Il Laboratorio di Igiene del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa è il primo laboratorio universitario in Toscana a conseguire l’accreditamento ISO/IEC 17025.
Grazie a questo risultato da luglio il laboratorio è la prima struttura universitaria iscritta nell’elenco dei centri di analisi nell'ambito delle procedure di autocontrollo delle industrie alimentari istituito dalla Regione Toscana nel 2006.
L’accreditamento, raggiunto a giugno 2018 e successivamente esteso a maggio 2019, è stato conseguito da un team coordinato dai professori Angelo Baggiani e Gaetano Privitera e composto dai dottori Michele Totaro e Lorenzo Frendo e dalla dottoressa Serena Giorgi. Il gruppo di lavoro ha realizzato l’intero processo di progettazione e implementazione di un Laboratory Management System conforme allo Standard internazionale ISO/IEC 17025.
L’accreditamento è stato conseguito dal dopo un’approfondita verifica di valutazione condotta dagli ispettori Accredia, l’unica autorità referente a livello nazionale designata dal governo italiano e che opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico. Il risultato finale è stato così il riconoscimento internazionale delle attività analitiche svolte presso il Laboratorio di Igiene dell'Ateneo grazie agli accordi di mutuo riconoscimento della European Cooperation for Accreditation (EA-MLA) e della International Laboratory Accreditation Cooperation (ILAC-MRA) di cui Accredia è firmatario.
Tutti i dipendenti universitari d’Italia, soci dei rispettivi circoli ricreativi aderenti all’Associazione Nazionale Circoli Universitari (ANCIU), potranno accedere ai servizi del Centro di medicina riabilitativa dell’Ateneo pisano "Sport and Anatomy" a tariffe vantaggiose. È questo il risultato della convenzione sottoscritta venerdì 28 giugno, in Rettorato, dal dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia e dall'ANCIU, rappresentato dal presidente Giuseppe La Sala, alla presenza del prorettore per i Rapporti con gli enti del territorio, Marco Gesi, che è anche direttore del Centro "Sport and Anatomy", del vice presidente del CRDU e componente del direttivo ANCIU, Federico Soldani, e del presidente del CRDU pisano, Bruno Sereni.
La convenzione, che avrà durata di tre anni, permetterà ai soci ANCIU di poter usufruire delle prestazioni offerte dal Centro, struttura di avanguardia nel campo fisioterapico e della riabilitazione, con programmi innovativi per garantire il miglior recupero funzionale del paziente nel minor tempo possibile attraverso percorsi personalizzati. In particolare, l'accordo prevede che il Centro universitario di medicina riabilitativa fornisca ai soci ANCIU una prima visita fisioterapica gratuita e uno sconto pari al 10% sul costo delle singole terapie.
"La collaborazione con 'Sport and Anatomy' - ha detto il presidente dell'ANCIU, La Sala - va avanti da sette anni ed è per noi fondamentale, soprattutto per le attività di prevenzione degli infortuni durante le manifestazioni sportive dell'Associazione, che in totale sono 28 ogni anno e che dal 2020 comprenderanno anche lo sci. Ringrazio quindi il Centro per questa nuova opportunità, che sarà a disposizione dei circa 20 mila iscritti ANCIU di 50 università di tutta Italia, da Catania a Trento".
Nella foto, da sinistra: Sereni, Gesi, La Sala, Soldani.
Dal 4 al 20 luglio Pisa celebra cinquanta anni dall’allunaggio con il festival “Luna50”, che comprende spettacoli, concerti, conferenze, tavole rotonde e osservazioni astronomiche che si terranno nei luoghi all’aperto della città e del suo litorale. Il programma di “Luna50”, ideata da Sergio Giudici e Paolo Pesciatini, e organizzato da Comune di Pisa e Università di Pisa, è stato presentato questa mattina in Palazzo Gambacorti. Nel comitato tecnico scientifico Chiara Bodei, Maria Antonella Galanti, Sergio Giudici e Sandra Lischi, e la collaborazione di di docenti di discipline scientifiche e umanistiche.
