Martedì 12 maggio è stato pubblicato sul sito TED (Tenders Electronic Daily), versione online del "Supplemento alla Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea" per gli appalti pubblici europei, il bando di gara per i lavori di adeguamento, consolidamento e riorganizzazione funzionale dell'edificio denominato "La Sapienza", che comprende anche la fornitura e la posa in opera di arredi ordinari e tecnici. Il bando prevede inoltre la contestuale cessione, a titolo di corrispettivo contrattuale parziale, di un immobile di proprietà dell'Ateneo.
Il valore stimato dei lavori è di circa 9 milioni e 800 mila euro, più IVA, e il termine ultimo di esecuzione è fissato in 308 giorni a partire dall'aggiudicazione dell'appalto. La procedura di gara, di tipo aperta, pone come termine per il ricevimento delle offerte il 29 giugno 2015, mentre l'apertura delle buste con le offerte è prevista per il giorno successivo.
Il bando e gli allegati sono consultabili alla pagina: http://www.unipi.it/ateneo/bandi/gare/lavori/sapienza1/index.htm
Il volume "Languages of Political Economy. Cross-Disciplinary Studies on Economic Translations", edito dalla Pisa University Press. e curato da Elena Carpi e Marco Guidi dell'Ateneo pisano, raccoglie una serie di studi condotti da storici della economia, linguisti e storici della letteratura che hanno partecipato al programma LLP/Erasmus Progetto Multilaterale "EE-T. Economia e-Traduzioni in e da lingue europee, una piattaforma online" coordinato dall'Università di Pisa.
Al fine di comprendere appieno i testi economici del passato è molto importante sottolineare gli aspetti linguistici. Ogni testo infatti è stato tradotto dalla lingua originale in altre lingue europee, usando termini specifici che riflettono il contesto storico e politico del periodo. È quindi necessario un'analisi linguistica delle diverse traduzioni per comprendere la storia del pensiero economico così come è altrettanto importante ricostruire il contesto sociale, istituzionale e intellettuale delle traduzioni, al fine di capire le ragioni che hanno ispirato tali imprese e il pubblico a cui erano rivolte.
Il libro contiene saggi di Giulia Bianchi, Fabrizio Bientinesi, Elena Carpi, Marco Cini, Carolina Flinz, Alessandra Ghezzani, Cristina Guccione, Marco Guidi, Matteo Lefèvre e Monica Lupetti.
Pubblichiamo qui di seguito un estratto dell'introduzione a firma di Elena Carpi e Marco Guidi.
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[...] The content of the message conveyed by political economy was variable along time. In the 18th century the main focus was on the ability of the sovereign and its ministers to promote welfare through emulation, protection of national industry, jealousy of trade, colonial expansion, and war. At the beginning of the 19th century this attitude progressively faded away, replaced by the new gospel of laissez-faire, a vision that it would be limited to confine to the argument that markets are efficient in coordinating individual decisions and generating the "unintended result" of social welfare. What is reversed in this new consensus is the conception of government as the result of the visible hand of a paternal sovereign.
There is a "governmentality" in the natural laws of commerce and population that imposes itself as an impersonal and unalterable necessity, obliging individuals and governments to follow the virtuous path marked by them (Foucault 2004a, 2004b). This vision was in turn partially reversed by the critical attitudes that, both on the left and on the right wing of the political spectrum, arose in the last decades of the 19th century as a response to the so-called "social question", the dark side of the expansion generated by the industrial revolution and the development of world trade. And further evolutions occurred in the early 20th century as a response to the dramatic consequences of wars, revolutions and totalitarianisms.
