L’Università di Pisa accoglie 177 studenti brasiliani
Sono arrivati dal Brasile in 177 e per un anno frequenteranno i corsi dell'Ateneo pisano, imparando l'italiano e vivendo a contatto con i loro "colleghi" italiani: sono i ragazzi di "Scienza senza frontiere", il programma di mobilità e internazionalizzazione promosso dalla presidente Dilma Rousseff che per il secondo anno consecutivo porta nella città della Torre decine di giovani studenti brasiliani. Con numeri triplicati rispetto alla prima mandata: dopo i 61 ragazzi del 2012, quest'anno sono quasi duecento i ragazzi sbarcati a Pisa, accolti al loro arrivo al Polo Carmignani dal prorettore per l'Internazionalizzazione Alessandra Guidi, dall'assessore comunale Marilù Chiofalo e dallo staff dell'Unità promozione internazionale. Grazie alla collaborazione del DSU, gli ospiti hanno potuto anche gustare una cena con menù tipico toscano alla mensa di via Martiri.
Con questi numeri, Pisa diventa la terza università in Italia tra le venti che accolgono gli studenti brasiliani, in tutto 1440 giovani che hanno scelto il nostro Paese per arricchire il loro percorso di studi. A Pisa gli studenti si sono iscritti a più di 40 corsi, tutti di ambito tecnico-scientifico, come prevede il programma: tra i corsi più frequentati ci sono Ingegneria edile-architettura e Ingegneria civile, Veterinaria, Scienze biologiche e Fisica. A salutare i nuovi arrivati al Polo Carmignani c'erano anche alcuni docenti dell'Ateneo, tra cui Giovanna Preziuso, presidente del corso di laurea in Medicina veterinaria, Sonia Senesi, presidente del corso di laurea in Biotecnologie, Guido Ferruzzi, presidente del corso di laurea in Scienze agrarie, Tarita Biver, ricercatrice di Chimica, e dalla dott.ssa Monica Villani del dipartimento di Scienze veterinarie.
Gli studenti brasiliani frequenteranno un corso intensivo di lingua italiana al Centro linguistico di Ateneo e alcuni di loro hanno già potuto cimentarsi con l'italiano grazie a un corso online realizzato da ICoN, (Italian Culture on the Net), un consorzio interuniversitario per la diffusione della lingua e della cultura italiana all'estero che ha la sua sede principale a Pisa.
Tra le novità di quest'anno promosse dal programma "Scienza senza frontiere" c'è anche un concorso per visiting professor vinto da Marcello Mele, docente di Zootecnia dell'Ateneo pisano, che coordinerà un progetto di ricerca della durata di tre anni presso l'università brasiliana UFGD (Universidade Federal da Grande Dourados). Il titolo del progetto è "Carcass and meat quality of 'pantaneiro' sheep", una ricerca finalizzata al recupero e alla valorizzazione di una razza ovina autoctona della regione del Pantanal (stato del Mato Grosso do Sul). Il progetto si inserisce nella tematica più ampia del recupero delle risorse genetiche autoctone ai fini della salvaguardia della biodiversità anche in regioni di recente sviluppo economico come quella del Sud America. Il ruolo del professor Mele all'interno del progetto sarà quello di apportare l'esperienza maturata su questa tematica sia nell'impostazione della sperimentazione sia nello sviluppo della stessa e nella valorizzazione scientifica dei risultati.
Il sensibile incremento di studenti stranieri all'Università di Pisa è stato raggiunto anche grazie alle iniziative di internazionalizzazione che l'Ateneo ha promosso negli ultimi anni nei Paesi del Sud America in particolare, presentando e promuovendo l'offerta didattica e la ricerca in occasione di visite ufficiali e partecipazione a fiere internazionale. Per accogliere gli studenti stranieri in arrivo all'Università di Pisa, è stato appena inaugurato a Palazzo Vitelli un Welcome Office dedicato appositamente a loro, con uno spazio di attesa in cui i ragazzi potranno trovare postazioni Internet, materiale informativo e assistenza da parte di personale madre lingua inglese, spagnola, portoghese, cinese e araba.
