Agata, Susanna e Anna: le nuove ambasciatrici Circle U. dell’Università di Pisa
L’Università di Pisa dà il benvenuto alle tre nuove ambasciatrici Circle U., pronte a promuovere le iniziative dell’Alleanza Universitaria Europea all’interno della comunità studentesca. Agata Merian Bernacca, Susanna De Luca e Anna Terroni sono entrate infatti a far parte del gruppo dei Circle U. Ambassadors, che opera in ciascuna delle nove università che compongono l’Alleanza Europea.
Il ruolo delle nuove ambasciatrici sarà fondamentale per aumentare la visibilità di Circle U. e stimolare una maggiore partecipazione degli studenti e delle studentesse alle numerose attività promosse dall’Alleanza, con il supporto degli uffici dell’Ateneo. Con il lancio dell’Open Campus, infatti, sta crescendo l’offerta formativa di Circle U., con numerosi corsi online, Summer e Winter Schools e tante occasioni di mobilità a disposizione dell’intera comunità studentesca dell’Alleanza. Le Ambassadors avranno il compito di organizzare eventi e incontri, ideare iniziative, workshop e contest e collaborare alla comunicazione e produzione di contenuti, anche in collaborazione con i colleghi europei.
Ma chi sono le tre ambasciatrici? Abbiamo chiesto loro di presentarsi alla comunità studentesca e di raccontare con quanto entusiasmo stanno vivendo questa nuova esperienza.
Agata Merian Bernacca
Ciao, sono Agata Bernacca, vengo da Lucca e studio Medicina e Chiururgia all’Università di Pisa. Ho partecipato al Model United Nations (MUN) a UCLouvain organizzato da Circle U.: è stato uno dei primi eventi a cui ha partecipato la mia università, quindi ero veramente emozionata! Anche se apparentemente distante dal mio indirizzo di studi, è stata un'esperienza veramente formativa perché ho avuto modo di apprendere importanti skills di problem solving, team working e non solo. Sono onorata di essere stata scelta per il ruolo di Ambassador e mi impegnerò al massimo per promuovere le attività organizzate dall'Alleanza, per dare modo ai miei colleghi di partecipare e accrescere le loro competenze in un ambiente internazionale e stimolante.
Susanna De Luca
Ciao a tutti! Mi chiamo Susanna, vengo da Lucca e sono una delle nuove ambasciatrici di Circle U. per l’Università di Pisa! Durante il mio percorso accademico mi sono laureata in Scienze della Comunicazione e ho deciso di proseguire i miei studi nella classe magistrale di Informatica Umanistica. Da sempre sono molto affascinata dai contesti internazionali, ecco perché Circle U. è per me il posto perfetto per sperimentare e crescere sia formalmente che socialmente. Sono venuta a conoscenza dell’esistenza di questa alleanza in modo del tutto spontaneo: era lo scorso febbraio ed ero persa tra le ricerche per la mia tesi di laurea triennale, quando navigando sul sito universitario mi sono imbattuta in un corso tenuto da Humboldt-Universität zu Berlin relativo al Climate Change, rivelatosi una vera scoperta. Sono entusiasta della mia nuova carica all’interno di questa realtà e spero di poter trasmettere questa voglia fare e sapere cosmopolita ai miei colleghi dell’Università di Pisa attraverso le numerosissime iniziative di Circle U.!
Anna Terroni
Ciao, sono Anna Terroni, vengo da La Spezia e sono iscritta al primo anno del corso di Dottorato in Studi Italianistici dell'Università di Pisa. Ho conosciuto l’Alleanza Circle U. grazie al mio professore tutor Michelangelo Zaccarello – Academic Chair del Multilingualism, Interculturality and Language Lab (CU.mil) e uno degli organizzatori della Sustainable “WINE” Intensive Week in programma a Pisa dal 3 al 7 febbraio 2025 – che mi ha consigliato di avvicinarmi a questa realtà vista la mia propensione per lo scambio e la collaborazione con ambienti universitari anche esterni all’Italia. Sono rimasta piacevolmente stupita dall'entusiasmo e dallo spirito che si respira all'interno dell'alleanza e sono emozionata di poter intraprendere questa nuova avventura come Ambassador. Non vedo l'ora di poter far conoscere agli altri studenti le attività organizzate da Circle U. e partecipare in prima persona agli eventi che potranno essere un'occasione non soltanto formativa, ma anche di crescita personale.