Primo appuntamento giovedì 4 luglio (Auditorium Cittadella Galileiana, ore 21:15) con la tavola rotonda, cui seguiranno appuntamenti ogni giorno fino alla ricorrenza dei 50 anni dallo sbarco, sabato 20 luglio, quando è in programma la sfilata per le vie del centro città dei figuranti di “Guerre Stellari”, mentre alla Cittadella Galileiana si svolgerà il laboratorio Lego (“costruisci il tuo razzo”) e il “Virtual luna park” con installazioni video, giochi, realtà aumentata, allunaggi veri e simulati.
"La collaborazione tra Amministrazione Comunale e Università di Pisa – ha detto l’assessore al turismo del Comune di Pisa, Paolo Pesciatini - continua in modo proficuo a dare risultati importanti ai fini della rigorosa divulgazione della conoscenza e della promozione della nostra offerta turistica. Infatti, dopo il successo della giornata dedicata alla nascita di Galileo, del febbraio scorso, adesso con “Luna50” abbiamo organizzato una rassegna che abbraccerà quasi tutto il mese di luglio per celebrare, in Città e sul Litorale, i cinquant'anni dell’allunaggio, con spettacoli, concerti, conferenze, osservazioni astronomiche. La Luna, ci parlerà attraverso l’arte, la scienza, la letteratura, il mito, la musica, essendo da sempre musa e fonte d’ispirazione. Da Pisa, città dei saperi umanistici e scientifici, l’astro narrante “dirà di più”, parafrasando Italo Calvino, a coloro, cittadini e turisti che vorranno partecipare a questi straordinari eventi. Pisa, dunque, ricorderà quella notte del 20 luglio 1969 che, “diversa da ogni altra notte del mondo”, secondo le parole di Giuseppe Ungaretti, permise all’uomo di raggiungere l’irraggiungibile, senza per questo fermare la fantasia".
"Esprimo grande soddisfazione a nome dell’Ateneo – ha detto la protettrice vicaria dell'Università di Pisa, Nicoletta De Francesco - per le iniziative di divulgazione scientifica che stiamo realizzando in collaborazione con il Comune, come è già avvenuto per la giornata di Galileo. La manifestazione "Luna50" nasce dall'apporto multidisciplinare di diversi docenti dell’Ateneo, che ringrazio, con tematiche che spaziano dalla fisica e dai settori scientifici a quelli umanistici, dalla musica al cinema, dall'arte alla letteratura".
Il festival si divide in sezioni dedicate a “Luna e scienza”, “Arte e cinema”, “Parole e musica”, “Osservazioni astronomiche”, “Eventi per famiglie e ragazzi”. “Luna50” prosegue anche nel mese di ottobre con una serie giornate di aggiornamento per docenti delle scuole secondarie di I e II grado.
(fonte: Ufficio Stampa Comune di Pisa)
Nasce a Pisa il primo Centro clinico in Italia interamente dedicato alle malattie proctologiche e alle disfuzioni del pavimento pelvico, con uno staff multidisciplinare e multiprofessionale ad alta specializzazione e l’obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza, standardizzare le procedure, ottimizzare tempo e risorse, ridurre il rischio clinico e fare formazione anche internazionale. Proprio a Pisa si tiene per due giorni (13 e 14 giugno, alla Camera di commercio) l’International masterclass on proctology and pelvic floor diseases con i migliori opinion leaders mondiali del settore da Cina, Korea del Sud, Australia, esperti europei e una selezione di giovani emergenti in collaborazione con Young Siccr-Società italiana di chirurgia colorettale e Young Escp-European society of coloproctology. Questo corso internazionale coincide con la strutturazione in Aoup - dopo anni di esperienza e casistica, applicazioni e tecniche chirurgiche all’avanguardia (standard e robotica) - di un centro clinico che rappresenta una svolta dal punto di vista qualitativo e organizzativo per la cura di queste malattie.
