Selezione per un tecnologo di secondo livello a tempo det. per 18 mesi per le esigenze del Dip. di ingegneria dell'informazione - Scad.18/12
Borsa di ricerca dal titolo "Impiego di enzimi durante il processo di raffinazione degli olii vegetali da un punto di vista nutraceutico, chimico e sensoriale
Borsa di ricerca dal titolo "messa a punto di processi produttivi innovativi per la produzione di olio extravergine di oliva (EVO), al fine di incrementare le rese di estrazione, la qualità chimico-composizionale e organolettica...
Incarico lavoro autonomo per "Aggiornamento giuridico del glossario e semplificazione del linguaggio giuridico dei riferimenti normativi del software VaRiDiGe
Incarico presso il Dipartimento di Scienze Politiche ad oggetto: “Censimento dei siti web dei cori Gospel in Italia e loro analisi interpretativa”
Avviso di fabbisogno interno per la seguente attività di ricerca: "Esecuzione di prove di laboratorio per la caratterizzazione di materiali arginali"
Avviso di fabbisogno interno n incarico per la seguente attività di ricerca in supporto del progetto “Dissipable” dal titolo “Modellazione e analisi del comportamento strutturale di costruzioni civili ed industriali”,
Dalla tesi all’Università di Pisa a prima autrice su Nature in quattro anni
Dalla tesi magistrale in Biologia Molecolare e Cellulare all’Università di Pisa a prima autrice di un articolo su Nature in soli quattro anni. Protagonista dell’impresa è la dottoressa Melania D’angiolo, 31 anni, originaria di Azzano di Seravezza (LU) che si è laureata nel 2016 con una ricerca che ha svolto con il gruppo di Bioinformatica del professore Roberto Marangoni dell’Ateneo pisano e quello di Genomica del Lievito del professor Gianni Liti dell’Université Cote d’Azur (Nizza).
Lo studio appena pubblicato su Nature riguarda il ritrovamento fortuito di un “fossile vivente” di lievito con un genoma ancestrale. La scoperta ha infatti consentito di svelare un meccanismo inaspettato grazie al quale possono avvenire scambi di DNA tra specie affini ma distinte, aggirando la barriera della riproduzione sessuale.
Dopo aver ideato il primo embrione della sua ricerca come studentessa a Pisa, la dottoressa D’Angiolo ha quindi continuato il lavoro durante il dottorato presso il gruppo del professor Liti, in una collaborazione che oltre all’Università di Pisa annovera diverse istituzioni europee.
“Il risultato della dottoressa D’Angiolo conferma il prestigio della scuola pisana – commenta il professor Marangoni fra gli autori del lavoro su Nature - la mia collaborazione con il gruppo del professor Liti risale al 2013 e da quel momento, diversi studenti che si sono laureati con me, hanno poi felicemente proseguito la carriera nel suo gruppo. Melania D'Angiolo è stata la prima, Simone Mozzachiodi più recentemente, e altri assegnisti e collaboratori, passati da Pisa sono stati cooptati poi nel gruppo francese”.
Il professor Liti è infatti tra i coordinatori del progetto internazionale "1000 genomi di lievito", per il quale il professor Marangoni ha allestito a Pisa uno dei nodi di calcolo, fisicamente allocato presso l'IT Center dell'Ateneo.
“Vorrei cogliere l'occasione di questa pubblicazione su Nature – conclude Marangoni- per ringraziare il prorettore all'Informatica professore Paolo Ferragina e il responsabile del Centro Informatico di Ateneo, professor Antonio Cisternino, per avermi dato accesso alle facilities dell'IT Center e i dottori Maurizio Davini e Simona Pucciarelli per essersi presi in carico la manutenzione dell'hardware”.
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Riferimento bibliografico:
D’Angiolo M, De Chiara M, Yue JX, Irizar A, Stenberg S, Persson K, Llored A, Barré B, Schacherer J, Marangoni R, Gilson E, Warringer J and Liti G. 2020. A yeast living ancestor reveals the origin of genomic introgressions. Nature. In press.
https://www.nature.com/articles/s41586-020-2889-1
Borsa riservata a laureati in Medicina Veterinaria o qualsiasi altro titolo riconosciuto equipollente in possesso di un curriculum adeguato al programma di ricerca: “Aspetti diagnostici innovativi nella gastroenterologia del cane e del gatto”
Dalla tesi all’Università di Pisa a prima autrice su Nature in quattro anni
Dalla tesi magistrale in Biologia Molecolare e Cellulare all’Università di Pisa a prima autrice di un articolo su Nature in soli quattro anni. Protagonista dell’impresa è la dottoressa Melania D’angiolo, 31 anni, originaria di Azzano di Seravezza (LU) che si è laureata nel 2016 con una ricerca che ha svolto con il gruppo di Bioinformatica del professore Roberto Marangoni dell’Ateneo pisano e quello di Genomica del Lievito del professor Gianni Liti dell’Université Cote d’Azur (Nizza).
Lo studio appena pubblicato su Nature riguarda il ritrovamento fortuito di un “fossile vivente” di lievito con un genoma ancestrale. La scoperta ha infatti consentito di svelare un meccanismo inaspettato grazie al quale possono avvenire scambi di DNA tra specie affini ma distinte, aggirando la barriera della riproduzione sessuale.
Da sinistra Melania D’angiolo e Roberto Marangoni
Dopo aver ideato il primo embrione della sua ricerca come studentessa a Pisa, la dottoressa D’Angiolo ha quindi continuato il lavoro durante il dottorato presso il gruppo del professor Liti, in una collaborazione che oltre all’Università di Pisa annovera diverse istituzioni europee.
“Il risultato della dottoressa D’Angiolo conferma il prestigio della scuola pisana – commenta il professor Marangoni fra gli autori del lavoro su Nature - la mia collaborazione con il gruppo del professor Liti risale al 2013 e da quel momento, diversi studenti che si sono laureati con me, hanno poi felicemente proseguito la carriera nel suo gruppo. Melania D'Angiolo è stata la prima, Simone Mozzachiodi più recentemente, e altri assegnisti e collaboratori, passati da Pisa sono stati cooptati poi nel gruppo francese”.
Il professor Liti è infatti tra i coordinatori del progetto internazionale "1000 genomi di lievito", per il quale il professor Marangoni ha allestito a Pisa uno dei nodi di calcolo, fisicamente allocato presso l'IT Center dell'Ateneo.
“Vorrei cogliere l'occasione di questa pubblicazione su Nature – conclude Marangoni- per ringraziare il prorettore all'Informatica professore Paolo Ferragina e il responsabile del Centro Informatico di Ateneo, professor Antonio Cisternino, per avermi dato accesso alle facilities dell'IT Center e i dottori Maurizio Davini e Simona Pucciarelli per essersi presi in carico la manutenzione dell'hardware”.