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
PisaInformaFlash.it
Stamp Toscana
Pianeta Universitario
Ateneo in lutto per la morte di Aldo Balestrino
A seguito di una lunga malattia, è scomparso il professor Aldo Balestrino, fondatore della scuola pisana di automatica.
Nato a Mercato San Severino (Salerno) nel 1941, il professor Balestrino è stato docente di Teoria dei sistemi all'Università di Napoli, prima di trasferirsi all'Università di Pisa nel 1984 per ricoprire la cattedra di Controlli automatici. Nel corso della sua carriera è stato direttore del dipartimento di Sistemi elettrici e automazione dal 1990 al 1998; presidente del corso di dottorato in Automazione e robotica industriale dal 1989 al 1999; presidente del corso di dottorato in Robotica, sistemi di automazione industriale e bioingegneria dal 1999 al 2001.
Nel 2011 è stato insignito dell'Ordine del Cherubino e nel 2013 è stato nominato Professore Emerito dell'Università di Pisa.
Nella sua carriera di ricercatore, il professor Balestrino si è distinto per numerosi risultati scientifici con pubblicazioni su riviste e collane di riferimento internazionale, che presentano un ampio ventaglio di studi che vanno dalla matematica applicata alla progettazione ingegneristica, quali nuove metodologie di analisi e sintesi di sistemi di controllo, sperimentazione di architetture per la diagnosi e il controllo di sistemi automatizzati, sviluppo di prototipi per specifiche applicazioni.
Inoltre, Aldo Balestrino è stato molto attivo nel trasferimento tecnologico di prodotti avanzati di ricerca verso l'industria, avendo coordinato e diretto numerose iniziative in questo ambito. Responsabile di vari progetti di ricerca nazionale, ha curato sia gli aspetti teorici che applicativi, in particolare nel settore degli azionamenti, della trazione ferroviaria e della robotica, pubblicando più di duecento contributi scientifici su convegni e riviste internazionali.
La sua caratteristica più importante è sempre stata quella di essere un "leader culturale", con straordinarie capacità di catalizzare la ricerca, di produrre innovazione e di guidare i più giovani. Le sue doti scientifiche e umane lo hanno reso una persona di riferimento riconosciuta dai docenti del settore dell'Automatica e della Robotica in Italia.
Concorsi di Medicina e Professioni sanitarie: istruzioni per arrivare
In occasione dei concorsi di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato per le Professioni sanitarie (prova unica in programma il 4 settembre) e per Medicina e Chirurgia e Odontoiatria (prova unica in programma il 9 settembre), l'Università di Pisa invita i candidati a raggiungere la sede della prova attenendosi scrupolosamente a quanto indicato nelle informazioni pubblicate sul sito internet http://www.unipi.it/matricolandosi.
Le prove si terranno in una struttura dedicata situata sulla Strada Statale 1 Aurelia 9, in Località i Mortellini, a circa 200 metri dal Ristorante "Re di Puglia". In particolare l'Ateneo ricorda che nei pressi della sede concorsuale non è consentita né la sosta né la fermata, pertanto, chi proviene in auto deve raggiungere l'apposita area parcheggi e usufruire del servizio di bus navetta, che trasporterà i candidati dal parcheggio alla sede della prova. Il servizio di bus navetta è garantito anche per il ritorno.
Per chi arriva in treno alla stazione FS di Pisa Centrale, sono disponibili gli autobus della linea 10 presso il terminal della CPT in Piazza S. Antonio (in prossimità della stazione FS) con partenza alle ore 7.33 e 8.15 e con arrivo alla fermata "San Piero a Grado – San Guido", dalla quale parte il bus navetta per la sede concorsuale. Il servizio di autobus è altresì garantito al termine della prova per raggiungere la stazione FS di Pisa Centrale. Per chi intende raggiungere la sede concorsuale con il motociclo è possibile usufruire di un'area parcheggio adiacente alla struttura stessa.
