Università di Pisa: Rosario Di Bartolo è il nuovo Direttore Generale
«Ringrazio il Rettore, il Consiglio di Amministrazione e il Senato Accademico per la fiducia e per questo incarico che ricoprirò con entusiasmo e profondo spirito di servizio, mettendo a disposizione di tutta la nostra comunità la mia esperienza e le mie competenze». Con queste parole, Rosario Di Bartolo (foto) si è ufficialmente insediato al numero 44 di Lungarno Pacinotti per iniziare la sua nuova avventura nel ruolo di Direttore Generale dell’Università di Pisa.
Palermitano, 55 anni e una laurea in ingegneria chimica, da oltre un quarto di secolo Di Bartolo è uno stimato manager che ha ricoperto crescenti posizioni di responsabilità in varie aziende pubbliche di servizi, tra le quali Iren SpA - una delle tre principali multiutility nazionali – e la sua controllata Asa SpA, di cui è stato amministratore delegato. Dal 1° marzo ha sostituito Riccardo Grasso, andato in pensione dopo 23 anni di servizio nell’Ateneo pisano.
«Penso che sia una grande occasione per l’Università di Pisa aprire la sua organizzazione a chi ha esperienza nel campo di gestioni complesse – ha commentato il Rettore, Paolo Mancarella –. Sono convinto che l’Ingegner Rosario Di Bartolo saprà portare la sua professionalità maturata nell’industria dei servizi a beneficio del nostro Ateneo e che insieme faremo un grande lavoro per rendere ancora più efficiente la nostra Università. Esprimo di nuovo i miei ringraziamenti al dottor Riccardo Grasso per il lavoro svolto in questi anni».
borsa di studio ed approfondimento sul tema: "Sviluppo di molecole dotate di attività biologica, con particolare riferimento alla modulazione del metabolismo tumorale, mediante sintesi chimica"
Digitalizzazione dell’istruzione superiore: finanziati due progetti dell’Università di Pisa
Alla fine dell’estate la Commissione Europea ha lanciato un bando straordinario sul programma Erasmus+, destinato a finanziare nuovi partenariati strategici in tema di digitalizzazione dell’istruzione superiore per far fronte all’emergenza Covid-19. I partenariati strategici sono la principale forma di cooperazione transnazionale per la promozione dell’innovazione e dello scambio di esperienze e competenze tra organizzazioni di istruzione superiore finanziata dal programma Erasmus+.
Tra le 15 proposte finanziate in tutta Italia, due sono dell’Università di Pisa. La prima intitolata ”E-STEM - Toolboxes for SuperFastLearning digital contents development in STEM” è stata presentata dal professor Gualtiero Fantoni del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale in collaborazione con il politecnico di Koszalin e gli atenei di Bordeaux, Saragozza e Brema oltre che con l’azienda spinoff Erre Quadro. La proposta ha come obiettivo il miglioramento delle competenze degli educatori nell’uso di metodologie pedagogiche innovative nelle discipline scientifico-tecnologiche, attraverso la creazione di insiemi di strumenti digitali. Tra questi vi è il SuperFastLearning Machine, che adotta tecniche di natural language processing (NPL) e di data mining per estrarre informazioni utilizzando diverse fonti. L’approccio formativo promosso si basa sull’inversione del processo di apprendimento tradizionale, partendo da domande, casi di studio, problemi da risolvere, scenari da affrontare e insiemi di dati per arrivare alla teoria.
“Il progetto – spiega il professor Fantoni – vuole supportare i docenti nella realizzazione di una didattica interattiva molto più coinvolgente per gli studenti, soprattutto in questa fase di didattica a distanza. Gli strumenti che E-STEM svilupperà si orientano a semplificare la generazione di materiale didattico, esercitazioni, esempi, domande e casi studio, aumentandone allo stesso tempo la qualità e con un notevole risparmio di tempo per il docente, che potrà così dedicarsi alla complessiva progettazione didattica e pedagogica”.
La seconda proposta finanziata è “ENLIVEN - ENhanced Learning and teaching in International Virtual Environments”, sviluppata dall’Ufficio per le relazioni internazionali dell’Ateneo pisano sotto la supervisione dei prorettori Marco Abate e Francesco Marcelloni con la preziosa collaborazione della professoressa Ann Katherine Isaacs. È stata presentata in collaborazione con l’università Nova di Lisbona e quelle di Amburgo, Novi Sad, Salisburgo e Tallin. Il progetto mira, attraverso un pacchetto di moduli didattici destinati a studenti, docenti e personale tecnico amministrativo, a sviluppare le competenze digitali e a esplorare a pieno le potenzialità di un ambiente di apprendimento virtuale in tutte le discipline. Non solo: una delle conseguenze più critiche della pandemia è stato l’arresto imposto alle esperienze di mobilità individuali per staff e studenti. Ebbene, una parte delle attività del progetto sarà diretta proprio alla creazione di un ambiente virtuale che crei il clima dell’aula e della vita universitaria nella città ospitante, per mitigare almeno in parte la mancanza di quegli scambi interculturali che sono il cuore della mobilità e dell’internazionalizzazione.