Tagli all’Università: il Senato Accademico approva all’unanimità la mozione della comunità studentesca
Il Senato Accademico dell’Università di Pisa, nella seduta del 15 novembre, ha approvato all’unanimità la mozione presentata dalla comunità studentesca relativa alle recenti decisioni del Governo in merito all’Università.
Qui di seguito il testo approvato.
“Il Senato Accademico esprime netta contrarietà per i tagli attuati al FFO e forte preoccupazione per l’aumento di precarizzazione che seguirebbe all’approvazione della riforma del pre-ruolo universitario, auspicando che il Governo adotti i provvedimenti necessari da un punto di vista normativo e finanziario ad invertire questa tendenza. In questo senso, solidarizza con le mobilitazioni delle diverse componenti dell’Ateneo in opposizione a queste manovre.
Il Senato Accademico invita il Rettore a farsi portavoce dell’istanza di protesta che arriva dalla comunità universitaria nelle varie sedi pubbliche e negli organi di cui fa parte, a partire dalla CRUI.
Il Senato Accademico si impegna ad attivare iniziative per monitorare i contratti di lavoro precario presenti in Ateneo, inclusa la costituzione di un Osservatorio, e di proporre azioni volte ad assicurare l’attuazione dell’art. 8 dello Statuto, in base al quale 'l’Università privilegia rapporti di lavoro a tempo indeterminato'."
Ad Anna Ethelwyn Baccaglini-Frank il premio Montessori-Margreth dei Lincei
È stato assegnato alla professoressa Anna Ethelwyn Baccaglini-Frank, ordinaria di Didattica e Storia della matematica dell’Università di Pisa, il prestigioso Premio «Maria Montessori e Alfredo Margreth», assegnato dall’Accademia Nazionale dei Lincei ai docenti che si sono distinti per il loro lavoro nell’innovazione didattica nelle scuole dell’infanzia ed elementari.
Da quest’anno presidente del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze delle Formazione primaria dell’Ateneo pisano, la professoressa Baccaglini-Frank, come si legge nelle motivazioni pubblicate dai Lincei per l’assegnazione del premio, “persegue da anni progetti chiari ed esaustivi sull’insegnamento e apprendimento della matematica e geometria nella scuola primaria e dell’infanzia. Gli approcci adottati contemplano anche l’ausilio di strumenti informatici, tra cui il robottino GGBot per l’apprendimento della geometria di sua invenzione, brevettato dall’Università di Pisa. Particolarmente apprezzabile il prezioso coinvolgimento dei docenti, che possono seguire corsi di formazione e consultare gratuitamente guide multimediali. Cruciale è poi la selezione di docenti che verranno formati per alcuni anni allo scopo di disseminare a loro volta le linee guida di una buona didattica della matematica inclusiva nelle varie Regioni d’Italia. Degni di nota sono i percorsi dedicati ad alunni in condizioni di difficoltà di apprendimento (e.g., discalculia) elaborati con ricercatori in psicologia e in didattica della matematica, di cui già si può apprezzare l’impatto conseguito”. Il Premio Montessori-Margreth 2024 dei Lincei, assegnato da una Commissione nominata dalla Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell’Accademia, è stato conferito in una cerimonia ufficiale che si è svolta lo scorso 7 novembre.
“Sono estremamente orgogliosa di questo riconoscimento – commenta la professoressa Anna Baccaglini-Frank - perché, oltre alla passione per la ricerca di base, ho sempre dedicato molte energie e impegno alla propagazione e all’implementazione di buone pratiche didattiche per migliorare l’insegnamento e apprendimento della matematica. Tra i vari progetti che ho coordinato e che coordino, PerContare e PerContarePRO giocano un ruolo fondamentale, consentendomi di portare la ricerca in pratica, lavorando al fianco di altri ricercatori e vari meravigliosi e instancabili insegnanti, con cui desidero condividere questo premio”.
“Un importante riconoscimento per la professoressa Baccaglini-Frank – commenta il professor Giovanni Gaiffi, Direttore del Dipartimento – e anche per tutto il Dipartimento di Matematica dell’Università di Pisa, che per il secondo anno consecutivo vede premiare i suoi docenti per i risultati apprezzabili e l’innovativo lavoro di studio e ricerca nell’ambito della didattica della matematica nelle scuole dell’infanzia e primaria. È motivo d’orgoglio per il Dipartimento e per tutto l’Ateneo il fatto che questo specifico premio dell’Accademia dei Lincei, attivo da due edizioni, sia stato vinto solo a Pisa: nel 2023 il premio dei Lincei è infatti stato assegnato al professor Pietro Di Martino, ordinario di Didattica e Storia della Matematica.