The communication of these messages was the product of individuals and networks who actively promoted not only the spread of economic ideas, but also the creation of institutions that, both in civil society and in government, translated these ideas into new programmes and actions, with a view to generating welfare, justice, and progress. And the point is that an important part of this process of social construction was represented not only by successful ideas and ideologies, but also by consistent languages and tropes shared by entire communities, through which social mechanisms and the behaviour of individuals and groups were represented. There is no social organisation without a coherent representation of it in the mind of participants, and there is no representation without a coherent language. It is in this way that historians of economics meet experts in linguistics and literature, and feel an increasing necessity to cooperate with them.
A second, specific reason for this cooperation is determined by the typical transnational dimension of the spread of economic ideas and economic institutions. The maps traced by historical demographers for the expansion of the great viral diseases of the past across national borders are a model that could be applied to the circulation of economic notions and languages, and to the transmigration and adaptation of successful economic institutions to new contexts. Translations of treatises, textbooks, pamphlets and journal articles are essential elements of this virality (Guidi 2013). Historians of economics have started to pay attention to translations as vehicles for the circulation of economic ideas and tools for the promotion of ideologies, political programmes, and class or group interests (see Reinert 2011).
The cooperation with experts of languages and literature dramatically improves the understanding of these phenomena, by encouraging a more in-depth contrastive analysis of the source and target texts, of their internal structures and paratextual apparatuses, and of terminology, syntax and rhetoric. If language is the backbone of the social construction of reality, the migration of terms, tropes and slang is the fuel of institutional imitation and adaptation. It is a fact that neologisms are often the product of translations, or of those individuals and circles that produced translations. But neologisms and new languages are successful and survive (at least for a certain time) only provided that they are actively spoken in relevant contexts. This is an additional reason for promoting and constantly feeding a common area of research between experts of economics and experts of languages [...].
Elena Carpi, Marco E.L. Guidi
Si è spento ala soglia dei cento anni Elio Toaff, l'ex rabbino capo che per molti decenni ha rappresentato la massima autorità spirituale e morale ebraica in Italia. Nato a Livorno nel 1915, Toaff si è laureato alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa nel 1938, discutendo con il professor Lorenzo Mossa una tesi sul conflitto legislativo in Palestina fra la legislazione ottomana, quella inglese e quella ebraica. Nel 2006 Elio Toaff è stato insignito del "Campano d'Oro" dall'Associazione dei Laureati dell'Ateneo Pisano, alla presenza del suo grande amico ed ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Proponiamo di seguito il testo del discorso tenuto da Elio Toaff in occasione del conferimento del "Campano d'Oro", in cui l'ex rabbino capo ha ripercorso i suoi anni universitari, raccontando il coraggio del professor Mossa, che accettò di assegnargli la tesi di laurea malgrado le discriminazioni delle leggi razziali, che pur avevano dissuaso tanti suoi colleghi a fare altrettanto.
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Sono veramente molto commosso per la manifestazione di stima e di affetto che avete voluto concedermi. Io non so come potrei contraccambiare questo sentimento che voi oggi mi fate sentire così caldo e così pieno di stima e allora vi dirò che, entrando nell'Università in cui ho passato momenti felici e anche momenti dolorosi, ho rivissuto l'atmosfera indefinibile che nell'Università di Pisa si sente, che è ancora qualche cosa di vivo, qualche cosa che mi sorprende per la profondità del sentimento.
Quando sono entrato in questo luogo, dico la verità, non avevo provato niente che mi attirasse, che risvegliasse qualche cosa nel mio intimo, che veramente mi facesse sentire a casa mia. Ho sbagliato: perché poco dopo mi sono sentito a casa mia, ho sentito veramente, attraverso le vostre espressioni e l'applauso che mi avete tributato, che c'è qualche cosa che ci lega, come il ricordo del professor Lorenzo Mossa, a cui debbo molto.