Da Pisa la proposta di convocare gli Stati Generali dell'università
Convocare a breve gli "Stati Generali" dell'università, con il coinvolgimento di tutti gli organismi e i soggetti istituzionalmente interessati, per porre con forza questo tema all'attenzione dell'opinione pubblica nazionale e per chiedere che esso diventi con urgenza grande "questione nazionale". È questa la proposta avanzata negli scorsi giorni dal rettore dell'Ateneo di Pisa, Massimo Augello, e rilanciata in un suo intervento pubblicato da "Il Sole 24 Ore" lunedì 2 settembre. L'idea ha già avuto il sostegno del ministro Maria Chiara Carrozza e di molti autorevoli addetti ai lavori.
"Le classifiche pubblicate nelle ultime settimane sui migliori atenei al mondo - ha scritto il rettore - segnalano in modo univoco che il sistema universitario italiano sta perdendo rilievo internazionale. Per questo, come rappresentante dell'Ateneo di Pisa, che anche dalle recenti indagini vede rafforzata la sua tradizione di prestigio e di eccellenza, ho lanciato l'idea di una convocazione degli Stati Generali dell'università per spiegare e condividere il progetto di università che vogliamo costruire e per affrontare le problematiche di maggior impatto che ostacolano lo sviluppo delle nostre realtà".
Di seguito si riporta l'intervento integrale del rettore Massimo Augello.
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Stati generali per atenei più competitivi
Le classifiche pubblicate nelle ultime settimane sui migliori atenei al mondo, oggetto di un ampio dibattito sulla stampa nazionale, segnalano in modo univoco che il sistema universitario italiano sta perdendo rilievo internazionale, sia perché non adeguatamente competitivo con i paesi europei di più solida tradizione, sia perché scalzato dalle new entry delle nazioni del resto del mondo.
Nei dieci anni di vita del ranking ARWU di Shanghai, l'Italia ha visto peggiorare sia il suo peso quantitativo, scendendo da 23 a 19 università tra le prime 500, sia quello qualitativo, non potendo vantare da tempo alcun ateneo nelle prime 100 posizioni. Solo Pisa e "La Sapienza" di Roma riescono a stare tra i primi 150. Un'altra prestigiosa classifica internazionale, quella della QS, vede una sola università italiana tra le prime 200 e sei tra il 200° e il 350° posto. In quella del Times Higher Education bisogna arrivare ai posti dal 225° al 250° per incontrare le prime tre università italiane.
Tale preoccupante tendenza è confermata da una serie di dati. Nell'ambito dei progetti di eccellenza europei ERC, per esempio, la quota di vincitori italiani è scesa in poco tempo dal 6% a poco più del 4% del totale per quanto riguarda i Consolidated o Advanced, che riguardano ricercatori maturi; è calata in modo ancor più netto, dall'8 a circa il 3%, per i Starting, riservati a giovani con meno di sei anni dal dottorato. Allarmante è poi la diminuzione delle immatricolazioni che registriamo in Italia da alcuni anni.
A mio parere, sarebbe miope alimentare pur giustificate critiche sulla validità dei diversi modelli di valutazione, senza porci il tema fondamentale del ruolo che il sistema universitario è chiamato a svolgere all'interno del nostro paese, rassegnandoci così al progressivo arretramento del nostro ruolo scientifico internazionale. Per questo, come rappresentante dell'Ateneo di Pisa che anche dalle recenti indagini vede rafforzata la sua tradizione di prestigio e di eccellenza, ho lanciato nei giorni scorsi l'idea di una convocazione degli Stati Generali dell'università; proposta che è stata accolta in modo positivo dal ministro Maria Chiara Carrozza e da molti autorevoli addetti ai lavori.
Questo appuntamento, da tenersi a breve, con il coinvolgimento di tutti gli organismi e i soggetti istituzionalmente coinvolti, vuole porre con forza all'attenzione dell'opinione pubblica italiana il tema dell'università e chiedere che esso diventi con urgenza grande "questione nazionale". Gli atenei devono infatti fare un salto di qualità per quanto riguarda la propria capacità di dialogo con la società italiana e con quella parte consistente del paese con cui non sono entrati in piena sintonia, non riuscendo a far percepire l'enorme potenziale di ricchezza culturale ed economica che è al loro interno. In questo compito, dobbiamo dimostrarci capaci di parlare a tutti i nostri interlocutori - dal governo e dalla politica, alle famiglie, alle istituzioni e alle realtà produttive del territorio – spiegando e condividendo il progetto di università che vogliamo costruire e recuperando appieno la dimensione civile che è elemento fondante dell'istituzione universitaria.
All'interno di questo contesto, durante gli Stati Generali potranno essere affrontati i temi di maggior impatto per il nostro mondo, a partire dalla necessità di una decisa inversione di tendenza riguardo al finanziamento pubblico del sistema universitario, che ha subito una decurtazione di circa un miliardo di euro sui 7,5 di pochi anni prima, ma anche della certezza e della razionalizzazione delle risorse a disposizione. Parallelamente, andrà affrontato il problema delle risorse umane, con la limitata immissione di giovani che ha di fatto impedito il ricambio generazionale all'interno delle nostre realtà, mettendo a rischio la sopravvivenza di interi ambiti disciplinari. Andranno poi rilanciati i valori dell'autonomia responsabile delle singole università, in modo da esaltare le peculiarità di ogni istituzione, e del diritto allo studio, garantito dalla nostra Carta Costituzionale. Occorrerà infine insistere nel percorso di affermazione della cultura della trasparenza, del merito e della valutazione, così come dei principi di semplificazione ed efficienza, promuovendo ulteriormente i processi in grado di aumentare la competitività delle nostre istituzioni sui decisivi aspetti dell'internazionalizzazione e dell'innovazione.
Massimo Augello
Rettore dell'Università di Pisa
È un ex allievo dell'Ateneo il nuovo senatore a vita Carlo Rubbia

Dopo un dottorato alla Columbia University, Rubbia è stato ricercatore al CERN di Ginevra dal 1961 ricoprendo la carica di direttore generale dal 1989 al 1993. Per diciotto anni ha poi svolto l'attività di professore di fisica presso la Harvard University.
Nel 1984 ha ottenuto il Premio Nobel insieme a Simon van der Meer per la scoperta dei particelle W e Z, responsabili delle "interazioni deboli". Membro delle più prestigiose accademie scientifiche, detiene 32 lauree honoris causa. Attualmente svolge le sue attività di ricerca fondamentale al CERN e ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso.
Le ricerche di Rubbia coprono molti aspetti della fisica delle particelle elementari. Lo scienziato ha inoltre contribuito in maniera decisiva alle attività del Laboratorio del Gran Sasso, con le ricerche sui neutrini cosmici. Attualmente si interessa al problema della materia oscura. L'esperimento da lui proposto, WARP (Wimp ARgon Programme), si propone di rivelare la presenza di materia oscura sotto forma di WIMP (Weakly Interacting Massive Particles).
Per festeggiare i cinquant'anni dalla laurea, nel 2007 Rubbia ha partecipato insieme ad altri 700 laureati, alla tradizionale cerimonia delle "nozze d'oro" con la laurea organizzata annualmente dall'Ateneo pisano. Nel 1986 l'ALAP (Associazione Laureati Ateneo Pisano) gli ha assegnato il "Campano d'oro", una onorificenza assegnata ad altri illustri ex allievi dell'Università di Pisa come Carlo Azeglio, Giuliano Amato, Tiziano Terzani Antonio Cassese e Remo Bodei.