Per patologie proctologiche si intende una vasta gamma di disturbi, per fortuna non gravi, ma che pregiudicano notevolmente la qualità della vita di chi ne è affetto e incidono molto sui costi del servizio sanitario nazionale: emorroidi, ragadi, prolassi, stenosi, fistole, cisti pilonidali, malattie infiammatorie pelviche, tutte nel distretto anale e perianale, stitichezza ostinata, incapacità di trattenere le feci. Inoltre, spesso, a queste patologie si associano problemi urologici e uroginecologici: ritenzione e incontinenza urinaria, prolassi genitali, dolore pelvico cronico, dolore ai rapporti sessuali: in una parola, le disfunzioni del pavimento pelvico di cui soffrono, in Italia, oltre 5,3 milioni di persone (il 10% della popolazione generale adulta) ma solo lo 0,4% cerca terapie specialistiche. Forse anche per disinformazione, la stragrande maggioranza comunque convive con il disturbo, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta sulla qualità della vita, anche sociale.
Un centro clinico di quelli che caratterizzano l’Aoup, ossia uno staff multidisciplinare di professionisti, ciascuno specializzato in uno step terapeutico della stessa patologia, che lavorano tutti insieme in uno stesso luogo fisico, può invece fare la differenza anche in termini di attrattività e quindi contribuire a un’inversione di tendenza dei dati epidemiologici (anche in Toscana soffrono di disturbi del pavimento pelvico più di 336mila persone e sempre solo lo 0,4% cerca un rimedio nella medicina specialistica).
Studi internazionali (Shouldice Hernia Center in Ontario) dimostrano che la concentrazione della casistica in un unico Centro (Focused Hospital) si traduce in riduzione dei costi, incremento dell’efficienza, abbattimento delle liste di attesa, miglioramento dell’efficacia delle cure, aumento della soddisfazione degli utenti, diminuzione delle complicanze.
Il progetto che si sta realizzando in Aoup prevede appunto la strutturazione di un centro dedicato a queste patologie, da trattare con con i setting assistenziali più idonei (week surgery, day surgery e ambulatoriale), ambulatori multispecialistici (chirurgo proctologo, uroginecologo, urologo, gastroenterologo motilista e fisioterapista del pavimento pelvico) e multiprofessionali (medico, infermiere, ostetrico, fisioterapista). Parallelamente sta crescendo l’ambulatorio delle malattie sessualmente trasmesse del pavimento pelvico, dove si aggiungono le figure dell'infettivologo, del dermatologo, del microbiologo e dell’otorinolaringoiatra.
Un settore in cui l’Aoup rappresenta un'eccellenza nazionale ed internazionale (più di 10mila prestazioni in ambito proctologico e del pavimento pelvico e circa 1200 interventi chirurgici l’anno), grazie anche agli ottimi risultati della tecnica robotica, e si appresta a divenire anche punto di riferimento per la formazione e la ricerca, con i corsi e i master universitari già attivi e l’accoglienza di fellows stranieri (Pisa è già centro di formazione della Società italiana di chirurgia, dell’Associazione chirurghi ospedalieri e della Società italiana unitaria di coloproctologia).
Alla conferenza stampa erano presenti: il senatore Pierpaolo Sileri, presidente Commissione igiene e sanità del Senato; il direttore dell’Unità operativa Direzione medica di presidio dell’Aoup Mauro Giraldi; il prorettore per i rapporti con gli enti del territorio dell’Università di Pisa Marco Gesi; il direttore del Dipartimento di Chirurgia generale dell’Aoup Piero Buccianti; il direttore del Centro Clinico proctologico e pavimento pelvico dell’Aoup Gabriele Naldini; il direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e ginecologia 1 dell’Aoup Tommaso Simoncini. (Fonte Ufficio Stampa AOUP).