L’assegnazione dell’edizione 2024 del Premio Montessori-Margreth dei Lincei alla professoressa Baccaglini-Frank rappresenta quindi un ulteriore conferma del valore dei metodi di insegnamento e dell’innovativo approccio alla didattica della matematica che contraddistingue il Gruppo di Ricerca e Sperimentazione in Didattica della Matematica dell’Università di Pisa”.
Entrambi i nostri docenti premiati dai Lincei, coordinano il CARME - Center for Advanced Research in Mathematics Education, Centro di ricerca istituito nel 2021 dall'Università di Pisa in accordo con Uniser Pistoia e da cui è nato un importante accordo tra l’Ateneo e Ufficio Scolastico Regionale della Toscana per la promozione della ricerca, della sperimentazione e l’innovazione didattica nella progettazione e gestione dei processi di insegnamento e apprendimento della matematica.
Shanghai Ranking per “subject”: l’Università di Pisa nei primi 100 al mondo in Veterinaria, Fisica, Farmacia e Matematica
L’agenzia Shanghai Ranking Consultancy ha pubblicato il "Global Ranking of Academic Subjects" e, come per la classifica globale (ARWU), anche nello Shanghai Ranking per “subject” l’Università di Pisa ottiene ottimi risultati.
L’Ateneo pisano entra in classifica con 24 discipline, coprendo tutte le aree (Natural Sciences, Engineering, Life Sciences, Medical Sciences, Social Sciences). Unipi si colloca nelle prime 100 posizioni mondiali per “Veterinary Sciences” (sale al 48° posto globale e 4° in Italia), “Physics” (nella fascia 51-75 nel mondo e 2-3 in Italia), “Pharmacy & Pharmaceutical Sciences” (passa dalla fascia 201-300 a quella 51-75 nel mondo e 5-6 in Italia) e “Mathematics” (nella fascia 76-100 nel mondo e 2-3 in Italia). Seguono, nelle prime 200 posizioni, “Agricultural Science” (nella fascia 101-150 e 7-9 in Italia), i nuovi ingressi di “Automation & Control” (nella fascia 101-150 e 4-5 in Italia) e “Energy Science & Engineering” (nella fascia 151-200 e 5° posto in Italia) per l’area di ingegneria, con la conferma di “Medical Technology” (nella fascia 151-200 e 7-12 in Italia) per le scienze mediche.
La classifica 2024 si basa su un sistema, parzialmente rinnovato, di 5 indicatori: High quality research (numero di articoli pubblicati su riviste con impact factor nel primo quartile), Research impact (rapporto tra le citazioni ricevute dagli articoli pubblicati e la media delle citazioni degli articoli nella stessa categoria, stesso anno e stesso tipo di pubblicazione), International collaboration (rapporto tra il numero di pubblicazioni che includono autori di almeno due paesi diversi e il numero totale di pubblicazioni nella disciplina per l'istituzione), World-class output (numero di articoli pubblicati in riviste o conferenze di alto livello, riconoscimenti accademici internazionali) e World-class faculty, che introduce quattro nuovi indicatori rispetto al passato (riconoscimenti internazionali a laureati, ricercatori con un numero elevato di citazioni, posizioni di chief editor in riviste internazionali, ruoli di leadership in organizzazioni accademiche internazionali). Pesi diversi sono assegnati agli indicatori per le diverse discipline.
I dati, che provengono da Web of Science, InCites e da banche dati di terze parti per premi e riconoscimenti, si riferiscono alle pubblicazioni nel periodo 2019-2023. La selezione delle riviste di alto livello, dei premi accademici internazionali e delle principali organizzazioni accademiche è basata sui risultati dell'Academic Excellence Survey (AES) condotto da Shanghai Ranking.
Il risultato è un riconoscimento per la ricerca dell’Università di Pisa in alcuni settori di grande impatto a livello internazionale, ma la presenza in classifica di un numero elevato di discipline testimonia la capacità dei ricercatori del nostro ateneo di produrre ricerca di alta qualità in tutte le aree disciplinari.
Recupero eccedenze alimentari: al via un progetto tra Regione Toscana e Università di Pisa
Secondo le ultime stime, in Italia le eccedenze alimentari lungo la filiera agroalimentare raggiungono cifre preoccupanti: i dati dicono che nel 2023 sono state sprecate 8,7 milioni di tonnellate di cibo, pari a 146 kg per abitante, con gravi conseguenze ambientali ed economiche. In risposta a questa emergenza, la Regione Toscana, attraverso la Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale, ha firmato a luglio 2024 una convenzione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa per analizzare il problema dello spreco alimentare nelle prime fasi della filiera produttiva della Toscana e individuare le possibili soluzioni per migliorare la prevenzione e il recupero di alimenti ancora commestibili.
Lo studio si colloca nell’ambito del progetto del dottorato di ricerca “Le iniziative relative allo spreco e alle perdite alimentari delle aziende agroalimentari della Regione Toscana e le attività di recupero delle eccedenze alimentari”, affidato nella sua esecuzione alla dottoranda Giulia Gallo, sotto la supervisione del professor Alessio Cavicchi e della professoressa Francesca Galli. Il progetto ricade all’interno del tirocinio previsto sui finanziamenti ministeriali PNRR Pubblica amministrazione (PA).
Lo studio prevede una mappatura delle principali aziende agro-alimentari toscane e delle associazioni caritative, con l'obiettivo di identificare i punti critici della gestione delle eccedenze e le possibili soluzioni per migliorare la prevenzione e la redistribuzione di eccedenze alimentari. La ricerca permetterà di formulare raccomandazioni per politiche e normative più efficaci, puntando a sensibilizzare sia le imprese del settore che i cittadini.
L'accordo tra Regione Toscana e Università di Pisa risponde alla necessità di trovare strategie efficaci per ridurre lo spreco in un periodo di crescente bisogno: secondo i dati della Caritas Toscana, nel 2022 oltre il 13% della popolazione toscana era a rischio povertà o esclusione sociale, con un numero sempre maggiore di famiglie che si rivolgono ai servizi caritativi. Solo nel 2023, le Caritas della regione hanno assistito più di 28.000 persone, con un incremento del 20% rispetto al 2019. In particolare, la quota di famiglie con ISEE basso risulta più marcata negli ambiti sociosanitari del Nord della regione (Apuane) e in alcuni di quelli in cui è presente un capoluogo di provincia (Firenze, Pisa, Livorno). Anche il Banco Alimentare della Toscana, che raccoglie eccedenze alimentari per donarle alle persone in difficoltà, ha visto crescere le richieste di aiuto, con circa 132.000 persone che hanno ricevuto sostegno alimentare nel 2022 attraverso 554 strutture caritative di distribuzione agli indigenti convenzionate.
“Siamo impegnati da tempo nella lotta allo spreco alimentare – ha spiegato la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi - La crisi economica ha impoverito molte famiglie, mettendole in difficoltà anche per l'acquisto di cibo. Per combattere questo fenomeno, la Regione Toscana ha già attuato dal 2015 un programma di interventi assieme alla Caritas e all'Associazione Banco alimentare della Toscana, e un nuovo piano di interventi di contrasto alla povertà alimentare. Conoscere le eccedenze, le loro cause e la relativa gestione è diventato particolarmente importante, dunque, visti le normative presenti in ambito di prevenzione di rifiuti e lotta agli sprechi a livello sia europeo, che nazionale e regionale, per muoversi e programmare iniziative di contrasto alla crescita delle povertà e le diseguaglianze. I risultati di questa ricerca potranno darci la possibilità di formulare delle raccomandazioni per politiche e normative da attuare, specificatamente, nella nostra regione”.
Un altro dato da non trascurare è quello ambientale: le eccedenze e gli alimenti che vengono sprecati hanno un forte impatto, che per l’Italia è di circa 0,4 kg di CO2 per persona, un valore superiore alla media europea, che si attesta intorno a 0,36 kg di CO2 per persona. E le conseguenze sono anche economiche: infatti in Italia la perdita economica dovuta allo spreco alimentare tocca i 22,8 miliardi di euro, di cui 17,92 per i consumi domestici, 2,40 derivanti dalla fase agricola, 960 milioni dall’industria alimentare e 970 milioni per la distribuzione alimentare. Questo si verifica in un contesto italiano di aumento di povertà negli ultimi anni: infatti la povertà assoluta in Italia tra le famiglie è aumentata dal 7,7% del 2021 all’8,3% del 2022 (Regione Toscana, 2023).
Nella fase finale del progetto, è prevista la diffusione dei risultati ottenuti per permettere una piena consapevolezza da parte delle aziende produttrici e trasformatrici e una contestuale sensibilizzazione dei cittadini. Il risultato della ricerca potrà contribuire a formulare delle raccomandazioni per politiche e normative da attuare, specificatamente, in Regione Toscana.
INVITO STAMPA: In Sapienza l’inaugurazione della mostra “Komplett Kafka / A tutto Kafka”
Nell’anno in cui ricorre il centenario della morte di Franz Kafka, il Palazzo della Sapienza di Pisa ospiterà dal 17 ottobre al 21 dicembre la mostra bilingue e a ingresso libero “Komplett Kafka / A tutto Kafka”, a cura della professoressa Serena Grazzini. In esposizione 20 pannelli stampati fronte-retro in italiano e in tedesco, tratti dall’albo biografico del fumettista e poeta austriaco Nicolas Mahler, attualmente direttore artistico della Schule für Dichtung (Scuola di poesia) di Vienna.
La mostra sarà inaugurata giovedì 17 ottobre alle ore 12.00 nell’Aula Magna Storica del Palazzo della Sapienza. Oltre alla curatrice della mostra, interverranno Cecilia Iannella, delegata del rettore per la formazione insegnanti, Andrea Simonetti, dirigente dell’Ufficio Scolastico di Pisa, Roberta Ferrari, direttrice del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, Gabriella Benedetti, coordinatrice organizzativa dello SBA, Ilaria Gennai, Associazione Pro Deutsch Italia (Toscana), Federico Prosperi, Festival di Cultura Ebraica Nessìah. Dopo i saluti sarà offerta al pubblico una visita guidata alla mostra.
Promossa a livello internazionale dal Literaturhaus di Stoccarda e dal Goethe Institut, l’iniziativa è realizzata grazie alla sinergia tra ACIT Pisa (Associazione Italo-Tedesca) e il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, e alla collaborazione con lo SBA (Sistema Bibliotecario di Ateneo), con l’associazione “Pro Deutsch Italia” e con il Festival di cultura ebraica Nessìah, giunto quest’anno alla sua XXVIII edizione (interamente dedicata a Kafka).
Inaugurata nel loggiato della Sapienza la mostra “Komplett Kafka / A tutto Kafka”
Nell’anno in cui ricorre il centenario della morte di Franz Kafka, l’Università di Pisa ha inaugurato nel loggiato del Palazzo della Sapienza di Pisa la mostra bilingue e a ingresso libero “Komplett Kafka / A tutto Kafka”, a cura della professoressa Serena Grazzini. In esposizione 20 pannelli stampati fronte-retro in italiano e in tedesco, tratti dall’albo biografico del fumettista e poeta austriaco Nicolas Mahler, attualmente direttore artistico della Schule für Dichtung (Scuola di poesia) di Vienna, che si è ispirato alle parole, ai personaggi, alle suggestioni evocate dalle opere di Kafka.
Oltre alla curatrice della mostra, son intervenuti all’inaugurazione Cecilia Iannella, delegata del rettore per la formazione insegnanti, Andrea Simonetti, dirigente dell’Ufficio Scolastico di Pisa, Alessandro Lenci, docente e, a partire dal 1° novembre, direttore del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, Gabriella Benedetti, coordinatrice organizzativa dello SBA, e Ilaria Gennai, Associazione Pro Deutsch Italia (Toscana). La mostra rientra nelle iniziative del Festival di Cultura Ebraica Nessìah, che quest’anno, giunto alla sua XXVIII edizione, sarà dedicato interamente allo scrittore praghese. Un’attenzione particolare sarà data alle classi delle scuole del territorio, riservando loro la possibilità di prenotarsi per visite a loro dedicate.
“Franz Kafka è stato un interprete straordinario del suo tempo, narratore delle angosce, delle paure e degli interrogativi che attraversano l’uomo moderno – ha spiegato la professoressa Serena Grazzini – Autore proveniente dai margini, Kafka apparteneva alla minoranza linguistica tedesca e alla comunità ebraica nella città di Praga, eppure è diventato una voce emblematica del suo secolo. La sua eredità letteraria, infatti, è stata raccolta e rivisitata da numerosi scrittori e scrittrici che, ancora oggi, nel XXI secolo, continuano a ispirarsi alla sua opera. La mostra che inauguriamo oggi a Pisa, tratta da un album biografico del fumettista Nicolas Mahler, rappresenta un esempio di come artisti, intellettuali e semplici lettori si confrontino con Kafka, reinterpretandolo e facendolo proprio – prosegue la professoressa Grazzini – La modernità di Kafka risiede proprio in questo: opere come "Il processo", "La metamorfosi", "Il castello", “America" e molti altri racconti ci pongono sempre di fronte all'individuo, schiacciato da forze più grandi di lui. Con un linguaggio apparentemente semplice, Kafka compie un'analisi spietata dei meccanismi del potere, offrendo una chiave di lettura che ci aiuta ancora oggi a orientarci nel mondo contemporaneo”.