Nel 1938 nessuno voleva assegnarmi la tesi di laurea e quindi non avrei potuto laurearmi. Allora il professor Mossa mi invitò a casa sua e mi chiese: "Lei ha abbastanza coraggio?". Risposi: "Penso di sì". Allora Mossa propose: "Guardi, potrebbe fare una tesi sul conflitto legislativo in Palestina fra la legislazione ottomana, quella inglese e quella ebraica". Io accettai e così feci la mia tesi di laurea. Alla discussione, con Mossa, c'erano un altro professore di cui non ricordo il nome e il presidente della commissione Cesarini Sforza. Mossa mi presentò dicendo che avrei parlato di un paese che si stava avviando ad avere un destino felice e continuò su questo tono. A un certo punto, Cesarini Sforza si tolse la toga, la gettò sul tavolo e se ne andò. Io guardai stupito Mossa, non sapendo come si potesse procedere, e lui reagì a quello sguardo dicendo: "Vabbé, si farà in due, è lo stesso". Così continuammo la discussione della tesi di laurea e alla fine lui mi propose: "G - uardi 110 non glielo posso dare, si accontenta di 105?". "Anche troppo", replicai io. E lui: "Allora le darò 103!". Accettai felice.
Questi sono ricordi che non si possono cancellare e che si conservano per tutta la vita, finendo per far parte della stessa personalità di un individuo. Per questo debbo riconoscere che entrando in questa Università - ma non in quest'Aula dove non ero mai stato perché mi tenevano fuori - ho sentito risvegliare qualcosa in me, cioè il ricordo di quegli insegnanti che, al di là di ogni pregiudizio razziale, mi avevano trattato come tutti gli altri allievi.
Una volta, quando andavo dal professor Mossa, gli raccontai quello che mi era capitato durante il viaggio che facevo da Livorno per venire all'Università a Pisa. Alcuni giovani fascisti mi avevano fermato, mi avevano fatto distendere in uno scompartimento, mi avevano spogliato e avevano scritto delle frasi ingiuriose sulla mia pancia. Gli mostrai le scritte e lui ribattè: "Non lo cancelli! Si faccia fotografare, perché questo oltraggio deve rimanere per dimostrare fino a che punto si può arrivare con la politica". Era questa la politica che il fascismo insegnava ai giovani e questo il modo con cui essi dovevano comportarsi con gli ebrei. Bene, io possiedo ancora quella fotografia, perché mi sono sempre detto che non avrei mai dovuto dimenticare.
In questo mio breve ricordo, posso però aggiungere un episodio di segno opposto, legato al custode della Sapienza. Un giorno mi vide entrare e poco dopo mi affrontò chiedendomi di seguirlo. "Venga con me e non faccia discorsi", disse con tono perentorio. Mi portò in uno stanzino, mi chiuse all'interno con le chiavi e mi disse: "Le spiegherò". Solo dopo un'ora il custode si decise finalmente a riaprire. "Non mi ringrazia nemmeno?", chiese. Veramente io non vedevo alcuna ragione per ringraziarlo di avermi rinchiuso in uno sgabuzzino. Ma lui si spiegò: "lo sa perché l'ho rinchiusa? C'erano quattro fascisti che erano venuti a prenderla".
Fu una dimostrazione di fratellanza che non mi sarei aspettato e debbo dire che nel dopoguerra ho avuto modo di sdebitarmi con lui. Il custode era ormai anziano, aveva lasciato il posto di lavoro e se la passava male, così cercai di fare in modo che se la passasse un po' meglio.
In conclusione voglio ringraziarvi per avermi dato la possibilità di ricordare pezzi della mia vita qui con voi, in modo semplice e immediato, senza fare un discorso con la "d" maiuscola. Ho solo voluto parlare come uso fare di solito, senza salire in cattedra, cercando di arrivare con quelle espressioni che, uscendo dal cuore, entrano nel cuore.