Emodinamica pisana: eseguiti due impianti di valvola mitralica senza incisione della parete toracica
Due interventi all’avanguardia effettuati negli ultimi mesi confermano la S.D. di Emodinamica dell’Azienda ospedaliera pisana come centro europeo di riferimento per il trattamento percutaneo – senza cioè incisione chirurgica – della patologia cardiaca strutturale, e in particolare per quella valvolare. L’equipe diretta dalla professoressa Anna Sonia Petronio ha eseguito due impianti di valvola mitralica (Tendyne) inserendo una cannula nell’apice del ventricolo sinistro attraverso una piccola incisione della parete toracica, senza interrompere la circolazione corporea. I pazienti sono stati dimessi dopo una breve degenza post-operatoria senza la necessità di una riabilitazione cardiologica.
«Siamo uno tra i pochi centri in Italia ed Europa che ha iniziato a impiantare, mediante la collaborazione con la Cardiochirurgia e la Cardioanestesia, protesi valvolari mitraliche per via transcatetere – spiega la professoressa Petronio – Questo ci sta permettendo di curare con buoni risultati pazienti che per l'elevato rischio cardiochirurgico non avrebbero avuto alcuna alternativa terapeutica».
Impianto di protesi mitralica transcatetere con la Collaborazione del gruppo della Cardiochirurgia e della Cardioanestesia.
Ad oggi sono stati effettuati circa 1000 interventi di impianto percutaneo di protesi valvolari aortiche per il trattamento della stenosi aortica e più di 200 interventi di impianto di riparazione dell’insufficienza valvolare mitralica. La S.D. di Emodinamica è tra i pionieri per il trattamento percutaneo della valvola tricuspidale, nuova frontiera della cardiopatia strutturale. Tali risultati hanno fatto sì che la struttura sia stata e sia tuttora coinvolta in importanti studi multicentrici di carattere internazionale, e rappresenti un centro di sperimentazione per nuovi device e nuove tecniche di carattere innovativo in questo campo.
Personale della SD di Emodinamica diretta dalla professoressa Anna Sonia Petronio.
In ragione della esperienza maturata in questo settore, il Centro è da alcuni anni sede di corsi di formazione rivolti a professionisti del settore sia italiano che estero, europeo e non, offrendo ai medici la possibilità di poter partecipare attivamente alle procedure ed è coinvolto da due anni nel master del Sant’Anna per l’interventistica strutturale.
Il rettore dell'Università di Pisa Paolo Mancarella sottolinea che «si tratta di un’ulteriore dimostrazione che i nostri professionisti in questo settore sono un’eccellenza a livello internazionale. Per mantenere tali livelli e progredire ulteriormente, è necessario però sostenere con le dovute risorse – umane, finanziarie e logistiche – gruppi come quello coordinato dalla professoressa Petronio, a cui va il mio ringraziamento a nome di tutta la comunità accademica. Come è ormai prassi consolidata, Unipi e AOUP sapranno condividere ulteriori pecorsi di sviluppo del settore, contrastando qualunque forma di resistenza alla prevalenza sempre e comunque del merito, nel quale credo fermamente».
L'equipe di Cardiochirurgia e il team Tendyne.
Il XXI Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato a Roma nei giorni scorsi da AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario al quale aderiscono 75 atenei, conferma l’attrattività dell’Università di Pisa. Quasi la metà dei laureati magistrali proviene da fuori regione con percentuali occupazionali più alte e maggiori guadagni rispetto sia alla media toscana che a quella nazionale.