Promossa a livello internazionale dal Literaturhaus di Stoccarda e dal Goethe Institut, l’iniziativa è realizzata grazie alla sinergia tra ACIT Pisa (Associazione Italo-Tedesca) e il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, e alla collaborazione con lo SBA (Sistema Bibliotecario di Ateneo), con l’associazione “Pro Deutsch Italia” e con il Festival di cultura ebraica Nessìah.
In caso di visite organizzate di gruppi (per es. scolaresche) o per richiedere una visita gratuita della mostra, è necessario scrivere con congruo anticipo agli indirizzi della professoressa Serena Grazzini (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e di ACIT PISA (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Per le scuole, scrivendo agli indirizzi qui indicati, è possibile richiedere i materiali didattici preparati dal Goethe Institut.
La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 19.00 fino al 21 dicembre. L’accesso a gruppi non sarà possibile nei giorni 29 ottobre e nel periodo 2-13 dicembre.
La squadra di nuoto dei dipendenti universitari dell’Università di Pisa si classifica seconda ai campionati nazionali
Ottimo risultato della squadra di nuoto dell’Ateneo pisano al 3° campionato nazionale riservato ai dipendenti delle università italiane che si è tenuto a Firenze domenica 13 ottobre. La squadra del CRDU, composta da personale docente, tecnico amministrativo e dell’AUOP, si è classificata seconda su 14 atenei partecipanti, stravincendo nel medagliere assoluto con 9 ori, 8 argenti e 3 bronzi per un totale di 20 medaglie, mentre nel medagliere di categoria ha conquistato 35 ori, 11 argenti e 8 bronzi.
Anche quest’anno si sono confermati protagonisti del campionato Chiara Caccamo e Lapo Taddei con 5 ori individuali, Eva Giuliani, Giulia Lamberti, Martina Perelli e Andrea Favilla con 4 ori, seguiti da Daniele Cati, Tommaso Brocchini, Linda Pagli, Antonio Dore e Claudio Traino con 3 ori e altri 20 nuotatori che hanno portato a casa medaglie e risultati importanti.
Le due staffette veloci, 4x50 mista e 4x50 stile libero sono state vinte con un ampio distacco e vissute con entusiasmo anche dalle altre università, che hanno riconosciuto la forza e la tecnica dei componenti.
I risultati raggiunti sono il frutto del lavoro e dell’organizzazione della responsabile del settore nuoto del CRDU, Chiara Caccamo, coadiuvata da Chiara Migone e da Rosalba Risaliti, che stanno già facendo scouting per l’edizione 2025. Da sottolineare quest’anno la sinergia tra CRDU e AUOP, che ha permesso l’ingresso in squadra di nuovi atleti tra specializzandi e tecnici di laboratorio, implementando la partecipazione e soprattutto alzando ulteriormente il livello tecnico dei componenti della squadra.
Per maggiori informazioni sulle attività promosse dal CRDU: https://www.crdu.unipi.it.
Due giovani laureati dell’Università di Pisa premiati dalla Società Italiana di Fisica
Tra i premiati della Società Italiana di Fisica (SIF) per i laureati dopo il maggio 2017 ci sono anche Valerio Bertacchi e Lorenzo Cotrozzi, due giovani fisici che hanno conseguito il titolo all’Università di Pisa. Il riconoscimento sarà consegnato loro il 9 settembre in occasione del 110° congresso nazionale della SIF che si svolgerà presso l’Università di Bologna.