Elio Toaff
Il ruolo dell'Università di Pisa è stato quello di coordinare scientificamente il progetto, elaborando i percorsi formativi, costruendo momenti di verifica delle varie fasi, definendo le linee guida per gli operatori e per la creazione dei centri di supporto alle vittime. Avviato nel 2012 dalla Provincia di Livorno con un finanziamento della Commissione Europea e numerosi partner coinvolti, il VIS Network – VIctim Supporting Project: a network to support and aid crime victims – è arrivato alla sua conclusione creando sul territorio una rete di soggetti in grado di rispondere alla sempre più forte domanda di assistenza da parte delle vittime di reato, dai casi di cronaca più eclatanti fino alle vicende sommerse che si consumano tra le mura domestiche.
«Il dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa ha messo a disposizione il suo sapere teorico e metodologico per far emergere i bisogni dei vari soggetti coinvolti – ha dichiarato il professor Andrea Borghini, coordinatore scientifico di VIS – Con le sue competenze, ha contribuito alla governance della rete ponendosi in una posizione di ascolto attivo dei territori investiti dal progetto, cercando di farne emergere la ricchezza, rappresentata dagli agenti presenti, di rendere attivi i nodi delle reti già esistenti e di coinvolgere altri attori, fino a quel momento esclusi o silenti».
La rete di VIS ha coinvolto soggetti territoriali (29 nel territorio di Livorno e 18 nell'area di Pisa) che, con competenze diverse, si occupano di trattamento alle vittime, dai servizi sanitari, alle forze dell'ordine, dalle istituzioni alle associazioni di settore che insieme possono garantire una risposta ai nuovi bacini di fragilità sociale in costante aumento. Inoltre è stata svolta una mappatura dei soggetti che si occupano del trattamento delle vittime fragili a Mantova (32 nella città e 19 sul territorio provinciale) e una mappatura per quelli di Pisa. Tra i risultati raggiunti ci sono numerose iniziative di sensibilizzazione, la formazione degli operatori delle istituzioni preposte e coinvolte nel processo di trattamento della vittima in 6 percorsi dedicati (2 per ogni area), la stipula di protocolli d'intesa per stabilire misure congiunte per la tutela delle vittime, l'adozione di procedure concordate per il funzionamento dei centri di supporto alle vittime e la realizzazione del sito www.visnetwork.eu per le attività di informazione.
Il progetto si è concluso con la messa a sistema delle procedure attivate con le reti locali, a Mantova per rendere maggiormente funzionale ed efficace il Centro di Supporto alle Vittime nato a primavera 2012; a Pisa per supportare le iniziative della rete già esistente coordinata dalla Società della Salute e, che è stata ampliata con il progetto, a Livorno per supportare l'operatività del nuovo Sportello di ascolto e supporto alle vittime che è stato aperto presso l'Ufficio della Consigliera di Parità della provincia di Livorno e funziona grazie ai contributi volontari dei soggetti della rete Vis Network. Le "Linee guida per gestire un Centro di supporto alle vittime" curate dall'Università col contributo di Libra riportano le buone pratiche che il progetto consegna agli attori rilevanti. «Il contributo dell'Università – conclude il professor Borghini – ha consentito di ridurre i rischi di cadere in forme di retorica della vittima che, in un'epoca fortemente mediatizzata come la nostra, sono particolarmente frequenti, sottraendo ai singoli rappresentanti dei nodi delle reti la gestione esclusiva della vittima e dei processi di supporto ad essa, e rilanciando invece l'azione di sistema basato sull'approccio di rete».
Il gruppo di ricerca e i partner del progetto
Oltre al professor Borghini, del gruppo di ricerca del dipartimento di Scienze politiche facevano parte la professoressa Roberta Bracciale, Cristina Galavotti e Gerardo Pastore. Hanno inoltre partecipato alle attività del gruppo, Beatrice Giovannoli e Chiara Nerelli entrambe formate dal Master in Criminologia Sociale dell'Università di Pisa.
Gli altri partner del progetto sono la Regione Toscana, il Centro Studi Discriminazione di Pisa, la Società della Salute di Pisa, l'ASL 6 di Livorno, Libra e Alce Nero di Mantova, i partner associati Provincia di Pisa, Questura - Polizia di Stato Livorno, FDE - Scuola di Alta Formazione in Scienze Criminologiche, Comune di Mantova e Ospedale Carlo Poma (Mantova), e di una serie di soggetti correlati, tra cui servizi sanitari, forze dell'ordine, amministrazioni ed enti locali, associazioni di volontariato e sociale che hanno garantito lo svolgimento delle attività per 24 mesi.
Ne hanno parlato:
Nazione Pisa
InToscana.it
TirrenoPisa.it
Controcampus.it
"Ho appreso con dolore la notizia della tragica scomparsa del professor Roberto Sbrana, cui mi legava una profonda amicizia e una grande stima - ha detto il rettore Massimo Augello -. Nel corso della carriera, il professor Sbrana ha dato un costante e significativo contributo alla vita della nostra Università, ricoprendo cariche di assoluto prestigio quale membro del Senato Accademico e del Nucleo di Valutazione. Anche per queste ragioni era stato insignito con l'Ordine del Cherubino. Ne ho un ricordo vivo durante gli anni della sua presidenza della facoltà di Economia e poi negli altri importanti ruoli ricoperti sia all'interno della stessa facoltà, che nell'attuale dipartimento di Economia e management".
"Grazie al suo equilibrio e alla sua stringente logica razionale - ha ricordato la professoressa Ada Carlesi, collega ma ancor più amica del professor Sbrana - Roberto era diventato un punto di riferimento fondamentale all'interno dell'ex facoltà di Economia e poi del nuovo dipartimento. La stessa sensibilità, umanità e disponibilità al dialogo e alla collaborazione che caratterizzavano i suoi rapporti con i colleghi e con gli amici, Roberto le ha sempre dimostrate anche nei rapporti con gli studenti, che lo apprezzavano e stimavano anche per la sua rara capacità di riuscire a trasmettere la straordinaria conoscenza che possedeva in modo semplice, ma non per questo meno rigoroso da un punto di vista scientifico."
Profilo accademico e scientifico del professor Roberto SbranaIl professor Roberto Sbrana è nato a Pisa nel maggio del 1948. Laureato in Economia e commercio all'Università di Pisa nel 1973, il professor Sbrana ha svolto l'intera carriera accademica all'interno dell'Ateneo, diventando nel 1989 professore ordinario di Economia e gestione delle imprese.
È stato preside della facoltà di Economia e membro del Senato accademico nel triennio accademico 1993/'94-1995-'96, e vicepreside nel quadriennio successivo. Il professor Sbrana è stato membro del Nucleo di valutazione dell'Ateneo dal 1996 al 2000 e membro del Senato accademico dal 2012 al 2014, nella composizione prevista dal nuovo Statuto dell'Università di Pisa, come rappresentante del proprio settore culturale.
Nell'ultimo periodo ha ricoperto la carica di direttore del dipartimento di Economia aziendale "Egidio Giannessi" tra 2011 e 2012 e quella di vice direttore del dipartimento di Economia e management tra 2013 e 2014. Il professor Roberto Sbrana ha presentato richiesta di dimissioni dal servizio a decorrere dal 31 dicembre del 2014.
Nel 1998 è stato insignito dell'Ordine del Cherubino.
L'importante attività scientifica del professor Roberto Sbrana si è concentrata, soprattutto negli ultimi anni, su ricerche di marketing in aziende commerciali, anche se i suoi interessi hanno spaziato su molte altre tematiche. Nel corso della carriera, il professor Sbrana ha pubblicato numerosi contributi concernenti in particolare il sistema distributivo italiano e l'economia delle piccole e medie imprese.
Partirà lunedì 9 marzo la campagna rivolta agli studenti dell'Università di Pisa immatricolati nell'anno accademico 2014-15, che riceveranno per e-mail il link a un test dal titolo "Gioca con la statistica...e scoprirai il tuo profilo". L'iniziativa, realizzata d'intesa tra la sede Istat per la Toscana e l'Ateneo pisano, ha l'obiettivo di promuovere la cultura statistica tra i giovani e di investigarne il livello di conoscenza. Gli aspetti valutati non riguardano tanto le competenze statistiche quanto piuttosto la capacità di utilizzare i numeri nella vita quotidiana, interpretarli e comunicarli.
Ad ogni partecipante sarà attribuito un profilo di merito - da seme ad albero della statistica - sulla base del punteggio raggiunto, misurato mediante l'apposito "cruscotto della statistica".
L'operazione si concluderà il 15 maggio.
Per qualsiasi informazione è possibile contattare la Sede Istat per la Toscana (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Sono circa novanta gli iscritti alla quarta edizione del Corso di alta formazione in "Giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti" che si terrà a Pisa dal 12 al 30 gennaio 2015. Il Corso, organizzato dal dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pisa con il coordinamento scientifico del professor Roberto Romboli, avrà la durata di tre settimane, con lezioni tenute in lingua italiana e spagnola da docenti italiani, spagnoli e latinoamericani.
I partecipanti al corso provengono dall'Italia e, in larghissima misura, da Paesi stranieri, soprattutto dell'America Latina. In particolare, gli iscritti a questa edizione provengono da: Colombia, Argentina, Brasile, Perù, Messico, Costa Rica, Ecuador, Cile, Uruguay, Panama e Paraguay.
Oltre ai numerosi seminari su tematiche che vanno dai modelli di giustizia costituzionale, alla tutela sovranazionale dei diritti fondamentali, il Corso prevede lo studio di casi pratici connessi all'attualità costituzionale, attraverso l'analisi di sentenze che hanno inciso nel campo della protezione dei diritti umani. All'interno del corso sono anche state programmate alcune conferenze tenute da ospiti illustri, tra cui Ugo De Siervo, Valerio Onida, Luigi Ferrajoli, Gustavo Zagrebelsky. La conclusione del Corso è affidata ad un intervento del Professore Emerito Alessandro Pizzorusso.
L'Università di Pisa investe nel settore della ricerca, con la pubblicazione di due bandi che mirano a finanziare progetti di ricerca di Ateneo e l'acquisto di grandi attrezzature.
Con il finanziamento di Progetti di Ricerca di Ateneo (PRA), l'Università intende promuovere, in tutte le Aree CUN, la realizzazione di ricerche presentate da gruppi di ricercatori dell'Ateneo. Il finanziamento a disposizione per l'anno 2015 - che si aggiunge a quello di pari importo stanziato per la ricerca individuale - è di 3 milioni di euro e la scadenza per la presentazione delle proposte è fissata per le ore 17 di mercoledì 28 gennaio 2015.
Il testo del bando e la relativa modulistica sono disponibili sul sito dell'Ateneo, all'indirizzo: www.unipi.it/index.php/finanziamenti/item/5363-bando-per-il-finanziamento-di-progetti-di-ricerca-di-ateneo-pra-2015.
Con il secondo bando, l'Università vuole cofinanziare l'acquisto di attrezzature scientifiche di costo superiore a 100 mila euro (IVA compresa), che studiosi dell'Ateneo potranno utilizzare per svolgere attività di ricerca.
Il finanziamento complessivo per il 2015 è pari a 1 milione e mezzo di euro e la scadenza per l'invio delle proposte è fissata per le ore 17 di giovedì 22 gennaio 2015.
Il testo del bando e la relativa modulistica sono disponibili sul sito dell'Ateneo, all'indirizzo: www.unipi.it/index.php/finanziamenti/item/5365-bando-per-il-cofinanziamento-di-grandi-attrezzature-scientifiche.