I laureati 2018 dell'Università di Pisa coinvolti nel Rapporto sono stati 7.300: si tratta di 3.930 di primo livello, 2.429 magistrali biennali e 924 a ciclo unico; i restanti sono laureati pre-riforma. Più di un terzo di loro (34.4%) arriva da fuori della Toscana, quota che sale al 43.5% per quanto riguarda i magistrali biennali, ma Pisa rispetto al dato regionale e a quello nazionale registra una quota più bassa di laureati con cittadinanza estera. I laureati pisani sono inoltre più bravi dei loro colleghi, avendo un miglior voto medio di laurea, ma più lenti, con una minore percentuale di studenti che riescono ad acquisire il titolo di laurea entro gli anni di corso. Altri aspetti con qualche criticità, soprattutto ai fini della prospettiva occupazionale, riguardano la percentuale di studenti che svolge tirocini curriculari, che si reca all'estero per studiare e che associa allo studio esperienze di lavoro, tutti dati inferiori alle medie nazionali.
Sostanzialmente in linea con i dati toscani e italiani, i laureati dell'Ateneo pisano si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria e del rapporto costruito con i docenti, con una percentuale che tocca rispettivamente l’86.7% e l'84.5%. Il 69.9% degli intervistati si iscriverebbe di nuovo all’università, confermando sia il corso di studio che l’ateneo.
L’indagine sulla condizione occupazionale ha analizzato le performance dei laureati triennali e magistrali usciti nel 2017 e contattati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati magistrali usciti nel 2013 e coinvolti dopo cinque anni. Per quanto riguarda i laureati triennali – complessivamente una coorte di 3878 laureati – l’indagine si è focalizzata su coloro che non si sono mai iscritti a un successivo corso di laurea (il 33,9% della popolazione).
Il tasso di occupazione dei laureati triennali a un anno dalla laurea - che comprende anche la quota di coloro che sono in formazione retribuita, secondo le indicazioni dell’Istat - è del 70,6%, lievemente in aumento rispetto alla rilevazione dello scorso anno. Il 20,9% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 39,5% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). Il 17,2% svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore e così via). La retribuzione media dei laureati pisani, di 1.132 euro mensili netti, è superiore a quanto guadagnano in media i colleghi della Toscana (1.108 euro) ma inferiore rispetto all'Italia (1.232 euro). Il 58.6% di questi laureati, considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro che viene effettivamente svolto.
Il tasso di occupazione sale al 73.8% per i laureati di secondo livello dell'Ateneo pisano (76.8% tra i laureati magistrali biennali e 65.6% per i laureati magistrali a ciclo unico), un dato lievemente migliore rispetto a quello toscano (73%) e italiano (69.4%). Più alta è anche la retribuzione media, che per i pisani è di 1.292 euro mensili netti, contro i 1.234 euro della Toscana e i 1.232 euro su base nazionale.
A cinque anni dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari all’86,2% (85,8% per i magistrali biennali e 87,6% per i magistrali a ciclo unico). Il 56.4% di questi ultimi è assunto con contratto a tempo indeterminato, mentre i laureati che svolgono un lavoro non standard sono il 18.4%, il 16.9% svolge un lavoro autonomo. Sul piano delle retribuzioni, l'Università di Pisa si conferma come un ottimo investimento, registrando una media di guadagno netto mensile di 1.562 euro, contro i 1.469 euro della Toscana e i 1.459 euro dell'Italia. I settori di maggior impiego sono quelli dei servizi (72.6%) e dell’industria (25.5%).
“Anche quest’ultima indagine mette in evidenza come il conseguimento di un titolo universitario rappresenti un valore aggiunto che può dare un vantaggio lavorativo e retributivo consistente – ha dichiarato il professor Rossano Massai, delegato al Job Placement - L’Università di Pisa sta contribuendo ad accrescere il numero di laureati con una buona preparazione. Tuttavia un numero sempre crescente si dichiara propenso ad andare a lavorare all’estero. Sta al sistema produttivo italiano fare in modo che l’elevata preparazione dei nostri laureati rimanga nel nostro paese evitando che tante energie e tante competenze vengano assorbite da altri paesi”.
Leggi la scheda con il Rapporto 2018 sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati dell'Università di Pisa.
Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene presso l’Università di Pisa, è stato eletto presidente del “Patto Trasversale per la Scienza”. La neonata associazione no profit, che ha fatto il suo debutto ufficiale alla Statale di Milano lo scorso 5 giugno, si è costituita per avviare concrete iniziative per promuovere e proteggere la scienza, iniziando dal campo biomedico.
“Il Patto nasce come un appello al mondo politico e civile per abbracciare in maniera incondizionata il valore universale della scienza – spiega Lopalco - In Italia purtroppo negli ultimi anni la scienza è finita spesso sotto attacco. Idee pseudoscientifiche e movimenti di ogni tipo, dall’anti-vaccinismo al negazionismo dell’AIDS alle terapie senza alcuna base clinica e scientifica, stanno provocando gravi danni alla salute pubblica”.
Il gruppo fondatore del Patto, da sinistra Gerardo D’Amico, Roberto Burioni, Pier Luigi Lopalco, Andrea Cossarizza, Guido Silvestri
Nei prossimi tre anni del suo mandato il professore Lopalco lavorerà per rendere concreti i valori dell’appello a cui hanno già aderito oltre 6.000 fra associazioni, cittadini e scienziati, fra cui tre premi Nobel. Tutte le informazioni e le attività dell’associazione su www.pattoperlascienza.it e sui canali social Facebook e Instagram dedicati.
È on line l'offerta didattica dell'Università di Pisa per l'anno accademico 2019/'20, che comprende 60 corsi di laurea triennale, 9 corsi a ciclo unico e 69 corsi magistrali.
Tra le principali novità c'è il corso di laurea magistrale in Diritto dell’innovazione per l’impresa e le istituzioni attivato al dipartimento di Giurisprudenza. Il corso è nato per soddisfare le esigenze legate alla crescente digitalizzazione e alla profonda trasformazione del mondo del lavoro, mirando a formare un giurista dai tratti diversi rispetto al modello tradizionale, con elevata specializzazione, munito di una solida padronanza delle fondamentali categorie privatistiche e pubblicistiche, non solo in ambito nazionale, e pronto ad affrontare le nuove sfide imposte dalla trasformazione telematica del mondo del lavoro.
Un altro corso di nuova attivazione è la laurea triennale in Ingegneria per il design industriale, che è a numero programmato e ha 50 posti disponibili. Attraverso un percorso multidisciplinare, il corso mira a formare figure professionali caratterizzate da una solida preparazione culturale nelle discipline dell’ingegneria industriale e del design industriale. La creatività nel design che contraddistingue l’eccellenza del Made-in-Italy si integra con le competenze più propriamente ingegneristiche, applicate nella creazione di prodotti caratterizzati da un connubio di estetica e funzionalità.
Parte quest'anno, come trasformazione di un corso preesistente, la laurea magistrale in Artificial Intelligence and Data Engineering. Interamente in lingua inglese, è uno fra i primi corsi in Italia esplicitamente dedicati all’intelligenza artificiale: mira a formare figure professionali in grado di progettare e realizzare sistemi intelligenti basati sulle più recenti metodologie e tecniche dell'intelligenza artificiale e della data science. Questi ambiti stanno avendo un impetuoso sviluppo, sia nel campo della ricerca sia per le infinite applicazioni nel mondo del lavoro. Per questo l’Università di Pisa, che nel campo è all’avanguardia in Italia e a livello internazionale, offre anche un altro corso di laurea magistrale in inglese dedicato alla data science e più specificamente alle sue applicazioni alle aziende e all’economia: Data Science and Business Informatics.
Dopo il più che positivo battesimo dello scorso anno, con 425 domande per 54 posti, l'Ateneo pisano ripropone il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria. Il corso ha suscitato grande interesse e apprezzamento in tutta la regione e oltre, visto che un'offerta simile, in grado di abilitare all'insegnamento nella scuola pre-primaria e primaria permettendo di partecipare ai successivi concorsi per l'immissione in ruolo, è presente in Toscana solo all’Università di Firenze.