Valerio Bertacchi, laureato in Fisica nel 2017, è il vincitore del premio “Giuseppe Franco Bassani” della Società Italiana di Fisica (SIF). Valerio Bertacchi si è formato presso il Dipartimento di Fisica “E. Fermi” dell’Università di Pisa e la sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Pisa, con un’esperienza di ricerca di due mesi presso il Fermi National Accelerator Laboratory (FNAL) di Chicago, all’interno del programma Summer Student di INFN e FNAL. A seguire ha svolto una tesi all’interno del gruppo UNIPI-INFN di Belle II, sotto la supervisione dei professori Francesco Forti ed Eugenio Paoloni. Belle II è l’esperimento che opera sull’acceleratore asimmetrico elettrone-positrone SuperKEKB che si trova nei laboratori di KEK (Tsukuba, Giappone). Dopo la laurea, Valerio Bertacchi ha conseguito il dottorato di ricerca alla Scuola Normale Superiore di Pisa all’interno del gruppo di CMS, sotto la supervisione del professor Gigi Rolandi. CMS è uno degli esperimenti del Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra.
Successivamente, Valerio Bertacchi ha vinto un postdoc presso il Centre de Physique des Particules de Marseille (CPPM), nell’ambito del progetto ERC Nepal di Justine Serrano, tornando nell’esperimento Belle II. Durante il postdoc ha trascorso anche un periodo come Visiting Researcher nel gruppo di Belle II di Karim Trabelsi ai Laboratoire de Physique des 2 Infinis Irène Joliot Curie (IJCLab) di Orsay. Nell’ottobre 2024 Valerio Bertacchi si sposterà in Germania, dove ha vinto dei fondi di ricerca e un postdoc presso l’Università di Bonn, dove proseguirà la sua ricerca nell’esperimento Belle II.
Lorenzo Cotrozzi, laureato in Fisica nel 2020, si è aggiudicato il Premio "Giuliano Toraldo di Francia" della SIF. Durante l’anno della sua tesi, Cotrozzi ha collaborato con l’esperimento “Muon g − 2” al Fermilab di Chicago. La sua tesi magistrale era incentrata sul primo risultato scientifico dell’esperimento, pubblicato nel 2021. Lorenzo Cotrozzi ha continuato l’attività a Pisa come dottorando in Fisica, dal 2020 al 2023, sotto la supervisione del professor Graziano Venanzoni, con una tesi finalizzata all'analisi del secondo risultato di fisica dell'esperimento Muon g-2. Sempre in collaborazione con Muon g − 2, ha passato in totale sei mesi a Chicago come coordinatore dell’esperimento, ha gestito la calibrazione e i tagli di qualità dei nuovi dati raccolti e ne ha condotto l’analisi. Con altri dottorandi, ha organizzato il workshop all’Università di Pisa “NePSi 2023”, dove più di cento fisici da tutto il mondo si sono riuniti per aggiornamenti sulla fisica del Muon g – 2.
Nel 2023 ha ottenuto un posto da ricercatore postdoc all’Università di Liverpool. IIn questo ruolo, ha iniziato l’analisi di dati raccolti e non ancora analizzati dall’esperimento KLOE, presso i Laboratori Nazionali di Frascati, rilevanti per la previsione teorica del Muon g − 2. L’obiettivo è quello di raggiungere una precisione competitiva con misure recenti di altri gruppi, grazie alle dimensioni del campione statistico e a nuove tecniche di analisi. In parallelo a questa attività, si è unito al progetto europeo “STRONG2020”, i cui risultati giocheranno un ruolo importante per i futuri sviluppi nella fisica del Muon g − 2, sia dal lato teorico che sperimentale.
Fossili di grandi squali e mammiferi marini raccontano come è cambiato il Mediterraneo dopo la Crisi di Salinità del Messiniano
Tra 7,2 e 5,3 milioni di anni fa, nell’intervallo di tempo che i geologi chiamano Messiniano, le specie marine del Mediterraneo furono decimate da un aumento vertiginoso di sale nelle acque del mare, con una perdita di biodiversità che riuscì a ricostituirsi solo nel corso di oltre un milione e mezzo di anni. In uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Science, un gruppo internazionale di geologi e paleontologi composto da 29 scienziati di 25 università e istituti di ricerca europei è stato in grado di quantificare tale perdita di biodiversità nel Mar Mediterraneo in corrispondenza della Crisi di Salinità del Messiniano e il successivo recupero biotico.
Guidato da Konstantina Agiadi dell'Università di Vienna, tale team di ricerca ha visto la partecipazione dell’Università di Pisa nelle persone del professor Giovanni Bianucci e del ricercatore Alberto Collareta, paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa.
Sulla base di un estensivo censimento del registro fossile risalente al Miocene Superiore e al Pliocene Inferiore (da 12 a 3,6 milioni di anni fa), il team ha scoperto che i due terzi delle specie marine del Mar Mediterraneo del Pliocene Inferiore era differente da quelle presenti nel bacino precedentemente alla Crisi di Salinità del Messiniano. Solo 86 delle 779 specie endemiche del Mediterraneo (presenti, cioè, esclusivamente in tale bacino) sopravvissero agli sconvolgimenti ambientali conseguenti alla separazione dall'Oceano Atlantico.
In particolare, i due ricercatori dell’Università di Pisa hanno analizzato le evidenze paleontologiche dei popolamenti a squali e mammiferi marini del Mar Mediterraneo a cavallo di questo grande evento geologico. “Mentre il registro fossile, nel suo complesso, suggerisce un drastico impatto della Crisi di Salinità del Messiniano sulle forme di vita presenti nel Mediterraneo – spiega Alberto Collareta – i fossili di squali offrono delle informazioni diverse e complementari. In particolare, il rinnovamento faunistico che si osserva nel Pliocene Inferiore – con la comparsa nel Mar Mediterraneo di forme moderne come lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) e il declino di altri predatori apicali più tipici del Miocene (ad esempio il famoso ‘Megalodon’) – riflette fenomeni evolutivi e turnover faunistici osservabili alla scala globale più che eventi relativi dalla portata regionale. In questo senso, il biota mediterraneo che rinacque dalle ceneri della crisi messiniana fu dunque necessariamente altro rispetto a quello che aveva caratterizzato il bacino nel corso del Miocene”.
“Una dinamica simile si osserva anche nell'evoluzione della fauna a cetacei del Mediterraneo – osserva Giovanni Bianucci – con l'emergere e la rapida diversificazione dei delfini oceanici (famiglia Delphinidae) nel Pliocene Inferiore, come testimoniato da un eccezionale record fossile rinvenuto in Toscana, Piemonte ed Emilia-Romagna. Analogamente a quanto osservato per gli squali, la comparsa di forme moderne coincide con il declino di specie tipicamente mioceniche, come i grandi capodogli macropredatori. Il fatto che anche questo turnover tra i cetacei abbia avuto una portata globale suggerisce che la coincidenza temporale degli eventi non sia casuale: un fenomeno regionale, ma comunque catastrofico, come la Crisi di Salinità Messiniana, potrebbe infatti aver avuto ripercussioni su scala mondiale sugli ecosistemi marini”.
Questo nuovo studio apre a nuove prospettive sulla Crisi di Salinità Messiniana e provvede, per la prima volta, a una quantificazione sinottica delle conseguenze di tale crisi su molti gruppi di organismi marini. Allo stesso tempo, esso fornisce uno stimolo per ulteriori questioni di ricerca: dove si rifugiarono le poche specie endemiche del Mediterraneo miocenico che furono in grado di sopravvivere alla Crisi di Salinità Messiniana? Quale fu l’impatto dei molti altri “giganti salini” che punteggiano la crosta terrestre? Quale sono le lezioni che questo evento può insegnarci nell’attuale contesto di crisi biologica?
La Crisi di Salinità del Messiniano
Da oltre cinquant’anni la comunità scientifica si interroga sulle cause e le conseguenze della Crisi di Salinità del Messiniano, e soprattutto sull’impatto di un evento tanto eccezionale sugli ecosistemi mediterranei. Ipotesi contrastanti si sono confrontate – e talvolta scontrate – nel corso dei decenni: alcuni ricercatori hanno ipotizzato la quasi completa sterilizzazione di un Mar Mediterraneo divenuto eccessivamente salino, mentre altri hanno argomentato a favore della persistenza locale di corpi d’acqua a salinità normale e di ecosistemi francamente marini per tutta la durata della Crisi di Salinità del Messiniano.
Riconosciuto nelle sue proporzioni titaniche nei primi anni ’70 del secolo scorso, questo “gigante salino” si formò in un bacino in via di disseccamento a seguito dell’emersione dei corridoi marini che fino ad allora avevano connesso il Mediterraneo all’Oceano Atlantico nell’area ispano-marocchina garantendo l’afflusso costante di acque marine di origine atlantiche nell’arida regione mediterranea. Tali condizioni estreme si protrassero alcune centinaia di migliaia di anni: il ritorno a condizioni marine normali avvenne soltanto 5,3 milioni di anni fa, all’inizio dell’epoca pliocenica, in conseguenza dell’apertura dello Stretto di Gibilterra e a seguito di una breve fase in cui le acque mediterranee divennero salmastre.