A Pisa il IX Forum italiano di Scienze della terra
Si terrà all'Università di Pisa dal 15 al 18 settembre 2013 il IX Forum italiano di Scienze della terra, dal titolo "Geoitalia 2013 - Le Geoscienze per la società" (http://www.geoitalia2013.it). Il convegno, che si dividerà tra il Palazzo dei Congressi e il Polo Piagge, è organizzato dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra (FIST), il cui presidente è Mauro Rosi, professore di Vulcanologia dell'Ateneo pisano, ora distaccato alla direzione dell'Ufficio rischio sismico e vulcanico del dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Forum, a cadenza biennale, riunisce tutti gli operatori delle Scienze della terra, dai ricercatori universitari e degli enti pubblici di ricerca, ai geologi attivi nelle pubbliche amministrazioni o nella libera professione.
Il Forum di Pisa è focalizzato sul ruolo che le Geoscienze italiane svolgono e intendono svolgere per servire i bisogni della società civile e per assicurare le conoscenze necessarie a progettare in forma equilibrata e sostenibile il futuro del Paese.
Il Forum persegue l'obiettivo primario della FIST: promuovere le Geoscienze e servire da riferimento organico per il rapporto con i soggetti istituzionali. In questa chiave, lunedì 16 settembre, subito dopo l'inaugurazione affidata alle autorità accademiche e agli amministratori locali, è prevista la tavola rotonda su "Scienze della Terra e ricerca: quale futuro", alla quale parteciperanno il capo dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, il presidente dell'Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale, Bernardo De Bernardinis, esponenti del Governo e del Parlamento, rappresentanti degli enti di ricerca, del CUN e del mondo della professione.
Nei giorni successivi si svolgeranno altre tavole rotonde sulla comunicazione del rischio, sulla geoetica, sulle Scienze della terra e il mare, sulla geologia delle grandi opere. Nella seconda parte di ogni mattina sono previste sessioni plenarie su: clima e paleoclima, rischi naturali e Protezione Civile, pericolosità e rischio sismico in Pianura Padana, tecnologie satellitari per le Scienze della Terra, idrocarburi tra prospettive e criticità.
Durante la mattinata, dunque, l'attività sarà dedicata a tavole rotonde e plenary lectures di interesse generale. In questa fase il congresso sarà aperto a tutti e sarà consentito e gradito l'ingresso anche al pubblico non iscritto. Al pomeriggio il Forum assumerà la configurazione di un classico congresso scientifico, con sessioni riservate ai partecipanti registrati, nelle quali si attuerà la condivisione dei risultati delle ricerche di base.
Il Forum ospiterà al Polo Piagge una mostra, aperta a tutti, sulla tragica frana del Vajont, a 50 anni dall'evento, oltre al meeting su "Le Geocienze a scuola" (https://sites.google.com/site/geoitalia2013/).
Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it
PisaInforma.it
StampToscana.it
Regolamento generale di Ateneo
Il robot TifOne sulle tracce di una nave della II guerra mondiale
Rilevare, censire e monitorare a costi contenuti siti archeologici sottomarini, relitti e reperti isolati sommersi fino a trecento metri di profondità. E' questo l'ambizioso obiettivo raggiunto dal progetto di ricerca Thesaurus, finanziato dalla Regione Toscana, sostenuto dalla comunità scientifica toscana e giunto alle sue fasi conclusive.
E proprio nell'ambito del progetto Thesaurus, martedì 27 agosto nelle acque antistanti il porto di Livorno, i ricercatori hanno testato in acqua il robot subacqueo TifOne, progettato dalle Università di Firenze e di Pisa. Il robot è stato utilizzato per individuare, tramite il proprio sonar, il relitto di una nave della seconda guerra mondiale a circa un miglio e mezzo al di fuori del porto di Livorno, ad una profondità di circa venti metri. La sperimentazione è stata realizzata in collaborazione con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Livorno e sotto la supervisione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana.
Thesaurus, che è stato presentato martedì 27 agosto in una conferenza stampa nel Porto Mediceo di Livorno prima dell'uscita in mare, è l'acronimo di "TecnicHe per l'Esplorazione Sottomarina Archeologica mediante l'Utilizzo di Robot aUtonomi in Sciami". Al progetto, coordinato dal Centro "E. Piaggio" dell'Università di Pisa, partecipano, oltre al Dipartimento di Ingegneria Industriale e al Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Firenze, anche il Laboratorio di Segnali e Immagini dell'ISTI-CNR di Pisa, e il Laboratorio LARTTE della Scuola Normale Superiore di Pisa.
"Il nostro contributo al progetto – ha detto il professor Andrea Caiti del Centro E. Piaggio e del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa – è consistito, oltre al coordinamento ed alla organizzazione delle attività sperimentali, nello sviluppo e nella integrazione a bordo veicolo di un sistema di comunicazione e localizzazione acustica. Questo sistema consente una navigazione subacquea accurata, essenziale sott'acqua, dove non arrivano i segnali dei "navigatori" GPS. Inoltre, attraverso la comunicazione, abbiamo sviluppato strategie per la collaborazione fra più veicoli in autonomia, senza bisogno di interventi dell'operatore umano. Le missioni autonome multi-veicolo consentiranno di ridurre grandemente i costi associati all'esplorazione del fondale ed alla identificazione di siti di potenziale interesse archeologico".
"Tifone – ha spiegato spiega Benedetto Allotta, del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università di Firenze – è dotato anche di telecamere per acquisire immagini, visualizzare la superficie del fondale, scansionarla in 3D e renderla fruibile analogamente alle registrazioni di Google Maps e Street View. I modelli tridimensionali dei siti e dei reperti potranno essere utilizzati per una simulazione o una visita virtuale".
TifOne è lungo 3,7 metri, pesa di 170 chilogrammi, può superare i 5 nodi di velocità e ha un'autonomia di 8 ore. Il costo del progetto, che è iniziato nel marzo 2011 e si chiude appunto ad agosto 2013, è stato di circa 1,8 milioni di euro. Il battesimo in acqua di TifOne è avvenuto con successo già nello scorso febbraio nel bacino di Roffia, a San Miniato (Pisa), con la verifica del corretto funzionamento dei sistemi di bordo che controllano velocità, rotta, profondità ed assetto del veicolo. Nuove prove per la messa a punto della navigazione in mare sono state effettuate quindi a luglio nelle acque di Antignano (LI).
Da mercoledì 28 fino a venerdì 30 agosto, infine, TifOne raggiungerà i due robot gemelli TifTu e TifTri presso il bacino di Roffia per effettuare degli esperimenti di localizzazione e cooperazione in sciame facendo uso di una rete di comunicazione basata su radio modem per la comunicazione in superficie e modem acustici per la comunicazione in immersione.
Ne hanno parlato:
Repubblica Firenze
Qn
Nazione Livorno
Tirreno Livorno /1
Tirreno Livorno /2
Tirreno Piombino Elba
Nazione.it /1
Nazione.it /2
GreenReport.it
AgiPress.it
Tirreno.it
La gazzetta marittima
ANSA.it (canale nazionale Ambiente & Energia)
ANSA.it Toscana
Una nuova residenza universitaria per gli studenti di Pisa
Una nuova residenza universitaria con 240 posti letto destinati agli studenti fuori sede, iscritti agli Atenei di Pisa. E' l'investimento fatto dal Dsu Toscana, per dare risposte concrete alla sempre più crescente necessità di sostegno allo studio in un contesto economico non particolarmente favorevole.
L'Azienda ha bandito una gara tramite procedura aperta per l'affidamento di un appalto integrato per la progettazione esecutiva e la realizzazione di una nuova Residenza Universitaria il località San Cataldo che andrà ad incrementare di 240 unità (di cui 14 destinati a soggetti diversamente abili) il numero dei posti letto destinati agli studenti universitari fuori sede iscritti agli Atenei di Pisa.