"Per il prossimo anno accademico - ha commentato il prorettore per la Didattica, Marco Abate - l'Università di Pisa ha potenziato e aggiornato la propria offerta formativa, rivedendo la struttura dei corsi esistenti e inserendo nuovi corsi che rispondono alle concrete esigenze del tessuto sociale e del mondo del lavoro tenendo conto delle continue novità portate dall'evoluzione scientifica e tecnologica. La qualità della nostra didattica è evidenziata anche dall’andamento delle immatricolazioni di alcuni dei corsi storici del nostro Ateneo, quali Economics (in inglese), Fisica, Ingegneria elettrica, Matematica e Storia, che hanno avuto un aumento superiore al 25% rispetto all’anno precedente, senza dimenticare l’ampia e diversificata offerta didattica nell’area sanitaria. A confermare l’eccellenza a tutto tondo nella ricerca e nella didattica dell’Università di Pisa si aggiungono corsi più specialistici dedicati a campi di grande interesse quali Biosicurezza e qualità degli alimenti, Computer Engineering (in inglese), Conservazione ed evoluzione, Informatica umanistica, Materials and Nanotechnology (in inglese), Neuroscience (in inglese), Progettazione e gestione dei sistemi turistici mediterranei e Viticoltura ed enologia, premiati da aumenti superiori al 30% per quanto riguarda le nuove iscrizioni. Infine è stato dato ulteriore impulso all’internazionalizzazione, con 21 corsi che permettono di conseguire un doppio titolo con un ateneo straniero e una ventina di corsi che offrono percorsi in lingua inglese, fra cui la laurea triennale in Management for Business and Economics attivata con successo l’anno scorso".
È stata sottoscritta lunedì 3 giugno, in Rettorato, la nuova convenzione tra l'Università di Pisa e l'Unione Industriale Pisana, che rinnova e aggiorna il precedente accordo del marzo 2017. Il documento è stato firmato dal rettore Paolo Mancarella e dalla presidente dell'UIP, Patrizia Alma Pacini, alla presenza del prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, Marco Raugi, del delegato dell'UIP per i Rapporti con l'Università, Andrea Madonna, e del direttore dell'UIP, Carlo Frighetto.
La convenzione, che avrà durata biennale, rafforza la tradizionale collaborazione tra le due istituzioni sulle attività formative. La novità principale riguarda l'implementazione dei servizi alle aziende e il sostegno alla crescita e alla preparazione degli studenti, attraverso la realizzazione di azioni comuni sul trasferimento tecnologico. A tal riguardo l'Università di Pisa e l'Unione Industriale Pisana saranno a disposizione del mondo produttivo per supportare lo sviluppo tecnologico e la competitività. Le aziende potranno proporre agli studenti tesi di laurea per approfondire tematiche relative all’attività aziendale e appoggiarsi all’Università per Business plan e per collaborare nell’incrocio tra domanda e offerta anche con gli strumenti dei tirocini e dell’apprendistato.
Di recente nella sede dell’Unione è stato aperto il career dell’Università, che ha fatto emergere una forte richiesta da parte delle aziende soprattutto di laureati in materie informatiche, da coinvolgere con gli strumenti del tirocinio o direttamente con assunzioni a tempo indeterminato. La convenzione mira anche a favorire i rapporti tra università e imprese, con particolare riferimento a quelle piccole e medie. L'UIP attiverà un apposito sportello denominato Sportello Università al quale le aziende associate potranno accedere per richiedere collaborazioni per consulenze, studi e ricerche. Le imprese potranno inoltre collaborare per l’attivazione di tirocini e sostenere finanziariamente premi e borse di studio. A sua volta, l’Università potrà accedere allo Sportello per individuare aziende disponibili a sfruttare o acquisire proprie licenze brevettuali, partecipare a bandi competitivi regionali, nazionali o europei, partecipare a eventi di matching per il trasferimento tecnologico, approfondire partnership su temi proposti da gruppi di ricerca di Ateneo.
