Giurisprudenza
Il diritto del lavoro e le sue declinazioni organizzative nel contesto della rivoluzione digitale
Referente: Pasqualino Albi
Il progetto si compone di cinque seminari e tre laboratori animati da docenti di università italiane e straniere e da esperti.
L’iniziativa stimolerà gli studenti del corso ad affrontare, in una dimensione interdisciplinare, le innovative questioni giuslavoristiche poste dalla rivoluzione digitale, sensibilizzandoli alla dimensione pratica del diritto e avvicinandoli alla scrittura giuridica.
Gli incontri, introdotti e coordinati dal Prof. Pasqualino Albi, si svolgeranno su Teams al link: https://www.jus.unipi.it/live/2021-dirlav-rivdigitale .
SimuLab-Laboratorio di didattica per il diritto
Referente: Enza Pellecchia
SimuLAB-Laboratorio di Didattica del Diritto è il progetto del Dipartimento di Giurisprudenza presentato da Enza Pellecchia insieme a Dianora Poletti, Elena Bargelli, Eleonora Sirsi, Valentina Bonini, Emma Venafro, Francesca Martines, Mariangela Zumpano, Elisabetta Catelani, Pierluigi Consorti e Gian Luca Conti.
Il Laboratorio è la "fase 0" di un più ampio progetto di "clinica legale". Fornirà agli/alle studenti competenze nell'analisi di casi pratici nell'ottica learning by doing in alcuni corsi-pilota che sperimenteranno flipped classroom, simulazioni, elevator pitch, lavori di gruppo, giochi di ruolo, progettazione di giochi da tavolo. Sono corsi pilota: Diritto Privato1, Giustizia penale riparativa, Diritto Internazionale, Diritto e Religione, Diritto Parlamentare, Diritto agro-alimentare, con un numero complessivo di studenti stimato in circa 500. Saranno coinvolte due esperte del mondo delle professioni e nove tutor. Infine, in collaborazione con lo SBA sarà avviata una formazione per l'uso delle risorse bibliotecarie on line, generali e specifiche.
Sito web: https://www.jus.unipi.it/didattica/simulab/
Chimica e Chimica Industriale
Spettroscopi storici versus spettroscopi home-made
Referente: Valentina Domenici
Il progetto ha riguardato alcune attività laboratoriali di introduzione alla spettroscopia, argomento centrale del corso di Chimica Fisica e Laboratorio, con un approfondimento su strumenti ‘storici’ dalla seconda metà del XIX secolo a oggi. Nei laboratori in presenza, gli studenti hanno effettuato una serie di esperienze utilizzando diversi elementi ottici per meglio comprendere i principi di funzionamento degli spettroscopi. Nelle attività a distanza, il progetto ha previsto anche la costruzione di uno spettroscopio 'home-made' con cui gli studenti hanno analizzato a casa diverse sorgenti luminose comprendendo meglio alcuni principi di spettroscopia.
Pagina web: https://smslab.dcci.unipi.it/versus-spettroscopi.html
Il Sistema Museale di Ateneo vince il Premio Nazionale Inclusione 3.0
Il Sistema Museale di Ateneo, con il prodotto multimediale pensato per bambini con disturbi nello spettro autistico “Orto Botanico Accessibile”, è risultato vincitore del Premio Nazionale Inclusione 3.0 indetto dall’Università di Macerata.
La premiazione avverrà lunedì 15 marzo dalle ore 17.00 alle 18.00 sulla piattaforma zoom.
Sul sito del Museo il link per accedere alla premiazione:
https://www.ortomuseobot.sma.unipi.it/2021/03/il-premio-nazionale-inclusione-3-0-va-allorto-e-museo-botanico-di-pisa/
Il prodotto, realizzato dalla dott.ssa Camilla Poggianti nel suo lavoro finale per la laurea triennale in “Informatica Umanistica”, si propone come utile strumento per i bambini con autismo che vogliono visitare l’Orto Botanico. L’esperienza di visita viene preparata in anticipo anche attraverso attività/giochi multimediali, per ridurre lo stress che un ambiente nuovo può causare.
incarico libero professionale, finalizzato ad incrementare gli articoli pubblicati dai ricercatori dell’Università di Pisa in riviste ad alto impatto scientifico internazionale.
Il Sistema Museale di Ateneo vince il Premio Nazionale Inclusione 3.0
Il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pisa ha vinto il Premio Nazionale Inclusione 3.0 indetto dall’Università di Macerata con “Orto Botanico Accessibile”, un prodotto multimediale pensato per bambini con disturbi nello spettro autistico.
La premiazione avverrà lunedì 15 marzo dalle ore 17.00 alle 18.00 sulla piattaforma zoom, sul sito dell’Orto Botanico è disponibile il link per assistere alla premiazione.
“Orto Botanico Accessibile” è stato realizzato dalla dottoressa Camilla Poggianti sotto la supervisione della prof.ssa Susanna Pelagatti come elaborato finale della suo laurea triennale in “Informatica Umanistica. L’obiettivo è di aiutare i bambini autistici che vogliono visitare l’Orto Botanico anche attraverso attività/giochi multimediali, per ridurre lo stress che un ambiente nuovo può loro causare.
Il sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pisa vince il Premio nazionale inclusione 3.0
Il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pisa ha vinto il Premio Nazionale Inclusione 3.0 indetto dall’Università di Macerata con “Orto Botanico Accessibile”, un prodotto multimediale pensato per bambini con disturbi nello spettro autistico.
La premiazione avverrà lunedì 15 marzo dalle ore 17.00 alle 18.00 sulla piattaforma zoom, sul sito dell’Orto Botanico è disponibile il link per assistere alla premiazione.
“Orto Botanico Accessibile” è stato realizzato dalla dottoressa Camilla Poggianti come elaborato finale della suo laurea triennale in “Informatica Umanistica. L’obiettivo è di aiutare i bambini autistici che vogliono visitare l’Orto Botanico anche attraverso attività/giochi multimediali, per ridurre lo stress che un ambiente nuovo può loro causare.
Avviso di fabbisogno interno per la seguente attività/progetto “Analisi delle traiettorie e dei determinanti della mobilità dei laureati toscani espatriati”
Avviso di fabbisogno interno: "Analisi della variabilità degli atenei in ordine al contributo fornito al flusso di laureati che emigrano dal nostro Paese”
incarico da conferirsi da parte del CISP per attività di segreteria organizzativa e scientifica nell’ambito della Rete delle Università per la Pace
L’equipe di Paleopatologia dell’Università di Pisa allo studio dei resti di San Ceccardo, patrono di Carrara
C’è una nuova indagine per l’equipe della divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa, che questa volta dovrà studiare i resti di San Ceccardo, patrono di Carrara. Dopo la ricognizione delle reliquie conservate nel Duomo di Sant'Andrea, i paleopatologi dell’Ateneo pisano hanno effettuato per la prima volta uno studio scientifico delle spoglie del Santo, con lo scopo di ricostruire il suo profilo biologico e di ottenere informazioni sulle condizioni di vita e di salute e sull’epoca in cui è vissuto.
La ricognizione è stata effettuata dall’equipe della divisione di Paleopatologia, diretta dalla professoressa Valentina Giuffra del Dipartimento di Ricerca Traslazionale, e costituita dall’antropologa Simona Minozzi, dagli archeologi Agata Lunardini e Giovanni Gatti, e dal fotografo documentarista Marcello Gambini. Come prima cosa sono stati effettuati alcuni esami radiografici nella diagnostica di radiologia del Centro polispecialistico di Carrara, grazie alla disponibilità del direttore del presidio ospedaliero delle Apuane Giuliano Biselli e di Maria Xiarchou, incarico di funzione organizzativo dei tecnici di radiologia dell'Azienda USL Toscana nord ovest per l'ambito provinciale di Massa e Carrara che ha eseguito la tac.
Dal punto di vista tecnico è stata fatta una tac volumetrica della teca cranica utilizzando la tac modello GE 64strati. Le immagini acquisite verranno poi rielaborate per ottenere una immagine 3D del volto di San Ceccardo. Inoltre, sono state eseguite delle radiografie dello scheletro per lo studio di eventuali patologie ossee. Il referto radiologico sarà a cura di Carlo Tessa, direttore della Diagnostica per immagini dell'Azienda USL Toscana nord ovest per l'ambito provinciale di Massa e Carrara.
“L’intervento, che ha combinato le operazioni di ricognizione delle reliquie con lo studio bioarcheologico dei resti umani e con indagini storico-letterarie, potrà apportare dati nuovi e inediti per ricostruire la “biografia” del Santo, la cui vicenda storica è caratterizzata da pochissimi elementi certi, restituendo nuova luce ad una figura singolare e di grande rilevanza nella storia medievale di Carrara” afferma la dott.ssa Minozzi, principale autrice dello studio.
Le spoglie del Santo sono conservate in una teca posta sotto l’altare a lui dedicato nella navata laterale del Duomo, mentre il cranio è riposto in un reliquario di argento di pregiata fattura. L’apertura dei sigilli dei reliquiari è avvenuta dopo una semplice liturgia presieduta dall’Amministratore diocesano, mons. Gianni Ambrosio alla presenza del parroco, mons. Raffaello Piagentini, del Delegato vescovile rev. don Samuele Agnesini, del notaio rev. don Maurizio Manganelli e del Promotore di giustizia rev. don Luca Franceschini, che hanno poi supervisionato tutte le attività di studio che si sono concluse il 27 Febbraio con la ricollocazione delle spoglie del Santo. L’intervento e le attività scientifiche sono state finanziate dalle ditte VF Marmi Srl, Autotrasporti 2P Srl, Beran Srl e Coopertiva Cavatori Lorano Srl.