrice Failla from the University of Turin.

"The project originates from two fundamental assumptions," explains Antonella Gioli, "firstly from the consideration that as well as presenting works of art, a museum can also relate the episodes that brought the pieces there, the changes they have undergone and the different value they have had over time, in other words 'artwork stories' also seen as an expression of much broader cultural, social, religious and political phenomena. Secondly, we believe that it is possible to present these contents through new means of communication, in the firm belief that digital technology can be employed as a carrier of knowledge of the cultural heritage."

The museums which will be involved in the piloting of the project are the Gallerie dell'Accademia and the National Archeological Museum of Venice, the Royal Palace of Turin and the Residences of the Royal House of Savoy, the National Museum of the Certosa Monumentale di Calci, the National Museums of Villa Guinigi and Palazzo Mansi in Lucca, the Galleria civica "Lorenzo Viani" in Viareggio and the Diocesan Museum in Massa.

"The idea," adds the researcher from the University of Pisa, "is in fact to present the project to a significant cross section of the complex spectrum of museums in Italy ranging from ancient art to modern, from the noble residence to the monographic collection, from the work of art to the piece of furniture, the religious offering, from the city with a high influx of tourists to more outlying areas and therefore different segments of the public."

On a scientific level the project is divided into three phases. It begins with the study of the documentary, archival, iconographic and scientific sources in order to reconstruct the entire life of the artwork, in other words the incidences of conservation and restoration, the passages through collection exhibitions and the market and their critical and visual fortunes. The second phase envisages the planning of new forms of communication of this information, with particular reference to the creation of videos, apps, websites and other digital media. The final part of the project will deal with the actual experimentation in the museums with evaluation and tests carried out by both the museum staff and the real and virtual visitors.

antonella_gioliConoscere in modo innovativo il patrimonio artistico conservato nei musei, anche con l'aiuto della tecnologia. E' questo l'obiettivo de "La vita delle opere: dalle fonti al digitale. Progetto pilota per la ricerca e la comunicazione nei musei della storia conservativa delle opere d'arte", un progetto triennale coordinato dall'Università di Pisa che ha appena ricevuto un finanziamento MIUR di circa 120mila euro. Ad affiancare nella ricerca Antonella Gioli, docente di Museologia e Critica Artistica e del Restauro dell'Ateneo pisano, ci saranno anche altre due ricercatrici, Chiara Piva dell'Università Ca' Foscari di Venezia e Maria Beatrice Failla dell'Università degli Studi di Torino.

"Il progetto muove da due assunti fondamentali – ha spiegato Antonella Gioli - in primo luogo, la considerazione che un museo, oltre che presentare le opere d'arte, possa anche raccontare le vicende che le hanno lì condotte, le modifiche che hanno subito, i valori diversi che hanno avuto nel tempo, in altre parole la 'vita delle opere' anche come espressione di più ampi fenomeni culturali, sociali, religiosi, politici. In secondo luogo, pensiamo che sia possibile declinare questi contenuti attraverso nuove forme di comunicazione, nella convinzione che la tecnologia digitale possa essere impiegata come tramite di conoscenza del patrimonio culturale".

I musei che saranno coinvolti nella sperimentazione del progetto sono la Gallerie dell'Accademia e il Museo archeologico nazionale di Venezia, il Palazzo reale a Torino e le residenze sabaude, il Museo nazionale della Certosa Monumentale di Calci, i Musei nazionali di Villa Guinigi e Palazzo Mansi a Lucca, la Galleria civica "Lorenzo Viani" a Viareggio e il Museo Diocesano a Massa.

"L'idea – ha aggiunto la ricercatrice dell'Università di Pisa – è infatti di declinare il progetto su uno spaccato significativo del complesso panorama museale italiano esteso dall'arte antica alla contemporanea, dalla residenza nobiliare alla raccolta monografica, dal capolavoro, al mobile, all'ex voto, dalla città ad altissima affluenza turistica, alla località decentrata e dunque a diversi segmenti di pubblico".

A livello scientifico il progetto si articola in tre fasi. Inizia dallo studio delle fonti documentarie, archivistiche, iconografiche e scientifiche per ricostruire globalmente la vita delle opere d'arte, ossia le vicende di conservazione e restauro, i passaggi collezionistici espositivi e di mercato e la loro fortuna visiva e critica. La seconda fase prevede la progettazione di nuove forme di comunicazione di queste informazioni, con particolare riferimento alla realizzazione di video, app, siti e altri prodotti digitali. L'ultima parte del progetto riguarderà la sperimentazione vera e propria nei musei con valutazioni e verifiche che coinvolgeranno sia gli operatori museali sia i visitatori reali e virtuali.

Ne hanno parlato:
Nazione.it
GoNews.it
PisaInformaFlash
InToscana.it
PisaNews.it
NovedaFirenze.it
Controcampus.it
IlTitolo.it

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa