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Procedura chirurgica riduce incidenza ictus ed embolia postoperatorie nei pazienti sottoposti a intervento cardiaco
Un team internazionale di medici e ricercatori ha dimostrato che una particolare procedura chirurgica può ridure sino al 42 per cento i rischi postoperatori di ictus ed embolia nei pazienti con fibrillazione atriale che si sottopongono ad interventi cardiochirurgici. Lo studio denominato “LAAOS III” si è appena guadagnato la copertina della prestigiosa rivista “New England Journal of Medicine” ed è stato presentato alla conferenza dell’American College of Cardiology 2021. Fra i promotori principali della ricerca c’è anche Andrea Colli, professore dell’Università di Pisa e direttore della Cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana.
“I risultati di questo studio cambieranno immediatamente la pratica clinica perché questa procedura è semplice, rapida e sicura e deve essere eseguita in tutti i pazienti con fibrillazione atriale che si sottopongono ad ogni tipo di intervento cardiochirurgico come ad esempio il bypass aortocoronarico, la sostituzione valvolare aortica, la riparazione della valvola mitrale, la sostituzione dell’aorta ascendente o dell’arco aortico”, spiega il professore Colli.
La tecnica proposta consiste nell'occlusione chirurgica dell'auricola atriale sinistra (left atrial appendage occlusion-LAAO) durante gli interventi di cardiochirurgia. Questo, come ha dmostrato lo studio, ha comportato una riduzione precoce del 33% dell'incidenza di ictus o di embolia sistemica e del 42% oltre i primi 30 giorni dopo l'intervento, in aggiunta ai trattamenti anticoagulanti tradizionali. Nella sperimentazione sono stati coinvolti 4810 pazienti con fibrillazione atriale in 27 Paesi seguiti per una mediana di 4 anni. I partecipanti sono stati randomizzati per eseguire o meno l'occlusione dell'auricola atriale sinistra durante l'intervento cardiochirurgico.
“Questo studio dimostra ancora una volta quanto sia necessario che i professionisti di diverse specialità mediche e chirurgiche lavorino in maniera sinergica dedicandosi alla ricerca clinica per ottimizzare le strategie terapeutiche adattandole alle caratteristiche dei pazienti – conclude Colli - Crediamo che un Centro di Cardiochirurgia e Medicina cardiovascolare all’avanguardia come è divenuto quello dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, dove si coniugano ricerca e assistenza, possa offrire strategie ancora migliori per i pazienti, personalizzando in un unico percorso di cura integrato le diverse terapie farmacologiche, chirurgiche tradizionali, mini-invasive e transcatetere.”
#UnitedforBiodiversity: il Museo di Storia Naturale aderisce alla Coalizione globale per la biodiversità
In occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, indetta dall’ONU per il 22 maggio, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa è lieto di comunicare la propria adesione alla Coalizione globale per la biodiversità #UnitedforBiodiversity, promossa dalla Commissione Europea a marzo 2020. L’obiettivo di questa coalizione è che istituzioni come musei, zoo, acquari, orti botanici, parchi nazionali e centri di ricerca che hanno importanti attività scientifiche e sociali, utilizzino il loro legame con il pubblico e il territorio per sensibilizzare sull’importanza della protezione della biodiversità.
La Natura è in crisi con oltre un milione di specie a rischio estinzione. Come aderenti alla Coalizione ci uniamo ad altre 8 istituzioni italiane tra cui l’Acquario di Genova, il Museo di Storia Naturale di Firenze e lo Zoo di Napoli. Noi tutti esortiamo i leader mondiali a prendere misure ambiziose in vista del CoP 15 per la Convenzione sulla Diversità Biologica che si terrà questo autunno in Cina.
Da oltre vent’anni il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa opera tenendo in considerazione le problematiche legate alla salvaguardia della biodiversità nelle attività didattiche, divulgative, di ricerca svolte in collaborazione anche con altri enti, negli allestimenti e nelle mostre tematiche, nelle attività sociali e inclusive e nella promozione e valorizzazione del territorio.
Raccolte in oltre quattrocento anni di storia, le collezioni del Museo rappresentano uno spaccato della biodiversità passata e presente del nostro pianeta, incluse specie estinte e a rischio di estinzione.
Le esposizioni zoologiche dedicate ai principali gruppi di vertebrati, rinnovate quasi completamente negli ultimi anni e arricchite con la ricostruzione di alcuni degli ambienti naturali in cui vivono, hanno lo scopo di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della biodiversità e della sua tutela, ponendo l’attenzione sul rischio di estinzione delle specie in natura e sulle principali minacce per la loro sopravvivenza.
Con l’acquario d’acqua dolce più grande d’Italia, grazie al rapporto diretto con gli animali vivi, il Museo contribuisce alla conoscenza e alla salvaguardia degli ecosistemi dulciacquicoli del territorio e del mondo, che, sebbene rappresentino soltanto una piccola parte delle acque del nostro pianeta, ospitano oltre il 40% delle specie ittiche esistenti.
Anche il fitto programma di mostre ed esposizioni temporanee dedicate ad argomenti di attualità come l’inquinamento da plastica in mare, i cambiamenti climatici e la conservazione degli habitat naturali, ha il duplice scopo di puntare l’attenzione sui problemi causati dall’impatto antropico e di proporre, come nel caso della mostra “La plastica e noi”, alcune buone pratiche legate alla sostenibilità ambientale dei nostri stili di vita.
Il Museo porta avanti progetti di ricerca a livello nazionale e internazionale in ambito erpetologico, alcuni dei quali legati in particolar modo alla salvaguardia di specie minacciate e all’impatto delle specie alloctone invasive, in collaborazione con parchi naturali e aree protette. Dal 2020, inoltre, il Museo è uno dei punti informativi dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità, una struttura istituita dalla Regione Toscana con compiti di supporto al Santuario dei mammiferi marini Pelagos e alla rete toscana di spiaggiamenti e avvistamenti, con obiettivi anche turistici di diffusione di informazioni e buone pratiche.
Tutto questo contribuisce ad arricchire l’offerta culturale ed educativa dedicata alle scuole di ogni ordine e grado e al pubblico non scolastico, con un’attenzione particolare ai pubblici più fragili.
Oltre 200 istituzioni e organizzazioni di tutto il mondo hanno già aderito alla Coalizione. Siamo felici di condividerne gli obiettivi e ci uniamo all’appello rivolto a tutte le istituzioni interessate di sostenere questa iniziativa in modo da unire le forze per intraprendere azioni efficaci volte alla tutela del nostro pianeta.
Invitiamo tutti le istituzioni italiane e del resto del mondo che hanno a cuore la conservazione della biodiversità ad unirsi a questo movimento su: https://ec.europa.eu/environment/nature/biodiversity/coalition/index_en.htm.
Per saperne di più sull’importanza della biodiversità, la Coalizione e il CoP 15 è possibile seguire gli hashtag sui social media #UnitiperlaBiodiversità #UnitedforBiodiversity e #CoP15.