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Il documento è stato elaborato dal CUG in linea con il Piano strategico di ateneo

Pisa, 6 febbraio 2025 - Pubblicato on line il nuovo Gender Equality Plan (GEP) dell’Università di Pisa per il triennio 2025-2027. Il documento è stato elaborato dal Comitato Unico di Garanzia (CUG) si pone in collegamento con il Piano strategico di Ateneo 2023-2028.

Il nuovo GEP 2025-2027 si sviluppa secondo 5 aree strategiche d’intervento: equilibrio di vita/lavorativa e cultura dell’organizzazione; equilibrio di genere nelle posizioni di vertice e negli organi decisionali, parità di genere nel reclutamento e nella progressione di carriera, integrazione della dimensione di genere nella ricerca e nei programmi degli insegnamenti, contrasto alla violenza di genere comprese le molestie sessuali

Per la prima area sono stati individuati una serie di obiettivi volti a potenziare tutte le misure per il benessere organizzativo già in essere presso il nostro Ateneo come contributi per campi e centri estivi, convenzioni con strutture qualificate per i figli e le figlie della comunità universitaria, rimborso missioni per accompagnatori di persone con disabilità che studiano, lavorano o fanno ricerca presso la nostra Università. A tali misure concrete si affiancano anche una serie di iniziative culturali nella convinzione che solo a partire da un cambiamento di paradigma possa verificarsi un mutamento anche a livello sociale.

La seconda area tematica si propone di favorire quel cambiamento strutturale attraverso l’elaborazione di materiale informativo (vademecum, toolkit, linee guida, ecc) destinato alla comunità per fornire strumenti, i più adeguati possibili, per la costruzione di una cultura condivisa del rispetto e della valorizzazione delle differenze.

La terza area strategica mira, in sintesi, a cercare di favorire le pari opportunità nelle carriere e per questo, particolare attenzione è rivolta al Bilancio di Genere in quanto strumento fondamentale per il monitoraggio delle carriere e per lo studio di eventuali interventi per favorire la presenza, laddove questo si verifichi, del genere sottorappresentato.

La quarta area ha l’obiettivo di diffondere e valorizzare gli studi di genere secondo un approccio interdisciplinare e di promuovere la prospettiva di genere nella ricerca scientifica.

Infine la quinta area prosegue, attraverso lo Sportello interuniversitario pisano contro la violenza di genere di concerto con la figura del/la Consigliere/a di fiducia, nel percorso tracciato per il contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza.

“Le decisioni che abbiamo assunto nel quadriennio 2021-2025 – ha dichiarato la Presidente del CUG, professoressa Elena Dundovich - sono state il frutto di scelte sempre condivise all’interno dell’organo da tutte le sue componenti al fine di garantire, nel migliore dei modi possibili, un continuo e tangibile progresso verso l’inclusione e l’eguaglianza”.

Tornano nell’estate 2025 le Summer Schools di Circle U., corsi estivi pensati per gli studenti e le studentesse delle nove università dell’Alleanza che potranno vivere un’esperienza internazionale in diverse città europee. Parigi, Berlino, Belgrado e Aarhus sono le città che quest’anno ospiteranno sei Summer Schools, offrendo a partecipanti un’opportunità unica di arricchire la propria formazione accademica durante l’estate.

Le Summer Schools trattano un’ampia varietà di argomenti e sono rivolte a studenti di vari livelli e discipline: Democracy, Climate Change, Global Health, Multilingualism, Agribusiness e Advanced Manufacturing sono le tematiche che potranno essere approfondite quest’anno.

La partecipazione ai diversi programmi è gratuita. Per ogni Summer School, l’Università di Pisa finanzierà fino a 3 mobilità secondo le tabelle Erasmus, in base alla graduatoria fornita dall'università organizzatrice.

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Foto di Phillip Plum, Humboldt-Universität zu Berlin.

 

Le Summer Schools dell’estate 2025

 

Empowering Climate Action: Islands on the Frontline
21–25 luglio 2025
Berlino
Target: Studenti di laurea triennale

La Summer School “Empowering Climate Action: Islands on the Frontline" offre una conoscenza approfondita delle scienze climatiche e delle politiche ambientali, con un focus particolare sulle isole e le loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Attraverso lezioni interattive e workshop, gli studenti esploreranno strategie per promuovere azioni climatiche efficaci.