“Considerando che le candidature presentate sono state 50 e i progetti finanziati in Italia in tutto 15 – dichiara il prorettore Marcelloni - il risultato per l’Università di Pisa è stato sicuramente notevole e premia l’azione costante che è stata messa in atto dall’Ateneo in questi ultimi anni per potenziare l’internazionalizzazione. Questi due nuovi partenariati strategici ci consentono da un lato di affrontare un tema attualissimo, la digitalizzazione dell’istruzione superiore, e dall’altro di porre le basi per cominciare a pensare al futuro, anche facendo tesoro delle esperienze accumulate in questo difficile periodo di pandemia”.
Digitalizzazione dell’istruzione superiore: finanziati due progetti dell’Università di Pisa
Alla fine dell’estate la Commissione Europea ha lanciato un bando straordinario sul programma Erasmus+, destinato a finanziare nuovi partenariati strategici in tema di digitalizzazione dell’istruzione superiore per far fronte all’emergenza Covid-19. I partenariati strategici sono la principale forma di cooperazione transnazionale per la promozione dell’innovazione e dello scambio di esperienze e competenze tra organizzazioni di istruzione superiore finanziata dal programma Erasmus+.
Tra le 15 proposte finanziate in tutta Italia, due sono dell’Università di Pisa. La prima intitolata ”E-STEM - Toolboxes for SuperFastLearning digital contents development in STEM” è stata presentata dal professor Gualtiero Fantoni del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale in collaborazione con il politecnico di Koszalin e gli atenei di Bordeaux, Saragozza e Brema oltre che con l’azienda spinoff Erre Quadro. La proposta ha come obiettivo il miglioramento delle competenze degli educatori nell’uso di metodologie pedagogiche innovative nelle discipline scientifico-tecnologiche, attraverso la creazione di insiemi di strumenti digitali. Tra questi vi è il SuperFastLearning Machine, che adotta tecniche di natural language processing (NPL) e di data mining per estrarre informazioni utilizzando diverse fonti. L’approccio formativo promosso si basa sull’inversione del processo di apprendimento tradizionale, partendo da domande, casi di studio, problemi da risolvere, scenari da affrontare e insiemi di dati per arrivare alla teoria.
“Il progetto – spiega il professor Fantoni – vuole supportare i docenti nella realizzazione di una didattica interattiva molto più coinvolgente per gli studenti, soprattutto in questa fase di didattica a distanza. Gli strumenti che E-STEM svilupperà si orientano a semplificare la generazione di materiale didattico, esercitazioni, esempi, domande e casi studio, aumentandone allo stesso tempo la qualità e con un notevole risparmio di tempo per il docente, che potrà così dedicarsi alla complessiva progettazione didattica e pedagogica”.
La seconda proposta finanziata è “ENLIVEN - ENhanced Learning and teaching in International Virtual Environments”, sviluppata dall’Ufficio per le relazioni internazionali dell’Ateneo pisano sotto la supervisione dei prorettori Marco Abate e Francesco Marcelloni con la preziosa collaborazione della professoressa Ann Katherine Isaacs. È stata presentata in collaborazione con l’università Nova di Lisbona e quelle di Amburgo, Novi Sad, Salisburgo e Tallin. Il progetto mira, attraverso un pacchetto di moduli didattici destinati a studenti, docenti e personale tecnico amministrativo, a sviluppare le competenze digitali e a esplorare a pieno le potenzialità di un ambiente di apprendimento virtuale in tutte le discipline. Non solo: una delle conseguenze più critiche della pandemia è stato l’arresto imposto alle esperienze di mobilità individuali per staff e studenti. Ebbene, una parte delle attività del progetto sarà diretta proprio alla creazione di un ambiente virtuale che crei il clima dell’aula e della vita universitaria nella città ospitante, per mitigare almeno in parte la mancanza di quegli scambi interculturali che sono il cuore della mobilità e dell’internazionalizzazione.
“Considerando che le candidature presentate sono state 50 e i progetti finanziati in Italia in tutto 15 – dichiara il prorettore Marcelloni - il risultato per l’Università di Pisa è stato sicuramente notevole e premia l’azione costante che è stata messa in atto dall’Ateneo in questi ultimi anni per potenziare l’internazionalizzazione. Questi due nuovi partenariati strategici ci consentono da un lato di affrontare un tema attualissimo, la digitalizzazione dell’istruzione superiore, e dall’altro di porre le basi per cominciare a pensare al futuro, anche facendo tesoro delle esperienze accumulate in questo difficile periodo di pandemia”.