Un centro di programma paritetico, con due rappresentanti dell'Ateneo e due dell'Unione, raccoglierà le istanze delle parti contraenti, con il comune intento di facilitare e sviluppare il trasferimento tecnologico per migliorare la competitività del tessuto imprenditoriale del territorio.
“L’Università di Pisa - ha detto il rettore Mancarella - conferma la propria vocazione allo sviluppo del territorio anche attraverso l’interscambio culturale e tecnologico con il mondo imprenditoriale. Si riafferma la visione allargata di una osmosi con il mondo produttivo da ricercare attraverso la messa a disposizione delle competenze universitarie sia in termini di capitale umano formato all’innovazione, che di offerta di servizi e progettualità nei settori all’avanguardia della tecnologia".
“Questa convenzione - ha commentato la presidente Pacini - rafforza i nostri rapporti con l'Università di Pisa in un momento in cui le aziende sempre più 'Knowledge driven' non possono più fare a meno di risorse con elevate conoscenze per supportare lo sviluppo tecnologico sempre più veloce”.
Nella foto in alto, da sinistra: Frighetto, Madonna, Pacini, Mancarella, Raugi.
Anche quest’anno il congresso annuale organizzato dall’Asco-American society of clinical oncology, uno dei più importanti appuntamenti di aggiornamento scientifico in ambito oncologico con circa trentamila partecipanti attesi a Chicago dal 31 maggio al 4 giugno, vedrà importanti riconoscimenti per gli oncologi dell’Aoup guidati dal professor Alfredo Falcone.
Nella foto, da sinistra a destra: Daniele Rossini, Chiara Cremolini, Federica Marmorino e Gemma Zucchelli.
La dottoressa Chiara Cremolini, ricercatrice dell’Università di Pisa, avrà l’onore di presentare nella sessione delle comunicazioni orali i risultati dello studio TRIBE2, un progetto accademico che ha coinvolto 679 pazienti affetti da tumore del colon retto metastatico, trattati in 56 centri di oncologia su tutto il territorio nazionale. Lo studio, promosso dal Gono-Gruppo oncologico del nord-ovest - di cui il professor Falcone è presidente e coordinato proprio dall’Oncologia di Pisa - è stato selezionato tra le migliori ricerche in ambito oncologico proprio per il suo potenziale impatto immediato nella gestione quotidiana dei pazienti affetti da tale patologia. Lo studio infatti rafforza e integra i risultati che hanno portato, negli ultimi anni, a modificare le linee guida internazionali, introducendo una strategia d’esordio intensificata, la cosiddetta tripletta, tra le opzioni terapeutiche per alcuni pazienti. Afferma la dottoressa Cremolini: “Aver partecipato negli anni a una linea di ricerca che ha cambiato il modo di trattare il carcinoma colorettale è una grande soddisfazione, ma sapere di aver contribuito a migliorare le prospettive dei pazienti lo è ancora di più”.
Nel corso del medesimo congresso verranno inoltre premiati con il "Conquer cancer foundation of Asco merit award” - premio destinato ai giovani ricercatori per l'alto valore scientifico dei loro contributi – due specializzandi della scuola di specializzazione di Oncologia medica diretta dal professor Falcone, il dottor Daniele Rossini, premiato per il terzo anno consecutivo, la dottoressa Gemma Zucchelli e un’assegnista di ricerca del medesimo gruppo, la dottoressa Federica Marmorino.
“Tutti i progetti che presenteremo all’Asco – spiega il professor Falcone – mirano a ottimizzare la gestione del trattamento dei pazienti affetti da carcinoma colorettale in base alle loro specifiche caratteristiche cliniche e agli aspetti molecolari delle loro malattie. La personalizzazione delle scelte terapeutiche è il nostro pane quotidiano e la via da perseguire per migliorare i risultati dei trattamenti che abbiamo a disposizione”.