- ECTS: 5 (da verificare preventivamente con il proprio corso di laurea)
- Scadenza per l'iscrizione: 28 febbraio 2025

Tutte le informazioni:

Empowering Climate Action: Islands on the Frontline

 

The Crossroads of Democracy and Development: Challenges and Innovations
2–6 giugno 2025
Belgrado
Target: studenti magistrali

La Summer School “The Crossroads of Democracy and Development: Challenges and Innovations” offre un'analisi approfondita delle sfide che l'ordine democratico (liberale) si trova ad affrontare nel mondo di oggi. Tra queste rientrano la regressione democratica, l’ascesa delle guerre culturali, la crescente polarizzazione all'interno delle società, il rallentamento della globalizzazione, misure economiche protezionistiche e il calo del sostegno al multilateralismo.

Il corso esplora modelli e approcci innovativi per lo sviluppo economico e sociale, concentrandosi in particolare sui Paesi del Sud del mondo. Questi modelli rappresentano potenziali alternative per affrontare le sfide dell'attuale ordine liberale.
- ECTS: 5 (da verificare preventivamente con il proprio corso di laurea)
- Scadenza per l'iscrizione: 28 febbraio 2025

Tutte le informazioni:

The Crossroads of Democracy and Development: Challenges and Innovations

 

Rethinking Global Health
30 giugno–5 luglio 2025
Parigi
Target: Dottorandi

La Summer School “Rethinking Global Health” invita i partecipanti a riconsiderare le sfide e le strategie nella salute globale, offrendo prospettive innovative e multidisciplinari. Attraverso seminari e discussioni, i ricercatori esploreranno nuovi approcci per affrontare le questioni sanitarie mondiali.


- ECTS: 3 (da verificare preventivamente con l’università di provenienza)
- Scadenza per l'iscrizione: 18 marzo 2025

Tutte le informazioni:

Rethinking Global Health

 

Narrative and Discourse Analytical Approach to Multilingualism and Education
15–19 settembre 2025
Belgrado
Target: Dottorandi e post-doc

La Summer School “Narrative and Discourse Analytical Approach to Multilingualism and Education” offre un’analisi approfondita del ruolo del multilinguismo nella formazione attraverso approcci narrativi e discorsivi. I partecipanti esamineranno come le narrazioni influenzano le pratiche educative in contesti multilingue.


- ECTS: 3 (da verificare preventivamente con l’università di provenienza)
- Scadenza per l'iscrizione: 28 febbraio 2025

Tutte le informazioni:

Narrative and Discourse Analytical Approach to Multilingualism and Education

 

Niche Strategies & Sustainable Competitive Advantage in Agribusiness
2–18 luglio 2025
Aarhus
Target: Studenti di laurea triennale

La Summer School “Niche Strategies & Sustainable Competitive Advantage in Agribusiness” esplora le strategie di nicchia e la gestione delle risorse nel settore agroalimentare. L’obiettivo è mettere in evidenza come i cambiamenti negli approcci innovativi, nei contesti competitivi e nelle esigenze dei consumatori abbiano influenzato le decisioni strategiche. Partendo da questa prospettiva generale, il corso favorirà una discussione sulle strategie di nicchia, concentrandosi in particolare sulla loro efficacia, il loro impatto e la loro utilità all'interno del settore agroalimentare, con l'obiettivo di raggiungere un vantaggio competitivo sostenibile.


- ECTS: 5 (da verificare preventivamente con il proprio corso di laurea)
- Scadenza per l'iscrizione: 18 marzo 2025

Tutte le informazioni:

Niche Strategies & Sustainable Competitive Advantage in Agribusiness

 

Advanced Manufacturing: Solving Real-World Industrial Challenges
30 giugno-11 luglio 2025
Aarhus
Target: studenti di laurea magistrale

La Summer School “Advanced Manufacturing: Solving Real-World Industrial Challenges” affronta una serie di tematiche attuali ed emergenti nell'ambito dell’Advanced Manufacturing, tra cui l'uso delle tecnologie digitali, come i gemelli digitali e la simulazione, e il loro ruolo nel risolvere le sfide industriali. Saranno approfondite anche le tecnologie di stampa 3D e le loro applicazioni industriali, nonché l'integrazione di sensori avanzati, automazione e intelligenza artificiale nella produzione, esplorando il loro potenziale nell'affrontare le problematiche del settore. Un altro tema trattato sarà la produzione sostenibile, con focus sulle strategie e tecnologie per rendere i processi produttivi più ecologici e sostenibili. Questa conoscenza verrà applicata per risolvere una sfida reale nel contesto dell'azienda Grundfos, a Bjerringbro, in Danimarca.


- ECTS: 5 (da verificare preventivamente con il proprio corso di laurea)
- Scadenza per l’iscrizione: 18 marzo 2025

Tutte le informazioni:

Advanced Manufacturing: Solving Real-World Industrial Challenges

 

C’è anche il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa tra i partner di MAPS, un progetto di ricerca quadriennale finanziato da Horizon Europe, finalizzato allo sviluppo di modelli, valutazioni e politiche innovative per la sostenibilità.

Il progetto MAPS, coordinato dall’Università di Barcellona, si concentra sulla creazione di percorsi politici trasformativi per raggiungere elevati livelli di benessere e sostenibilità ambientale, capaci di garantire elevati livelli di qualità della vita senza compromettere l’ambiente. Per farlo, si avvale di modelli di simulazione all’avanguardia basati sulla macroeconomia ecologica. Inoltre, il progetto affronta i limiti degli attuali modelli integrati di valutazione, sviluppando nuovi moduli e preparando scenari post-crescita per le prossime importanti valutazioni scientifiche, che verranno integrati nelle principali valutazioni scientifiche, fornendo un supporto concreto per orientare le decisioni politiche e definire strategie sostenibili per il futuro.

 “Non ci sono prove che la crescita economica possa ridurre abbastanza l'impatto sull'ambiente, rendendo difficile immaginare un futuro sostenibile basato su di essa – spiega Simone D'Alessandro, docente di Economia Politica e coordinatore del progetto presso l’Università di Pisa – Inoltre, l'attuale modello di sviluppo non sta migliorando la vita delle persone nei paesi europei. Serve un nuovo approccio che unisca il benessere delle persone e la sostenibilità ambientale. La collaborazione con i partner del progetto ci permetterà di fare significativi progressi nel campo della macroeconomia ecologica.”
I ricercatori e le ricercatrici di MAPS. Photo by Nathalie Roy.

Il progetto MAPS, coordinato dall’Università di Barcellona, coinvolge ricercatori di spicco provenienti da istituzioni di tutta Europa: oltre all’Università di Pisa, l’Università del Surrey, il ZOE Institute for Future-fit Economies, l’Instituto Superior Técnico for Research and Development (IST-ID), l’Università di Leeds, l’Università Corvinus di Budapest, l’Università Autonoma di Barcellona, l’Università di Tampere e l’Università di Economia e Commercio di Vienna (WU). 

Per rimanere aggiornato sui contributi del progetto, è possibile iscriversi alla newsletter MAPS.

Dal 10 al 14 dicembre 2024, cinque studenti dell’Università di Pisa hanno partecipato al “Model United Nations” a Bruxelles organizzato da Circle U., l’Alleanza Universitaria che riunisce l’Università di Pisa e altri otto atenei europei in un unico campus. Il MUN è una simulazione dei lavori delle Nazioni Unite in cui i partecipanti assumono il ruolo di delegati di diversi Paesi in uno dei tanti uffici dell’ONU (UNESCO, WHO, Security Council o European Council), rappresentandone le posizioni e dibattendo su temi specifici per giungere a soluzioni globali.

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A rappresentare l’Università di Pisa c’erano Diletta Barachini, Federico Carzedda, Marta Dell’Amico, Maddalena Matilde Lorenzini e Zoe Stroobant, che hanno trascorso 5 giorni insieme ai colleghi e alle colleghe provenienti dalle altre università a dibattere di Intelligenza Artificiale, l’argomento di quest’anno.

Dopo una fase preparatoria di alcune settimane, durante la quale i partecipanti hanno approfondito le posizioni del Paese assegnato e si sono formati sulle modalità di dibattito, si sono recati nella capitale belga per confrontarsi con studenti provenienti dalle altre università dell’alleanza, guidati da esperti diplomatici.

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L’iniziativa, accolta con grande entusiasmo sin dalla prima edizione, si è confermata anche quest’anno come un’esperienza stimolante e interdisciplinare, capace di arricchire il percorso formativo offerto dall’università. Lo dimostrano le due studentesse intervistate che, provenienti da percorsi di studio differenti, hanno deciso di partecipare al MUN spinte dalla curiosità e dall’interesse per le relazioni internazionali.

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“Andare all'estero e conoscere persone nuove e, per ovvie ragioni, con background diversi dal mio è sempre formativo, in più ho potuto ampliare le mie conoscenze sull'IA, sulle posizioni che i Paesi hanno su questo tema e anche su come la pensassero gli altri studenti coinvolti”, racconta Zoe Stroobant, studentessa del terzo anno di Scienze politiche e Relazioni internazionali.

“Consiglio a tutti di fare un’esperienza del genere perché aiuta molto nel migliorare la capacità e la sicurezza di parlare in una lingua straniera davanti a un pubblico, che sicuramente sarà apprezzata in un futuro contesto”, aggiunge Marta Dell’Amico, iscritta al secondo anno di Giurisprudenza.

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Sono diversi i punti di forza di questa esperienza: dal public speaking alla negoziazione, dal confronto con nuove culture all’approfondimento delle conoscenze sull’IA. La risposta all'ipotesi di ripeterla è chiara e condivisa da tutti: un sì convinto, che riflette l’entusiasmo di ha avuto l’opportunità di partecipare al MUN.

Agata Merian Bernacca, Susanna De Luca, Anna Terroni
Circle U. Ambassadors - Università di Pisa

 

DOMINA (Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico) pubblica un bandoper un premio per tesi di laurea sullo sviluppo della disciplina del lavoro domestico e la cura alla persona.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 31 luglio 2025.

Bando e facsimile della domanda in allegato.

 

C’è anche il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa tra i partner di MAPS, un progetto di ricerca quadriennale finanziato da Horizon Europe, finalizzato allo sviluppo di modelli, valutazioni e politiche innovative per la sostenibilità.

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Il progetto MAPS, coordinato dall’Università di Barcellona, si concentra sulla creazione di percorsi politici trasformativi per raggiungere elevati livelli di benessere e sostenibilità ambientale, capaci di garantire elevati livelli di qualità della vita senza compromettere l’ambiente. Per farlo, si avvale di modelli di simulazione all’avanguardia basati sulla macroeconomia ecologica. Inoltre, il progetto affronta i limiti degli attuali modelli integrati di valutazione, sviluppando nuovi moduli e preparando scenari post-crescita per le prossime importanti valutazioni scientifiche, che verranno integrati nelle principali valutazioni scientifiche, fornendo un supporto concreto per orientare le decisioni politiche e definire strategie sostenibili per il futuro. 

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 “Non ci sono prove che la crescita economica possa ridurre abbastanza l'impatto sull'ambiente, rendendo difficile immaginare un futuro sostenibile basato su di essa – spiega Simone D'Alessandro, docente di Economia Politica e coordinatore del progetto presso l’Università di Pisa – Inoltre, l'attuale modello di sviluppo non sta migliorando la vita delle persone nei paesi europei. Serve un nuovo approccio che unisca il benessere delle persone e la sostenibilità ambientale. La collaborazione con i partner del progetto ci permetterà di fare significativi progressi nel campo della macroeconomia ecologica.” 

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I ricercatori e le ricercatrici di MAPS. Photo by Nathalie Roy.

Il progetto MAPS, coordinato dall’Università di Barcellona, coinvolge ricercatori di spicco provenienti da istituzioni di tutta Europa: oltre all’Università di Pisa, l’Università del Surrey, il ZOE Institute for Future-fit Economies, l’Instituto Superior Técnico for Research and Development (IST-ID), l’Università di Leeds, l’Università Corvinus di Budapest, l’Università Autonoma di Barcellona, l’Università di Tampere e l’Università di Economia e Commercio di Vienna (WU). 

Per rimanere aggiornato sui contributi del progetto, è possibile iscriversi alla newsletter MAPS.

Tutte le informazioni al link: https://www.unipi.it/index.php/organi-dell-ateneo/itemlist/category/2481

Anche per il 2025 avrà luogo presso il Museo di Storia Naturale “Disegnare al Museo”, un ciclo di tre incontri dedicati all’illustrazione naturalistica per chiunque abbia desiderio di avvicinarsi a questa arte che unisce l’amore per la natura e la passione per l’illustrazione.
Due incontri di livello base, uno per adulti e l’altro per bambini/ragazzi, condotti dal personale del Museo, e un incontro conclusivo dedicato al taccuino naturalistico condotto dall’illustratrice naturalistica Maria Elena Ferrari.

Informazioni e calendario al link: https://www.msn.unipi.it/it/disegnare-al-museo-incontri-di-illustrazione-naturalistica/ 

Anche per il 2025 avrà luogo presso il Museo di Storia Naturale “Disegnare al Museo”, un ciclo di tre incontri dedicati all’illustrazione naturalistica per chiunque abbia desiderio di avvicinarsi a questa arte che unisce l’amore per la natura e la passione per l’illustrazione.
Due incontri di livello base, uno per adulti e l’altro per bambini/ragazzi, condotti dal personale del Museo, e un incontro conclusivo dedicato al taccuino naturalistico condotto dall’illustratrice naturalistica Maria Elena Ferrari.

Informazioni e calendario al link: https://www.msn.unipi.it/it/disegnare-al-museo-incontri-di-illustrazione-naturalistica/ 

“Il tesoro perduto della regina Ahhotep. Una donna alla riconquista dell’Egitto antico” è il titolo dell’ultimo libro del professore Gianluca Miniaci, egittologo dell’Università di Pisa. Un tesoro considerato uno delle maggiori scoperte archeologiche nell'Ottocento, almeno fino al ritrovamento della tomba di Tutankhamon. Da lì Ahhotep e il suo tesoro sono caduti nel dimenticatoio, almeno fino ad oggi. Il volume, pubblicato da Carocci, nasce infatti con l’intento di divulgare i risultati dell’Ahhotep Project, un progetto di ricerca internazionale diretto da Miniaci con la collaborazione di importanti istituzioni quali il Museo Archeologico di Luxor, l'Institute of Archaeology dell'University College London, il Museo del Louvre e il Museo Egizio del Cairo dove un team dell’Ateneo pisano allestirà una nuova sala su Ahhotep e il suo tesoro.

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“Il progetto - racconta Miniaci - è nato nel 2019 quando ho scoperto nella Bibliothèque de l'Institut de France il manoscritto della prima – e unica – lista degli oggetti contenuti all'interno del sarcofago di Ahhotep risalente all’epoca del suo ritrovamento, oggetti che poi durante il COVID siamo andati a identificare al museo del Cairo”.

E’ così riapparsa la figura di Ahhotep, regina vissuta intorno al 1550 a.C., protagonista di un periodo di profondo cambiamento nella società dell’antico Egitto, all’alba del Nuovo Regno e durante il cruento scontro con gli Hyksos.

Tuttavia, nonostante la sua funzione di altissimo rilievo, Ahhotep è ancora oggi poco conosciuta e ammantata di un’aura di mistero”, sottolinea Miniaci.

Nel libro di Carocci si raccontano così due storie parallele. Da un lato, le vicende e gli intrighi dell'Ottocento, quando l'Egitto è una sorta di far-west dell'archeologia. Tra le varie figure che sgomitano per trovare fama e celebrità si impone Auguste Mariette, al quale si attribuisce la scoperta del sarcofago dorato della regina: oltre 70 oggetti fra cui molte armi e gioielli come bracciali, collane, amuleti, pendagli, tutti in oro, argento, bronzo, pietre preziose, come lapislazzuli e corniola, e legno di cedro del Libano.

Dall’altro, il libro racconta la situazione dell’Egitto all’epoca di Ahhotep, un periodo abbastanza buio, attraversato da cruenti scontri con gli Hyksos, che portavano alla caduta di un faraone dopo l’altro, da varie ribellioni interne e forse anche dalla terribile eruzione del vulcano di Santorini. La dinastia regale egiziana faticava a tenere il potere, al punto che i membri della stessa famiglia erano portati a sposarsi tra di loro – incestuosamente – per garantire la stabilità politica della famiglia regnante. A far fronte alle sanguinose battaglie con gli Hyksos erano state proprio le regine egiziane che si erano imposte, sia a livello politico nazionale che internazionale.

“La regina Ahhotep – continua Miniaci – aveva tenuto testa agli Hyksos, forse si trattava addirittura di una regina guerriera, come ci raccontano le armi trovate nel sarcofago decorate con grifoni alati e i leoni rampanti e una collana con tre grossi pendagli a forma di mosca, un insetto che almeno nell'antico Sudan, era considerato simbolo di valore militare probabilmente con riferimento alla potenza distruttiva che possono avere gli sciami di mosche”.

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