3 incarichi di collaborazione per attività di accompagnamento ai corsi di matematica – riduzione abbandoni PLS 2019/2020
Bando per l'assegnazione di n.2 incarichi di collaborazione temporanea rivolta a studenti nell'ambito del progetto PLS presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale
borsa di studio e approfondimento, sul tema: “Materiali polimerici avanzati per componenti ad alte prestazioni di compressori”
Politiche di genere in Europa: al via il progetto WISE 4 ALL CHALLENGES
Con l'obiettivo di rafforzare il concetto di parità di genere all'interno delle politiche europee, ha appena preso avvio il progetto WISE 4 ALL CHALLENGES, un'iniziativa di cui è partner anche il Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa. Il gruppo di ricerca pisano è costituito dalla professoressa Rita Biancheri, responsabile scientifica del network Health Union, dalla professoressa Vanessa Manzetti e dalla dott.ssa Francesca Pecori.
Gli obiettivi principali del progetto, che terminerà a marzo 2022, sono aumentare e incrementare la partecipazione di donne e giovani alle iniziative del Parlamento europeo; integrare la voce femminile, in modo multidisciplinare, nelle politiche europee (ambiente, politiche sociali, trasformazione digitale e salute); definire i contenuti della rete WISE4ALL per la Conference on Future of Europe e promuovere il dibattito sul Recovery Fund, secondo un approccio di genere.
"Le nostre azioni vogliono portare a integrare il concetto di "equità di genere", attraverso la costruzione di un processo partecipativo che promuova pratiche innovative per un cambiamento socio-culturale in tutti i settori coinvolti nel progetto e, in particolare, nell'ambito della salute – spiega la professoressa Biancheri – Questo processo porterà alla creazione di una piattaforma europea sul tema delle donne e dell'innovazione sociale, che costituirà un punto di riferimento per le associazioni, le imprese e gli stakeholder che condividono gli stessi interessi".
Oltre all'Università di Pisa, fanno parte del consorzio del progetto: Green Deal, Labsus&Freud, Libera, INCOMA, S-Com, Social Pillar e WEP.
Risorsa idrica mondiale tra sfide presenti e future
La gestione delle acque sotterranee sarà al centro del webinair "Risorsa idrica mondiale tra sfide presenti e future” che si svolge giovedì 4 marzo alle 14,00 in diretta su Teams e sul Canale Youtube del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Relatrice sarà la dottoressa Alice Aureli, responsabile del settore acque sotterranee del Programma Idrologico Internazionale dell’UNESCO (UNESCO-IHP).
La dottoressa Aureli presenterà una panoramica dei principali aspetti chiave legati allo studio ed alla gestione delle acque in un contesto di crescenti pressioni antropiche e dei cambiamenti climatici.
Il webinar fa parte del ciclo di seminari di preparazione alla Giornata Mondiale dell’Acqua "Sostenibilità, risorse idriche e cambiamenti climatici", organizzati dall’Università di Pisa – nello specifico il Dipartimento di Scienze della Terra, il corso di laurea magistrale in Scienze Ambientali e il centro Interdipartimentale di Ricerca per lo Studio degli Effetti dei Cambiamenti Climatici (CIRSEC) - con il patrocinio dell’Ordine dei Geologi della Toscana.
Politiche di genere in Europa: al via il progetto WISE 4 ALL CHALLENGES
Con l’obiettivo di rafforzare il concetto di parità di genere all’interno delle politiche europee, ha appena preso avvio il progetto WISE 4 ALL CHALLENGES, un’iniziativa di cui è partner anche il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Il gruppo di ricerca pisano è costituito dalla professoressa Rita Biancheri, responsabile scientifica del network Health Union, dalla professoressa Vanessa Manzetti e dalla dott.ssa Francesca Pecori.
Da sinistra Rita Biancheri, Vanessa Manzetti e Francesca Pecori.
Gli obiettivi principali del progetto, che terminerà a marzo 2022, sono aumentare e incrementare la partecipazione di donne e giovani alle iniziative del Parlamento europeo; integrare la voce femminile, in modo multidisciplinare, nelle politiche europee (ambiente, politiche sociali, trasformazione digitale e salute); definire i contenuti della rete WISE4ALL per la Conference on Future of Europe e promuovere il dibattito sul Recovery Fund, secondo un approccio di genere.
“Le nostre azioni vogliono portare a integrare il concetto di “equità di genere”, attraverso la costruzione di un processo partecipativo che promuova pratiche innovative per un cambiamento socio-culturale in tutti i settori coinvolti nel progetto e, in particolare, nell’ambito della salute – spiega la professoressa Biancheri – Questo processo porterà alla creazione di una piattaforma europea sul tema delle donne e dell’innovazione sociale, che costituirà un punto di riferimento per le associazioni, le imprese e gli stakeholder che condividono gli stessi interessi”.
Oltre all’Università di Pisa, fanno parte del consorzio del progetto: Green Deal, Labsus&Freud, Libera, INCOMA, S-Com, Social Pillar e WEP.