Sono stati presentati venerdì 12 dicembre, nell'ambito del XIII congresso dell'AISPE, i quattro volumi su "Gli economisti accademici italiani dell'Ottocento", curati dal professor Massimo Augello. Con l'autore, ne hanno discusso i professori Piero Barucci, già ministro del Tesoro nei governi Amato e Ciampi e attualmente membro della presidenza dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Pier Francesco Asso, dell'Università di Palermo, Marco Guidi, dell'Università di Pisa, Manuela Mosca, dell'Università di Lecce, e Piero Roggi, dell'Università di Firenze.
L'opera, frutto di una coedizione tra il ministero dei Beni culturali e la Fabrizio Serra, è il risultato di una ricerca trentennale condotta nell'ambito di numerosi progetti d'interesse nazionale (PRIN), coordinati dal professor Augello. Essa è organizzata in forma di dizionario bio-bibliografico degli economisti italiani dell'Ottocento e del primo Novecento e si caratterizza come storia "documentale" della scienza economica nel nostro paese.
Il primo volume, diviso in tre tomi, contiene i saggi bio-bibliografici su più di settanta economisti del periodo, preceduti da un'introduzione che ricostruisce la storia del progetto e i suoi percorsi realizzativi e analizza, attraverso alcune tabelle e figure, i dati complessivi più rilevanti della ricerca. Il secondo volume si articola in un complesso di indici che facilitano la consultazione dell'opera e gli approfondimenti tematici.
Opera di documentazione e al tempo stesso di lettura, essa offre uno straordinario strumento di approfondimento e di ricerca non soltanto sulla scienza economica e gli economisti italiani dell'età liberale, ma anche sulla storia politica, economica e sociale del paese, per il ruolo cruciale da essi svolto nelle istituzioni.
"Il professor Augello - ha commentato in apertura Piero Barucci - ha realizzato il sogno che hanno tutti coloro che si occupano di storia: quello di realizzare nel corso della loro carriera un dizionario. Il dizionario è infatti un'opera che rimane nel tempo e che diventa strumento di lavoro per tutti gli studiosi che, da allora in poi, si occuperanno di quell'argomento, in questo caso la storia economica dell'Ottocento".
Dopo la presentazione e la discussione della metodologia e dei contenuti dei volumi da parte dei diversi relatori, che hanno sottolineato la progettualità dell'opera, l'incontro è stato chiuso dallo stesso autore. "Ho voluto portare a termine il progetto che è alla base dei volumi, un progetto nato trent'anni fa - ha detto Massimo Augello - come tributo alla mia disciplina. L'opera che abbiamo qui discusso rappresenta il lavoro conclusivo di un grande gruppo di ricerca, composto da più di cento studiosi di diversi settori che si sono alternati in questo lungo periodo con idee, passione e grande impegno".
Una mattinata interamente dedicata all'innovazione nell'attività di impresa e alle eccellenze delle risorse umane quella che la Camera di Commercio di Pisa ha organizzato giovedì 11 dicembre per la consegna del Premio Innovazione 2014 e del Premio per Tesi di laurea relative all'anno accademico 2012-2013. Nell'occasione, sono stati premiati cinque giovani laureati dell'Università di Pisa e tre innovative imprese toscane, tra cui NetResults, spin-off dell'Ateneo pisano. Un'iniziativa alla quale hanno partecipato, oltre al Presidente della Camera di Commercio di Pisa, Pierfrancesco Pacini, il Direttore della Scuola Normale di Pisa Fabio Beltram e il prorettore alla Didattica dell'Università di Pisa Paolo Mancarella.
Con la scelta di riunire i due eventi in un unico momento celebrativo si è inteso valorizzare l'importanza dell'eccellenza nei suoi momenti più significativi: quello della formazione delle risorse umane e quello dell'innovazione nei processi produttivi.
Guarda la galleria di immagini della premiazione.