La realizzazione dell'edificio si dovrà basare sul progetto definitivo che il DSU ha presentato per ottenere il finanziamento statale che prevede la costruzione di un immobile con destinazione d'uso alberghiera per studenti in una superficie di 6980 metri quadri in un area adiacente via Luzzato e via Garibaldi, poco distante dall'altro complesso residenziale universitario dei Praticelli, su un terreno concesso dal Demanio in uso gratuito e perpetuo all'Azienda. La struttura di quattro piani, incluso uno interrato destinato a locali tecnici e di autorimessa, prevede all'interno camere singole e doppie dotate di servizi igienici privati, locali comuni per lo svago e la cottura di cibi.
Le aziende interessate avranno tempo fino al 22 ottobre per presentare la propria offerta seguendo la procedura pubblicata nel sito internet aziendale www.dsu.toscana.it.
Per finanziare la realizzazione il DSU Toscana utilizzerà in parte gli appositi fondi del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca che ha concesso un cofinanziamento pari al 50%, ma sosterrà autonomamente il resto della spesa totale pari a € 11.781.126 esclusa iva, tramite proprie risorse incluso la cessione in conto prezzo al soggetto aggiudicatario di due complessi immobiliari di proprietà.
Con questo intervento verrà incrementato in maniera cospicua il patrimonio immobiliare del DSU Toscana a Pisa con l'obiettivo di offrire più servizi agli studenti che hanno maggiori difficoltà economiche e un buon profitto durante il percorso formativo accademico.
Pisa top in Italy in the Shanghai ARWU list
The Universities of Pisa and of Rome "La Sapienza" are the best in Italy according to the prestigious Academic Ranking of World Universities (www.shanghairanking.com/) formulated by the "Jiao Tong" University of Shanghai for 2013. The two are the first among Italian universities and are in the 101° to 150° category worldwide, ahead of those of Milan and Padua (in the 151°- 200 category), and those of Bologna, Florence, Turin and Milan Polytechnic, which are all in the 201° to 300° category.
Overall, 19 Italian academic institutions appear this year among the first 500 in the world, compared to the 20 last year and 22 in 2011, placing Italy eighth among all countries, right behind France (which has 4 among the first 100) and Japan (3 in the first 100), both of which have 20. Once again the first ranked are the universities of the United States of America, with 17 among the first 20 and 149 among the first 500, followed by those of China (42 among the first 500, but with none among the first 100), Germany (38 and 4 among the first 100) and Great Britain (37 among which 9 in the first 100).
The result obtained by the University of Pisa is commendable also with regard to the macro sectors or domains and the single subject areas. The University of Pisa once again is the leader in Italy for the Natural and Mathematical Sciences sector, appearing among the first 100 in the world, alongside the Superior Normal School of Pisa and the University of Padua. It also appears in the Engineering, Technology and Informatics sector, where it is in the 151°- 200° category worldwide. The University of Pisa also appears in four out of the five specific subject areas monitored by ARWU: those of Mathematics and Physics, in both cases in the 76° to 100° place worldwide, and those of Chemistry and Informatics, which are both in the 151° to 200° category.
"Ten years from the beginning of the Shanghai ranking, which is without doubt the most in view at the international level – comments Rector Massimo Augello – we can take stock over the medium term. With regard to the University of Pisa, the balance sheet is very positive, since we have come up by 100 places since 2003, when we were between the 201° and the 250° place worldwide, and since we have been for several years the leading institution in Italy, along with the "Sapienza" of Rome, and having overtaken prestigious universities such as Milan, Florence and Padua. In general, we cannot say the same for the Italian University system, which has seen a drop in the numbers present in the top 500, from 23 in 2003 to the minimum (19) this year, and which for a long time has not had any universities among the first 100. In my view, that is a consequence of the short-sighted policies of the governments that have guided the country, and which have continued to cut funding to universities and research, and in fact made it impossible to invest in human resources ensuring generational turnover. This means that our country has not understood the fundamental role that universities and research have in contemporary society, and has not be able to relaunch and valorise the enormous richness and potential of Italian universities in an ever more globalised and competitive world context."