PREMI DI LAUREA
Diciotto sono stati i lavori presentati per il concorso per premi per "Tesi di laurea" dell'anno accademico 2012-2013. La Commissione incaricata della valutazione ha individuato cinque lavori a cui sono andati i premi da 2.600 euro ciascuno. È stata presa in considerazione non soltanto la qualità complessiva del lavoro ma anche l'argomento affrontato, la sua rilevanza per l'economia provinciale e l'idea di possibile riqualificazione del territorio. Di seguito l'elenco dei premiati dal Presidente Pierfrancesco Pacini e dal prorettore alla Didattica dell'Università di Pisa Paolo Mancarella.
• Veronica Baggiani, di Ponsacco (PI), laureata in Marketing e ricerche di mercato, è stata premiata per la tesi "Brevetti, marchi e privative industriali della provincia di Pisa 1895-1960. Un'analisi empirica dall'archivio storico della Camera di Commercio di Pisa". Relatore: Valeria Pinchera.
• Riccardo Giusti, di Pisa, laureato in Ingegneria edile architettura, è stato premiato per la tesi "Progetto di un parco fluviale a Pisa". Relatori: Roberto Pierini, Paolo Riani, Paolo Galantini, João Ferreira Nunes.
• Elena Pampalone, di Pisa, laureata in Ingegneria edile architettura, è stata premiata per la tesi "Il verde e la luce come rinnovo urbano. Progetto di riqualificazione urbanistica dell'area intramoenia di San Paolo a Ripa d'Arno". Relatori: Roberto Pierini, Marco Giorgio Bevilacqua, Francesco Leccese, Marco Guerrazzi.
• Marco Romani, di Monsummano Terme (PT), laureato in Ingegneria edile, è stato premiato per la tesi "Valutazione della sostenibilità economica degli interventi di riqualificazione energetica secondo la metodologia LCC (Life Cycle Cost): applicazione a un edificio di edilizia sociale". Relatori: Fabio Fantozzi, Caterina Gargari, Massimo Rovai.
• Giuseppe Serrapede, di Lucca, laureato in Ingegneria idraulica, dei trasporti e del territorio, è stato premiato per la tesi "Studio del sistema ferroviario per il collegamento dell'area portuale livornese con la rete nazionale". Relatori: Massimo Losa, Mario Lupi, Antonio Pratelli.
Leggi le motivazioni dei premi.
PREMIO INNOVAZIONE
Trentacinque le candidature per il Premio Innovazione, giunto quest'anno alla undicesima edizione, e tre le aziende selezionate dal Comitato Tecnico di Valutazione che si sono aggiudicate ciascuna l'assegno di euro 15.000 per essersi distinte per la loro capacità innovativa. Diversi i settori rappresentati dalle imprese vincitrici: dalle fonti energetiche rinnovabili, al manifatturiero per finire alle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione. Di seguito l'elenco delle imprese premiate dal Presidente Pierfrancesco Pacini e dal Direttore della Scuola Normale di Pisa Professor Fabio Beltram.
• 40SOUTH ENERGY, con sede a Pisa.
• ESANASTRI, con sede a Calcinaia (PI).
• NETRESULTS, con sede a Pisa.
NETRESULTS S.R.L.
L'azienda spin-off dell'Università di Pisa è stata premiata per l'attenzione costante alla ricerca e all'evoluzione di prodotti e servizi ICT nel settore tecnologico della Next Generation Network e delle Unified Communication, con una verticalizzazione specifica sul tema Voice Over IP. Il team di ricercatori che ha fondato questa spin-off, selezionata e finanziata dal Fondo Rotativo della Camera di Commercio di Pisa in fase di start up, ormai affermata sul suo segmento di mercato, riceve il premio in particolare per l'ultimo prodotto creato, una piattaforma di misura della QoE (Quality of Experience). Il sistema emula il comportamento di un utente umano valutando in modo oggettivo la qualità percepita dal cliente per qualsiasi servizio di telecomunicazione